Il corridoio ceco fu una proposta avanzata in occasione della Conferenza di pace di Parigi del 1919, all'indomani della prima guerra mondiale. Il corridoio avrebbe collegato il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni con la Cecoslovacchia attraverso uno stretto territorio che avrebbe separato Austria e Ungheria. La proposta venne chiamata anche con il nome di corridoio ceco-jugoslavo, ma si affermò la denominazione di corridoio ceco nel momento in cui i delegati jugoslavi annunciarono l'intenzione di lasciare il controllo del territorio ai cecoslovacchi. Ad ogni modo, la proposta venne respinta dagli altri partecipanti alla conferenza.

  Corridoio proposto
Linea tratteggiata - Attuale Burgenland

Il territorio del corridoio, lungo circa 200 km e largo fino a 80, sarebbe stato costituito dal Burgenland e da altri territori a cavallo della frontiera tra Austria e Ungheria, comprese parti delle province ungheresi di Moson, Sopron, Vas e Zala, zona talvolta chiamata Transdanubia occidentale. In un memorandum al governo francese del febbraio 1916, Tomáš Masaryk sosteneva che il corridoio avrebbe sanato «la divisione tra cecoslovacchi e jugoslavi»[1] originata dall'invasione ungherese del IX secolo.

La proposta degli slavi venne respinta sulla base del diritto all'autodeterminazione: su 1,17 milioni di persone che risiedevano sul territorio nel 1919, solo 220 000 erano slavi (prevalentemente croati e sloveni), a fronte di 662 000 ungheresi e 289 000 appartenenti ad altri gruppi etnici (in maggioranza tedeschi). In realtà, nelle intenzioni dei proponenti, il vero obiettivo del corridoio doveva essere quello di separare i tedeschi dell'Europa centrale da quelli dell'Europa sud-orientale (svevi del Danubio).

Per quanto alla fine irrealizzata, la proposta ottenne il sostegno dei seguaci del panslavismo in quanto avrebbe creato un confine comune tra i due stati che meglio rappresentavano l'idea dell'unità slava (Cecoslovacchia e Jugoslavia) e che avrebbe collegato gli slavi occidentali con gli slavi meridionali.[2]

  1. ^ (EN) Oskar Krejčí, Geopolitics of the Central European Region: The View from Prague and Bratislava, VEDA, Publishing House of the Slovak Academy of Sciences, 2005, ISBN 978-80-224-0852-3. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  2. ^ (DE) Arnold Suppan, Jugoslawien und Österreich 1918 - 1938: bilaterale Außenpolitik im europäischen Umfeld, Verlag für Geschichte u. Politik, 1996, ISBN 978-3-7028-0328-5.

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