Discussione:Aikido/Archivio1

Ultimo commento: 12 anni fa, lasciato da Claudio Pipitone in merito all'argomento Precisazione su risoluzione dei conflitti

E' assolutamente ridicolo che qualcuno approfitti di questa sezione della wikipedia per tirare acqua al proprio mulino. I maestri citati NON sono assolutamente i piu' rappresentativi per quel che riguarda l'aikido ne italiano ne mondiale e non si capisce proprio perchè dovrebbero esserlo. Un riscontro si può avere nella sezione aikido inglese della stessa wikipedia, ove non sono nemmeno citati. Per essere piu' precisi il fatto che siano qui citati in questo modo non contribuisce alla loro immagine.

Stefano Forenza

Come immaginerai, ben pochi di noi sanno qualcosa di Aikido, a parte i pochi che hanno scritto i contenuti dell'articolo. Se puoi correggerne gli errori ed inserire informazioni corrette sei il benvenuto! Basta che clicchi su "modifica" in alto alla pagina. Alfio 20:53, Ago 15, 2004 (UTC)
Ah, vedo che l'avevi già fatto, scusa. Mi sembra che chi aveva immesso i nomi originale fosse anonimo, quindi non sappiamo chi incolpare :-) Alfio 20:55, Ago 15, 2004 (UTC)

kanji antico modifica

Non credo che sia necessario riportare la versione antica del kanji per "ki" 気. I kanji antichi sono utilizzati talvolta per questioni puremente grafiche o di gusto personale. Un parallelo potrebbe essere scrivere in italiano con un'ortografia del passato, per esempio "giuoco". Per questioni anche pratiche (dovremmo riservare lo stesso trattamento a tutti gli altri termini giapponesi che presentano un kanji che ha subito una semplificazione rispetto a quelli tradizionali) toglierei quella specificazione ridondante. Crumbs 17:02, Dic 11, 2004 (UTC)


Un'altra cosa. Nel testo si parla di "caratteri sinogiapponesi". Gli "ideogrammi" solitamente vengono chiamati "caratteri cinesi" anche quando si parla di quelli giapponesi (e gli stessi giapponesi li chiamano cosi'), in quanto e' proprio dalla cina che tali caratteri sono stati importati in giappone. Propongo pertanto di sostituire la dicitura di cui sopra con "caratteri cinesi". Crumbs 17:11, Dic 11, 2004 (UTC)


Nell'articolo c'è un collegamento con Dayto-ryu che sarebbe un'antica arte marziale da cui deriva il patrimonio tecnico dell'aikido. Provate a vedere lo stesso collegamento della versione inglese e poi ditemi....Non vi è nulla di antico nella Dayto-ryu essendo stata fondata dopo il 1900. Il fatto che l'albero genealogico del fondatore sembra ricondurre ad antichi samurai non significa nulla: essi praticavano i metodi di combattimento propri della loro epoca, ossia il jujutsu nelle sue innumerevoli varianti. Sempre poi che esistano davvero queste discendenze: in Giappone era consuetudine vantare parentele di ogni tipo, persino con gli antichi dei....LA GRANDE BALLA DEL DAYTO RYU: esplorando il sito web linkato alla voce, arriva puntuale la storiella di Shiro Saigo, epico combattente di judo, che sarebbe stato un maestro di dayto-ryu. Questo è palesemente falso in quanto Saigo entrò al Kodokan nel 1882, anno della fondazione, all'eta di 16 anni, il piu giovane allievo di Jigoro Kano. Sappiamo inoltre che Saigo partecipò al torneo del 1886 indetto dalla questura di Tokyo combattendo per il Kodokan e vincendo con la sua tecnica preferita, Yama Arashi, che non era affatto una tecnica di dayto-ryu essendo presente nel judo fino dal primo ordinamento tecnico risalente a ben prima della costituzione di qualunque dayto-ryu. Il padre adottivo di Shiro Saigo (che gli avrebbe insegnato i presunti segreti della scuola) inoltre non era affatto un combattente, essendo esperto di Oshiki Uchi, "all'interno della venerabile soglia", trattasi di null'altro che economia domestica o l'arte del maggiordomo che poco aveva a che fare con la spada....solo il nonno di Shiro praticò il sumo, peccato che morì 4 anni prima della nascita del nipote per cui non potè insegnarli nulla....Si capisce bene il perchè circoli questo detto in Giappone "quando il dayto-ryu parla del Judo, mente ". A Ueshiba va il merito di aver saputo riproporre, in un periodo in cui il Judo era bandito in Giappone, i metodi di combattimento tradizionali associandoli a concetti come benessere e prosperità, proprio ciò che aveva fatto Jigoro Kano col Judo. Va inoltre precisato che Ueshiba presentò intorno al 1920 i suoi studi proprio a Jigoro Kano ( il judo in quegli anni era al massimo splendore) ricevendo l'invito ad entrare a far parte del Kodokan, ma Ueshiba, orgoglioso, rifiutò. Per finire, la voce è ripresa dalla parte iniziale del sito nominato sopra, che è chiaramente tendenzioso e di parte. A voi la decisione se rimuoverla oppure no.


Mi permetto di dissentire da quanto sopra espostosu una serie di punti. Innanzitutto l'aikido non discende direttamente dal jujutsu, ma dall' aikijutsu, i cui principi sono affini ma essenzialmente diversi, chiunque pratichi l'aikido si rende conto di quanto siano diverse le due arti, seppur con molte affinità. Non va dimenticato che il giappone feudale era una società chiusa e il numero di abitanti molto limitato, non è sorprendente che le varie scuole di arti marziali si siano influenzate a vicenda. Sono d'accordo che la vicenda di shiro saigo maestro di dayto-ryu sia priva di fondamenta. ciò non significa che il dayto-ryu sia un'arte antica e che Ueshiba abbia effettivamento appreso molte tecniche di dayto-ryu da Sosaku Takeda.

Passiamo alle affinità tra Dayto-Ryu e Aikido. Che le radici dell'aikido affondino in parte in questa arte marziale è accertato in tutte le biografie scritte su Ueshiba (cfr "Steven Johns, Ueshiba" la più completa tra le biografie in lingua inglese, tradotta in italiano, il cui autore conobbe direttamente il maestro, e appare in alcuni video in bianco e nero in cui fa da ukè a Ueshiba stesso). In questa biografia si parla ampiamente di Ueshiba allievo tra i piu importanti di Sosaku Takeda, da cui ottenne il rilascio di certificati di "istruttore di Dayto-Ryu" di cui c'è anche documentazione fotografica in questo stesso libro. Anche nei testi di storia delle arti marziali si parla chiaramente dell'aikido come evoluzione e superamento del Dayto-Ryu (cfr. "Ratti & Westbrook, Secrets of Samurai, A survey of the martial Arts of Feudal Japan",1973, Vermont & Tokyo; nella edizione italiana cfr. pagg 373-380).

IL Dayto-Ryu NON è stato fondato nel 1900. Anche perchè il maestro che tutte le odierne scuole di Dayto-Ryu riconoscono è Sosaku Takeda, che era comunque nato a metà del 1800, quindi semmai il Dayto_ryu sarebbe stato fondato nel 1800 e non nel 1900.Ma non è così. Se volgiamo andare a vedere le fonti per quanto riguarda le origini antiche del Dayto-ryu, esse sono documentate come risalenti a più di 700 anni fa' (cfr.E.J.Harrison"The Fighting Spirit of Japan: The Esoteric Study of the Martial Arts and Way of Life in Japan", Londra 1955 dove si dice che questa arte marziale gia esisteva "700 anni or sono a nord del Monte fujy ed era specializzata nell'insegnamento del così detto "aikijutsu", che era segreto e tramandato solo tra nobili di antico lignaggio".) Ricordo cosa scrive Kisshomaro Ueshiba, figlio del fondatore scrive "La teoria del Dayto-Ryu è antica e profonda, e gande è il numero delle sue tecniche" ( in Aikido , Tokyo, 1963). Alla luce di quanto evidenziato, non mi pare storiograficamente corretto parlare del Dayto-Ryu come arte fondata nello scorso secolo e ignorare le influenze sullo sviluppo dell'Aikido. A meno che qualcuno non sia a conoscenza di uno scritto o una dichiarazione del fondatore che neghi esplicitamente queste influenze, cosa improbabile visto che esistono anche una serie di foto risalenti agli anni '20 di Ueshiba che pratica delle tecniche molto particolari, tipiche del Dayto-ryu.

Proporrei inoltre di spostare la sezione storia al primo paragrafo, mi pare più sensato cominciare con una storia dell'aikido piuttosto che con una disquisizione sull'efficacia della difesa personale (questa sezione andrebbe meglio dopo la sezione sulle tecniche) --Tunequeris 17:28, 28 gen 2007 (CET)Rispondi

Posso agevolmente confermare che la prima arte marziale che Ueshiba Morihei apprese sotto una guida stabile dopo aver praticato fin da giovanissimo ogni tipo di arte marziale che gli riuscisse di avvicinare, fu proprio il Daito-ryu aikijujutsu che apprese sotto la guida del maestro Sokaku Takeda, caposcuola dell'antico stile Takeda Ryu.
Il "Daito-ryu aikijujutsu" viene quindi considerato solamente quale riferimento all'origine della parte tecnica dell'Aikido, poichè di fatto l'Aikido non ha la finalità dell' "arte marziale" per volere sel suo stesso fondatore, il quale ha specificamente identificato e collocato il suo "Aikido" fra le discipline spirituali quale "Via" ("do") di unione del sé individuale con il Sé universale, piuttosto che idenntificarlo e collocarlo fra le "arti marziali" aventi la finalità del combattimento.
Nell'Aikido l'apprendimento della tecnica ereditata dall'antico "Daito-ryu aikijujutsu", non è il fine dell'allenamento come sarebbe se l'aikido fosse una "arte marziale", ma è solamente un mezzo, lo strumento tecnico fisico e materiale attraverso il quale comprendere la possibilità dell'Uomo di unire ed armonizzare il proprio sé individuale con il Sé dell'Universo.
Detto questo, posso anche essere d'accordo sul porre come incipit della voce la storia dell'Aikido, anche se la questione di come ed in quali termini l'Aikido possa essere ancora oggi comunque confrontato nella sua possibile efficacia sia come difesa personale sia come arte marziale e quindi utilizzato anche a tali scopi secondari, a mio parere resta un aspetto da affrontare in via preliminare e pregiudiziale, dal momento che per volere stesso del suo fondatore non dovrebbe essere considerato uno strumento con finalità di difesa personale o di combattimento militare, bensì con la precipua finalità di disciplina spirituale di anagogia individuale che, pur basata sulla pratica di techiche derivanti da un'arte marziale, dovrebbe essere inquadrtata, anche dal punto di vista tassonomico, fra le discipline spirituali o comunque come un'arte marziale dello spirito piuttosto che del corpo... --Claudio Pipitone 20:25, 28 gen 2007 (CET)Rispondi


Sono d'accordo sul sottolineare come aiki-do sia profondamente diverso da aiki-jutsu. Difatti avevo modificato il primissimo paragrafo della voce aggiungendo un riferimento a questa differenza e accennando all'importanza dell'incontro di Ueshiba con Onisaburo Deguci, fondatore della setta Omotokyo, nell'evoluzione spirituale del fondatore. Questo accenno è stato pero' cancellato poco dopo la modifica.

