Il climacus, dal latino scala, è un neuma utilizzato nel canto gregoriano.
Corrisponde a tre o più note discendenti.
Nella notazione quadrata è rappresentato da una virga seguita da due punctum in losanga. È il solo utilizzo di losanga nella notazione vaticana.

Origine

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Il climacus così come riprodotto dalla notazione quadrata   confonde di fatto due neumi corsivi abbastanza differenti, come li si può distinguere nelle notazioni di san Gallo e soprattutto di Laon:

Il climacus propriamente detto è un ornamento, che non appare affatto se non nello stile melismatico.

Climacus d'ornamento

Per essere conforme alla sua etimologia, il climacus propriamente detto dovrebbe essere rappresentato così  . Non apparirebbe mai isolato, ma sempre in formula aggiunta ad un neuma, le due note estreme del climacus formerebbero un ornamento superiore ed inferiore al neuma principale. Solitamente è un suffisso, come in  , più raramente un prefisso.

Climacus finale

Si ritrovano ugualmente dei climacus isolati dove la terza nota è episemata, particolarmente nette nelle grafie di Laon   ma ugualmente riconoscibili in quella di san Gallo   e che le edizioni di Solesmes distinguono (talvolta) con un episema verticale sull'ultima nota  . Questa forma isolata ha una accentuazione atipica: le due prime note sono leggere, l'accento del neuma non è che sulla terza nota.

Interpretazione

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  • Il climacus propriamente detto è un neuma di transizione, ornamentale e leggero, che da se stesso non possiede accento.
  • La virga subpunctis è accentuata sulla prima nota.