Giugliano in Campania

comune italiano
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Giugliano in Campania (AFI: [ʤuʎˈʎaːno iŋ kamˈpaːnja], comunemente chiamato Giugliano) è un comune italiano di 123 998 abitanti[4] della città metropolitana di Napoli in Campania. È il primo comune d'Italia per popolazione tra i non capoluoghi di provincia e l'unico fra questi al di sopra dei 100 000 abitanti, nonché il secondo nella città metropolitana e terzo della Campania.

Giugliano in Campania
comune
Giugliano in Campania – Veduta
Giugliano in Campania – Veduta
La chiesa di San Marco Evangelista nel centro di Giugliano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoNicola Pirozzi[1] (M5S - PD - liste civiche) dal 9-10-2020
Territorio
Coordinate40°55′54.77″N 14°11′44.05″E / 40.93188°N 14.19557°E40.93188; 14.19557 (Giugliano in Campania)
Altitudine97 m s.l.m.
Superficie94,62 km²
Abitanti123 998[4] (31-12-2023)
Densità1 310,48 ab./km²
FrazioniLago Patria, Licola, Varcaturo[2]
Comuni confinantiAversa (CE), Casapesenna (CE), Castel Volturno (CE), Lusciano (CE), Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Parete (CE), Pozzuoli, Qualiano, Quarto, San Cipriano d'Aversa (CE), Sant'Antimo, Trentola Ducenta (CE), Villa Literno (CE), Villaricca
Altre informazioni
Cod. postale80014
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063034
Cod. catastaleE054
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[5]
Cl. climaticazona C, 1 207 GG[6]
Nome abitantigiuglianesi
Patronosan Giuliano
Madonna della Pace
Giorno festivo27 gennaio
lunedì di Pentecoste
SoprannomeCittà della Fiaba[3] in onore del favolista Giambattista Basile.

Città della mela annurca

Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Giugliano in Campania
Giugliano in Campania
Giugliano in Campania – Mappa
Giugliano in Campania – Mappa
Posizione del comune di Giugliano in Campania nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Giugliano si trova nella zona nord-occidentale dell'entroterra di Napoli, il cosiddetto Agro giuglianese, confina a nord con il casertano e a sud con i Campi Flegrei. Il territorio si trova nella pianura campana ed è, nella parte orientale e centrale, pressoché pianeggiante, per poi degradare dolcemente verso occidente fino al mare, l'unico rilievo è il Monte San Severino. Il dislivello altimetrico è compreso tra i pochi metri sul livello del mare della zona marittima ai 97 m s.l.m. del centro storico. Il tratto costiero, basso e sabbioso, si estende sul litorale domitio per oltre 3 km, dalla Marina di Varcaturo a Lido di Licola (o Licola Mare). All'interno del territorio si trova il Lago di Patria, con l'omonima località sulle sue sponde. Il lago non è di origine vulcanica, ma residuale retrodunale, cioè generato dalla chiusura di dune sabbiose verso il mare[7][8].

Storia modifica

Le origini modifica

Il territorio giuglianese fu abitato sin dall'età del ferro dalle tribù, definite dagli storici romani, italiche. Tra il V e il IV secolo a.C. vi si stanziarono gli Osci, i quali fondarono, tra le molte città, Atella e Liternum (situata sulle sponde del lago Patria), fiorenti sotto il dominio di Roma. L'area è quella della Liburia - Terra di Lavoro, la parte più fertile della Campania felix.

Il grande numero di reperti archeologici attesta la presenza di insediamenti romani. Ma la tradizione vuole che un nucleo di Cumani, rifugiatosi nelle campagne giuglianesi nel 421 a.C., chiamò Leirianum la zona, per un'estesa fioritura di gigli, e quindi Lilianum.

 
Acropoli di Cuma.
Lo stemma della città, nelle rappresentazioni antiche, è accompagnato dalla scritta “Cumana posteritas”

Il toponimo di Giugliano, secondo un'altra tesi, invece, deriverebbe dall'antroponimo latino Julius perché in questi luoghi ci sarebbe stata una villa di Giulio Cesare, presso la quale gli abitanti avrebbero poi costruito un villaggio (Iulianum). A Giugliano, lungo il corso della via Consolare Campana, sorgeva una località ritenuta molto antica[9] denominata San Cesario (San Cesareo o Cesario, diacono e martire ha sostituito e cristianizzato il culto di Giulio Cesare).

La zona attorno al lago Patria era abitata già in epoca preistorica e successivamente da popolazioni di stirpe osca che vi crearono un insediamento. La colonia fu ampliata dai romani nel 194 a.C. con la fondazione di Liternum che venne assegnata a dei veterani della seconda guerra punica, appartenenti all'esercito di Publio Cornelio Scipione l'Africano che qui si rifugiò esule, in una villa fortificata, e vi morì nel 183 a.C.. Liternum vide il massimo sviluppo in epoca augustea, soprattutto tra la fine del I ed il II secolo d.C. grazie alla costruzione della via Domitiana che ne favorì il collegamento con le altre colonie. A partire dalla tarda età imperiale subì un progressivo abbandono. Dopo il IV secolo, a seguito di alluvioni e alcune invasioni barbariche la popolazione superstite migrò verso l'attuale centro storico di Giugliano[10].

Il medioevo modifica

L'anno 1207 segna una svolta decisiva nella storia del piccolo centro feudale; in quell'anno Cuma fu distrutta dai Napoletani, al comando di Goffredo di Montefuscolo. I Cumani fuggiaschi trovarono ospitalità a Giugliano, insieme con il Clero ed il Capitolo Cattedrale, trasferendovi anche il culto di San Massimo e Santa Giuliana[11]. Di Giugliano, in quanto feudo, abbiamo i primi documenti a partire dal 1270. Nel XII secolo troviamo le famiglie di Pietro Trotta, dei Varavalla, gli Aversano e la famiglia Vulcano. A questi subentrarono poi i Filomarino e i Pignatelli; una parte del Feudo fu proprietà dei D'Aquino. Nel XV secolo il Feudo passò a Ettore Pignatelli[12], Conte di Fondi.

La sera di Natale del 1437 a Giugliano avvenne un episodio molto importante per le sorti del Regno di Napoli: i giuglianesi misero in salvo Alfonso V d'Aragona che stava per cadere in un agguato da parte dei suoi avversari, i quali però, per ritorsione dell’aiuto misero a ferro e fuoco l’abitato[13].

