David con la testa di Golia (Vouet)

dipinto di Simon Vouet

Il David con la testa di Golia è un dipinto a olio su tela del pittore francese Simon Vouet datato 1621-1622 circa e conservato ai Musei di Strada Nuova a Genova.

David con la testa di Golia
AutoreSimon Vouet
Data1621-1622 circa
TecnicaOlio su tela
Dimensioni121×94 cm
UbicazionePalazzo Bianco - Musei di Strada Nuova, Genova

Provenienza

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Vouet giunse a Roma nel 1613 ed entrò in stretto contatto con Cassiano dal Pozzo che lo introdurrà nella cerchia del cardinale Francesco Maria del Monte, rinomato protettore del Caravaggio e amico di di Paolo Giordano II Orsini duca di Bracciano. Il duca, in occasione del suo matrimonio con Isabella Appiani d'Aragona Principessa di Piombino, inviò il pittore parigino nel capoluogo ligure per effigiare la sposa, su suggerimento del fratello Alessandro Orsini o forse dello stesso Cassiano[1]. Il David fu realizzato probabilmente fra il 1620 e il 1621 durante il soggiorno genovese. L'artista fu infatti ospite nella villa di Sampierdarena dell’aristocratico Gio. Carlo Doria, rinomato mecenate e collezionista genovese, e di suo fratello Marcantonio. La permanenza nella dimora dei due mecenate è testimoniata da una lettera datata 4 settembre 1621 inviata da Vouet a Cassiano in cui afferma di aver realizzato alcuni ritratti dei suoi ospiti. Nell’inventario della famiglia, datato 1637, la tela risulta collocata nella residenza cittadina di Gio. Carlo in carrugio del Gelsomino (oggi vico Monte di Pietà) insieme ad altre dieci opere, sempre dello stesso artista, fra cui il ritratto dello stesso Gio. Carlo, oggi conservato al Louvre di Parigi. Nell'elenco vengono menzionati anche una Santa Caterina e una Giuditta con la testa di Oloferne[2]. Il David la Giuditta e la Santa Caterina, passarono tutte insieme alla linea ereditaria di Gio. Luca Doria per poi ricomparire, a seguito di una compravendita, nelle collezioni di Giovan Battista Cambiaso e del figlio Gaetano dove sono documentati a fine Settecento da Carlo Giuseppe Ratti. Il comune di Genova acquistò il dipinto in questione nel 1923 dal bisnipote dello stesso Gaetano, che conservò nella collezione privata di famiglia la Santa Caterina e la Giuditta[3].

Descrizione

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Il dipinto raffigura il giovane mentre regge il capo di Golia con lo sguardo rivolto verso la luce divina dopo aver decapitato il gigante con la spada che impugna nella mano sinistra. Il sapiente uso della luce illumina il David trasformandolo quasi in un ritratto stemperando la violenza tipica di questo soggetto. Questa scelta iconografica viene applicata dall'artista per incontrare il favore della committenza locale, poco incline alle brutali rappresentazioni caravaggesche. Nell' ambito genovese, infatti, soltanto Orazio Gentileschi e Vouet riuscirono a rendere gradita la ricerca sul naturalismo maturata nel filone caravaggesco romano rimuovendo gli aspetti più ruvidi e violenti e sublimando i soggetti attraverso un sapiente uso del colore ad ampie schiarite[3]. La lezione del Merisi resta impressa nell'accuratezza della stesura pittorica, nell'uso raffinato del colore e nella composizione rigorosa tanto che il David è stato definito, in riferimento all'autore, "le plus caravagesque de toutes ses ouvres connues"[4]. Dell'opera è stato documentato un restauro 1951 e una rifoderatura nel 1960 ma in nessun caso la materia pittorica ha subito alterazioni.

  1. ^ Agnese Marengo, Simon Vouet a Genova:ragioni e occasioni di un viaggio in Caravaggio e i Genovesi. Committenti, collezionisti, Pittori, Genova, Sagep Editori, 2019, p. 196-207.
  2. ^ Piero Boccardo (a cura di), L'Età di Rubens, Milano, Skira, 2004, p. 254.
  3. ^ a b Alessandro Morandotti (a cura di), L'ultimo Caravaggio, eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano a confronto. 1610-1640, Milano, Skira, 2017, pp. 154-155.
  4. ^ Jean-Pierre Cuzin, Figures de la réalité. Caravagesques français, Georges de la Tour, les frères Le Nain..., Hazan, 2010, pp. 68-79.

Bibliografia

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  • William R. Crelly, The Painting of Simon Vouet, New Haven, 1962.
  • A. Collange e D. Jacquot, Simon Vouet: les années italiennes 1613/1627, Hazan, 2008.
  • Musei di Strada Nuova a Genova. Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi, Skira, 2010.
  • David Franklin e Sebastian Schutze, Caravaggio and his followers in Rome, Yale University Press, 2011.
  • Caravaggio e i Genovesi. Committenti, collezionisti, pittori, Genova, Sagep Editori, 2019.
  • Rossella Vodret e Yusuke Kawase, Caravaggio and his Time. Friends, Rivals and Enemies (catalogo della mostra) The National Museum of Western Art, 1 marzo 2016 - 12 giugno 2017., Tokyo, 2016.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Scheda dell'opera nel catalogo online dei Musei di Strada Nuova, su museidigenova.it. URL consultato il 30 maggio 2024.

Altri Progetti

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