Bozza:Massimo Catalani

Massimo Catalani (Roma, 1960) è un architetto, pittore e scultore italiano.

Biografia

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Massimo Catalani ha iniziato la sua carriera come architetto, lavorando nei cantieri e sviluppando una passione per l'artigianato e i materiali, influenzato inizialmente anche dalla moglie restauratrice e dalla cartolibreria di sua madre. Queste esperienze hanno alimentato il suo interesse per l'arte e la tecnica, portandolo a sperimentare con vari materiali, come il marmo di Carrara e la terra di Capalbio, mescolati con colla vinilica, per creare opere con una consistenza unica[1]. Altri materiali che ha utilizzato nel corso della sua carriera sono stati l'oro il lapislazzuli[2][3].

Tra le figure di maggiore influenza nel suo periodo formativo sono da annoverare Paolo Portoghesi, Francesco Cellini, Giorgio Muratore e Emilio Garroni[2].

Carriera artistica

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Negli anni '90, Catalani ha iniziato ad esplorare il mondo dell'arte con un bagaglio influenzato dalle tendenze tardo-concettuali dell'epoca. Tuttavia, si è presto distaccato dall'arte provocatoria e d'avanguardia, che percepiva come alienante e disonorevole nei confronti dei grandi maestri del passato, come Carlo Carrà e Pablo Picasso. Questo disagio lo ha portato a rivolgersi verso un'arte più tangibile e concreta, caratterizzata da un ritorno alla pittura tradizionale e ai soggetti comuni, come frutta, verdura e piatti di pasta, che ha esposto nella sua prima mostra personale, "Natura Picta", nel 1992[4].

Una mostra del 2001 - che riaffermava la bellezza come valore artistico centrale, utilizzando la rosa rossa come simbolo - ha segnato un punto di svolta nella sua carriera, rafforzando la sua visione di un'arte che combina immediatezza rivelatrice e complessità duratura[1].

Tipica del suo approccio è la critica all'arte concettuale e alla sua natura elitista, dominata dai critici piuttosto che dagli artisti, nella convinzione che l'arte debba comunicare con il pubblico e mantenerne l'interesse nel tempo, senza diventare un esercizio di frustrazione e ribellione. Le sue opere mirano a essere accessibili e a suscitare una comprensione immediata, pur rimanendo rilevanti nel lungo termine[1].

Vive e lavora a Roma, presso i Palazzi Federici[5], complesso architettonico degli anni '30, che è stato anche fonte di ispirazione per la sua arte.

Esposizioni e riconoscimenti

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Catalani ha tenuto mostre in importanti città europee, negli Stati Uniti[6], in Corea, Russia, Giappone[7], negli Emirati Arabi Uniti e in Sud America[8]. Le sue opere sono incluse in numerose collezioni private e pubbliche, tra cui la Collezione Farnesina del Ministero degli Affari Esteri[9]. Ha fuso l’arte con la comunicazione di temi ambientalisti e sociali[10], partecipando anche a numerose iniziative ambientali in collaborazione con organizzazioni come Greenpeace[11][12], contribuendo con opere d'arte che sostengono cause ecologiche, come la Casa dei Pesci[13][14].

Contributi editoriali

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Oltre alla sua carriera artistica, Catalani ha contribuito al mondo dell'editoria d'arte e architettura fondando e dirigendo le riviste "Artel" e "Architel", distribuite tramite fax.

