Desiderato Pietri

patriota italiano

Desiderato Pietri (Bastia, ... – Calatafimi, 15 maggio 1860) è stato un patriota italiano di cittadinanza francese, primo caduto della Spedizione dei Mille nella battaglia di Calatafimi.

Biografia modifica

Nato forse a Bastia, anche se è ignoto il luogo esatto della nascita ed è ignota anche la data e l'unico dato certo è che suo padre si chiamava Giuseppe[1]. Visse molti anni a Livorno ma conservò sempre la cittadinanza francese, disertò dall'Esercito sardo per diventare cameriere di bordo del Piemonte, piroscafo utilizzato da Garibaldi per la Spedizione dei Mille nel 1860[2], tentennante fino all'ultimo decise poi di sbarcare a Marsala come racconta il patriota toscano Giuseppe Bandi, che partecipò anch'egli alla spedizione, nel suo libro postumo I Mille, da Genova a Capua[3]. Inoltre venne ripreso dallo stesso Bandi per la sua esosità e per la sua avidità[4].

Fu il primo caduto dei Mille: morì il 15 maggio 1860 nella battaglia di Calatafimi; le sue ultime gesta sono state anch'esse raccontate nel libro del Bandi[5]:

«Desiderato Pietri saltò giù dal greppo, e col mio fez in testa e il suo bravo schioppo in mano, si diè a camminare contro il nemico, in mezzo alle fitte pianticelle delle fave, che cuoprivano la campagna. Tosto io dissi: Generale [ Garibaldi ndr ], debbo chiamarlo indietro quel matto? Lasciatelo fare, rispose il generale. Ognuno ha la sua ispirazione. Tacqui e seguitai a guardare. Il povero diavolo, tratto pei capelli dal suo destino, camminò ancora cento o dugento passi, e poi fece alto, e s’inginocchiò.»

Una via è stata dedicata a Pietri nel Lido di Ostia, frazione di Roma. È stato anche ricordato dallo scrittore e drammaturgo Riccardo Bacchelli nel discorso pronunciato al Teatro Lirico di Milano l'8 maggio 1960 in occasione del centenario della spedizione[6].

Note modifica

  1. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, 12 novembre 1878
  2. ^ Sono Desiderato Pietri, córso, cameriere a bordo del Piemonte. Sbarcai a Marsala e seguii i giovanotti come cantiniere. da Orsola Nemi, Camicie Rosse: due tempi e nove quadri, pag. 51
  3. ^ Giuseppe Bandi, I Mille, da Genova a Capua, Firenze, Salani, 1902 pagg. 95-96
  4. ^ Enrico Ghidetti, Toscani dell'Ottocento: narratori e prosatori, 1995, pag. 283
  5. ^ Mauro Bonciani,Gli altri Mille, Corriere Fiorentino, 15 febbraio 2011
  6. ^ Riccardo Bacchelli, Garibaldi e i Mille: Discorso pronunciato nel Teatro lirico l'8 maggio 1960, celebrando il Comune di Milano il centenario della spedizione, Museo del Risorgimento, 1960 pag. 24

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica