Colonia Agip

colonia marina di Cesenatico (FC)

La Colonia Agip è un complesso architettonico situato a Cesenatico, costruito tra il 1937 ed il 1938 per ospitare durante l'estate i figli dei dipendenti dell'omonima azienda. L'opera è stata realizzata su progetto dell'architetto bolognese Giuseppe Vaccaro in stile razionalista.

Colonia Agip
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia Romagna
LocalitàCesenatico
IndirizzoViale G. Carducci, 181
Coordinate44°11′26.62″N 12°24′56.4″E / 44.190729°N 12.415667°E44.190729; 12.415667
Informazioni generali
CondizioniRistrutturata
Costruzione1937-1938
Stilerazionalismo italiano
Realizzazione
IngegnereGiuseppe Vaccaro
CommittenteAgip

Storia modifica

La colonia fu voluta dall'allora presidente dell'AGIP, Umberto Puppini,[1] per i figli dei dipendenti. L'edificio venne intitolato a Sandro Italico Mussolini,[2] nipote del Duce, morto prematuramente. La sua costruzione si inserisce nel filone della realizzazione di colonie estive promosso dal regime fascista.

Architettura modifica

Il complesso si sviluppa su quattro corpi di fabbrica disposti su un'area di 270 metri per 80. Il corpo centrale, con la direzione e i dormitori, si innalza su quattro piani e si affaccia sul mare. I corpi bassi di servizio, posti ai lati, sono disposti ortogonalmente al mare e ospitano la mensa, le cucine, l'infermeria e i locali di ritrovo. L'edificio è caratterizzato da una grande linearità e razionalità, con un'estrema attenzione alla funzionalità e all'igiene. L'uso del cemento armato ha permesso di realizzare ampie vetrate e terrazze, che garantiscono una vista panoramica sul mare. I pilotis liberano il piano terra, creando un porticato che offre riparo dal sole e dalla pioggia.

Funzione e usi modifica

La colonia Agip è stata concepita come un luogo di villeggiatura per i figli dei dipendenti dell'azienda. Offriva loro un ambiente sano e sicuro, con attività ricreative e sportive. La colonia poteva ospitare fino a 800 bambini ed era dotata di tutti i comfort: dormitori, refettorio, infermeria, piscina, palestra e teatro.[3] Fu usata come ospedale militare e deposito di automezzi militari durante la seconda guerra mondiale.[4] Dopo la seconda guerra mondiale, la colonia è stata utilizzata anche come scuola e centro di accoglienza per bambini in difficoltà. Oggi è ancora di proprietà dell'ENI ed è utilizzata come colonia estiva per i figli dei dipendenti. È stata inoltre aperta al pubblico per eventi culturali ed è fruibile in occasione delle annuali giornate promosse dal FAI durante le quali si organizzano visite guidate.[5] L'edificio è inserito nel progetto europeo ATRIUM.[6]

Note modifica

  1. ^ Fernanda De Maio, Michela Maguolo, Marina Pellanda, Luigi Latini, Massimiliano Savorra, Nicola Noro, Chiara Baglione, Marco Bertozzi, Marco Ferrari, Roberto Masiero, Lorenzo Fabian, Luca Iuorio, e169 | EniWay, Edizioni Engramma, p. 20, ISBN 9788894840711.
  2. ^ Stefano Antonini, Segreto di madre - Parole nascoste di un amore infinito, Astro Edizioni, 10 gennaio 2024, ISBN 9788833171340.
  3. ^ Stati Generali del Patrimonio Industriale. 2022, 9 giugno 2022, ISBN 9788829716661.
  4. ^ Augusto Ciuffetti, Fabrizio Trisoglio e Valerio Varini, Il welfare aziendale in Italia nel secondo dopoguerra (ePub), 15 dicembre 2017, p. 106, ISBN 9788823815537.
  5. ^ COLONIA AGIP, su fondoambiente.it.
  6. ^ (EN) Colonia Marina AGIP, su atriumroute.eu.

Bibliografia modifica

  • Valentina Orioli, Cesenatico - turismo e città balneare fra Otto e Novecento, Alinea, 2008, p. 91, ISBN 9788860553317.
  • Elena Mucelli, Colonie di vacanza italiane degli anni '30 - architetture per l'educazione del corpo e dello spirito, Alinea, 2009, p. 52, ISBN 9788860554253.

Collegamenti esterni modifica