Età moderna modifica

Nel 1495 Carlo VIII di Francia, occupato il Regno di Napoli donò il feudo al conte Michele Riccio, cui venne tolto con la disfatta dei francesi[14]. I Carbone nel 1536 e, poi, i Carafa nel 1542 vendettero le loro quote a Cosimo Pinelli, la famiglia del quale amministrò rettamente Giugliano per circa un secolo. Cosimo, con la sua influenza, ottenne la concessione della giurisdizione che affrancò amministrativamente il feudo di Giugliano dalle ingerenze aversane. Nel 1545 vi fece costruire il Palazzo ducale, all’epoca il centro del potere. In questo periodo si ebbe un impulso notevole all’economia e alla crescita culturale e sociale dell’universitas di Giugliano, lasciando diverse testimonianze artistiche. Nel 1639 Galeazzo Pinelli vendette a Cesare D'Aquino le quote a lui spettanti. Il periodo della signoria dei D’Aquino creò caos e malcontento nella popolazione, la quale chiese aiuto al viceré dei soprusi subiti[15]. Nel 1647, Enrico II di Guisa scese in Italia con un suo esercito, con pretese sulla corona di Napoli, e pose il suo campo proprio a Giugliano con circa 5000 soldati[16]. Nel corso del Seicento la famiglia Mancini fu, probabilmente per un breve periodo, investita della baronia di Giugliano con Domenico Nicola II, già Marchese di Fusignano e Vice Gran Cancelliere del Regno di Napoli. Nel 1691 il Feudo passò a Francesco Grillo che acquisì il titolo di “Duca di Giugliano”. Con la morte del Duca Domenico Grillo, senza figli, venne devoluto alla Regia Corte[17]. Il viceré e Principe di Stigliano, Marcantonio Colonna, l'acquistò nel 1778 e lo tenne fino alla Rivoluzione francese. Con il decennio francese di Giuseppe Bonaparte, furono emanate le Leggi eversive della feudalità decretando la fine di tutti i privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio dell'Amministrazione comunale. Dunque l'ultima a governare il feudo Giuglianese, è stata la dinastia Colonna, dopo di che il potere è passato in mano ai cittadini. Dopo l'Unità d'Italia, nel 1863, al nome "Giugliano" venne aggiunta la specifica "In Campania"[18] per distinguerlo dagli omonimi allora esistenti.

Simboli modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Giugliano in Campania.
 
Stemma della città di Giugliano in Campania

Lo stemma della città di Giugliano nel regio decreto del 26 luglio 1876[19], con cui alla stessa veniva dato il titolo di città, veniva così blasonato:

«d'azzurro, alla figura di donna vestita d'azzurro e di giallo, il volto, le braccia ed i piedi di carnagione, dormente sdraiata verso la sinistra dello scudo, colla testa appoggiata sul braccio destro sopra un prato verdeggiante, fiorito di gigli di giardino, in riva ad un fiume d'argento, ondato di verde scorrente dalla punta dello scudo.[20]»

Il gonfalone cittadino è un drappo troncato di giallo e di blu, riccamente ornato di ricami dorati e caricato dello stemma civico coll'iscrizione in oro: «Città di Giugliano in Campania».

Onorificenze modifica

«Regio decreto»
— 26 luglio 1876[21][22]
«Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi fucilarono tredici abitanti. Diversi civili furono perseguitati ed uccisi per strada. Altri civili morirono a causa dei bombardamenti. Esempio di estremo sacrificio. 1943/1945 - Giugliano in Campania (NA)»
— 20 aprile 2022[23][24]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
L'affresco della Madonna delle Grazie
 
Le lapidi incastonate nel campanile della chiesa di Santa Sofia

Architetture religiose modifica

  • Chiesa di Santa Sofia (XVII secolo), progettata da Domenico Fontana, fu completata da Domenico Antonio Vaccaro. Nel 1632 vi fu sepolto Giovan Battista Basile.
  • Chiesa dell'Annunziata, documentata già dal XVI secolo, è sede di numerose tele di artisti napoletani come Massimo Stanzione e Carlo Sellitto.
  • Chiesa di Sant'Anna, esisteva già nel XIV secolo. Durante i lavori di restauro è stata riportata alla luce una cappella del XII secolo.
  • Chiesa di San Marco Evangelista, venne fondata nel XV secolo, al posto di quella dedicata a San Felice, sita a via Arco Sant'Antonio[25].
  • Chiesa di San Giovanni a Campo (detta anche Madonna delle Grazie), probabilmente costruita prima dell’anno mille, in stile romanico. Ha interni del XV secolo in stile gotico. Il campanile è databile intorno al XIV secolo.
  • Chiesa di San Giovanni Evangelista fu costruita nel 1648[26].
  • Chiesa di San Nicola. Il campanile fu ricostruito nell'attuale posizione alla fine del XIX secolo, nell'ambito delle sistemazioni urbanistiche della città.
  • Complesso di Santa Maria delle Grazie (detto anche Chiesa e convento dei monaci). Fu edificato ai primi del XVII secolo per ospitare i frati francescani della città sui terreni del Duca Galeazzo Pinelli, al posto della preesistente chiesa di Sant'Alessio.
  • Chiesa di Santa Maria della Purità o delle Anime del Purgatorio. Fu progettata da Domenico Antonio Vaccaro, il quale disegnò anche gli stucchi interni ed il rivestimento della cupola, fatto di mattonelle poste a squame di pesce. La struttura è a pianta ottagonale e presenta quattro altari, oltre quello maggiore.
  • Chiesa delle Concezioniste. Edificata tra il 1625 e il 1695, il convento che si trovava al suo fianco è stato occupato dalle suore Concezioniste fino all'avvento di Napoleone ed alla soppressione degli ordini monastici.
  • Chiesa di San Rocco, venne edificata ampliando una cappella preesistente risalente ad inizio 1600. Essa ha una caratteristica cupola in piastrelle gialle e nere.
  • Chiesa della Congregazione della Natività di Maria, è stata realizzata e ampliata, nel corso del tempo, dall'omonima confraternita fondata nel 1604.
  • Chiesa di San Matteo Stella Maris, venne edificata agli inizi degli anni ’60 del '900 contestualmente ad altri edifici contermini denominati "Borgo la Riccia"[27].
  • Chiesa di San Massimiliano Maria Kolbe (1993)
  • Chiesa di San Luca (1999)
  • Chiesa della Sacra Famiglia di via Staffetta (XX secolo)
  • Chiesa della Sacra Famiglia di via Signorelle a Patria (XXI secolo)
  • Chiesa di San Pio X[28] (1967)
  • Cappella di Sant'Antonio[29] (XVI secolo) adiacente al Convento di Sant'Antonio e San Felice da Cantalice
  • Cappella di Sant'Antonio Abate (XVIII secolo)[30]
  • Cappella della Maddalena[31]
  • Cappella Santi Filippo e Giacomo detta dei morti o Oasi Sacro Cuore (XVII secolo)[32][33]
  • Cappella di San Nicola di Bari (XX secolo)
  • Cappella di Maria della Pace detta dell'Epitaffio (1966)
  • Chiesetta di San Gennaro, non più esistente[32]
  • Cappella di Sant'Andrea Apostolo, non più esistente[34]

Architetture civili modifica

Palazzo Pinelli modifica

 
Affreschi di Palazzo Pinelli (fine XVIII secolo)

Palazzo Pinelli, chiamato anche Palazzo Palumbo, è stato edificato nel 1545 dall'architetto Giovanni Francesco di Palma su commissione di Cosimo Pinelli, duca dell'Acerenza, che dal 1542 era il proprietario del feudo di Giugliano. Originariamente il Palazzo aveva una torre laterale, decurtata dopo il sisma del 1980. Il palazzo subì nel corso dei secoli numerose trasformazioni da parte dei feudatari che si succedettero. Nel XVII secolo, Giambattista Basile fu governatore di Giugliano e questo palazzo fu la residenza dello scrittore.

Già proprietà dei Grillo duchi di Giugliano, nel 1795 fu acquistato dai Colonna di Stigliano. I lavori furono effettuati su progetto dell'architetto Domenico Chelli provvedendo alla ridecorazione degli interni in stile pompeiano. I Colonna vi fecero erigere una cappella privata, tuttora esistente, dove si trovano le spoglie di San Feliciano Martire[35][36][37]; un teatrino, un giardino monumentale (oggi scomparso) e una sorta di museo delle cere. I Colonna lo tennero fino al 1833, anno in cui fu espropriato a beneficio dei Palumbo[38].

La maggior parte delle stanze del palazzo è adornata da antichi affreschi, in parte restaurati. Il palazzo, di proprietà privata, non è aperto al pubblico.

Altri edifici storici modifica

  • Palazzo Marzano, eretto tra il 1769 e il 1772 su progetto di Gaetano Barba[39].
  • Palazzo Del Pezzo detto Finelli, costruito per conto dalla famiglia Del Pezzo nel XIX secolo[40].
  • Conservatorio delle orfane (XVII - XIX secolo), realizzato sui terreni della famiglia Medici. Adiacente al convento[41].

Aree archeologiche modifica

Liternum modifica

 
Tempio di Liternum, Lago Patria

La città romana di Liternum fu fondata nel 194 a.C.[42] come colonia marittima presso la sponda sud del Lago Patria. Essa è legata soprattutto alla figura di Scipione l'Africano, che dopo essersi ritirato dalla vita politica, si trasferì nella sua villa nei pressi della colonia, dove morì nel 183 a.C. Gli scavi, eseguiti dal 1932 al 1937, hanno riportato alla luce: il Foro, il Capitolium, il Tempio, la Basilica, il Teatro, un anfiteatro dove avvenivano giochi gladiatori, quartieri abitativi e stralci di viabilità urbana. Nel luogo del ritrovamento dei resti è stato realizzato un parco archeologico[43], mentre una parte dei reperti rinvenuti durante gli scavi sono conservati presso una sala dedicata nel Museo archeologico dei Campi Flegrei[44].

Masserie e borghi modifica

Le campagne giuglianesi sono disseminate da un fitto reticolo di insediamenti rurali costituiti dalle Masserie, attorno alle quali si è sviluppata una civiltà contadina ancora esistente fino al XX secolo. La costruzione di tali insediamenti è stata favorita dalla presenza di ruderi romani che venivano dissotterrati e riadattati dai contadini per la costruzione di nuove abitazioni.

  • Casacelle. Il toponimo del borgo di Casacelle è collegato a quello della dea latina Cerere, nel luogo si ritiene che ci fosse stato un villaggio romano con un edificio consacrato alla divinità e denominato Casa Cereris. L’esistenza del borgo in epoca romana è stata confermata dal rinvenimento in loco di alcune lapidi delle famiglie Verria e Plinia. L’insediamento si trova in una posizione privilegiata, in quanto non distante dall’antica via consolare campana. Nel XV secolo divenne una grancia del monastero napoletano di San Martino[45], i monaci lo tennero fino alla metà del XIX secolo prima dell’abbandono. Annesso al villaggio vi è una cappella dedicata a San Tammaro[46], di cui se ne ha notizia fin dal XIII secolo. Poco distante dal sito di Casacelle vi è la località detta Piscinelle per la presenze di tre piscine o cisterne comunicanti fra loro nel sottosuolo, questa costruzione, in opus reticolatum, serviva come riserva d’acqua per le truppe romane di passaggio lungo la via consolare campana.
  • Zaccaria. È un complesso costituito da diversi corpi di fabbrica tra cui anche una chiesetta[45] dedicata a san Francesco. Il villaggio è censito nel catasto onciario del 1754[47]. In parte demolito nel luglio del 2020[48][49] suscitando indignazione in tutta Italia[50].
  • Torre San Severino. È un complesso monumentale, una sorta di villaggio, che fu di proprietà del monastero dei ss. Severino e Sossio di Napoli[51]. Situato in via san Nullo, località Licola, comprende un edificio che costituisce una delle diverse antiche torri costiere del Regno di Napoli, dislocate sul litorale, che venivano utilizzate per l'avvistamento dei saraceni e per la comunicazione ottica tramite segnali di fumo. La presenza di diversi resti di epoca romana ne suggerisce un'origine molto antica.

Altri monumenti modifica

  • Edicole votive. Molti palazzi e strade del centro storico sono adornati da edicole sacre, risalenti anche al 1700. Alcune però, purtroppo, sono state trascurate o depredate, ma, grazie all'opera delle associazioni, diverse sono state rifatte e riposizionate[52][53]. Tra le più importanti maioliche vi è “L’entrata di Gesù a Gerusalemme” dipinta su piastrelle colorate e risalente al 1781.
  • Monumento ai caduti della Grande Guerra. È una lapide, datata 1921 e posta presso la sede municipale, con al centro una personificazione della Patria che con le braccia allargate reca l’alloro e il gladio ai caduti della Grande Guerra, i cui nomi sono riportati ai lati[54].

Aree naturali modifica

 
Lago di Patria al tramonto

Il Lago di Patria e la costa di Licola, fanno parte dell'area protetta regionale chiamata Riserva naturale Foce Volturno - Costa di Licola.

Inoltre, nella zona di Lago Patria è presente una riserva naturale ecoturistica denominata "Parco degli Uccelli"[55].

La città dispone di sole tre piccole aree verdi pubbliche: la villa comunale di via I Maggio, il parco pubblico di via dell'Acquario e il Giardino francescano di via Verdi.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Grazie ad alcuni documenti storici si può analizzare l'evoluzione demografica del centro abitato. Attorno al 1550 Giugliano contava circa 3 000 abitanti (dato ricavato dal calcolo dei tributi che il feudatario versava al viceré). Nel 1711 lo storico Fabio Sebastiano Santoro fornisce dati su Giugliano: 6 240 abitanti[56]. Nel 1798 raggiunse quota 8106[57]. Al censimento dell'unità d'Italia, Giugliano contava 10 000 abitanti, a quello del 1931 ne contava 20 000, a quello del 1985 ne contava 50 000 e a quello del 2006 ne contava 100 000. Se si prendono in considerazione i dati 1550-1711 e 1991-2011 si può notare come la popolazione sia raddoppiata prima in centocinquant'anni, poi in venti.

Abitanti censiti[58]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 1º gennaio 2022 a Giugliano in Campania risultano residenti 6 184 stranieri, sia comunitari sia non, ovvero il 5,0% della popolazione residente[59]. Le nazionalità principali sono:

  1. Ucraina, 997 0,8%
  2. Ghana, 621 0,5%
  3. Nigeria, 497 0,4%
  4. Bosnia ed Erzegovina, 494 0,4%
  5. Romania, 487 0,4%
  6. Polonia, 244 0,2%
  7. Pakistan 239 0,2%
  8. Albania, 207 0,2%
  9. Algeria, 182 0,1%
  10. Burkina Faso 151 0,1%

Popolazione e urbanistica modifica

 
Via Concezione

Giugliano nasce lungo la via Campana. È probabile che il primo nucleo della città si sia sviluppato nel Medioevo (poco o nulla si sa riguardo all'estensione di Giugliano antica) all'incrocio tra questa e via Cumana, dove vi è l'unica vera piazza del centro storico e dove, non a caso, affacciano i più tardi Palazzo Ducale (Palazzo Pinelli) e Collegiata di Santa Sofia, chiesa principale della città in quanto contenente le reliquie del Santo Patrono. Dietro gli edifici patrizi che si affacciavano lungo le strade principali rettilinee, così, sorse un intricato sistema viario radiocentrico con case più modeste, più fitto attorno alla chiesa di Sant'Anna. Lo sviluppo ad occidente lungo il Corso Campano, è stato progressivamente più regolare, con strade che corrono parallele ed ortogonali all'asse di riferimento. Non sono rare case in linea che affacciano lungo i vicoli, o agglomerati di queste che sembrano addossarsi l'una all'altra: tuttavia sembra prevalente la tipologia di case a corte, con le proprietà che subordinano ai loro confini le stesse strade.

Nel 1985, la popolazione giuglianese risultava essere di quasi 50.000 abitanti e nel 2006 raggiunse i 100.000. In poco più di 20 anni la popolazione della città è quindi raddoppiata, con il risultato che Giugliano è diventata la più popolosa città italiana non capoluogo di provincia. Ciò è dovuto anche al flusso di stranieri, ma soprattutto all'arrivo di persone dalla periferia di Napoli. L'aumento della popolazione ha comportato anche una crescita urbanistica notevole. Infatti la popolazione del comune è di gran lunga superiore a quella della maggior parte dei comuni capoluoghi di provincia e quasi doppia rispetto alla città da cui Giugliano dipende per giurisdizione ecclesiastica (Aversa).

 
Campanile della chiesa delle Anime del Purgatorio

La distribuzione della popolazione sul territorio è assai squilibrata. L'espansione della città si è rivolta soprattutto alle periferie: in seguito all'arrivo di numerosi terremotati negli anni ottanta e anche a causa della crescente richiesta di abitazioni, nella periferia nord della città sono stati costruiti molti palazzi, alcuni dei quali prefabbricati o abusivi. L'abitato centrale si trova nella zona orientale del comune, direttamente collegato a quelli di Qualiano, Mugnano di Napoli, Villaricca e Melito, con i quali forma un unico agglomerato. La frazione Lago Patria, che comprende la località omonima nonché Varcaturo e una parte di Licola (divisa con il comune di Pozzuoli), che sono tre nuclei urbani distinti, si trovano molto distanti dal capoluogo, rispetto agli standard della zona, e mancano di alcuni servizi. Tuttavia, la costruzione della base Nato a Lago Patria ha messo in moto una rete di progetti che prevedono la riqualificazione, anche urbanistica, della zona.

Primato demografico modifica

Grazie al costante aumento della sua popolazione Giugliano detiene da alcuni anni un curioso primato[60]:

  • È il 1º comune d'Italia per popolazione tra i non capoluoghi di provincia.

Inoltre:

Religione modifica

La città fa parte della diocesi di Aversa, molti sono i luoghi di culto sparsi per il territorio. Giugliano ha inoltre due santi patroni: San Giuliano e la Madonna della Pace. Il giorno festivo è il 27 gennaio e il lunedì dopo Pentecoste.

Santo patrono modifica

Il santo patrono di Giugliano è San Giuliano di Sora, (dal latino Julianus -della Gens Julia). San Giuliano dedicò la sua vita all'apostolato; in età giovanile, abbandonò la Dalmazia e si diresse in Campania allo scopo di svolgere un'intensa opera evangelizzatrice ma, ad Anagni, fu arrestato dai soldati imperiali (contrari alla cristianizzazione del popolo) che, dopo averlo flagellato, lo condussero a Sora; ivi, il proconsole Flaviano lo rinchiuse in prigione per sette giorni. Successivamente allo scopo di evitare un eccessivo coinvolgimento della popolazione, venne condannato alla decapitazione.

Secondo la tradizione San Giuliano Martire, morì il 27 gennaio al tempo della reggenza di Antonino Pio (imperatore dei romani dal 138 al 161 d.C.). A distanza di secoli, il 6 aprile 1614, le sue sacre spoglie furono ritrovate e condotte a Sora. Diversi, negli anni, sono stati i Santi Protettori di Giugliano; in epoca antica, difatti, S. Anna era considerata la Patrona, poi a seguito dell'avvento dei Cumani (1207) si diffuse il culto di Santa Giuliana Martire, da loro venerata[62]. L'11 aprile dell'anno 1622, gli abitanti di Giugliano inviarono a Sora una delegazione di cittadini allo scopo di ottenere dal Vescovo parte delle insigni reliquie di San Giuliano Martire (un osso del cranio e l'osso fucile)[63]. Tornata in Giugliano, la delegazione fu accolta con somma esultanza da tutta la cittadinanza che proclamò San Giuliano Martire quale Patrono della città di Giugliano[64]. Pertanto, nell'anno 1631 (all'interno della Chiesa di Santa Sofia), in onore di San Giuliano Martire, fu realizzata l'artistica cappella denominata la Cappella del Tesoro[65].

Compatrona di Giugliano modifica

 
Simulacro di Maria Santissima della Pace (XV secolo circa)

Il culto della Madonna della Pace da parte dei giuglianesi si è originato nel XV secolo e deriva dalla leggenda popolare: il ritrovamento di una statuina raffigurante la Vergine che secondo alcuni venne trasportata da Bisanzio in Campania, nei pressi di Cuma. La statuina venne trovata da due contadini che avevano dei buoi; questi ultimi appena videro la statuina si inginocchiarono. La statua venne quindi trasportata a Giugliano, dove in seguito venne costruito il Santuario. Nel 1739 il Vaticano riconobbe la Madonna della Pace come Patrona meno principale di Giugliano e ne ordinò i festeggiamenti, che si tengono dalla Vigilia di Pentecoste fino alla domenica successiva[66].

Tradizioni e folclore modifica

La festa della Madonna della Pace modifica

I festeggiamenti dedicati alla Compatrona di Giugliano, Maria SS. della Pace, si svolgono dalla vigilia della festività di Pentecoste fino a tutta la settimana che segue[67].

Nel sabato che precede Pentecoste, il simulacro della Madonna viene portato nella Cappella dell'Epitaffio da dove partirà la processione, con le confraternite e le congregazioni, che finirà con l'arrivo a Piazza Annunziata e l'intronizzazione sul famoso carro trionfale dedicato alla Madonna. L'usanza del carro deriva dalla leggenda della Madonna della Pace. Si racconta che quest'ultima venne ritrovata, dopo esser stata buttata nelle acque della costa dell'antica Bisanzio e arrivata sulle spiagge di Cuma, da alcuni contadini i quali dopo aver notato alcuni buoi (ancora oggi coloro che tirano il carro) inginocchiarsi dinanzi ad una statuetta raffigurante la Madonna, che poggia selle sue ginocchia il corpo morto di Gesù (un esempio di Pietà, nome con cui veniva chiamata secoli fa l'effige), la presero e su di un "carro" trainato dai buoi venne portata a Giugliano.

Il lunedì mattina, che segue Pentecoste, dopo una messa presieduta da tutto il clero giuglianese, il carro è portato fuori dal santuario dell'Annunziata e viene posizionato al centro della piazza dove si attende il "volo dell'angelo". Questa è la parte più attesa e scenografica della festa[68], si tratta di una rappresentazione simbolica in cui una bambina, 2 il lunedì e 2 l'ottava di festa, rappresenta l'arcangelo Gabriele. Mediante un sistema di carrucole e funi, una alla volta, all'uscita del carro e prima dell'entrata attraversano la piazza ad un'altezza di circa 30 m, una volta arrivate al centro della piazza vengono calate sul carro. Dopo una poesia e una preghiera vengono rialzate con la consueta canzoncina e finiscono il tragitto al palazzo di fronte. La processione per le vie del centro segue il volo dell'angelo del mattino, per finire alle ore 24:00 con un altro volo dell'angelo. Nel 2022 il "volo dell'angelo" è stato riconosciuto come Patrimonio Culturale Immateriale della Campania[69].

Tammurriata giuglianese modifica

La città è conosciuta anche per la variante giuglianese della Tammurriata[70], una danza tradizionale campana, il cui nome deriva dal tamburo che scandisce il suo ritmo, detto "tammorra". La tipicità di tale variante è la presenza del sisco ossia un flauto dolce realizzato con canne di bambù che crescono sulle sponde del Lago Patria.

