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Carantano o carentano (ma anche carintano, charantano, carano, quarantano) (da Carinzia) era il nome dato al grosso tirolino quando il conte Mainardo II di Tirolo-Gorizia, nel 1286 diventò Duca di Carinzia[1][2].

Nel 1390 a Trento era valutato 11 denari.[1]

Il nome è usato in un diploma di concessione di zecca emesso dall'imperatore Massimiliano nel 1509 al signore di Piombino, Jacopo IV Appiano.[1]

Il nome divenne di uso diffuso a Venezia, Trento e altre località per indicare il soldo, ma anche o la svanzica o il Kreuzer[1], ovvero la moneta da 4 pfennig, pari a 1/60 di fiorino. Quest'ultimo uso, nel Lombardo Veneto, durò fino alla riforma monetaria del 1858.

Il carantano, era indicato nei documenti di compravendita col segno X; 60 carantani erano equivalenti a un porino, 54 caragnese oppure a 45 troni.[senza fonte]

  1. ^ a b c d Martinori, p. 51.
  2. ^ Klütz.

Bibliografia

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  • (DE) Konrad Klütz, Münznamen und ihre Herkunft, Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN 3-9501620-3-8.
  • Edoardo Martinori, La moneta - Vocabolario generale, Roma, Istituto italiano di numismatica, MCMXV (1915).
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