Bidental (o anche fulgur conditum) era il nome con cui era indicato, nell'epoca romana classica, il luogo colpito da un fulmine. Lo stesso nome indica il monumento votivo eretto su tale luogo.

Descrizione modifica

Tali luoghi (Bidentalia) erano generalmente considerati sacri dai romani, cosa che avveniva già presso gli Etruschi. In essi sono state trovate diverse iscrizioni votive e sepolture di oggetti rituali. Infatti, questi luoghi venivano recintati (saeptum bidental) e all'interno venivano sepolti gli oggetti colpiti dal fulmine, nonché i resti animali dei sacrifici rituali praticati per placare la collera divina.

I principali autori romani che descrivono l'uso dei Bidentalia sono Seneca e Plinio il Vecchio[1].

Casi notevoli modifica

  • La statua dell'Ercole "Mastai", nelle vicinanze delle fondamenta di palazzo Orsini Pio Righetti presso Campo de' Fiori, fu ritrovata in un bidental.[2]

Note modifica

  1. ^ Manconi, Dorica, and Stefano Spiganti. "Un fulgur conditum a Todi (Umbria)." OTIVM 3.3 (2017).
  2. ^ Eracle, su catalogo.museivaticani.va. URL consultato il 24 gennaio 2022.

Bibliografia modifica

  • B. Albanese, Bidental, Mundus, Ostium Orci nella categoria delle res religiosae, in Jus, XX, 1969, pp. 18-41
  • Carlo Pietrangeli, Bidentalia, «Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia», 25 (1949-50), 50-52