Chiesa di San Rocco (Corniglio)

chiesa nel comune italiano di Corniglio

La chiesa di San Rocco è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche, situato in via Paolo Mori-Lazzari 7 a Sesta Inferiore, frazione di Corniglio, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Langhirano-Lesignano Bagni-Tizzano-Corniglio-Monchio-Palanzano.

Chiesa di San Rocco
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Emilia-Romagna
LocalitàSesta Inferiore (Corniglio)
Indirizzovia Paolo Mori-Lazzari 7
Coordinate44°26′09.35″N 10°02′34.03″E / 44.435931°N 10.042787°E44.435931; 10.042787
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Rocco
Diocesi Parma
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1529
Completamento1656

Storia modifica

Il luogo di culto fu edificato nel 1529 per volere della famiglia Faggi, quale oratorio dipendente dalla parrocchiale di Mossale.[1]

Il 9 dicembre 1656 la chiesa fu eretta a sede parrocchiale autonoma a opera del vescovo di Parma Carlo Nembrini; in tale circostanza il sacerdote Giacomo Faggi rinunciò, a nome della famiglia, alla proprietà dell'edificio e gli abitanti di Sesta si impegnarono a occuparsi finanziariamente della manutenzione del tempio, che in quel periodo fu probabilmente modificato e ampliato.[1][2]

Verso la metà del XX secolo la chiesa fu sottoposta a vari interventi, a partire dal 1941, quando fu sostituita la pavimentazione interna; tra il 1960 e il 1970 gli intonaci esterni furono rifatti e la facciata subì alcuni cambiamenti, con l'aggiunta di un balcone sotto il campanile a vela, raggiungibile attraverso una scala alla marinara; inoltre, nel 1963 le pareti e i soffitti all'interno furono parzialmente modificati e decorati con un ciclo di affreschi dal pittore Walter Madoi.[2][1]

Tra il 2010 e il 2011 il luogo di culto fu interessato da altre opere, che riguardarono gli esterni, ove furono rimossi gli intonaci e le incongrue aggiunte di 50 anni prima.[2]

Negli anni seguenti gli affreschi interni, ormai deteriorati, furono restaurati in più riprese: tra il 2016 e il 2018 fu risistemata la parete sud,[2][3] mentre tra il 2019 e il 2020 il cantiere si spostò su quella nord e sul soffitto della navata.[4]

Descrizione modifica

 
Facciata e lato nord
 
Facciata e lato sud

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella sul lato sinistro, con ingresso a ovest e presbiterio a est.[2]

La semplice e simmetrica facciata a capanna, rivestita in pietra come gran parte dell'edificio, è caratterizzata dalla presenza dell'ampio portale d'ingresso centrale, delimitato da una cornice e sormontato da un architrave in aggetto, sopra il quale si apre una finestra ad arco ribassato; a coronamento si staglia nel mezzo un grande campanile a vela, con due celle contenenti piccole campane.[2]

Dai fianchi, sormontati dal cornicione in aggetto, aggettano i bassi volumi dei locali annessi, illuminati da finestrelle irregolari.[2]

 
Navata
 
Presbiterio

All'interno la navata, coperta da un soffitto piano in laterocemento che nasconde le antiche capriate lignee, è affiancata sulla sinistra da un'ampia arcata a tutto sesto, attraverso la quale si affaccia la cappella laterale voltata a botte; al suo interno è collocata una grande statua in gesso raffigurante La Sofferenza, realizzata da Walter Madoi verso il 1975.[2][3]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale, alla cui sinistra è collocata su una mensola una statua in gesso rappresentante la Madonna, eseguita da Madoi; l'ambiente, coronato da una volta a botte lunettata e illuminato da due finestre laterali, ospita nel mezzo l'altare maggiore a mensa in arenaria, aggiunto intorno al 1980.[2][3]

Affreschi modifica

 
Parete sinistra della navata
 
Parete destra della navata

La chiesa accoglie un ciclo di affreschi, che, realizzati dal pittore Walter Madoi nel 1963 e dedicati alla Passione e alla Risurrezione di Gesù, ricoprono circa 350 m², occupando l'intero presbiterio, le due pareti laterali della navata e il suo soffitto piano.[1][3]

Il dipinto che ricopre tutta la parete destra dell'aula rappresenta la Crocefissione: in un desolato paesaggio invernale, al centro è collocato Gesù in croce, con la madre seduta tristemente ai suoi piedi, mentre ai lati si trovano, crocifissi su due alberi, i ladroni, uno con sguardo speranzoso e l'altro con espressione sgomenta.[5]

L'affresco che occupa il muro opposto, ai lati della cappella centrale, raffigura una folla che osserva sconvolta la scena di fronte; sullo sfondo, dietro alle persone i cui tratti del volto furono ripresi dagli abitanti di Sesta, si ritrova un desertico paesaggio autunnale, collegato a quello della parete opposta attraverso il cielo plumbeo riprodotto sul soffitto.[5]

Il dipinto che ricopre le superfici verticali e la volta a botte lunettata del presbiterio rappresenta un funereo paesaggio dominato dai colori scuri, ma al centro della parete di fondo è posta una luce, simbolo della risurrezione; sulle due pareti laterali sono inoltre raffigurate due persone: sulla destra il vescovo di Parma Evasio Colli e sulla sinistra il pittore Walter Madoi, in un autoritratto.[5]

Note modifica

  1. ^ a b c d Dall'Aglio, p. 972.
  2. ^ a b c d e f g h i Chiesa di San Rocco <Sesta Inferiore, Corniglio>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 18 agosto 2023.
  3. ^ a b c d Sesta, paese dell'affresco che colora il mondo. Nel segno di Madoi, in www.redacon.it, 30 luglio 2019. URL consultato il 18 agosto 2023.
  4. ^ Lucia De Ioanna, Inaugurati a Sesta gli affreschi restaurati di Walter Madoi: la Crocifissione viene restituita alla sua originaria bellezza, in parma.repubblica.it, 18 agosto 2020. URL consultato il 18 agosto 2023.
  5. ^ a b c Ermanno Mazza, Corniglio: la crocefissione di Walter Madoi nella chiesa di Sesta, su nonsoloeventiparma.it. URL consultato il 18 agosto 2023.

Bibliografia modifica

  • Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, II Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.

Voci correlate modifica

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