  1. ^ a b c Archivio Catalani, RaiEdu - EN-Interview of Massimo Catalani for Rai Educational with english subtitles, 16 febbraio 2016. URL consultato il 26 giugno 2024.
  2. ^ a b L'artista Massimo Catalani dal '90 fa opere per l'ambiente, su artribune.com, 28 aprile 2024. URL consultato il 16 giugno 2024.
  3. ^ ItsStone, Stone Inside #2: Intervista a Massimo Catalani, su IT'S stone, 11 luglio 2018. URL consultato il 16 giugno 2024.
  4. ^ Massimo Catalani, su Galleria Il Sole. URL consultato il 16 giugno 2024.
  5. ^ Massimo Catalani | 10-14 Ott 2017, su Rome Art Week. URL consultato il 16 giugno 2024.
  6. ^ Archivio Catalani, TG 1 - Massimo Catalani - La Mia Italia, 3 dicembre 2009. URL consultato il 15 giugno 2024.
  7. ^ Archivio Catalani, Massimo Catalani - Mostra IIC Tokyo, 24 gennaio 2008. URL consultato il 15 giugno 2024.
  8. ^ Visibles World Agencia Creativa & Media Magazine, Massimo Catalani - Performance all'Ambasciata Italiana di Santiago del Cile (2014), 2 agosto 2014. URL consultato il 15 giugno 2024.
  9. ^ Opere – Collezione Farnesina, su collezionefarnesina.esteri.it. URL consultato il 26 giugno 2024.
  10. ^ Massimo Catalani, su Kou Gallery. URL consultato il 16 giugno 2024.
  11. ^ GreenpeaceItaly, Al via la tappa italiana del tour dell'Arctic Sunrise, 25 aprile 2013. URL consultato il 15 giugno 2024.
  12. ^ GreenpeaceItaly, There she blows, 13 maggio 2015. URL consultato il 15 giugno 2024.
  13. ^ Massimo Catalani - La Casa dei Pesci | Artribune, su artribune.com, 1º settembre 2014. URL consultato il 15 giugno 2024.
  14. ^ ittico obelisco, su Casa dei Pesci. URL consultato il 26 giugno 2024.

Bibliografia

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  • Cristina Acidini, Un capolavoro chiamato pasta, Firenze, Alinari/24Ore, 2011, ISBN 978-88-6302-060-1.
  • Elena Battaglini, Il gusto riflessivo, Bonanno Editore, 2007, ISBN 887796293-3.
  • Massimo Catalani, Opera Operina Operetta, Roma, Carte Segrete, 1995, ISBN 88-86490-10-0.
  • Paolo de Maria, Pasta e basta, Seoul, Bnc World, 2004, ISBN 978-89-882-7449-1.
  • Berarda Del Vecchio, L’adorazione del piede, Roma, Castelvecchi, 2006, ISBN 88-7615-139-7.
  • Ilaria de Bernardis, Marco Santarelli, La casa dei pesci, Roma, Palombi editori, 2021, ISBN 978-88-6060-926-7.
  • Linda de Sanctis, L.I.F.E., Millenium, 2000.
  • Noel Mettey, Massimo Catalani, Mondo di Luce, Il Segno, 294, 2024, ISBN 978-88-32196-31-3.
  • Marco Mattei, Il sapore della salute, 2010, ISBN 978-88-9032-303-4.
  • Linda McCall Ricci, Sapori d’Italia, 2004, ISBN 9949-10-931-0.
  • Ivan Novelli, Arte e Agricoltura, Roma, Palombi Editori, 1999.
  • Ivan Novelli, I guerrieri dell’arcobaleno, Minerva, 2018, ISBN 978-88-3324-025-1.
  • Donatella Pinocci, 100% Periferia, Roma, Gangemi editore, 2011, ISBN 978-88-492-2334-7.
  • Ludovico Pratesi, Ma che ti sei messo in testa?, Milano, Leonardo Arte, 1995.

Articoli

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  • Elisa Castellucci, Una scultura di Catalani per salvare il mare, La Repubblica, 5 marzo 2013.
  • Riccardo Chioni, Ritratti di frutta e verdura, America Oggi, 26 ottobre 2000.
  • Cecilia Cirenei, Contro la violenza alle donne, La Repubblica, 9 aprile 2010.
  • Linda de Sanctis, Quadratonomade, La Repubblica, 1 gennaio 2012.
  • Linda de Sanctis, Catalani, La pittura in forma di rosa, la Repubblica, 29 maggio 2001.
  • Valentina Diaconale, Il pittore emergente nipote di John Cage, L’Opinione, 2007.
  • Noel Mettey, L’artiste Massimo Catalani à la galerie NM Contemporary, La Gazette de Monaco, 6 gennaio 2024.
  • Gaia Piccardi, La Fiaccola a Torino, Corriere della Sera, 10 febbraio 2006.
  • Corrado Sassi, L’arte di Catalani in fondo al mare, Corriere della Sera, 4 marzo 2013.
  • Edoardo Sassi, Tutto il Novecento dell’Appia Antica, Corriere della Sera, La Lettura, 12 maggio 2024.
  • Monica Zornetta, La mia casa dei pesci per salvare il mare, Avvenire, 26 giugno 2021.