Cyril Ramaphosa

avvocato, attivista e sindacalista sudafricano

Matamela Cyril Ramaphosa (Soweto, 17 novembre 1952) è un avvocato, politico e sindacalista sudafricano, in carica come capo di Stato dal 15 febbraio 2018.

Cyril Ramaphosa

12º Presidente del Sudafrica
In carica
Inizio mandato15 febbraio 2018[1]
Vice presidenteDavid Mabuza
PredecessoreJacob Zuma

Presidente dell'Unione Africana
Durata mandato10 febbraio 2020 –
6 febbraio 2021
PredecessoreAbdel Fattah al-Sisi
SuccessoreFélix Tshisekedi

Presidente del Congresso Nazionale Africano
In carica
Inizio mandato18 dicembre 2017
ViceDavid Mabuza
PredecessoreJacob Zuma

Vicepresidente del Sudafrica
Durata mandato26 maggio 2014 –
15 febbraio 2018
PresidenteJacob Zuma
PredecessoreKgalema Motlanthe
SuccessoreDavid Mabuza

Vicepresidente del Congresso Nazionale Africano
Durata mandato18 dicembre 2012 –
18 dicembre 2017
PresidenteJacob Zuma
PredecessoreKgalema Motlanthe
SuccessoreDavid Mabuza

Segretario generale del Congresso Nazionale Africano
Durata mandato1º marzo 1991 –
18 dicembre 1997
PredecessoreAlfred Baphethuxolo Nzo
SuccessoreKgalema Motlanthe

Dati generali
Partito politicoCongresso Nazionale Africano
Titolo di studioBachelor of Laws e psicologo clinico
UniversitàUniversità di Limpopo
Università del Sud Africa

Biografia modifica

Riconosciuto come un formidabile negoziatore e stratega[2], contribuì a rendere l'Unione Nazionale dei Minatori il più grande e importante sindacato sudafricano.

"C'è una foto che mostra Ramaphosa al primo discorso di Mandela il giorno della liberazione, la grande festa a Città del Capo. In giacca e cravatta, il sindacalista dei minatori tiene il microfono al leader, mentre accanto un gruppo di ragazzi neri in maglietta bianca si allungano verso di loro speranzosi e incuriositi. Da lì in poi per alcuni anni Cyril, appena quarantenne, fu l'ombra del Vecchio. Aveva la sua agenda. Era il suo capo negoziatore con i bianchi"[3]. Giocò un ruolo fondamentale, assieme a Roelf Meyer del National Party, nei negoziati che posero fine al regime di apartheid e che portarono alle prime elezioni democratiche del 1994.

Dopo la mancata successione a Mandela, si era ritirato dalla politica[4], per poi rientrarvi nel 2012 accettando la carica di vice segretario dell'ANC[5]: del partito sarebbe poi divenuto segretario generale nel 2017, ottenendo al congresso nazionale "2.440 voti contro i 2.261 della sfidante Nkosazana Dlamini-Zuma, ex moglie di Jacob Zuma"[6].

Il 10 febbraio 2020 Cyril Ramaphosa ha assunto la presidenza dell'Unione Africana, succedendo a Abdel Fattah al-Sisi. Il 12 dicembre 2021 Ramaphosa risulta positivo al test per il COVID-19 e delega le funzioni al suo vice David Mabuza.[7]

Il 22-24 agosto 2023 Ramaphosa ha presieduto il XV vertice BRICS che si è tenuto a Johannesburg.

Onorificenze modifica

Onorificenze sudafricane modifica

«Per il suo prezioso contributo ai negoziati multipartitici e alla convocazione dell'Assemblea Costituzionale nel redigere la nuova Costituzione durante la transizione dall'apartheid a un Sudafrica democratico.»
— 27 marzo 2009[8]

Onorificenze straniere modifica

Note modifica

  1. ^ Aveva assunto la carica ad interim il 14 febbraio 2018.
  2. ^ Formidabile negoziatore, Repubblica, 15 febbraio 2018
  3. ^ MICHELE FARINA, Mito dei «black diamonds» chiamato a salvare la patria; «Rama», il figliol prodigo che si riprende il Sudafrica, Corriere della Sera, 30 dicembre 2012, secondo cui Ramaphosa "non aveva mai considerato Mandela, ai tempi della prigionia, un leader credibile per il futuro. (...) Fu durante un incontro in carcere poco prima della liberazione, che Madiba lo conquistò. «Mi chiese come stavano mia moglie e mio figlio, sapeva tutto di me», disse Cyril in una delle rare interviste.
  4. ^ MASTROLILLI PAOLO, VIAGGIO NELLA CITTA' DOVE È NATA LA RESISTENZA NERA SOWETO il colore dei soldi è corruzione, La Stampa, 31 agosto 2002: «"I leader migliori - spiega l'amico Mothobi - sono morti o si sono ritirati dalla politica. Steve Biko e Chris Hani sarebbero stati dei buoni presidenti, ma li hanno ammazzati. Cyril Ramaphosa, invece, si è dimesso per diventare uomo d'affari"". Era nato e cresciuto tra queste strade, Ramaphosa, e nel 1994 aveva preso meno voti solo di Mandela. Però Mbeki, che da ragazzo aveva vissuto in esilio invece di fare le rivolte, lo ha scavalcato nella corsa alla successione. (...) Come risposta, nell'aprile dell'anno scorso il ministro della Sicurezza Steve Tshwete ha accusato Ramaphosa di essersi alleato con altri due uomini d'affari, Tokyo Setwale e Mattheus Phosa, per rovesciare Mbeki».
  5. ^ Jacob Zuma guiderà per altri 5 anni il partito di Mandela, l'Anc, Il Giorno, 19 dicembre 2012.
  6. ^ Sudafrica; Ramaphosa mette fine al regno di Zuma, Corriere della Sera, 19 dicembre 2017.
  7. ^ Prende il virus, CNN, 12 dicembre 2021
  8. ^ (EN) Cyril Ramaphosa (1952 - ), su thepresidency.gov.za. URL consultato il 29 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2021).
  9. ^ Twitter
  10. ^ Cyril Ramaphosa awarded Grand Croix de la l'Orde National du Merite by President of Guinea, su twitter.com, 4 novembre 2019.
  11. ^ South African President visits Senegal, thediplomaticinsight.com, 8 dicembre 2021.
  12. ^ (EN) Honorary awards to foreign nationals in 2022, su gov.uk, 12 aprile 2023. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  13. ^ (EN) Chris Giles e Sean Coughlan, King hails Mandela friendship on South Africa state visit, su bbc.com, 22 novembre 2022. URL consultato il 30 dicembre 2023.
  14. ^ (EN) Royal Tiaras Galores—Including a Sapphire Debut!—At Tonight's Buckingham Palace State Banquet, su thecourtjeweller.com, 22 novembre 2022. URL consultato il 30 dicembre 2023.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN43060849 · ISNI (EN0000 0001 1461 7798 · LCCN (ENn85261750 · GND (DE135695104 · BNF (FRcb157837560 (data) · J9U (ENHE987007423908905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85261750