Istituzioni, enti e associazioni modifica

La principale struttura sanitaria pubblica del comune è l'ospedale civile San Giuliano[71].

In città è presente anche una sede territoriale dell'INPS[72], e un distaccamento dei vigili del fuoco[73].

A Licola ha sede il 22º Gruppo Radar (22º Gr.R.A.M.), ente dell'Aeronautica militare che opera con compiti di sorveglianza dello spazio aereo dell'area del medio e basso Tirreno.

Dal 2012, a Lago Patria, ha sede il comando militare NATO JFC Naples[74].

Cultura modifica

Istruzione modifica

La biblioteca comunale è situata in via Giuseppe Verdi[75].

Fra gli istituti superiori vi sono: Liceo scientifico e linguistico; Istituto commerciale e alberghiero; Istituto tecnico industriale; Liceo classico; Istituto per l'industria e l'artigianato. Dal 1931 l'istituto religioso Fratelli maristi è presente in città con sua scuola primaria e secondaria.

Arte letteraria modifica

 
Illustrazione di un'edizione della fiaba di Cenerentola del XIX secolo. Ne Lo cunto de li cunti esiste la prima trascrizione della favola della letteratura occidentale.

Uno dei primi scrittori e letterati in lingua napoletana fu il giuglianese Giovan Battista Basile vissuto nella prima metà del Seicento. Il Basile, definito anche il Boccaccio napoletano, fu il primo ad utilizzare la fiaba come forma di espressione popolare. La sua opera più famosa è Lo Cunto de li Cunti ovvero lo trattenimiento de le piccerille[76], una raccolta di 50 fiabe tra cui La gatta Cenerentola, Ninnillo e nennella (da cui Hänsel e Gretel), Petrosinella (da cui Raperonzolo) e la bella addormentata nel bosco. Il volume venne pubblicato, solo dopo la sua morte, dalla sorella Adriana e circolò negli ambienti letterari di tutta Europa, dove le fiabe vennero tradotte e rielaborate da numerosi favolisti come Perrault e i Fratelli Grimm.

Media modifica

Televisione modifica

La città è sede degli studi dell'emittente televisiva Tele Club Italia, attiva nel documentare fatti di cronaca, sport e politica dell'area Nord di Napoli[77].

La città di Giugliano è citata più volte negli episodi della serie di Gomorra[78], nel momento in cui il Clan Savastano decide di intervenire nelle elezioni comunali.

Cucina modifica

In occasione della festa patronale, il 27 gennaio, è tradizione cucinare polpette al sugo.[79].

Eventi modifica

Durante il periodo natalizio viene organizzato Giugliano città Natale, evento in cui la magia del natale incontra il mondo fantastico della fiaba. La manifestazione ospita anche concerti, spettacoli teatrali, cabaret e recitazioni delle fiabe del Basile per le strade cittadine interpretate da attori in costume d’epoca[80]. Nel sale del Palazzo Pinelli viene allestito il Museo in realtà aumentata Giovan Battista Basile[81].

La città è stata sede di due importanti manifestazioni musicali: Agorà Jazz Festival[82] e Liberevocifestival[83] rassegna canora per interpreti e cantautori. È inoltre sede annuale del premio letterario “Minerva”[84] organizzato dall’Associazione Culturale Minerva.

Musica modifica

Il nome della città è citato nella canzone Canto do mar del cantautore Pino Daniele.

Geografia antropica modifica

 
Veduta della spiaggia di Licola

Quartieri e zone storiche modifica

Le zone storiche e i quartieri antichi più conosciuti sono:

  • Sant'Anna: è insieme alla zona di via Cumana il borgo più antico della città;
  • Colonne: è il quartiere più a est della città, famoso per le "Colonne di Giugliano" da cui prende il nome la zona e una delle vie più importanti del territorio;
  • Monaci: è il quartiere originatosi intorno al convento francescano di Santa Maria delle Grazie;
  • Camposcino: questo quartiere fu abitato probabilmente dalla antica popolazione degli Osci (Campo degli Osci);
  • Madonna delle Grazie: è il quartiere in cui sorge la più antica chiesa di Giugliano, risalente ad alcuni anni prima dell'anno Mille, conserva l'omonimo affresco;
  • Starza: il nome deriva probabilmente dalla parola spagnola "starcia" ovvero luogo seminativo. Non bisogna confonderla con la Starza Vecchia o Grande che invece è in un altro quartiere;
  • Selcione: antico quartiere nato sul Corso Campano che prende il nome da una grande selce ancora oggi visibile su un lato della strada;
  • Largo dell'Annunziata: è uno dei luoghi principali della città in quanto sviluppatosi intorno alla piazza in cui è presente l'omonimo Santuario;
  • La discesa: attuale via Oasi del Sacro Cuore, è così nominata per il fatto che è leggermente in discesa rispetto a tutte le strade che confluiscono in essa;
  • Sulla Cupa: attuale via Cupa Sant'Antonio, è quella strada che prolungandosi con la via "Marchesella" delimita l'attuale confine con il comune di Villaricca;
  • Giù al pozzo: questa zona nei pressi di Via Cumana, fa riferimento ad un antico pozzo, era la piazza principale del primo agglomerato urbano della città;
  • Largo del Palazzo: attuale Piazza Matteotti, è la piazza in cui sorge l'antico Palazzo Ducale Pinelli;
  • Casacelle: quartiere poco discosto dal centro storico, che comprende l'antico borgo di Casacelle, da cui il nome ed il più recente quartiere di sviluppo urbano. Questa zona con la realizzazione di numerose strutture sportive è divenuta una cittadella dello sport, essa è, inoltre, caratterizzata dalla presenza di molteplici parchi residenziali con palazzi di molti piani;
  • Chalet: attuale Piazza Gramsci, prende il nome da un bar presente in questa piazza.

Frazioni modifica

Nella zona marittima vi sono tre frazioni: a nord vi è l’abitato di Lago Patria vicino all’omonimo lago e sede di un importante parco archeologico; nella parte centrale è posta Varcaturo, la più popolata, che si sviluppa prevalentemente lungo via Ripuaria; nella parte meridionale è situata Licola, località balneare in parte condivisa con il comune di Pozzuoli.

Economia modifica

Agricoltura e mercato ortofrutticolo modifica

 
Melannurca campana

L'economia della città è da sempre legata alla produzione e commercio di prodotti agroalimentari. La città è uno dei più grandi poli ortofrutticoli d'Italia ed è soprannominata Città della mela annurca, una caratteristica mela locale apprezzata in tutto il mondo, tanto da meritarsi l'appellativo di "regina delle mele". Questo frutto è diffuso in tutto il sud Italia, ma principale luogo di lavorazione è stato in passato ed è in parte ancora Giugliano.

La nascita del mercato ortofrutticolo[85] risale al 1920, l'area scelta ricadeva nel centro urbano e fu ben presto inadeguata. Il Comune nel 1930 mise a disposizione un'area pubblica di circa 5000 m², situata in Corso Campano, dove si svolsero le operazioni commerciali fino al 1989. La nuova struttura, più ampia, per ospitare il mercato fu inaugurata nel 1990 in Via Santa Maria a Cubito. Il mercato ortofrutticolo di Giugliano in Campania è il più grande della Campania e, in Italia, secondo solo a quello di Milano. Ha una superficie di duecentomila m² di cui una parte coperta con un movimento merci di circa un milione di quintali l'anno.

