Clemente Aldobrandini, III principe di Meldola

Clemente Aldobrandini, III principe di Meldola (Frascati, 27 giugno 1891Roma, 7 marzo 1967), è stato un imprenditore e nobile italiano.

Clemente Aldobrandini
Principe di Meldola
Stemma
Stemma
In carica1939 –
1967
PredecessoreGiuseppe
SuccessoreCamillo
TrattamentoSua Grazia
Altri titoliPrincipe Aldobrandini
Duca di Sarsina
NascitaFrascati, 27 giugno 1891
MorteRoma, 7 marzo 1967 (75 anni)
DinastiaAldobrandini
PadreGiuseppe Aldobrandini, II principe di Meldola
MadreMaria Antinori
ConsorteLuisa von Welczeck
Figlida Anna di Saluzzo:
Francesco (illegittimo)
da Luisa:
Livia
Camillo
Giovanni
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Infanzia modifica

Clemente nacque il 27 giugno 1891 a Frascati, nella villa estiva di famiglia, figlio di Giuseppe Aldobrandini, II principe di Meldola e di sua moglie, la duchessa Maria Antinori.

Carriera imprenditoriale modifica

Per quanto il padre lo avrebbe voluto nelle schiere della guardia nobile pontificia di cui egli era divenuto comandante, Clemente ebbe fin da giovane una notevole inclinazione al mondo degli affari e dell'imprenditoria, in gran parte basato sul vasto possedimento di beni fondiari che la sua famiglia aveva nell'area dei Castelli Romani.

Si associò quindi col fratello minore Ferdinando per costituire l'azienda agricola Aldobrandini, dedicandosi con essa all'allevamento ed alla viticoltura con un notevole successo. In pochi anni l'azienda crebbe espandendosi con numerose filiali a Ostia e nell'Agro Pontino. Nel 1929 venne chiamato dal Partito Fascista a far parte della commissione della Società per gli Studi della Malaria.[1] Fu tra i principali promotori della creazione della Cassa per gli infortuni agricoli in Roma e dal 1948 divenne presidente della ConfIdA-Confederazione Italiana degli Agricoltori (l'attuale Confagricoltura) da cui successivamente si dimise per dedicarsi ancora una volta interamente alla conduzione dei propri affari di famiglia. Pur non schierandosi mai politicamente, si dimostrò particolarmente vicino agli ambienti della Democrazia Cristiana.[2]

Morte modifica

Morì a Roma il 7 marzo 1967.

Matrimonio e figli modifica

Clemente ebbe in gioventù una relazione con la contessa Anna di Saluzzo, figlia di Alfonso di Saluzzo, III principe di Santo Mauro, e di sua moglie, Margherita Caracciolo, dei principi di Forino. Da quest'unione nacque un figlio illegittimo, in seguito legittimato:

  • Francesco (1921-2001), sposò Anne-Marie Lacloche de Vallombreuse
    • Olimpia Aldobrandini, moglie David de Rothschild

Clemente sposò a Wasserleonburg il 29 ottobre 1941 la contessa Luisa von Welczeck (1913-2000), figlia del conte Johann von Wilczeck e di sua moglie, la nobildonna spagnola Luisa de Balmaseda y Fontecilla. Da questo matrimonio nacquero i seguenti figli:

  • Livia (n. 1942), sposò nel 1970 Giancarlo Tito Pediconi
  • Camillo, (n. 1945) IV principe di Meldole, sposò nel 1967 la nobildonna Stefania Gallarati Scotti, dei principi di Molfetta
  • Giovanni (n. 1952), sposò nel 1989 Patricia Consuelo Sanchez

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Francesco Borghese, VII principe di Sulmona Marcantonio IV Borghese, V principe di Sulmona  
 
Anna Maria Salviati, VII duchessa di Giuliano  
Camillo Aldobrandini, I principe di Meldola  
Adele de La Rochefoucauld Alexandre François de La Rochefoucauld, III duca di Estissac  
 
Adelaide Marie Françoise Pyvart de Chastullé  
Giuseppe Aldobrandini, II principe di Meldola  
Jozsef János Nepomuk Antal Zsigmond Hunyady de Kéthely, conte János Nepomuk Hunyady de Kéthely, conte  
 
Franziska Maria Pálffy de Erdőd  
Maria Hunyady de Kéthely  
Enrichetta del Liechtenstein Giovanni I Giuseppe del Liechtenstein  
 
Giuseppa di Fürstenberg-Weitra  
Clemente Aldobrandini, III principe di Meldola  
Cosimo Antinori Amerigo Antinori  
 
Margherita degli Alessandri  
Amerigo Antinori, duca di Brindisi  
Lucrezia Capponi Ferrante Capponi  
 
 
Maria Antinori  
 
 
 
Giulia de Vecchi  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Archivio fascista di medicina politica, Tip. già Coop. parmense, 1929.
  2. ^ Brienza.

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Brienza, Identità cattolica e anticomunismo nell'Italia del dopoguerra: la figura e l'opera di mons. Roberto Ronca, Crotone, D'Ettoris, 2008, ISBN 978-88-89341-10-0.
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