Chiesa della Santissima Concezione (Airola)

La chiesa della SS. Concezione, alla quale è annesso un convento francescano, è un luogo di culto cattolico situato in Corso Caudino, 33 ad Airola, in provincia di Benevento.

Chiesa e Convento SS. Concezione - Airola (BN)
Facciata della chiesa e convento
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàAirola
Coordinate41°03′36.29″N 14°33′21.87″E / 41.060081°N 14.556074°E41.060081; 14.556074
Religionecattolica di rito romano
TitolareImmacolata Concezione
OrdineOrdine dei Frati Minori
Diocesi Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti
Fondatore1723
Sito webwww.sanpasqualeairola.it

Storia modifica

 

Difficoltà per l'erezione della casa (1712-1723) modifica

Nell'anno 1712 D. Antonia Caracciolo, principessa della Riccia e ultima duchessa di Airola. Dopo attenta riflessione, chiese ai Padri Alcantarini della provincia di Napoli di fondare un convento in Airola.

Il Congresso Definitoriale della provincia Alcantarina Napoletana, il 20 giugno 1712 accettò la richiesta, offrendo la propria attività apostolica aiutando le anime con le confessioni e assistenza ai moribondi e mantenimento della pace.

Il 15 luglio 1712 la stessa Principessa inoltrò la richiesta al vescovo di Sant' Agata de' Goti Mons. Filippo Albini, da inoltrare alla  S. Congregazione, la quale prima di concedere il decreto per la nuova fondazione richiese il consenso del Clero di Airola, dei Casali e del Parroco del luogo. Gli altri Ordini religiosi locali furono favorevoli alla fondazione. Il vescovo Albini ottenne, dalla S. Congregazione, nel 1713 il decreto per la erezione del convento, confermato nel 1722 con facoltà di porre la prima pietra e di introdurvi i Padri Alcantarini.

La pia fondatrice Antonia Caracciolo, che già si era impegnata alle spese della nuova costruzione, con atto pubblico del 30 ottobre 1713 si obbligò a corrispondere annualmente 72 ducati per i bisogni dei Religiosi che avrebbero abitato l'erigendo Convento.

Superate tutte le difficoltà, il 1 febbraio 1723 la curia vescovile di S. Agata de' Goti, nella persona del vicario capitolare per la sopravvenuta morte del vescovo Albini, avvalorò il decreto della S. Congregazione e disponeva che l'Arciprete di Airola, D. Giovanni Mango. ne desse il possesso ai Frati Alcantarini.

Il Definitorio della Provincia Alcantarina incaricò  come presidente della fondazione il P. Gaetano da S. Niccolò, il quale concordò per il 2 febbraio 1723 il giorno della presa di possesso. In tale data l'Arciprete di Airola con il clero si portò sul luogo dove trovò il detto P. Gaetano, il dott. Francesco Di Ruggiero, come rappresentanti della Principessa, e numeroso popolo. Il notaio della curia vescovile, Vincenzo Fuccio diede lettura dei decreti della S. Congregazione e della Curia, l'atto di donazione del terreno e l'impegno della Principessa di edificare su quel terreno la chiesa ed il convento. L'Arciprete quindi, diede il possesso e P. Gaetano piantò la Croce tra gli applausi del popolo, il suono delle campane e lo sparo di mortaletti.

Posa della Prima Pietra modifica

 
Medaglia posa della prima pietra - raffigurante la Contessa D. Antonia Caracciolo e San Pasquale Baylon

Il 10 novembre 1723 alle ore l7.00 S. Ecc. il Card. Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Benevento, poi papa Benedetto XIII, giungeva in Airola con la sua corte, per benedire solennemente la prima pietra e le fondamenta del costruendo convento francescano dei Frati Scalzi di San Pietro d'Alcantara.

Vestito degli abiti pontificali sull'altare preparato per l'occasione il Cardinale Orsini benedisse la prima pietra che pose nelle fondamenta della nuova chiesa da dedicarsi alla Beata Vergine Maria e a San Pasquale Baylon.

Sopra la pietra benedetta depositò una cassetta di marmo nella quale, come dice il testimone Fr. Casimiro di Santa Maria Maddalena, vi erano riposte:

“Una Cera benedetta dal Pontefice Innocenzo XIII con l’immagine di San Pietro d’Alcantara. Tre medaglie: la prima con l’immagini di San Domenico e Santa Caterina da Siena; la seconda con gl’impronti di San Giuseppe e San Francesco di Assisi; la terza con l’effigie di San Pietro d’Alcantara e San Pasquale; e altre medaglie:  una d’oro, la seconda d’argento e la terza di bronzo.