Il discorso di aprire la voce "aikido" con la sezione "storia" mi pare semplicemente coerente ad una esposizione di carattere enciclopedico, che dopo una definizione della voce in oggetto dovrebbe fornirne una storia dell'evoluzione.--Tunequeris 21:05, 28 gen 2007 (CET)Rispondi

Certamente sì, sono d'accordo con te sull'opportunità che l'incipit della voce debba consistere nella storia della disciplina.
Sono anche d'accordo sul richiamo storico ad Onisaburo Deguchi vista la sconvolgente inportanza che questo personaggio ebbe nella vita di O-Sensei.
Dal momento che eri stato tu ad inserire tale riferimento, ti consiglierei di ripristinarlo, perchè è importante e varrebbe anche la pena di accennare, oltre alle influenze spirituali che Deguchi ebbe su O-Sensei, anche agli eventi "politici" e "mongoli" collegati.
Ciao.--Claudio Pipitone 10:55, 29 gen 2007 (CET)Rispondi

Kokyu modifica

Mi è parso opportuno inserire il concetto di Kokyu nel penultimo capoverso del capitolo "Allenamento", correggendo anche alcune imprecisioni. Ciao.--Claudio Pipitone 17:38, 22 gen 2006 (CET)Rispondi

L'utilizzo delle "armi" in Aikido modifica

Ho visto che avete soddisfatto la mia richiesta parlando anche dell'uso delle armi nell'Aikido, vi ringrazio per questo.
Mi sono permesso di fare una piccola correzione nella sezione storia, ma è quasi invisibile ai non esperti sull'Aikido.

Cambiando argomento, riguardo salla presenza della versione di scrittura del termine Aikido con il KANJI ANTICO, io la lascerei, poichè i non esperti di Giapponese come me, che hanno però una buona memoria visiva, vedendo due caratteri diversi in due palestre separate potrebbero pensare che una pratichi l'Aikido (magari quella col Kanji moderno), l'altra un'altra arte marziale o, come minimo, uno stile differente, oppure, come ho pensato io, che una delle due versioni di scrittura sia sbagliata.
Lorenzo Castigliana, praticante d'Aikido

[Piccolo dubbio riguardo il "jo"]Nell' introduzione c' è scritto "[..] di cui principalmente: "ken" (spada), "jo" (bastone) e "tanto" (il pugnale).[..]", il bastone non si chiama "bo"? Grazie. Nickh ²+ --93.37.149.19 (msg) 09:37, 3 set 2009 (CEST)Rispondi

sta confondendo due tipi di bastone diversi il , lungo praticamente 1,80m, e il Jo lungo circa 1,30m e usato nell'aikido.

Stili modifica

più che di stili io parlerei di scuole di Aikido, di conseguenza mi sembrerebbe più corretto cambiare l'intestazione del paragrafo omonimo.

Lo stile è la caratteristica che definisce il modo formale dell'esecuzione delle tecniche di ciascuna scuola: scuole diverse hanno stili diversi.
La scuola definisce il "cosa", nel senso che scuole diverse possono anche eseguire tecniche diverse, presenti in una scuola e non nell'altra, mentre lo stile definisce il "come" nel senso che scuole diverse possono fare anche le stesse identiche tecniche ma le eseguono in modo differente nella forma esteriore e ciò caratterizza appunto lo stile. Ciao. --Claudio Pipitone 11:36, 25 gen 2007 (CET)Rispondi

Kokyu e difesa personale modifica

Ho ripristinato l'accenno al "kokyu" che qualcuno ha cancellato senza motivo dal mio precedente contributo, poichè questo aspetto dell'allenamento è fondamentale nell'Aikido e quindi a mio avviso deve essere mantenuto.
Ho inserito anche un mio contributo sull'efficacia dell'aikido come strumento di difesa personale, dal momento che tale argomento è molto sentito ed oggetto di interesse generale sia fra i praticanti delle arti marziali e delle discipline di difesa personale, sia da chi vuole informarsi sulla idoneità dell'aikido come strumento di difesa personale. --Claudio Pipitone 20:20, 24 gen 2007 (CET)Rispondi

