Convenzione di Vienna sulla successione degli Stati rispetto ai beni pubblici, gli archivi e i debiti pubblici

La Convenzione di Vienna sulla successione degli Stati rispetto ai beni pubblici, gli archivi e i debiti pubblici è un trattato internazionale adottato e aperto alla firma l'8 aprile 1983[1] e non ancora entrato in vigore. La convenzione ha lo scopo di regolare la successione nei beni pubblici, negli archivi e nei debiti pubblici nei casi di successione di Stati.

Possono partecipare alla Convenzione tutti gli Stati. Attualmente la convenzione non è in vigore, in quanto mancano[1] le 15 ratifiche o adesioni di Stati necessarie in virtù dell'articolo 50 del trattato.[2]

È basata su un progetto predisposto dalla commissione del diritto internazionale.[3]

Stati che hanno dato il consenso a obbligarsi modifica

Attualmente le parti al trattato sono solo 7. Il consenso a obbligarsi non è avvenuto in nessun caso tramite ratifica, ma esclusivamente tramite adesione. Gli Stati che hanno espresso questo consenso sono: Croazia, Estonia, Georgia, Liberia, Slovenia, Repubblica di Macedonia e Ucraina.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Status della Convenzione, su treaties.un.org. URL consultato il 9 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2010).
  2. ^ (EN) Testo della Convenzione (PDF), su untreaty.un.org. URL consultato il 9 agosto 2008.
  3. ^ Tullio Treves, Diritto internazionale. Problemi fondamentali, Giuffè Editore, 2005, p. 86, ISBN 88-14-11296-7.

Collegamenti esterni modifica

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