Dalliance è un'opera teatrale del drammaturgo britannico Tom Stoppard, basata su Amoretto di Arthur Schnitzler e debuttata a Londra nel 1986.

Dalliance
Dramma
AutoreTom Stoppard
Titolo originaleDalliance
Lingua originaleInglese
Fonti letterarieAmoretto di Arthur Schnitzler (1895)
AmbientazioneVienna, anni 1890
Prima assoluta27 maggio 1986
National Theatre (Londra)
 

Trama modifica

Fritz è un affascinante dragone nella Vienna degli anni 1890 e la sua routine viene improvvisamente interrotta dalla fine della sua relazione clandestina con una sofisticata signora sposata dell'alta società, che ha voluto terminare il rapporto per paura che il marito ne venisse a conoscenza. Il suo amico Theodore allora presenta Fritz a Christine, una sarta della Wiener Staatsoper, credendo che una liaison con una donna della classe operaia possa distrarre Fritz dai suoi dolori. Ma, poco dopo l'inizio della sua relazione con Christine, Fritz viene sfidato a duello dal marito dell'amante. Il protagonista, al contrario del marito offeso, non è un abile tiratore e sa che inevitabilmente il duello terminerà con la sua morte. Nei pochi giorni di vita che gli rimangono, Fritz e Christine si innamorano profondamente e il dandy riconosce che una vita semplice e piena di affetti sinceri è da preferire allo stile mondano da bon viveur che conduve prima di conoscere la sarta. Mentre Christine effettua delle riparazioni dell'ultimo minuto ai costumi dei cantanti - che stanno portando in scena l'operetta di Carl Zeller Der Obersteiger, curiosamente simile alla storia di Fritz - alla sarta viene comunicata la notizia che Fritz è stato ucciso in un duello.

Storia degli allestimenti modifica

Dalliance esordì nella sala Lyttelton del National Theatre il 27 maggio 1986, per la regia di Peter Wood. Facevano parte del cast: Stephen Moore (Fritz), Tim Curry (Theodore), Brenda Blethyn (Christine), Michael Bryant (Hans), Sally Dexter (Mizi) e Sara Kestelman (Frau Binder). La prima statunitense avvenne nell'aprile successivo al Long Wharf Theatre di New Haven, con la regia di Kenneth Frankel e un cast che annoverava Campbell Scott nella parte di Fritz e un giovane Stanley Tucci in quella di Theodore.[1] Dalliance ottenne recensioni fredde, che criticarono la mancanza delle qualità linguistiche che avevano reso celebre Stoppard, ma anche un atteggiamento un po' antiquato nei confronti dell'opera che andava riadattando.[2][3] Infatti, se da una parte Amoretto suggeriva la precarietà dello stato di Christine (inferiore a Fritz economicamente e socialmente) ed evidenziava la crudeltà con cui il protagonista era disposto ad usarla come un semplice svago, dall'altra l'adattamento di Stoppard fu accusato di rendere meno evidenti questi aspetti a favore di una critica piuttosto vaga della superficialità della società.[4]

Note modifica

  1. ^ (EN) Alvin Klein, Theater; Stoppard's 'Dalliance' in New Haven, in The New York Times, 12 aprile 1987. URL consultato il 26 giugno 2019.
  2. ^ (EN) Nigel Purse, Tom Stoppard’s Plays: Patterns of Plenitude and Parsimony, BRILL, 17 novembre 2016, ISBN 9789004319653. URL consultato il 26 giugno 2019.
  3. ^ (EN) P. Delany, Tom Stoppard: The Moral Vision of the Major Plays, Springer, 27 luglio 2016, ISBN 9781349206032. URL consultato il 26 giugno 2019.
  4. ^ (EN) The New York Times Theater Reviews, 1920-, New York Times/Arno Press, 1989. URL consultato il 26 giugno 2019.
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