la voce è da rivedere nel suo insieme modifica

Approfitto della segnalazione di violazione di copyright per avanzare la proposta di rivedere nel suo insieme i contenuti della voce, aggiornandoli sia nella parte storica, evidenziando a fianco dell'aspetto marziale della vita di O-Sensei anche quello della sua ricerca spirituale, sia nella parte più propriamente descrittiva dell'aspetto tecnico dell'Aikido, dove sono riportate esposizioni tecniche che in talune parti sono non solo incomplete ma persino talvolta fuorvianti.
A mo' di esempio sostituisco la scarna e generica illustrazione della struttura tecnica dell'Aikido presente nella sezione "difesa", con una più completa da me redatta, inserendola nell'attuale sezione anche se forse sarebbe preferibile inserire l'illustrazione della parte didattica delle tecniche in una sezione con diversa denominazione.
Propongo quindi a quanti abbiano delle migliorie da apportare, di farlo in ogni sezione già esistente e poi direi di porre mano ad una ristrutturazione finale delle sezioni avendo riguardo all'accorpamento degli argomenti affini fra di loro, ridenominando anche le sezioi stesse nel modo più opportuno ed eventualmente creandone anche di nuove in relazione ad argomenti specifici (ad esempio non mi pare congruo nè appropriato l'inserimento della sezione "Hara" sotto l'argoemnto "Tecniche"...).
Gradirei conoscere il parere delle persone eventualemnte interessate a collaborare alla mia proposta. Ciao. --Claudio Pipitone 11:40, 29 gen 2007 (CET)Rispondi

Ho apportato modifiche alla definizione iniziale e ho inserito delle foto (prese da wikimedia). ho messo come prima sezione quella "storia". Vorrei chiedere all'utente che ha segnalato la voce come in violazione del copyright in che punto ravvede queste violazioni, visto che ora la voce è stata fortemente modificata --Tunequeris 23:32, 29 gen 2007 (CET)Rispondi

utilizzo improprio della pagina: pubblicità occulta che ne riduce la leggibilità modifica

Sembra che, dopo l'uscita dalla FESIK di alcune scuole di Aikido italiane, questa pagina sia stata usata per "presentare la propria scuola".

In altre parole alcune delle scuole che se ne sono andate hanno aggiunto i propri dati ed altre che sono rimaste hanno fatto altrettanto, arrivando quindi al risultato di appesantire la voce e ridurre la leggibilità della pagina.

La sezione "Stili e Scuole" ed altre contengono un elenco di scuole italiane e Maestri che un tempo praticavano assieme e che tutt'ora praticano lo stesso stile ma che vengono elencate come scuole distinte e diverse, apparentemente al solo scopo di poter inserire il proprio nome in questa voce.


Voglio ricordare che ciò è lecito solo a fini illustrativi di carattere enciclopedico e non deve essere fatto a fini pubblicitari, inoltre è buona norma cercare di non appesantire troppo la pagina aggiungendo elenchi o metterla in disordine facendo interventi nelle sezioni sbagliate.

La decisione di fare questo intervento è nata dal fatto che, essendo un membro di una di quelle scuole, ho notato subito che pochi mesi dopo la divisione sono nati alcuni nuovi paragrafi a riguardo parlanti di alcune scuole che hanno pochissimi allievi iscritti e che quindi per non causare confusione e disinformazione non dovrebbero essere citate indiscriminatamente assieme alle più importanti.

Per chiarimenti, contattatemi.

Tsuki no Namida


Concordo con quanto detto sopra. Nel precedente intervento presente in questa pagina di discussione, avevo anch'io già evidenziato come questa voce sia articolata male e necessiti di essere ristrutturata in modo più organico.
Inoltre ci sono paragrafi chiaramente NNPOV e/o promozionali da eliminare del tutto quando siano inutili dal punto di vista dell'informazione enciclopedica, oppure da riscrivere eliminando l'enfasi promozionale quando il loro contenuto sia invece da conservare essendo utile dal punto di vista dell'informazione enciclopedica.
Personalmente nelle prossime settimane ho intenzione di approfittare del periodo delle ferie estive per dedicare un po' di tempo a predisporre una nuova struttura più organica della pagina. Appena avrò terminato la pubblicherò, ma intanto suggerimenti ed osservazioni da discutere in questa pagina di discussione saranno benvenuti al fine di ottenere il miglior risultato nel minor lasso di tempo possibile. --Claudio Pipitone (msg) 18:33, 23 lug 2008 (CEST)Rispondi

stralcio di parte della versione precedente della voce modifica

Riporto qui di seguito la parte finale della versione precedente della voce poichè appesantiva inutilmente la pagina in fase di modifica rallentando le operazioni di salvataggio della pagina. Gli argomenti enciclopedicamente interessanti saranno ripresi nel corso della riscrittura della voce mentre i paragrafi non pertinenti saranno abbandonati.--Claudio Pipitone (msg) 12:27, 24 ago 2008 (CEST)Rispondi
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Le Tecniche L'Aikidō incorpora un'ampia serie di tecniche che usano i principi di energia e movimento per deflettere e neutralizzare l'attacco, o più attacchi, da parte di una o più persone. Ai livelli più alti l'Aikidō può essere usato per difendersi senza causare gravi danni né al difensore né all'attaccante. L'Aikidō è considerato una delle arti marziali più difficili in cui diventare esperti[senza fonte].

Esistono cinque tecniche fondamentali di immobilizzazione: ikyo, nikyo, sankyo, yonkyo, gokyo; esse terminano applicando una leva articolare dolorosa alle braccia o alle gambe, che "inchioda" l'avversario al tappeto.

Il Gokyo è il principio che racchiude in sé la complessità dei precedenti, esso infatti rappresenta il pollice, che di fatto antagonizza nella mano l'effetto prensile delle altre quattro dita, le quali hanno di per se una natura unica e specifica, un dito ciascuno: il Pollice rappresenta la forza fisica, è l'allievo Mochizuki; l'indice rappresenta la direzione e la perfezione tecnica, è l'allievo Tomiki; il medio rappresenta l'ecletticità e la capacità organizzativa e che avrebbe dovuto guidare la Scuola di O-Sensei, ossia Thoei; l'anulare è la linea della famiglia è la linea del cuore e rappresenta il figlio Kisshomaru, il mignolo è la linea del Ki, è la linea del Te Gatana ed è il più giovane degli allievi ed il suo ultimo delfino: Kobayashi Hirokazu.

Esistono poi svariate tecniche di proiezione (tenchi-nagè, irimi-nagè, udekime-nagè ecc.), che terminano proiettando l'avversario al suolo lontano da se stessi.

L'Aikido è composto da moltissime tecniche fondamentali, molte sono andate perse nel tempo o trasformate per motivazioni varie.

In origine esse si dividevano in dodici principi detti Kyo e più di 24 movimenti di controllo dell'avversario. I suddetti principi e movimenti si combinavano poi tra loro dando vita ad invfinite variazioni.

Oggi, come accennato, i principi (Kyo) che comunemente si insegnano sono stati ridotti a sei, e i movimenti a quindici. In più è cambiato il metodo di allenamento e di applicazione, facendo sembrare l'Aikido comunemente praticato apparentemente poco adatto ad una difesa intesa come reazione, secondo i principi AIKI, ad attacchi reali. Questo non deve trarre in inganno. L'Aikido originale è stato creato e fondato proprio in difesa da attacchi micidiali, armati e multipli, ma questa è una linea che pochi perseguono e pochissime scuole promuovono, preferendo una pratica meno pericolosa.

I sei principi sono i seguenti:

  • Ik-kyo (primo principio o prima chiave)
  • Ni-kkyo (secondo principio)
  • San-kyo (terzo principio)
  • Yon-kyo (quarto principio)
  • Go-kyo (quinto principio)
  • Ro-kkyo (sesto principio)

I quindici movimenti sono i seguenti:

  • Irimi-Nage
  • Kote-Gaeshi
  • Tenchi-Nage
  • Kokyu-Nage
  • Shiho-Nage
  • Udekime-Nage
  • Ude-Garami
  • Juji-Garami
  • Hijikime-Osae
  • Sotokaiten-Nage
  • Uchikaiten-Nage
  • Koshi-Nage
  • Ushiro-Kiriotoshi
  • Aiki-Nage
  • Aiki-Otoshi

Queste sono le tecniche fondamentali dalle quali si articolano e derivano ogni altra variazione tecnica. Possono essere usate contro qualsiasi tipo d'attacco sferrato dalle posizioni più diverse.

Sia le techiche di immobilizzazione che di proiezione possono essere praticate in forma positiva (omotè), che in forma negativa (urà). Nel primo caso ci si riconduce ad una azione di irimi e si entra nel centro, dentro la guardia dell'avversario attaccante; nel secondo (azione di tenkan) si tende a porsi nel centro dell'avversario, affiancandolo, solitamente uscendo lateralmente al suo attacco: l'azione è poi tesa a sbilanciare l'avversario costringendolo a ruotare attorno al proprio centro.

Nei principi più volte esposti da O-Sensei e praticamente dimostrati, si può ben notare come viene praticata visibilmente l'arte dell'anticipo, sen no sen; che raggiungono poi connotazioni precise di assoluto anticipo su ogni azione di Uke nel Sochikubai no Kempo il "kata" di spada, che racchiude i principi generali su cui si fondano i movimenti dell’aiki ken jutsu: Matstu no tachi la spada come fosse abete; Take no tachi, la spada come fosse bambù; Ume no Tachi, la spada come fosse pruno e quelli del tai jutsu da essi derivati, quali: itto ishin , sokumen irimi, chokuse irimi. Tutto ciò assume un significato ed ha una connotazione nel Budo che invero è assai differente dalla stereotipata tipologia con cui viene classificata quella dell'Aikido in generale. Innanzi tutto è assai generico parlare di difesa e di offesa per quanto riguarda una disciplina che in ogni caso utilizza l'uso delle armi, nell'allenamento tradizionale, anche se ad onor del vero la stragrande maggioranza dei praticanti non conosce tale pratica, ma questo non vuol dire che nell'Aikido originale essa non era compendiata, infatti la ragione della differente diffusione dell'Aikido dalla sua matrice originale, dipende esclusivamente d a semplici fattori: nella seconda metà degli anni cinquanta, allorché si iniziò l'opera di espansione e di rafforzamento della Fondazione Aikikai, necessariamente le regole ed i programmi tecnici dovevano essere dettati dal Doshu che già sin da allora non era più O-Sensei che poco o niente aveva a che fare con la stessa organizzazione teso come era a dedicarsi alle sue ricerche personali ed all’evoluzione di quello che Lui stesso definisce Ame no uki ashi, ponte divino teso fra terra e cielo. In ogni caso, vuoi per lasciare al figlio libertà d’azione o per qualunque altro motivo, sta di fatto che la generazione di istruttori quel periodo vede nei soli principi indicati dallo stesso O-Sensei come i pilastri portanti del tai jutsu, le tecniche esclusive cui dedicare attenzione alla pratica e non altro, e cioè:

