Diolo (Soragna)

frazione del comune italiano di Soragna

Diolo è una frazione del comune di Soragna, in provincia di Parma.

Diolo
frazione
Diolo – Veduta
Diolo – Veduta
Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
ComuneSoragna
Territorio
Coordinate44°57′56.1″N 10°08′52.7″E
Altitudine35 m s.l.m.
Abitanti141[2]
Altre informazioni
Cod. postale43019
Prefisso0524
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Diolo
Diolo

La località dista 4,31 km dal capoluogo.[1]

Geografia fisica

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La località della bassa parmense sorge in posizione pianeggiante a settentrione di Soragna; è attraversata da sud a nord dal piccolo canale dei Lupi.[3]

Origini del nome

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La località, indicata in epoca medievale come Dugiulum, Digiulum e Diolum, deriva probabilmente il suo nome da Dullium, ossia "piccolo castello".[4]

La località, menzionata già in epoca medievale, seguì le vicende storiche della vicina Soragna,[3] il cui feudo appartenne dapprima ai Pallavicino e successivamente fu conteso dai marchesi Lupi, che ne furono investiti nel 1347 dall'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV di Lussemburgo.[5]

Il marchesato di Soragna fu ereditato nel 1513 da Giampaolo I Meli, che aggiunse al proprio il cognome dello zio Diofebo I Lupi, morto senza figli; nel 1709 il feudo fu elevato al rango di principato imperiale da Giuseppe I d'Asburgo.[6]

Nel 1805 Napoleone decretò l'abolizione dei diritti feudali nell'ex ducato di Parma e Piacenza e l'anno seguente Diolo divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Soragna.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria

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Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria (Soragna).

Edificata originariamente nei primi anni del XVI secolo per volere dei Lupi, la chiesa barocca, elevata a sede parrocchiale nel 1590, fu abbattuta nel 1914 in quanto pericolante, conservando soltanto il campanile; ricostruita in stile neogotico alcune centinaia di metri più a sud su progetto dell'architetto Alfredo Provinciali, fu completata nel 1917 e arricchita due anni dopo col monumentale altare maggiore in marmo di Carrara e con le prime vetrate policrome; ristrutturata nel tetto tra il 1924 e il 1925, fu restaurata a più riprese tra il 1943 e il 1964; elevata a santuario dedicato a Gesù adolescente nel 1966, fu nuovamente sottoposta a lavori nel 1970, nel 1980 e tra il 1998 e il 2000; al suo interno conserva un dipinto raffigurante Gesù adolescente in mezzo agli adolescenti dei cinque continenti, realizzato da Giuseppe Moroni nel 1916.[7]

Cultura

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Centro del Boscaccio Giovannino Guareschi

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Antico campanile di Santa Caterina d'Alessandria, sede del centro del Boscaccio Giovannino Guareschi

Situato all'interno del campanile barocco dell'originaria chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, il museo, fondato da Caterina e Cesare Bertozzi, raccoglie una serie di oggetti, testimonianze e scritti dedicati a Giovannino Guareschi, che in alcuni dei suoi racconti aveva descritto il podere Boscaccio di Diolo, abitato dai suoi nonni.[8]

  1. ^ a b La Frazione di Diolo, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 29 giugno 2017.
  2. ^ [1]
  3. ^ a b Zuccagni-Orlandini, p. 423.
  4. ^ Nicolli, pp. 49-57.
  5. ^ L'edificio, su roccadisoragna.it. URL consultato il 27 giugno 2018.
  6. ^ a b Soragna e la sua terra, su parmigianoreggiano.museidelcibo.it. URL consultato il 27 giugno 2018.
  7. ^ Chiesa di Santa Caterina "Diolo, Soragna", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 giugno 2017.
  8. ^ Centro del Boscaccio - Diolo, su museiparma.it. URL consultato il 29 giugno 2017.

Bibliografia

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  • Francesco Nicolli, Della etimologia dei nomi di Luogo delli stati ducali di Parma Piacenza e Guastalla, Volumetto primo, Parma, Tipografia di Giuseppe Tedeschi, 1833.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Italia superiore o settentrionale Parte VI, Firenze, presso gli Editori, 1839.

Voci correlate

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Altri progetti

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