Decorazioni alla bandiera della Marina Militare

Voce principale: Marina Militare (Italia).

La bandiera d'arma della Marina Militare è stata concessa all'allora Regia Marina con regio decreto del 12 maggio 1939. Al termine della seconda guerra mondiale, alla bandiera fu modificata la denominazione nell'attuale. È in consegna al Comando in Capo della Squadra navale che la custodisce nella propria sede.

Bandiere di guerra delle Forze armate italiane e della Guardia di Finanza in sfilata per la festa della Repubblica. La bandiera della Marina Militare è la seconda da destra.

Decorazioni alla bandiera d'arma della Marina Militare

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  6 Croci di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (di cui 1 già dell'Ordine militare di Savoia)

  2 Medaglie d'oro al valor militare

  1 Medaglia d'argento al valor militare

  1 Medaglia d'oro al valor civile

  1 Medaglia di bronzo al valor civile

  2 Medaglie d'oro al merito della sanità pubblica

(aggiornamento al gennaio 2024)

Date di conferimento e motivazioni[1]

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«per la guerra italo-etiopica del 1935-36 (alla Regia Marina Italiana)»
— Roma, regio decreto 27 gennaio 1937, n. 193
«Forza Navale inviata in missione di pace nelle acque del Golfo persico, teatro di cruenti avvenimenti bellici, conduceva per quindici mesi una intensa protratta attività operativa a protezione delle unità mercantili nazionali, cui garantiva condizioni di piena sicurezza, ed a salvaguardia del diritto alla libera navigazione in acque internazionali. Mantenendo un comportamento costantemente improntato ad una rigorosa equidistanza fra belligeranti ed onorando le più elevate e nobili tradizioni militari sul mare, dava significativo contributo al processo di pacificazione nell’area e all’affermazione dell’immagine e del prestigio dell’Italia nell’intera regione. Golfo Persico, settembre 1987 - dicembre 1988»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 9 gennaio 1989, n. 445
«Nel quadro di una grave crisi internazionale, una consistente aliquota delle Forze Navali veniva dislocata nelle acque del Golfo Persico per assicurare, in concorso con le altre Forze Multinazionali, l’applicazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nell’ambito di tale missione, le Unità del Ventesimo Gruppo Navale partecipavano al controllo dell’embargo, conducendo ripetutamente delicate e rischiose azioni di fermo e visita di naviglio sospetto e potenzialmente ostile. Successivamente, per oltre tre mesi in situazione di aperto conflitto, concorrevano alla protezione diretta delle principali Unità Alleate, nell’immediata prossimità di costa ostile, in area esposta a minaccia aerea e navale, riprendevano poi l’attività di embargo e, nel contempo, concorrevano alla bonifica delle acque del Golfo dai campi minati avversari. In tale intesa e protratta attività bellica, resa delicata e rischiosa dalle complesse situazioni operative, i Comandanti e gli Equipaggi dimostravano grande perizia, coraggio e determinazione, distinguendosi per l’efficacia del contributo fornito al ripristino della pace e della sicurezza nell’area ed all’affermazione del prestigio della nazione, in linea con le più nobili tradizioni della Marina Militare. Golfo Persico, agosto 1990 - agosto 1991»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 13 settembre 1991, n. 454
«La Marina Militare italiana costituiva con proprie unità e con le unità assegnate della Guardia Costiera la componente marittima delle operazioni in Albania e della Forza Multinazionale di Protezione e contribuiva con il Battaglione San Marco all’attività operativa della componente terrestre. Operava con altissima professionalità, non comune spirito di sacrificio e spiccato senso del dovere, per trarre in salvo con reiterati interventi circa 1.500 civili che si trovavano in situazione di grande rischio per la profonda insicurezza causata dalle forti tensioni socio-politiche e dalla inadeguata capacità di controllo degli organi governativi albanesi. Svolgeva con straordinaria efficacia la propria attività prevenendo atti illegittimi da parte di organizzazioni criminali e operando poi nell’ambito della forza multinazionale sia in concorso alle forze terrestri, sia con grande sensibilità umana a favore della popolazione civile, sottraendola alla tragedia del paese. L’elevata professionalità del personale, la tempestività degli interventi, nonché il coraggio dimostrato nel porre in essere le misure richieste dalla particolare rischiosa situazione, contribuivano in maniera determinante al raggiungimento, nei tempi previsti, degli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite e dalle Autorità nazionali. I risultati raggiunti, determinanti per la ripresa sociale, politica ed economica dell’Albania, accrescevano il prestigio e la considerazione della Marina Militare italiana, meritando l’incondizionata stima delle massime organizzazioni internazionali, dei paesi partecipanti e della Nazione, nonché la riconoscenza della popolazione albanese. Albania, 3 marzo - 12 agosto 1997»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 29 gennaio 1999