  1. Shiho-nage
  2. Irimi-nage
  3. Kaiten
  4. Kokyu-ho
  5. Osae-Waza
  6. Ushiro-Waza

Tutto il resto diventa, secondo le pratiche necessità organizzative, un inutile sforzo di studio, cui solo pochissimi potrebbero attendere, data la vastissima materia da considerare e su cui allenarsi, che spazia da antichi kata derivati dal Muso shinto ryu jodo, ad estenuanti allenamenti con il bokken, da kumi tachi, molto difficili e pericolosi, a faticosissimi allenamenti con Jo e Yari, costanti e quotidiani, per poter avere quella prontezza e quell'efficacia necessaria, poi, alla pronta risposta del corpo a mani nude. Così l'Aikido diviene una Scuola di Ju jutsu, più armonica delle altre, ma non tanto dissimile dalle altre, con precisi programmi d'esame, assai canonizzati, necessariamente unificati ed allenamenti molto ma molto discostanti da quelli originali, lasciando solo alla ampia saggistica di O-Sensei, invero mirabile e profonda, il compito di coprire con moltissime parole, l'ampia filosofia d'amore e d'armonia, cui si è ammantato l’Aikido in tutti questi anni, colmando così di fatto il vuoto “marziale”, ma meglio si può dire del Budo cui immancabilmente le Federazioni dovevano creare, per poter diffondere tale disciplina, soprattutto affrettandosi a formare istruttori a più non posso. Per questo, tristemente, oggi molti giapponesi non conoscono di fatto lo Shin Kokkyu e a cosa si riferisca o a cosa serva.

Allenamento Il metodo di allenamento e la sua intensità, varia da organizzazione a organizzazione – a seconda del dojo d'appartenenza. Le lezioni si svolgono con un maestro che, dopo aver guidato i partecipanti negli esercizi di riscaldamento, mostra/esegue alcune tecniche e gli allievi che cercano di applicare tecnica e principio mostrato. L'allenamento delle tecniche si effettua a coppie, scambiandosi i ruoli di uke, chi porta l'attacco, e nage o tori, chi esegue la tecnica. Nell'Aikido imparare a cadere è fondamentale, sia per difendersi da un attacco, sia per subire una tecnica senza riportare danni o riducendo questi al minimo. Lo sviluppo dell'agilità, della percezione degli spazi e dei movimenti dell'avversario, uniti alla precisione del gesto e del movimento del corpo, educano col tempo l'allievo a eseguire le tecniche, prima definite rigidamente e in modo statico sotto forma di esercizi, poi in modo più dinamico e realistico. Per questo motivo, spesso i maestri ritengono utile che gli studenti fin da subito – anche se in modo proporzionato all'esperienza – prendano parte a jiyu-waza o randori, ossia allenamenti in cui tori è sottoposto a più attacchi da più uke, in modo da rendere gli stessi attacchi meno prevedibili e il contesto di allenamento più dinamico.

L'allenamento consiste principalmente nell'imitazione del maestro durante l'esecuzione della pratica, non solo nel suo aspetto formale, ma anche e soprattutto nell'espressione dell'energia interiore, il ki, impiegata durante l'esecuzione delle tecniche. Questo tipo di allenamento è particolarmente evidente nelle tecniche con l'uso delle armi. Il suo scopo è quello di preservare le tecniche tradizionali e la trasmissione dell'espressione di quella componente delle energie interiori chiamata ki.
Pertanto è necessario comprendere bene la profonda natura del Ki ed imparare a riconoscerne le manifestazioni e gli effetti, i quali vanno sotto il nome di "Kokyu".
Kokyu significa "manifestazione del Ki" all'esterno del nostro corpo fisico od "estensione del Ki" all'esterno od anche "esercitare il Ki" fuori di noi.
Esiste una serie di tecniche specifiche che vanno sotto il nome di "Kokyu-Ho" e "Kokyu-Nage" e si riferiscono ad una parte fondamentale ed imprescindibile dell'Aikidō e specialmente le tecniche di Kokyu-Nage ricorrono molto sovente.

Attacco Gli attacchi dell'aikido, così come le tecniche, derivano dall'uso del Jo (bastone), Katana (spada giapponese, durante l'allenamento però si utilizza il Bokken che è una spada di legno simile alla katana giapponese) e Tanto (coltello).

Inizialmente si utilizzano maggiormente prese al polso avversario (katate dori), che storicamente hanno ragion d'essere nel tentativo di bloccare l'estrazione della spada dell'avversario: non va dimenticato che il guerriero (bushi) del giappone feudale nn si separava mai dalle proprie spade. Didatticamente, queste permettono di avere un punto di partenza semplice per applicare le prime tecniche. Dopo aver raggiunto un livello adatto vengono introdotti attacchi con pugni (tsuki) e calci (geri), che rendono più dinamica e realistica l'azione. Più gli attacchi si fanno dinamici e veloci, più diventa difficile applicare le tecniche Aikido, la cui efficacia dipende dalla precisione dell'esecuzione.

A livelli più avanzati molta attenzione è rivolta anche alle tecniche di neutralizzazione degli attacchi portati da dietro le spalle (ushiro waza), come prese ai polsi (katate dori), ai gomiti (sode dori),e soffocamenti. Questo studio accurato per contrastare un ampio spettro di attacchi, sia a mano nuda che armata, rende l'aikido un' arte marziale completa da un punto di vista della difesa personale.

Altra caratteristica tipica di questa arte marziale è lo studio della gestione di attacchi provenienti da due o più avversari contemporaneamente (randori, attacco "caotico"). Questa capacità di difesa da attacchi multipli era particolarmente utile nella società del Giappone feudale, in cui frequenti erano le situazioni nelle quali il guerriero si trovava da solo a fronteggiare attacchi di più guerrieri (o sicari) o gruppi di banditi (per questi aspetti vedi oltre la sezione storia).

