Decasillabo
Nella metrica italiana, il decasillabo è un verso nel quale l'accento principale si trova sulla nona sillaba: quindi, se l'ultima parola è piana comprende dieci sillabe, mentre se è tronca o sdrucciola ne ha rispettivamente nove oppure undici. Gli accenti metrici sono generalmente a struttura anapestica,[1] con accenti secondari sulla terza e sesta sillaba.
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Esempi di versi decasillabiModifica
Il decasillabo non è un verso molto comune in italiano: come l'ottonario ha una struttura costante che tende alla cantilena, ma con un ritmo ternario che rende più difficile trovare le parole giuste. Ecco alcuni esempi:
«Va, pensiero, sull'ali dorate, |
(dal Nabucco di Giuseppe Verdi, Va, pensiero, vv. 1-4) |
«S'ode a destra uno squillo di tromba |
(Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, atto II, scena VI, vv. 1-4) |
NoteModifica
- ^ Gian Luigi Beccaria (a cura di), Dizionario di linguistica, 2.ª ed., Einaudi, 2004, pp. 205, ISBN 9788806169428.
Collegamenti esterniModifica
- Voce "decasillabo" in "Enciclopedia dell'Italiano Treccani", su treccani.it. URL consultato il 5 gennaio 2018.
- Voce "decasillabo" in "Enciclopedia Treccani on line", su treccani.it. URL consultato il 5 gennaio 2018.
- "Decasillabo" in "Breviario di metrica italiana", su metrica-italiana.it. URL consultato il 5 gennaio 2018.