Industria modifica

L'area industriale della città di Giugliano è l'ASI Giugliano-Qualiano[86] in località Ponte Riccio. Una delle aziende di maggior rilievo era la Divisione Elettronica di Leonardo che opera nel settore della elettronica per la difesa e nel campo delle comunicazioni che, fino al 2022, è stata presente a Giugliano come elemento di vanto per la città, ma della quale è prevista la imminente chiusura depauperando brutalmente un territorio già industrialmente povero[87]. Le aziende del comparto industriale operano principalmente nei settori alimentare, farmaceutico, elettrotecnico, meccanico e chimico[88], alcune si occupano di gestione del ciclo dei rifiuti.

Servizi modifica

Le attività operanti nel settore dei servizi sono caratterizzate dalla prevalenza di unità di piccola o piccolissima dimensione, attive prevalentemente nel settore dell'edilizia, della lavorazione del metallo e dei generi alimentari.

Nel comune è situato il parco commerciale "Grande Sud"[89], fino al 30 dicembre 2020 chiamato "Auchan Giugliano", inaugurato nel 2006 su un'area di 330.000 m²[90] in una zona chiamata Chiatano, dal nome dell’omonima Masseria.

Turismo modifica

Il turismo della città si concentra soprattutto sul litorale domitio e sulla zona del Lago di Patria dove sono presenti i resti dell'antica città romana di Liternum legata a Scipione l'Africano. Sulle sponde del lago è possibile osservare numerose specie di uccelli migratori o stanziali, mentre nel periodo estivo vengono di solito organizzate gare di canottaggio regionali.

Il turismo estivo del litorale si concentra sul Lido di Licola e sulla Marina di Varcaturo, dove sono presenti numerose strutture alberghiere e di intrattenimento (bar, ristoranti, strutture sportive). Gli utenti interessati sono prevalentemente gli abitanti della stessa regione, mentre è limitato l'interesse di persone provenienti da zone più lontane[91].

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Il territorio giuglianese è attraversato da diverse strade extraurbane:

La principale strada del centro cittadino è il corso Campano (il cui nome deriva dall'antica via Campana che arriva fino a Pozzuoli), che percorre per quasi 4,5 km in direzione est-ovest il territorio, fino ad arrivare nei pressi della circonvallazione. Altra strada importante del centro è via Colonne, che unisce la città al territorio di Melito di Napoli e alla diramazione della via Appia (già strada Regia).

Ferrovie modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Linea Napoli-Giugliano-Aversa e Stazione di Giugliano-Qualiano.
 
Stazione ferroviaria Giugliano-Qualiano

La stazione ferroviaria di Giugliano-Qualiano, posta lungo la ferrovia Villa Literno-Napoli e situata ad una decina di chilometri dal centro abitato (difficile da raggiungere[92]), è servita dai treni regionali Villa Literno-Napoli Campi Flegrei svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.

Nella parte orientale della città è situata la Stazione di Giugliano della ferrovia Napoli-Giugliano-Aversa meglio conosciuta come linea Arcobaleno, ricostruzione della vecchia ferrovia Alifana Bassa che fu in servizio fino al 1976 e che serviva il comune con la stazione di Giugliano-Villaricca.[93] Tale relazione è gestita dall'Ente Autonomo Volturno (EAV).[94]

Inoltre è presente la stazione di Grotta del Sole della ferrovia Circumflegrea nel territorio comunale di Pozzuoli (frazione Monterusciello), a poche decine di metri dal confine con Giugliano.

Giugliano fungeva inoltre da capolinea di due ulteriori relazioni su ferro, la linea Napoli-Giugliano, facente parte delle cosiddette tranvie di Capodimonte, inaugurata nel 1900, incorporata nella rete urbana di Napoli e soppressa nel 1960, e da una diramazione della tranvia Napoli-Aversa, gestita dalla Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP), inaugurata nel 1882 e soppressa nel 1959.

Nel dicembre 2022 è stato approvato dalla città metropolitana di Napoli il nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che prevede la costruzione, entro il 2031, di una tramvia a sede riservata, detta Gronda Ovest, che dalla stazione di Chiaiano della Linea 1 passerà per i comuni di Mugnano di Napoli, Marano di Napoli, Calvizzano, Villaricca, Qualiano e Giugliano in Campania, fino alla stazione di Licola della Circumflegrea. Nello stesso PUMS è presente una ulteriore opera, detta Gronda Est, che dovrebbe collegare la fermata di Giugliano della Linea Arcobaleno con l'Agro nolano; contestualmente a quest'opera è in progetto anche un "baffo di collegamento" tra Gronda Ovest e Gronda Est che parte nel territorio del comune di Calvizzano.[95]

Mobilità urbana modifica

Il comune è servito dalle linee autobus della EAV[96] (subentrata a CTP[97]) e della ANM, entrambe società aderenti al Consorzio UnicoCampania. Inoltre, alcune linee di Trasporto Pubblico Locale sono gestite da Gepatour[98].