Tale pratica si sta diffondendo molto in fretta nonostante sia per molti versi assai distante dal Budo originale di O-Sensei. Occorre dire però che essa è assai più immediata e semplice da imparare. Degli insegnamenti originali è rimasto ben poco a partire dallo stesso cerimoniale dello shin Kokkyu, praticato solamente da poche scuole tradizionaliste tra cui la Buikukai, per molti versi applicato con imitazione senza nessuna consapevolezza da parte della maggioranza degli shidoin, che la ritengono solo un inutile cappelletto alla lezione, quando invece contiene in se parecchi dei "segreti" dell'Arte del Koto Tama di O-Sensei specialmente se riferiti al primo mandala del Fondatore stesso, che è Ame No Takemusu Aiki Waza, a cui si riferisce proprio una pratica specifica e non solo una speculazione intellettuale, come molti hanno tentato sovente di risolvere in montagne di inutili libri, per incantare sciocchi creduloni. Inoltre le federazioni hanno l'enorme difficoltà di dover decidere programmi comprensivi di una generalità accettabile di tecniche, che possano ammettere un numero sufficientemente ampio di yudansha, di modo che le stesse possano anche giustamente "nutrirsi", cosa assai contraria ai principi stessi della condizione del sapere, che è proprio solo di chi ha pienamente compreso. Basti pensare al fatto che i principi dell'Aikido sono legati al misogi no ken o Sochikubai No Kempo che pochissimi conoscono, per capire che lo stesso Ikkyo, Kikkyo ecc. vengono eseguiti solo per imitazione. Ciò pone non pochi problemi didattici sia nella trasmissione dell'Aikido che nella formazione di nuovi insegnanti.


Difesa

Le tecniche dell'aikido si basano principalmente sullo sbilanciamento dell'avversario, sia per proiettarlo a terra sia per l'applicazione di leve alle articolazioni, a seconda delle circostanze e delle opportunità. Lo sbilanciamento dinamico avviene o entrando nel centro dell'avversario o portando questi a ruotare attorno al proprio centro, creando una rotazione nella quale si è saldi ed equilibrati, mentre l'avversario è in rotazione sbilanciata. Si può dire che l'elemento fondamentale di questa disciplina sia l'equilibrio, e per questo è necessario un notevole controllo del baricentro. L'energia del corpo deve essere concentrata in un solo punto (il baricentro) per rendere la difesa più rapida e concisa. Fondamentale è la postura ben eretta e salda sulle ginocchia leggermente flesse, e la posizione delle braccia, con i gomiti ben aderenti al corpo per non disperdere energia e poter applicare la propria forza con una leva "vantaggiosa". Gli spostamenti sono rapidi e brevi, governati dalle rotazioni delle anche. A questo proposito, il fondatore dell'aikido, Morihei Ueshiba, soleva dire: "la testa comanda il movimento delle braccia, le anche quello delle gambe".

Le tecniche di difesa variano a seconda dell'attacco, dell'arma e della struttura fisica dell'avversario; tuttavia i due principi fondamentali del movimento nell'aikido sono: "se sei tirato, entra" e "se sei spinto, ruota", in accordo col principio aiki di fusione e armonizzazione con l'energia dell'avversario. In altre parole, l'azione dell'attaccante non va propriamente bloccata od ostacolata, ma accompagnata ed assecondata, così da sfruttarne l'energia intrinseca, ribaltandone l'azione offensiva, col minor dispendio di forze possibile. Questa "economia" del gesto e della forza è connaturata alle origini dell'aikido, che applica movimenti di spada al combattimento a mano nuda. Ci si trova quindi di fronte ad una semplicità ed efficienza assoluta tipica della cultura e dell'arte nipponica.

Su tali principi fondamentali poggiano le due tecniche basilari di movimento del corpo. Esse sono: sono l'irimi ("entrare") e il tenkan ("girarsi").

L'avversario che ha subito l'irimi è costretto (a causa dello sbilanciamento) a cadere di schiena o a girarsi in una posizione dinamicamente inefficiente e squilibrata con il volto e il petto quasi paralleli al terreno. Infatti chi compie questa entrata "ruba" il centro dell'equilibrio avversario, acquistando con un movimento di azione dinamica l'equilibrio statico dell'oppositore. Il principio del tenkan è quello di porsi di fianco all'avversario, con lo sguardo rivolto nella sua stessa direzione, in una posizione in cui ci si viene a fondere con il movimento d'attacco ricevuto. Il centro dell'azione avversaria viene a coincidere col proprio, rendendo in tal modo relativamente semplice squilibrare, con un movimento di rotazione anche un avversario fisicamente più pesante.


Efficacia nella difesa personale modifica

Bisogna innanzi tutto distinguere cosa s'intenda per "efficacia" e per "difesa personale". Cioè se si intende l'efficacia sotto il profilo prioritario ed esclusivo della difesa in quanto tale, allora l'Aikidō può considerarsi idoneo ed efficace nel raggiungere lo scopo della difesa personale; se invece si intende l'efficacia seguendo il principio assai diffuso secondo cui il concetto di difesa è visto sotto il profilo prioritario di riuscire ad arrecare all'avversario, sul piano fisico, una offesa risolutiva del conflitto prima che sia l'avversario a riuscire ad arrecarla, allora la risposta non è più certa, poiché non è questa la finalità dichiarata dell'Aikidō.