In tutte e tre da una parte era l’immagine della medesima Principessa, che orava davanti a San Pasquale con l’iscrizione: “Firmamentum, et refugium meum es tu”. Dall'altra effigie della medesima Principessa con le parole: “Antonia Caracciolo ultima ex Rubeis Areolarum ætatis suæ annorum LXII”. Una garafina con oglio. Un globetto composto d'incenso, ed una lamina di piombo con quest'iscrizione:

“Anno Domini MDCCXXIII, die decima novembris Indict. I.

 
Medaglia posa della prima pietra raffigurante la Contessa D. Antonia Caracciolo

Ego Fr. Vincentius Maria Odinis Prædicatorum Miseratione Divina Episcopus Portuensis S.R.E. Cardinalis Ursinus, S. Beneventanæ Ecclesiæ Archepiscopus Metropolita, primarum hunc lapidem, solemniter benedixi, et imposui ad constructionem hujus Ecclesiæ, quam à fundamentis suis sumptibus Antonia Principissa Ariciæ, Magna Altavillæ Comitissa, et ultima ex Areolanis Ducibus de Rubeis Caracciolis ad honorem Beatissimæ Virginis, et Genitricis Dei Mariæ et S. Pascalis de Baylon extruendam curavit.” (inserire in cornice)

Fu serrata la suddetta cassetta con una lapide, anche di marmo, in cui fu intagliato:

D. O. M.

D. PASCALIS DEL BAYLON

DISTINTO PROTECTORI

OB SINGULARIA BENEFICIA

HANC ECCLESIAM, ET HABITATIONIS CIRCUITUM

D. ANTONIA PRINCIPESSA ARICIÆ COMITISSA

ET ULTIMA

EX SERIE DUCUM AREOLARUM DE RUBEIS CARACCIOLIS

A' FUNDAMENTIS EREXIT, DOTAVIT.

ANNO DOMINI. MDCCXXIII

Terminato l'interramento della lapide il Card. Orsini benedisse le fondamenta della nuova chiesa, quindi iniziò l'omelia prendendo come spunto le parole della S. Scrittura: “Elegi locum istum mihi in domun Sacrifici” esortando ad approfittare del grande aiuto spirituale che avrebbe arrecato la presenza dei Frati Scalzi tra il popolo.

Di questo avvenimento il mansionario della Cattedrale di Benevento e protonotario apostolico, D. Nicolò Saverio Santamaria, poi arcivescovo di Cirene, ne scrisse l'atto di conferma conservato nella Biblioteca Capitolare di Benevento.[1]

Ultimazione della costruzione modifica

 
Facciata della Chiesa e del Convento

La costruzione, che andò ultimandosi alla fine de 1725, si sviluppò nello stile degli altri conventi alcantarini, semplice, simmetrico, ornato e grazioso; specialmente devota e raccolta risultò la chiesa.

Oggi l'intero complesso popolarmente viene detto di “San Pasquale” ma il titolo giuridico è “SS. Concezione”.

Sull'altare maggiore venne collocata una immagine dell'Immacolata mentre nella cappella di centro a sinistra San Pasquale.

Terminata la costruzione, sul portone del convento e sulla porta carrese venne incisa la data “1725”, mentre sul portone della chiesa venne posta l'arma gentilizia della famiglia Caracciolo.

All'inizio del XX secolo il Convento venne sopraelevato di un secondo piano per ospitare un collegio serafico. Nel 1942, il Convento passò alla provincia Sannito – Irpina dei Frati Minori.

Architettura modifica

Chiesa modifica

 
Bassorilievo raffigurante il Dogma dell'Immacolata Concezione

L'interno, con la sua grande nave centrale dall'inconfondibile stile alcantarino, è adornato da sei cappelle laterali. Sull'altare maggiore, articolate strutture settecentesche danno vita ad una statua lignea della vergine Immacolata. Alla sommità, lo spazio del lunotto, determinato dalla volta di copertura della conca absidale è ornato da un movimentato bassorilievo a stucco di grande effetto plastico. Esso raffigura il Dogma dell'Immacolata.

Cappelle modifica

 
parte posteriore della navata centrale con organo a canne

La cappella più vicina all'ingresso sulla destra, è dedicata a sant'Antonio da Padova.

