Mario Paciello

vescovo cattolico italiano

Mario Paciello (Barcellona Pozzo di Gotto, 26 ottobre 1937) è un vescovo cattolico italiano, dal 15 ottobre 2013 vescovo emerito di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.

Mario Paciello
vescovo della Chiesa cattolica
Mons. Paciello in una foto scattata il 10 novembre 1991
Veritatem facientes in charitate
 
TitoloAltamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti
Incarichi attualiVescovo emerito di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti (dal 2013)
Incarichi ricoperti
 
Nato26 ottobre 1937 (86 anni) a Barcellona Pozzo di Gotto
Ordinato presbitero30 giugno 1963 dal vescovo Giuseppe Lenotti
Nominato vescovo20 luglio 1991 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo29 settembre 1991 dall'arcivescovo Giuseppe Casale
 

Biografia modifica

Nato a Barcellona Pozzo di Gotto, città metropolitana di Messina ed arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, il 26 ottobre 1937, è battezzato il 7 novembre dello stesso anno. Compie gli studi medi e ginnasiali nel seminario vescovile di Troia e nel 1950 inizia quelli filosofici e teologici nel Seminario Regionale di Benevento.

Viene ordinato sacerdote il 30 giugno 1963 a Foggia dal vescovo Giuseppe Lenotti. Dapprima vicerettore nel seminario diocesano di Foggia, dal 1963 al 1966, successivamente canonico della basilica cattedrale, rettore del seminario, dal 1966 al 1978, parroco della parrocchia dei Santi Guglielmo e Pellegrino in Foggia, dal 1978 al 1989, e vicario generale dell'arcidiocesi di Foggia-Bovino, allora guidata dall'arcivescovo Giuseppe Casale, dal 1989 fino alla nomina episcopale.

Ministero episcopale modifica

Vescovo di Cerreto-Telese-Sant'Agata de'Goti modifica

Il 20 luglio 1991 è nominato vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti da papa Giovanni Paolo II. Riceve l'ordinazione episcopale il 29 settembre 1991 da Giuseppe Casale, arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino, (co-consacranti: Pietro Santoro, arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano, e Felice Leonardo, vescovo emerito di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti). Organizza il primo convegno pastorale diocesano, cura il restauro del palazzo vescovile e dell'archivio di Sant'Agata de' Goti e istituisce il "Centro di teologia e di formazione dei laici all'azione pastorale".[1]

Nel 1993 propone l'istituzione del museo diocesano di Sant'Agata de' Goti, inaugurato il 27 settembre 1996 dall'allora cardinale Joseph Ratzinger.

Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti modifica

Il 6 agosto 1997 è nominato vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti da papa Giovanni Paolo II e, in tale veste, diventa governatore dell'Ente Ecclesiastico Ospedale Regionale Francesco Miulli di Acquaviva delle Fonti. Il 25 ottobre 1997 prende possesso canonico della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti. Nell'ambito della CEI è membro della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute, nonché membro della presidenza della Caritas Italiana.

Nel suo ministero ha curato particolarmente la formazione catechetica e spirituale di laici, religiose e presbiteri attraverso la pubblicazione di diverse lettere pastorali, ma non solo.

Nel 2006, in occasione della scomparsa di due bambini gravinesi, Francesco e Salvatore, avvenuta il 5 giugno, scrive una lettera-appello firmata da lui e dalle famiglie della diocesi, inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e si offre come mediatore nella speranza che assicurando l'anonimato a chiunque abbia notizie utili per il ritrovamento dei fratellini, potessero finalmente sbloccarsi le ricerche. Diffonde così il suo numero di cellulare e quello dell'episcopato di Gravina in Puglia, offrendosi di andare a prendere personalmente i due fratelli di 13 ed 11 anni. I due bambini furono però ritrovati morti due anni dopo, nel febbraio 2008, e la causa della morte fu fatta risalire ad una caduta accidentale in un pozzo di un palazzo abbandonato nel centro della città.

Nell'aprile 2012 riceve un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta della procura di Bari riguardante una transazione da 45 milioni di euro tra Regione Puglia e l'ospedale Miulli, che coinvolge anche politici e funzionari regionali e che risale al 2008. In quell'anno infatti l'ospedale di Acquaviva delle Fonti, nella persona del vescovo, in qualità di governatore, e di don Domenico Laddaga, reggente dell'ente, sull'orlo del fallimento, chiede un pagamento per delle prestazioni effettuate dal 2002. Il presidente della regione, Nichi Vendola, accetta e decide che queste risorse siano prese da un capitolo di spese correnti, di fondi per l'edilizia sanitaria.[2] A dicembre 2013, su richiesta del magistrato inquirente, l'indagine viene archiviata.[3]

Il 15 ottobre 2013 papa Francesco accoglie la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti per raggiunti limiti di età. Rimane amministratore apostolico della diocesi fino al 4 gennaio successivo, quando ha inizio il ministero pastorale del suo successore, Giovanni Ricchiuti. Risiede attualmente nella parrocchia del Santissimo Redentore in Altamura e continua il proprio ministero guidando catechesi, lectio divine, ritiri al clero e corsi di esercizi spirituali.

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Giovanni Rossi, Catalogo de' Vescovi di Telese; seconda ristampa con introduzione, integrazioni, correzioni ed aggiunte fino ai giorni nostri a cura di Nicola Vigliotti, Puglianello, Edizioni Media Press, 2008.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN69208015 · ISNI (EN0000 0000 0254 3034 · SBN FOGV116928 · BNF (FRcb150139279 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-69208015