Chiesa di San Bernardo da Mentone (Oltressenda Alta)

La chiesa di San Bernardo da Mentone è il principale luogo di culto cattolico di Nasolino, frazione di Oltressenda Alta, dedicato a san Bernardo di Mentone, elevata a parrocchia l'8 settembre 1506. Nel 1986, con decreto del 20 novembre, furono unite le due parrocchie del comune di Oltressenda Alta, in una sola intitolata ai due santi diventando parrocchia di San Bernardo da Mentone e Santa Margherita vergine e martire con sede in questa di Nasolino.[1]

Chiesa di San Bernardo da Mentone
Chiesa di San Bernardo da Mentone
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàNasolino (Oltressenda Alta)
Coordinate45°54′51.83″N 9°56′42.39″E / 45.914398°N 9.945107°E45.914398; 9.945107
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Bergamo
Inizio costruzioneXV secolo

Storia modifica

La prima citazione di una chiesa risale al 5 giugno 1486 come dipendente dalla pieve di Clusone. Nel 1506 con atto notarile datato 8 settembre fu dichiarata autonoma la comunità canonica di Nasolino elevandola a parrocchia.

Gli atti delle visite pastorali, conservati presso l'archivio diocesano di Bergamo, consentono la ricostruzione storica della chiesa. Del 1519 è la costruzione del protiro posto a riparo dell'ingresso della chiesa. Il 26 agosto 1546 il vescovo di Bergamo Vittore Soranzo la consacrò dedicandola al santo francese.[2] Dagli atti della visita pastorale si evince che la chiesa era stata ampliata e restaurata, proprio in previsione della sua consacrazione. Nell'autunno del 1575, il cardinale san Carlo Borromeo visitò tutte le chiese della bergamasca, e il 4 ottobre, relazionò della chiesa di Nasolino descrivendola avente tre altari di cui uno dedicato al Santissimo Sacramento con la relativa scuola, l'altro, oltre a quello maggiore che aveva raffigurazioni di santi, dedicato alla Madonna. L'edificio fu rivisitato con lavori che si conclusero nel 1688.

Descrizione modifica

Esterno modifica

La chiesa è preceduta dal sagrato di piccole dimensioni delimitato da un muretto su tre lati e accessibile da un cancellino , mentre sul lato a nord è fiancheggiata dalla strada comunale. La facciata a capanna presenta il classico orientamento a ovest, ed è preceduta da un protiro con volta a crociera a tre archi e tetto sostenuto da due colonne aventi il capitello ionico che riportano la data del 1519. Il portale di accesso è in marmo nero con conci in marmo grigio, e la trabeazione lavorata con marmi policromi. La parete a nord ha l'apertura laterale in pietra con trabeazione che sostiene il timpano spezzato che presenta nella parte centrale, una nicchia con la statua di san Bernardo in pietra. La parte prosegue con una grande apertura a arco atta a illuminare l'aula.

Interno modifica

La piccola aula a navata unica è divisa da lesene con capitelli corinzi in tre campate ognuna delle quali conserva cappelle, tre per lato, quelle presenti nella prima campata furono aggiunte solo nel 1742. La zona del presbiterio a pianta rettangolare, è leggermente più stretta rispetto all'aula, e presenta l'altare ligneo opera seicentesca dello scultore Giovanni Giuseppe Piccini di Nona di Scalve[3]. Questo si presenta ornato da fregi e statuette con colonne tornite. La tribuna dell'altare si eleva su due ordini completa di angeli festoni, frutta e fiori, con la parte superiore completata dalla statuetta del Cristo risorto. Questa parte è considerato lavoro di Giovanni Giuseppe Piccini. Il coro è forse di scuola fantoniana, e presenta cariatidi a forma umana.

Gli altri altari realizzati nel 1676 sono dedicati alla Madonna del Rosario che ospita il dipinto olio su tavola, raffigurante la Madonna col Bambino e santi Giovanni Battista e Francesco d'Assisi opera di Francesco Rizzo da Santacroce. L'altare dedicato al Suffragio conserva la tela raffigurante L'estasi di sant'Antonio da Padova con il bambino Gesù. Restauri eseguiti negli ultimi anni del Novecento hanno riportato alla luce affreschi datati 1525 raffiguranti santi vescovi e una natività. Tra le opere la chiesa conserva una croce lignea lavoro di Giacomo Manzù che aveva abitato l'alta Val Seriana durante il secondo conflitto mondiale.[4]

Note modifica

  1. ^ Roberta Frigeni, parrocchia di Santa Margherita, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 27 gennaio 2020..
  2. ^ Vescovo che subì due processi inquisitoriali, abiurando al primo, e morendo prima che fosse giudicato nel secondo.
  3. ^ Enrico De Pascale, Restauri 1990 1995, Provincia di Bergamo, 1996, pp. 159-160.
  4. ^ Chiesa di San Bernardo da Mentone, su valseriana.eu, Valseriana arte e cultura. URL consultato il 27 gennaio 2020..

Bibliografia modifica

  • Stefano Baronchelli, La Valzurio: Nasolino e Valzurio, Oltressenda alta, Rovetta, Litotipografia Presservice 80, 1987, SBN IT\ICCU\LO1\0366388.

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