Copula sivickisi (Stiasny, 1926) è una cubomedusa appartenente alla famiglia Carybdeidae. È l'unica specie nel genere Copula (Bentlage, Cartwright, Yanagihara, Lewis, Richards & Collins, 2010).

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Copula sivickisi
C. sivickisi maschio fotografato a Maeda Flats, isola di Okinawa (foto: P. Randall).
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumCnidaria
ClasseCubozoa
OrdineCarybdeida
FamigliaTripedaliidae
GenereCopula
SpecieC. sivickisi
Nomenclatura binomiale
Copula sivickisi
(Stiasny, 1926)
Sinonimi

Carybdea sivickisi (Stiasny, 1926)
Tamoya alata (Uchida, 1929)

La C. sivickisi è una cubomedusa di piccole dimensioni, con quattro tentacoli e attiva principalmente di notte. La caratteristica particolare della specie sta nel suo rituale di accoppiamento e nella fecondazione interna delle uova.

Distribuzione e habitat

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La specie vive nell'oceano Indiano (ad ovest di Sumatra) e nell'oceano Pacifico. La sua diffusione nel Pacifico va dal Giappone a Taiwan e le Filippine, lungo le coste del Vietnam e della Tailandia[1], fino all'Australia del nord, la Nuova Zelanda, la Micronesia ed Hawaii[2].

Descrizione

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Il nome le è stato attribuito in onore allo zoologo lituano Pranciškus Baltrus Šivickis.

La C. sivickisi è fra le specie più piccole fra i cubozoi: può misurare fino a 13 mm di lunghezza e 10 mm di diametro della campana, la quale ha una forma "a scatola"[1]. Può raggomitolarsi tirando i tentacoli in dentro ed attaccarsi a supporti come le alghe per numerose ore grazie a un cuscinetto adesivo[3], un comportamento che usano di solito di giorno, aspettando le ore notturne per cacciare[2].

I giovani esemplari di C. sivickisi sono di colore giallo chiaro, con otto punti rossi sopra il margine radiale e non hanno tracce di verruche (gruppi di nematocisti) sull'ombrella, dispongono però di alcuni cirri gastrici nello stomaco, al contrario ad esempio delle giovani Carukia barnesi, che ne sono privi[4].

Nel caso le condizioni vitali peggiorino, per esempio se la temperatura dell'acqua scende al disotto di 20 °C, i polipi adulti si contraggono e racchiudono in uno strato di muco trasparente che si solidifica formando una ciste. Questo comportamento permette la sopravvivenza in condizioni ambientali sfavorevoli; è stato osservato che la ciste si disgrega quando la temperatura raggiunge i 28 °C. Un simile comportamento protettivo del polipo è stato osservato anche nella Tripedalia cystophora, nella Alatina alata, nella Carybdea marsupialis, nella Carybdea morandinii e nella Chironex fleckeri, in alcuni casi quando cambia la salinità dell'acqua ed in altri quando si abbassa la temperatura[5].

La specie è stata studiata sotto il nome di Carybdea sivickisi, ma recenti analisi molecolari filogenetiche suggeriscono che sia più vicina alla Tripedalia cystophora[6] piuttosto che alle altre meduse del genus Carybdea. La C. sivickisi ha un dimorfismo nelle gonadi e produce spermatofori, come la T. cystophora[7]; inoltre, i maschi hanno sacche seminali sub-gastriche. Le femmine hanno macchie scure sull'esombrella appena diventano mature. Per mantenere la monofilia del genere Carybdea, è stato creato il genere Copula per ospitare questa specie[7].

Rituale di accoppiamento

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Il rituale di accoppiamento della specie è complesso per questo tipo di organismo e ne costituisce la caratteristica principale che dà anche il nome al genus. La danza nuziale inizia con il maschio che si aggrappa ad un tentacolo della femmina e le si avvicina. Il maschio produce uno spermatoforo, un agglomerato di sperma, di colore arancio-rosso e lo passa alla femmina. Il maschio si separa, mentre la femmina usa tre dei suoi tentacoli per spingerlo lungo il manubrio per fertilizzare le uova presenti nella campana[2]. Le femmine possono ricevere fino a otto spermatofori nell'arco di un paio d'ore. I maschi, da parte loro, possono produrre e trasmettere sei spermatofori nello stesso arco di tempo ed iniziare la danza nuziale quando la femmina è ancora attaccata ad un altro maschio[2].

Dopo un giorno, rilascerà un filamento biancastro lungo circa 30mm che contiene migliaia di embrioni e blastule accompagnati da nematocisti[8]. Nell'arco di cinque giorni, le blastule si trasformano in polipi primari che si sviluppano in polipi adulti nell'arco di 40 giorni[5]. Il polipo adulto, lungo circa 0.6 mm, è capace di spostarsi strisciando, per cambiare postazione. A loro volta i polipi inizieranno una metamorfosi per trasformarsi in meduse dopo circa 95 giorni dalla fertilizzazione[9]. A questo punto, le giovani meduse crescono rapidamente in dimensioni fino a divenire meduse adulte.

  1. ^ a b (EN) Uchida T., Revision of Japanese Cubomedusae (PDF), in Publ. of Seto Mar. Biol. Lab., vol. 17, 1970, pp. 289–297. URL consultato il 12 novembre 2014.
  2. ^ a b c d (EN) C. Hoekenga, Jellyfish Romance - (Copula sivickisi), su invertebrates.si.edu, Smithsonian National Museum of Natural History. URL consultato il 23 ottobre 2014.
  3. ^ (EN) Toshino Sho, Miyake Hiroshi, Iwanaga Setsuo, Development of Copula sivickisi (Stiasny, 1926) (Cnidaria: Cubozoa: Carybdeidae: Tripedaliidae) collected from the Ryukyu Archipelago, southern Japan (PDF), in Plankton Benthos Research, vol. 9, n. 1, 2014, pp. 32-41. URL consultato il 23 ottobre 2014.
  4. ^ Lisa-ann Gerswin, Taxonomy and phylogeny of Australian cubozoa, tesi di dottorato, James Cook University, 2005, p. 61.
  5. ^ a b Toshino S. et al., p. 35.
  6. ^ (EN) Allen G. Collins, Phylogeny of Medusozoa and the evolution of cnidarian life cycles, in Journal of Evol. Biol., vol. 15, 2002, pp. 418–432.
  7. ^ a b (EN) Bastian Bentlage, Paulyn Cartwright, Angel A. Yanagihara, Cheryl Lewis, Gemma S. Richards & Allen G. Collins, Evolution of box jellyfish (Cnidaria: Cubozoa), a group of highly toxic invertebrates, in Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, vol. 277, n. 1680, 2010, pp. 493–501, DOI:10.1098/rspb.2009.1707, PMC 2842657, PMID 19923131.
  8. ^ Toshino S. et al., p. 33.
  9. ^ Toshino S. et al., p. 37.

Bibliografia

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