Amministrazione modifica

Di seguito la lista dei sindaci.[99][100]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1809 1810 Pietro Micillo Sindaco
1810 1811 Orazio Porcelli Sindaco
1812 marzo 1813 Orazio De Blasio Sindaco
marzo 1813 1816 Gennaro Pianese Sindaco
1817 19 gennaio 1819 Donato Di Martino Sindaco
20 gennaio 1819 18 gennaio 1822 Giovanni Taglialatela Sindaco Supplente dal 21 febbraio al 29 marzo 1821: Michele Pirozzi
19 gennaio 1822 17 luglio 1825 Marco Izzo Sindaco
21 luglio 1825 21 febbraio 1828 Marco Pellegrino Sindaco
25 febbraio 1829 1833 Fabio Marzano Sindaco Supplente dal 1º ottobre al 30 novembre 1828: Gennaro Pianese
1834 1836 Antonio Santoro Sindaco
1837 1842 Marco Micillo Sindaco
1843 24 maggio 1849 Domenico Pirozzi Sindaco
25 maggio 1849 14 aprile 1852 Saverio Taglialatela Sindaco
15 aprile 1852 25 novembre 1853 Cav. Emilio Del Pezzo Sindaco
28 novembre 1853 1854 Carlo Pianese "2° eletto funzionante da sindaco"[101]
1855 19 marzo 1855 Carlo Pianese Sindaco
20 marzo 1855 17 luglio 1858 Domenico Pirozzi Sindaco
18 luglio 1858 1859 Alessio Di Marino "2° eletto"[101]
1859 29 luglio 1860 Domenico Pirozzi Sindaco
9 agosto 1860 31 maggio 1864 Felice Pianese Sindaco
1º giugno 1864 21 marzo 1967 Giovanni Di Martino Sindaco Supplente dal 1° al 13 giugno 1864: Marco Micillo (Assessore anziano)
23 marzo 1867 13 agosto 1868 Felice Pianese Sindaco
14 agosto 1868 18 ottobre 1868 Marco Miccillo Sindaco
19 ottobre 1868 28 gennaio 1870 Felice Pianese Sindaco
29 gennaio 1870 10 dicembre 1871 Dott. Saverio Cerqua Sindaco Supplente dal 1° al 28 settembre 1871, dal 1º gennaio al 13 febbraio 1872 e dal 7 al 14 aprile 1873: Francesco Porcelli (Assessore anziano)
16 aprile 1873 1885 Aniello Palumbo Sindaco Dal 3 febbraio 1884 gli atti di nascita sono stati firmati dal delegato Carlo Marchese (Cancelliere) e a volte da Antonio Rispo (Assessore anziano)
21 febbraio 1885 1896 Cav. Francesco Palumbo Sindaco Deceduto in carica
4 novembre 1897 9 ottobre 1898 Avv. Paolo Sarnelli "Pro Sindaco defunto"[101]
13 ottobre 1898 17 novembre 1910 Cav. Pasquale Palumbo Sindaco
17 novembre 1910 2 marzo 1911 Avv. Diego Molfese Commissario prefettizio
16 marzo 1911 27 aprile 1911 Avv. Giovanni Battista Masfara Commissario prefettizio
8 maggio 1911 1º marzo 1913 Avv. Crescenzo De Carlo Sindaco
1º marzo 1913 4 dicembre 1913 Claudio Alberti Commissario prefettizio
11 dicembre 1913 8 luglio 1914 Avv. Cav. Pasquale Somma Commissario prefettizio
15 luglio 1914 17 giugno 1915 Cav. Notaio Giuliano Taglialatela Sindaco Deceduto in carica
10 luglio 1915 10 febbraio 1916 Domenico Cante "Assessore anziano per il sindaco deceduto"[101]
10 febbraio 1916 8 giugno 1916 Cav. Avv. Agostino Taglialatela "Assessore funzionante per il Sindaco infermo"[101]
8 giugno 1916 10 aprile 1920 Avv. Luigi Sarnelli Sindaco
15 aprile 1920 13 maggio 1920 Diego Molfese Commissario prefettizio
13 maggio 1920 28 ottobre 1920 Giovanni Testa Commissario prefettizio
30 ottobre 1920 26 ottobre 1922 Comm. Antonio Palumbo Sindaco Dimissionario per non aderire al Partito Fascista
2 novembre 1922 14 febbraio 1924 Gaetano De Blasio Commissario prefettizio Dall'8 novembre 1923 gli atti di nascita sono firmati dal delegato Avv. Crescenzo De Carlo ("Assessore funzionante per il sindaco impedito")
14 febbraio 1924 11 giugno 1927 Prof. Dott. Giuliano Taglialatela Sindaco
18 giugno 1927 23 marzo 1931 Cav. Col. Domenico Micillo Fascista Podestà
8 aprile 1931 8 gennaio 1932 Mario De Riso Di Carpinone Commissario prefettizio
21 gennaio 1932 16 marzo 1940 Prof. Dott. Giuliano Taglialatela Fascista Podestà
16 marzo 1940 24 agosto 1942 Fabrizio Cicala Commissario prefettizio Gli atti di nascita sono firmati dal delegato Dott. Albenzio Marchitto (Segretario)
28 agosto 1942 31 ottobre 1942 Feliciano Ciccarelli Commissario prefettizio
1º novembre 1942 11 novembre 1943 Dott. Giuseppe Aprile Fascista Podestà Catello Di Girolamo nel suo "Eventi del Settembre '43 a Giugliano" lo definisce come Commissario Prefettizio
4 ottobre 1943 16 novembre 1943 assente Gestione Anglo-Americana
16 novembre 1943 12 settembre 1944 Antonio Palumbo Commissario prefettizio Comitato di Liberazione
23 settembre 1944 19 gennaio 1945 Lorenzo Felepone Commissario prefettizio Comitato di Liberazione
22 gennaio 1945 19 maggio 1945 Avv. Pasquale Canta Commissario prefettizio Comitato di Liberazione
2 giugno 1945 24 settembre 1945 Roberto Cardarella Commissario prefettizio Comitato di Liberazione
1º ottobre 1945 27 ottobre 1946 Nicola Taglialatela Sindaco Acclamato dal popolo e confermato dal Prefetto
27 ottobre 1946 20 marzo 1948 Francesco Frezza PCI Sindaco Deceduto mentre era in carica. Sostituito dal 5 aprile al 26 giugno 1948 da Antonio Cuozzo (Assessore anziano)
28 giugno 1948 18 gennaio 1950 Aniello Morlando PSI Sindaco Dimissionario. Sostituito dal 3 febbraio al 3 marzo 1950 da Antonio Cuozzo (Assessore anziano)
3 marzo 1950 3 febbraio 1958 Raffaele Di Nardo PSI Sindaco Dimissionario perché eletto Deputato al Parlamento
21 aprile 1958 4 dicembre 1959 Alberto Taglialatela DC Sindaco
4 dicembre 1959 14 gennaio 1961 Aurelio Grasso Commissario prefettizio Consiglio Comunale sciolto per mancanza di una maggioranza
14 gennaio 1961 25 febbraio 1965 Francesco Granata DC Sindaco
25 febbraio 1965 23 settembre 1967 Francesco Pianese PSI Sindaco
23 settembre 1967 12 settembre 1970 Giacomo Mallardo PCI Sindaco
12 settembre 1970 12 febbraio 1972 Andrea Mario Maisto DC Sindaco
12 febbraio 1972 7 agosto 1973 Carlo Lessona Commissario prefettizio Consiglio Comunale sciolto per mancanza di una maggioranza
7 agosto 1973 23 luglio 1976 Giacomo Mallardo PCI Sindaco Dimissionario
23 luglio 1976 11 settembre 1978 Francesco Pianese PSI Sindaco
11 settembre 1978 20 ottobre 1980 Giuliano Granata DC Sindaco
20 ottobre 1980 3 dicembre 1981 Andrea Mario Maisto DC Sindaco
3 dicembre 1981 17 gennaio 1983 Giuliano Granata DC Sindaco
31 gennaio 1983 12 ottobre 1983 Giovanni Pianese DC Sindaco
12 ottobre 1983 14 febbraio 1984 Giacomo Mallardo PCI Sindaco Dimissionario
14 febbraio 1984 10 febbraio 1992 Giovanni Pianese DC Sindaco Dimissionario perché eletto Consigliere Regionale
10 febbraio 1992 19 luglio 1993 Pasquale Basile PSDI Sindaco Subentrato a Giovanni Pianese

Elezione diretta del sindaco (dal 1993) modifica

Nome Mandato Partito Coalizione Carica Note
Inizio Fine
1 Giacomo Gerlini 19 luglio 1993 17 maggio 2001 PDS Sinistra Sindaco 19/09/1993 - 30/12/1993: sospeso per riesame dei dati elettorali; 09/03/1995 - 14/04/1995: Consiglio Comunale sospeso per mancanza di una maggioranza, Fiamma Spena commissario prefettizio; 14/04/1995: Consiglio Comunale ricostituito nelle funzioni.
2 Antonio Castaldo 17 maggio 2001 24 giugno 2002 FI Centro-destra Sindaco -
Bruno Pezzuto 24 giugno 2002 28 maggio 2003 - - Commissario prefettizio Consiglio Comunale sciolto per mancanza di una maggioranza[102]
3 Francesco Taglialatela 28 maggio 2003 18 aprile 2008 DS Centro-sinistra Sindaco [103]
4 Giovanni Pianese 18 aprile 2008 30 ottobre 2012 PdL Centro-destra Sindaco Dimissionario[104][105]
Maurizio Vallante, Giuseppe Ranieri e Luigia Sorrentino 30 ottobre 2012 10 maggio 2013 - - Commissari prefettizi In sostituzione del sindaco[106]
Giuseppe Guetta, Fabio Giombini e Luigi Colucci 10 maggio 2013 18 giugno 2015 - - Commissione straordinaria Consiglio Comunale sciolto per infiltrazioni della Camorra[107]
5 Antonio Poziello 18 giugno 2015 10 febbraio 2020 Lista civica liste civiche di centro-sinistra Sindaco [108]
Umberto Cimmino 10 febbraio 2020 5 ottobre 2020 - - Commissario prefettizio Consiglio comunale sciolto per mancanza di una maggioranza[109]
6 Nicola Pirozzi 5 ottobre 2020 in carica PD Centro-sinistra, M5S Sindaco [110]

Sport modifica

Ha sede nel comune la società Giugliano calcio 1928, che ha disputato diversi campionati professionistici[111] e vinto lo Scudetto Dilettanti nel 1998[112]. Dalla stagione 2022-2023 milita nel girone C della Serie C[113][114].

