Chiesa di San Nicola Vescovo (Lendinara)

La chiesa di San Nicola Vescovo è un edificio religioso situata a Barbuglio, frazione di Lendinara, in provincia di Rovigo e diocesi di Adria-Rovigo; fa parte del Vicariato di Lendinara-San Bellino

chiesa di San Nicola Vescovo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàBarbuglio (Lendinara)
Coordinate45°06′44.22″N 11°35′59.01″E / 45.112284°N 11.599725°E45.112284; 11.599725
Religionecattolica
TitolareSan Nicola di Bari
Diocesi Adria-Rovigo
Consacrazione1927
ArchitettoPietro Zerbini e Jorik Gasparetto
Stile architettonicoNeomedievale
Inizio costruzione1920
Completamento1946

La chiesa, è situata lungo la via principale dell'abitato, a poche decine di metri dal fiume Adige, con orientamento nord-ovest/sud-est. L'edificio è realizzato in muratura portante, con laterizi facciavista. Presenta una facciata a salienti, neomedievale, dove si apre il portale, caratterizzato da un protiro in leggero aggetto, sormontato da una trifora con colonnine in marmo. Ai lati si aprono due monofore. Presenta un'abside poligonale e sui bracci del transetto si aprono finestroni rettangolari. Internamente, l'aula liturgica è disposta su di un'unica navata, coperta da un controsoffitto piano.

Storia modifica

Il primo edificio religioso di Barbuglio fu un oratorio dedicato a San Nicola di Bari, realizzato nel 1555 con il benestare dell'abate dell'Abbazia territoriale della Vangadizza e del rettore della chiesa di San Barnaba Apostolo a Saguedo. Inizialmente assoggettato a quest'ultima parrocchia, divenne indipendente a partire dal 1567. Questo primo edificio era dotato di tre altari e del battistero. A partire dal 1592 venne operato un complessivo rifacimento ed un ingrandimento della chiesa. Ancora fra il 1762 e il 1774 l'edificio fu allungato, rialzato e dotato di cinque altari dedicati rispettivamente a S. Nicola, alla B.V. del Rosario, a S. Antonio di Padova, a S. Valentino, a S. Giuseppe. Nel 1792, dopo la soppressione dell'Abbazia territoriale della Vangadizza, la parrocchia di Barbuglio passò sotto la giurisdizione ecclesiastica della Diocesi di Adria. Il vescovo Bernardo Antonino Squarcina, durante la visita pastorale operata nel 1843, constatò la presenza di cinque altari all'interno della chiesa, che risultava lunga 56 piedi e larga 28. La facciata accoglieva cinque, realizzate statue in marmo proveniente dalle cave di Costozza, raffiguranti l'Immacolata e i San Nicola di Bari, San Valentino[non chiaro], Sant'Antonio di Padova e San Giovanni Battista. Per consentire il rinforzo degli argini del fiume Adige, nel 1919 la vecchia parrocchiale venne demolita, unitamente al campanile e alla canonica. A partire dal 1920 venne costruito l'edificio attuale, su progetto degli ingegneri Pietro Zerbini e Jorik Gasparetto. La nuova chiesa, per la cui costruzione vennero reimpiegati i materiali provenienti da quella demolita, venne parzialmente completata nel 1927. Successivamente, dopo molte peripezie, fu realizzato il pavimento, completato l'intonaco interno e innalzato il campanile nel 1946, per iniziativa del parroco don Filippo Roccati.

Campanile modifica

Il campanile non è quello concepito nel progetto originale, a causa della mancanza di fondi. Al suo interno ospita 4 campane restituite nel 1948 dalla fonderia Daciano Colbachini di Padova. Di queste, la maggiore è dedicata al patrono San Nicola da Bari[1]. Da un lato riportano tutte l'iscrizione "ABLATUM TEMPORE BELLI A.D. MCMXL - MCMXLV RESTITUTUM PUBLICUM SUMPTU A.D. MCMXLVIII", mentre dal lato opposto è riportato il santo a cui sono dedicate e al di sotto l'anno di restituzione. La piccola, riporta "S. FILIPPO ANNO 1948", mentre la grossa riporta "S. NICOLA V.M. ANNO 1948". Sono state suonate a mano fino ai primi anni '80, dopodiché con la distruzione delle scale ad opera dell'acqua piovana che oltrepassava la botola, sono state abbandonate e sostituite da 3 trombe connesse a un simulatore Melloncelli, tuttora in funzione.

 
Campane viste dal lato della strada, in primo piano la campana minore
 
Vista della campana minore e maggiore dal retro
 
Vista laterale della campana maggiore

Note modifica

  1. ^ Campane di Barbuglio di Lendinara (RO) - distesa festiva. URL consultato il 30 gennaio 2023.

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
  • Pier Luigi Bagatin, Paola Pizzamano, Bruno Rigobello (a cura di), Lendinara: notizie e immagini per una storia dei beni artistici e librari, Canova, 1992, ISBN 88-85066-86-0.
  • Rovigo e la sua provincia; guida turistica e culturale, seconda edizione, Rovigo, Provincia di Rovigo, assessorato al turismo, 2003, ISBN non esistente.

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