Congregazione vincenziana malabarese

La Congregazione vincenziana malabarese (in latino Congregatio vincentiana, in inglese Vincentian Congregation) è una società clericale di vita apostolica di diritto pontificio: i membri della compagnia pospongono al loro nome la sigla C.V.[1]

Storia modifica

Le origini dell'istituto risalgono al 1904, quando Louis Pazheparambil, vicario apostolico di Ernakulam (siro-malabarese), ebbe l'idea di dare vita nella sua diocesi a una nuova compagnia di sacerdoti che imitasse la Congregazione della missione di Vincenzo de' Paoli, ma l'iniziativa non ebbe un seguito immediato: il progetto venne ripreso nel 1927 dai padri Mannara, Powathil e Vattamkandathil.[2]

La prima casa della congregazione venne aperta a Thottakom, nel Kerala, da padre Varkey Kattarath e, il 19 luglio 1927, i primi sodali iniziarono a condurre vita comune.[3]

La congregazione ottenne il pontificio decreto di lode il 19 febbraio 1968[2] e venne approvata il 27 settembre 1971.[3]

Attività e diffusione modifica

La spiritualità della congregazione è ispirata a quella di Vincenzo de' Paoli, di cui i sodali della società osservano anche le Regole comuni. Le attività sono le stesse della Congregazione della missione: evangelizzazione, predicazione di missioni popolari e ritiri spirituali, apostolato a vantaggio dei poveri, direzione e insegnamento nei seminari.[1]

L'attività della congregazione è limitata alla Chiesa siro-malabarese (India sud-orientale): i membri della società prestano servizio anche in Africa orientale, Stati Uniti d'America, Canada, Indie orientali, Inghilterra, Germania e Italia.[3] Giuridicamente, dipende dalla Congregazione per le Chiese Orientali; la sede generalizia è a Edappally.[1]

Al 31 dicembre 2005 la società contava 90 case e 584 membri, 354 dei quali sacerdoti.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d Ann. Pont. 2007, p. 1517.
  2. ^ a b DIP, vol. II (1975), coll. 1587-1588, voce a cura di M. Lacko.
  3. ^ a b c Vincentian Congregation. A Brief History, su vincentiancongregation.com. URL consultato il 14-9-2009 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2010).

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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