«La Marina Militare ha preso parte all'operazione NATO "Unified Protector" a protezione della popolazione libica su mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L'ardimento ed il valore degli equipaggi, sostenuti da perizia e generoso impegno, brillavano in tutte le operazioni navali ed aeree svolte, quali pattugliamento, neutralizzazione di obiettivi militari, trasporto di aiuti, evacuazione dei cittadini italiani e stranieri in pericolo e soccorso ai feriti, esaltando la flessibilità dello strumento aeronavale. La Marina contribuiva in maniera determinante alla positiva conclusione della campagna militare, eccellendo per la straordinaria efficacia, precisione e competenza del proprio personale nella condotta delle operazioni. Meritava in tal modo il plauso degli alleati e della comunità internazionale ed accresceva il lustro delle Forze Armate italiane e della nazione. Acque della Libia, marzo - ottobre 2011»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica, 23 aprile 2012 [2]
«Gli equipaggi delle Forze Aeronavali della Marina Militare impegnate nella delicatissima operazione "Mare Nostrum", conducevano con straordinaria abnegazione, professionalità ed elevatissima perizia marinaresca ed eccezionale umanità, una instancabile e meritoria missione di contrasto all'uso illegittimo dell'alto mare ed al tempo stesso di salvaguardia della vita umana. Sovente esponevano la propria vita a manifesto pericolo in condizioni estreme, per catturare unità ed equipaggi dediti al traffico illecito di migranti in mare. Salvando oltre centocinquantamila persone ha meritato l'incondizionato plauso della Nazione e della comunità internazionale, dando lustro e prestigio alla Forza Armata e all'Italia. Mar Mediterraneo, 18 ottobre 2013-31 ottobre 2014 (alle Forze Aeronavali della Marina Militare)»
— Roma, 9 luglio 2015[3]
«Per l’ardire e l’eroismo dimostrato nelle varie azioni compiute nel mese di ottobre 1911 per l’occupazione della Tripolitania e della Cirenaica (al Corpo da Sbarco della Regia Marina)»
— Roma, regio decreto 26 novembre 1911
«Per l’eroico comportamento della sua gente, per il glorioso sacrificio delle sue Navi e dei suoi uomini migliori, strenuamente impegnati in lunga, asperrima lotta contro agguerrito, preponderante avversario. Zona di operazioni, 10 giugno 1940 - 8 settembre 1943»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 19 novembre 1949
«Nei mari e in terra d’Africa orientale, superando gravi privazioni morali e materiali, mantenendo intatto sino all’ultimo lo spirito combattivo e con mezzi decisamente inferiori alle necessità, insidiò l’avversario infliggendogli più volte gravi perdite fino a che, cadute dopo estrema lotta le difese terrestri, esaurito ogni mezzo di offesa, rimpatriato o perduto in combattimento le Unità efficienti, venne sopraffatta dalla preponderanza delle forze attaccanti. In ogni occasione dette prova di ineguagliabile spirito di sacrificio e di indomito valore. Africa Orientale Italiana, 10 giugno 1940 - 8 aprile 1941»
— Roma, decreto del Presidente delle Repubblica 5 aprile 1950
«Durante l'emergenza sanitaria da COVID-19 la mobilitazione della Marina Militare ha coinvolto tutte le proprie articolazioni con intelligente, generoso e prolungato contributo che ha riguardato aspetti di specifica valenza medico-sanitaria a supporto del Servizio Sanitario Nazionale, tra cui l'impiego di propri operatori della Sanità, degli elicotteri dell'Aviazione Navale con capacità di contenimento biologico, l'allestimento in tempi record di un posto medico avanzato a Jesi, la messa a disposizione del Centro Ospedaliero Militare di Taranto, nonché l'approntamento delle significative potenzialità di settore della Portaerei “Cavour” e della Nave Logistica “Etna”. Prodigandosi con altissima professionalità, altruistica abnegazione, estrema perizia e grande carica empatica, i militari della Marina Militare hanno dimostrato altissimo senso del dovere e straordinarie virtù civiche, che hanno suscitato l'ammirata riconoscenza delle Comunità direttamente coinvolte e della Nazione tutta. Febbraio-giugno 2020 – Territorio Nazionale e Internazionale»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 marzo 2021 [2]
«In occasione del disastroso sisma che ha colpito l'Italia centrale, causando numerose vittime e danni ingenti, la Marina Militare, intervenuta con i mezzi e i militari del 1º Reggimento San Marco, contribuiva, con generoso slancio, alla difficile opera di soccorso alle popolazioni colpite dalla terribile calamità naturale. Con coraggio, senso di abnegazione e spirito di sacrificio, in situazioni ambientali pericolose e disagiate, caratterizzate dal susseguirsi di scosse di violenta entità, garantiva il supporto alle persone prostrate dai nefasti eventi naturali, suscitando l'unanime plauso, l'ammirazione della popolazione, la stima e il vivo apprezzamento delle istituzioni locali e nazionali, portando onore alla propria Bandiera e alla Patria. Italia centrale, agosto 2016-febbraio 2017»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 maggio 2017[4]
«Per l’intenso e costante contributo corrisposto in favore della collettività nel settore dell’assistenza sanitaria e della medicina sociale, in occasione delle passate e recenti calamità telluriche e pubbliche in genere. Per i preziosi, tempestivi insostituibili interventi nel salvataggio di vite umane in mare, per il soccorso alle popolazioni isolane, unitamente alla meritoria attività dell’indispensabile rifornimento idrico e per la felice e brillante operazione di recupero di circa mille naufraghi avvenuta nel mar Cinese. Mar Cinese meridionale, 1979»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1982[5]
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 4 aprile 2016[6]

Voci correlate

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