Cristianesimo in Israele

Il cristianesimo in Israele è una delle religioni riconosciute dallo stato ed è praticato da più di 161.000 cittadini israeliani (circa il 2,1% della popolazione). Essi comprendono 127.000 arabi cristiani (per lo più ortodossi, così come melchiti e cattolici latini, con alcuni galileiani maroniti, copti e protestanti), circa 25.000 slavi cristiani provenienti dall'ex Unione Sovietica (della Chiesa ortodossa orientale) e più piccole minoranze di siri-aramaici, assiriani ed armeni. Un certo numero di israeliani pratica anche il giudaismo messianico - solitamente considerato una forma di giudeo-cristianesimo, con stime che ammontano a diverse migliaia di persone, ma il numero esatto di tale gruppo non è disponibile. Ci sono infine circa 300 cristiani che si sono convertiti dall'Islam secondo una stima del 2014, e la maggior parte di questi appartengono a diverse chiese protestanti ed evangeliche[1].

Interno della basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.

Circa l'80% dei residenti cristiani di Israele sono arabi cristiani, che sono storicamente legati con i vicini libanesi, siriani e palestinesi cristiani; esiste inoltre anche una comunità di circa mille cristiani copti, registrati come "cristiani arabi", anche se la loro identità araba è contestata. Gli arabi cristiani sono uno dei gruppi più istruiti in Israele. Il quotidiano Maariv ha descritto il gruppo dei cristiani arabi come "il maggior successo nel sistema educativo del paese"[2], in quanto proprio i cristiani arabi se la cavano meglio in termini di educazione, rispetto a qualsiasi altro gruppo che ha ricevuto una formazione in Israele[3]. Alcuni, circa 25.000 (la maggior parte dei rimanenti) sono immigrati dall'ex Unione Sovietica assieme con parenti ebrei a causa di matrimoni misti; ci sono anche più piccole comunità di carattere etno-religioso composte da circa 7.000 maroniti (alcuni dei quali sono registrati in Israele come "cristiani arabi" e altri come "cristiani siri") e 1.000 Assiriani.

Dieci chiese sono riconosciute ufficialmente sotto il sistema confessionale del paese, per l'auto-regolamentazione delle questioni di stato, come il matrimonio e il divorzio. Questi, oltre all'ebraismo, sono gli appartenenti alla Chiesa greco-ortodossa, ai melchiti (greco-cattolici), al cattolicesimo (di rito latino), alla Chiesa apostolica armena ortodossa, alla Chiesa cattolica armena, ai maroniti, alla Chiesa cattolica siriaca, alla Chiesa ortodossa siriaca ed alla Chiesa anglicana[4]. La pratica della religione è comunque libera, e non vi è nessuna limitazione per le altre forme di cristianesimo e le altre religioni.


Note modifica

  1. ^ Duane Alexander Miller, FREEDOM OF RELIGION IN ISRAEL-PALESTINE: MAY MUSLIMS BECOME CHRISTIANS, AND DO CHRISTIANS HAVE THE FREEDOM TO WELCOME SUCH CONVERTS?, in St Francis Magazine, vol. 10, n. 1, April 2014, pp. 17–24.
  2. ^ המגזר הערבי נוצרי הכי מצליח במערכת החינוך)
  3. ^ Christians in Israel: Strong in education
  4. ^ Copia archiviata (PDF), su mfa.gov.il. URL consultato il 18 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

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