Bogaletch Gebre

microbiologa etiope

Bogaletch Gebre detta "Boge" (1950 circa – San Fernando, 2 novembre 2019[1]) è stata un medico e attivista etiope, impegnata per l'uguaglianza di genere e per i diritti delle donne nel suo paese.

Bogaletch Gebre nel 2015

Nel 2010, The Independent la definì "la donna che ha iniziato la ribellione delle donne etiopi"[2]. Insieme a sua sorella Fikirte fondò l'associazione KMG Etiopia, precedentemente chiamata Kembatti Mentti Gezzima-Tope[3]. L'obiettivo dell'associazione è quello di offrire aiuto alle donne, la prevenzione delle mutilazioni genitali femminili e dei rapimenti nuziali (una pratica che consiste nel rapimento e lo stupro di giovani donne per costringerle al matrimonio)[4]. Secondo il National Committee on Traditional Practices of Ethiopia, tali pratiche costituivano la base del 69% dei matrimoni nel Paese dal 2003[2].

The Independent riferisce che l'organizzazione ha ridotto il tasso di rapimenti nuziali a Kembatta di oltre il 90%, mentre The Economist rileva che ha contribuito a far diminuire le mutilazioni genitali femminili dal 100% al 3%[2][5]. Nel 2005, Gebre ha ricevuto il Premio Nord-Sud e nel 2007 il Jonathan Mann Award per la salute e i diritti umani[6]. Per il suo contributo allo sviluppo dell'Africa, a maggio 2013 Boge è stata premiata con il King Baudouin International Development Prize[3][5][7].

Sfondo modifica

Lei stessa vittima di mutilazioni genitali femminili all'età di 12 anni, le fu proibito dal padre di avere un'educazione formale, ma scappò di casa per frequentare una scuola missionaria[3][8], e studiò microbiologia a Gerusalemme prima di frequentare l'Università del Massachusetts Amherst grazie a una borsa di studio Fulbright[2]. Mentre era negli Stati Uniti, dette vita alla sua prima organizzazione benefica, Development through Education, attraverso la quale gli studenti delle scuole superiori e delle università etiopi ricevettero libri tecnici del valore di 26.000 dollari[9].

Dopo aver conseguito il dottorato in epidemiologia, negli anni '90 Gebre tornò in Etiopia per sostenere i diritti delle donne. A seguito di un discorso pubblico sull'argomento tabù dell'AIDS, Gebre capì che per attuare un cambiamento era necessario stabilire prima di tutto un rapporto di fiducia con la comunità. In questo modo fornì le attrezzature necessarie per costruire un ponte che consentì ai bambini della zona di raggiungere la scuola più vicina e ai commercianti di arrivare al mercato locale. Una volta costruito il ponte, Bogaletch e la sorella, aprirono dei consultori per le donne, villaggio per villaggio, ed in seguito fondarono l'associazione KGM Etiopia.

Note modifica

  1. ^ Ethiopian Women Rights Advocate Passes Away, su ezega.com. URL consultato il 12 novembre 2019.
  2. ^ a b c d (EN) Johann Hari, Kidnapped, Raped, Married: The Extraordinary Rebellion of Ethiopia's Abducted Wives, in The Independent, 16 marzo 2010. URL consultato il 14 novembre 2021 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2020).
  3. ^ a b c (EN) Tina Rosenberg, Talking Female Circumcision Out of Existence, in The New York Times, 17 luglio 2013. URL consultato il 17 agosto 2014.
  4. ^ KMG Etiopia, su kmgethiopia.org. URL consultato il 17 agosto 2014 (archiviato il 23 aprile 2013).
  5. ^ a b In piedi per le donne, in The Economist, 23 maggio 2013. URL consultato il 17 agosto 2014.
  6. ^ Fulbright Alumna insignito del premio King Baudouin in Belgio, su Bureau of Educational and Cultural Affairs, Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. URL consultato il 17 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  7. ^ Bogalatech Gebre (Etiopia) (PDF), su eeas.europa.eu. URL consultato il 17 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
  8. ^ Johann Hari, Rapita. Violentata. Sposata. Le mogli dell'Etiopia possono mai liberarsi?, Abbay Media, 17 marzo 2010. URL consultato il 17 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  9. ^ Priya Shetty, Bogaletch Gebre: fine delle mutilazioni genitali femminili in Etiopia, in The Lancet, 23 giugno 2007.

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