Dal 1977 al 1990 era attiva l'Associazione Calcio Femminile Giugliano, vincitrice di uno scudetto di Serie A e due Coppe Italia[115].

In occasione dei Giochi della XVII Olimpiade di Roma del 1960 la fiamma olimpica attraversò le vie di Giugliano[116].

Impianti sportivi modifica

 
Stadio Alberto De Cristofaro

Nel quartiere Casacelle sono siti i principali impianti sportivi della città:

  • Stadio Alberto De Cristofaro, impianto da 6.000 posti
  • Palazzetto dello sport "Mena Morlando e Antonio De Rosa", impianto da 1.500 posti[117]
  • Piscina comunale, con vasca olimpionica
  • Centro sportivo polivalente "Anthares", con campi di tennis e calcio a 5
  • Centro sportivo polivalente "PalaTecfi", con palestra e campo di calcio a 8.


Altri impianti sono:

Disagi sociali modifica

Abusivismo edilizio modifica

Giugliano è attanagliata dal problema dell'abusivismo edilizio[119] che colpisce principalmente due zone: la periferia nord (compresa nella zona di Casacelle) e Lago Patria. Nel 2008 è stato trovato un intero rione abusivo composto da palazzine e villette[120].

Discarica di Taverna del Re modifica

Nella località Taverna del Re, posta tra il comune di Giugliano e quello di Villa Literno, c'è da tempo un enorme sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti imballati, più volte usato come espediente per la risoluzione del problema rifiuti in Campania. Gli ambientalisti e gli abitanti del posto sono sempre stati contrari alla riapertura[121], più volte avvenuta, della discarica. Anche la sicurezza all'interno della discarica è molto scadente, con ecoballe scoperte e alcuni incendi divampati nei mesi estivi[122]. Nel 2016 è iniziata la rimozione dei rifiuti accumulati nel sito[123].

Scioglimento per infiltrazioni camorristiche modifica

Il 24 aprile 2013 il Comune di Giugliano viene sciolto per infiltrazioni camorristiche dal Consiglio dei Ministri del Governo Monti, in seguito all'invio di 500 pagine al Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri relative a sospetti sul Comune. Vengono quindi sospese le elezioni ed è nominato un Commissario per diciotto mesi[107]. Nell'agosto del 2014 lo scioglimento del consiglio comunale viene prorogato di ulteriori 6 mesi[124].

Note modifica

  1. ^ Nicola Pirozzi proclamato sindaco di Giugliano, su teleclubitalia.it.
  2. ^ Sito Comuni Italiani
  3. ^ Con delibera del Consiglio Comunale n. 46 del 16.10.1998 si approvò la "Dichiarazione di Giugliano Città della Fiaba"
  4. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 29 marzo 2024. URL consultato il 2 aprile 2024.
  5. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  6. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  7. ^ Adriana Giarrizzo, Risultati di alcune ricerche sul Lago di Patria, in Bollettino Soc. Geografica Italiana, 1952, pp. 136-144.
  8. ^ Domenico Ruocco, Campania, Coll. "Le Regioni d'Italia", Torino, UTET, 1976, pp. 146-149.
  9. ^ Nicola De Carlo, Organizzazione territoriale antica e tracce di centuriazione romana nell'agro giuglianese, in "Raccolta Rassegna Storica dei Comuni", vol. 24, Istituto di Studi Atellani, 2010
  10. ^ AA. VV., I centri storici della provincia di Napoli, Napoli, 2009, p. 140.
  11. ^ Francesco Riccitiello, Giugliano in Campania, radici storiche di cultura e civiltà, Giugliano in Campania, 1983, p. 16.
  12. ^ La famiglia Pignatelli, la sua storia e i suoi palazzi, su academia.edu, p. 7.
  13. ^ Alfonso d'Aragona salvato dai giuglianesi, su historiaregni.it.
  14. ^ Castellammare di Stabia (STABIANA). F. Alvino, Viaggio da Napoli a Castellammare, su stabiana.it, p. 129.
  15. ^ Bianca Avolio, Giugliano: storia, tradizioni e immagini, Napoli, 1986, p. 45.
  16. ^ I Giuglianesi ed Enrico II di Guisa, su historiaregni.it.
  17. ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, Tomo V, Napoli, 1802, p. 96. URL consultato il 27 ottobre 2015. ISBN non esistente
  18. ^ Regio Decreto nº 1140 del 22 gennaio 1863
  19. ^ Decreto stemma della città di Giugliano in Campania (PDF) (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2016).
  20. ^ Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari, 1877, anno LVI, p. 289.
  21. ^ Giugliano in Campania, su Archivio Centrale dello Stato - Ufficio araldico - Fascicoli comunali. URL consultato il 22 settembre 2023.
  22. ^ Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari, anno LVI, 1877, p. 289.
  23. ^ Giugliano in Campania Comune di Medaglia d'argento al merito civile, su Sito web del Quirinale.
  24. ^ Giugliano, l'eccidio dei tredici martiri: consegnata la Medaglia d'Argento al Merito civile alla città, su teleclubitalia.it.
  25. ^ Chiesa di San Marco Evangelista e Cappella della Congregazione di San Giovanni Evangelista, su ilgiuglianese.it.
  26. ^ Chiesa di S. Giovanni Evangelista, su catalogo.beniculturali.it.
  27. ^ CHIESA di San MATTEO APOSTOLO Stella Maris, su parrocchia-san-matteo-ap-giugliano87.webnode.it.
  28. ^ Chiesa di San Pio X <Giugliano in Campania>, su chieseitaliane.chiesacattolica.it.
  29. ^ Cappella S. Antonio, su catalogo.beniculturali.it.
  30. ^ I Padri Gesuiti a Giugliano, su ilgiuglianese.it.
  31. ^ La storia della Chiesa di Santa Maria Maddalena, su ilgiuglianese.it.
  32. ^ a b Cappella dei Santi Filippo e Giacomo a Giugliano conosciuta come Cappella dei Morti, su ilgiuglianese.it.
  33. ^ Emmanuele Coppola e Saverio Moderno, Cenni storici e curiosità dell’antica Cappella dei Morti al presente denominata Oasi del Sacro Cuore, Giugliano in Campania, 2023.
  34. ^ La Cappella di Sant’Andrea Apostolo a Giugliano, su ilgiuglianese.it.
  35. ^ SAN FELICIANO MARTIRE ROMANO “FELITIANUS. D IN PACE XP”, su grencidamiano.beepworld.it.
  36. ^ Viaggio nella cappella di Santa Maria Addolorata a Giugliano dove ci sono le spoglie di San Feliciano Martire. Video, su napolinordwebtv.it.
  37. ^ Paolo Antonio Paoli, Notizie spettanti a corpo di S. Feliciano martire, scoperto nel cimitero di Priscilla, 1666, Roma, 1796.
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Bibliografia modifica

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  • Tobia Iodice, Trent'anni di furti d'arte a Giugliano, Giugliano, 2004
  • Marco di Mauro, In viaggio. La Campania. Proposte attributive, ricerche archivistiche e bibliografiche, Napoli, Paparo Edizioni, 2009, pp. 86 – 128

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