La seconda cappella a destra, è dedicata a San Pasquale Baylon, nella cappella è presente una statua lignea di pregevole fattura, nonché una serie di affreschi raffiguranti alcuni episodi della vita del santo.

La terza cappella a destra è dedicata a San Giovan Giuseppe della Croce frate Alcantarino di Ischia.

La cappella vicina all'ingresso sulla sinistra è dedicata a Santa Lucia.

La seconda cappella a sinistra è dedicata a San Francesco d'Assisi fondatore dell'Ordine dei Frati Minori. In questa cappella arde la lampada votiva accesa annualmente dal Sindaco della Città di Airola il 4 ottobre in occasione della festa di San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia.

La terza Cappella a sinistra è dedicata al Sacro Cuore di Gesù

 
Scena della vita di San Pasquale Baylon
 
San Pasquale distribuisce il pasto ai poveri
 
Affresco cappella di San Pasquale

Organo a Canne modifica

 

Sulla cantoria della chiesa è presente un organo a canne al momento non funzionante.

 
Immacolata Concezione con San Francesco e Santa Chiara (Affresco, navata centrale)

Il Collegio Serafico modifica

Suddivise le provincie francescane della Campania l'8 dicembre 1911, la provincia di S. Giovan Giuseppe della Croce, nel nuovo impulso dato alle vocazioni al chiostro francescano, con felice scelta stabilì in questo convento il proprio collegio serafico, riconfermando la scelta dopo la pausa della guerra del 1915-1918.

Guidato da un pioniere del movimento, il M.R. Padre Innocenzo Russo, in seguito nominato Vescovo di Bovino, il collegio serafico di Airola meritò un posto di onore tra i collegi serafici d'Italia per l'impostazione sanamente moderna, pur nel rispetto del passato e sulla scia della tradizionale spiritualità francescana.

Nel progressivo sviluppo del collegio, per creare locali ampi e rispondenti all'esigenza dell'opera, fu costruito un nuovo piano sul vecchio convento, benedetto nel 1935 dal Rev.mo Padre Leonardo M. Bello, Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori.

 
Una classe del Collegio Serafico di Airola
 
Oasi della Pace, situata nel giardino del Convento della SS. Concezione di Airola.

In questo periodo, benefattrice insigne fu la signora Giovannina Napolitano, che offrì denaro e donò una sua casa comoda e di nuova costruzione, con annesso giardino.

Nel 1942 il Convento della SS. Concezione di Airola passò alla Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia, l'annesso collegio mantenne la stessa fisionomia.

La vita del collegio serafico continuò ininterrotta fino al novembre 1943, con breve sosta che si protrasse fino al novembre 1945, allorché nei locali riservati ai Fratini si adattarono i trenta Chierici Teologi della Madonna delle Grazie in Benevento, distrutto dai bombardamenti aerei del settembre 1943.

Dal novembre 1945 riprese con pieno ritmo la vita del collegio serafico, accogliendo il gruppo dei Fratini delle prime classi del ginnasio.

Oggi il collegio serafico è chiuso ma  nei suoi locali continuano ad aggirarsi giovani in cerca di sapere.[2]

L'Oasi della Pace modifica

Il 13 maggio 1997 venne solennemente inaugurata, nel giardino del convento, una struttura artistico religiosa intitolata all'Immacolata Regina della Pace, dall'allora Vescovo Diocesano Mons. Mario Paciello. Il Vescovo in quella occasione si rivolse a tutti con queste parole “Benvenuti in paradiso”; "non abbiate paura di rimanere in silenzio, perché solo così il vostro cuore, la vostra anima, la vostra mente cominceranno a destarsi... questa Oasi dedicata a Maria Regina della Pace, potrà aiutare tutti noi a meditare; a trovare il tempo per noi stessi". In questi anni l'Oasi della Pace è diventata un punto di riferimento per tanti fedeli che quotidianamente vi si recano per pregare la Vergine Immacolata e trovare spazio per la meditazione personale. Il progetto fu realizzato su un bozzetto dell'artista Graziadei Tripodi, di origini calabresi.

Note modifica

  1. ^ P. Domenico Eugenio Tirone, S. Pasquale in Airola, Convento Francescano della SS. Concezione, 1992.
  2. ^ Fra Cristoforo Amleto Martignetti e Fra Davide Fernando Panella, Ricordi del Sannio e dell’Irpinia.

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