In quest'ultimo caso, secondo i principi dell'Aikidō, si deve parlare di tecniche di offesa e non di difesa. Non si deve più quindi parlare di difesa personale ma di offesa personale raggiunta colpendo l'avversario prima che sia lui a colpire.
In questo caso, secondo i principi dell'Aikidō, le tecniche di difesa personale sono talmente specifiche nel prevedere il compito della difesa, che difficilmente manterranno la loro piena efficacia nel momento in cui esse vengono stravolte nella loro naturale e nativa impostazione, nel fine e nello scopo specifico per cui esse sono state concepite.
Usandole per la offesa personale anziché per la difesa personale esse vengono quindi private del fulcro su cui si basa e si appoggia la loro efficacia.

Sicuramente l'Aikidō non è una disciplina fondata sull'attacco e sull'offesa personale ma si fonda invece sulla difesa: quindi occorre tener ben conto di questa sua caratteristica quando si voglia parlare di efficacia dell'Aikidō come strumento di difesa personale.

Perciò quando si affronta la questione dell'efficacia dell'Aikidō occorre sempre tener ben presente che l'arte strategica e la specialità distintiva della disciplina dell'Aikidō è quella di seguire un'azione tattica difensiva mirata al fine di evitare in tutti i modi il combattimento fin dal suo primo insorgere, attraverso un comportamento specificamente difensivo e non quindi finalizzato all'attacco né tanto meno all'offesa.

La priorità strategica dell'aikidōka nella scelta della sua azione tattica, dovrà quindi sempre ed esclusivamente essere quella di cercare di arrivare in tutti i modi alla risoluzione del conflitto senza subire offesa, impiegando le tecniche dell'Aikidō al solo fine di disimpegnarsi dal combattimento e dall'avversario.
Il successo in questa azione di disimpegno è indicata nell'Aikidō come il traguardo della vera vittoria, per raggiungere la quale occorre allenare non solo il corpo ma soprattutto lo spirito, al fine di conseguire la capacità interiore di rinuncia al confronto, privilegiando sempre ed in ogni caso la strada del disimpegno dal conflitto.

È questo l'ambizioso traguardo spirituale, morale e sociale dell'Aikidō, che chiede all'aikidōka di essere sempre prioritariamente disposto, come si suol dire, a rinunciare a darle, al contrario di altre discipline di combattimento che invece si prefiggono lo scopo prioritario di darle a tutti i costi anche al costo di prenderle di santa ragione pur di essere riusciti a darle anche loro un po' all'avversario.

La tenuta La tenuta di base è il keikogi (secondo alcuni aikidogi), chiamato in maniera non del tutto adeguata «kimono». È composto da giacca e pantaloni di cotone bianco. La giacca è tenuta chiusa da una cintura (obi). Un altro elemento che fa parte della tenuta dell'aikidoka è l'hakama, un ampio pantalone a sette pieghe, retaggio dell'abbigliamento tradizionale del samurai, di colore nero, blu o bianco. Il passaggio a cintura nera conferisce all'aikidoka il diritto di indossare l'hakama. Quando il 'maestro' lo ritiene opportuno autorizza l'allievo ad indossare l'hakama. A seconda dei dojo, questo avviene tra il kyū ed il kyū.

I titolari di un grado dan portano l'hakama.

Tali regole sono del tutto arbitrarie e applicabili liberamente da ogni appartenente a qualsiasi organizzazione che può decidere un suo proprio cerimoniale, in realtà nell'AIKIKAI possono indossare l'HAKAMA scura solamente gli yudansha ossia coloro che acquisiscono i gradi Dan che sono previsti essere dal 1º all'8º con eccezioni esclusivamente di pertinenza del Doshu. In ogni caso il riferimento dell'8º dan è quello massimo con cui acquisire il diritto al sigillo della scuola di riferimento e la possibilità di sottoscrivere la concessione dei gradi dan. Le classi inferiori dei praticanti Kyu vanno dall'8ª classe alla 1ª classe per gli adulti e dalla 12ª classe alla 1ª classe per i ragazzi. O-SENSEI concedeva la possibilità di indossare l'Hakama bianca agli iniziati kyu che accedessero alle sue lezioni, mal sopportando che si praticasse in "mutande" durante la lezione e di fronte ai Kami. Nelle scuole tradizionali in alcune cerimonie particolari, il 14 dicembre anniversario della nascita di O-SENSEI, 26 aprile commemorazione della morte di O-Sensei, 14 febbraio anniversario della nascita del Soshu Kobayashi Hirokazu, 28 agosto commemorazione della morte del Soshu, o in solenni cerimonie commemorative gli Shihan possono indossare abiti da cerimonia, ivi compresa l'Hakama bianca in onore dei Kami. In queste occasioni le lezioni vengono precedute dalla esecuzione degli antichi Chinkon Kishin di O-SENSEI. Nella Buikukai (in Europa e nella provincia di Harima) inoltre alcuni allievi anziani, possono portare al posto delle obi comunemente usate nelle arti giapponesi, quelle espresamente usate per i Kimono a fascia larga che servono per reggere la katana o nel caso per allenamento, la Iaito. Inoltre vi sono distinzioni per qualifiche oltre che per grado, questi sono solo gradi d'onore, ma sono altrettanto importanti, perché distinguono la capacità d'essere o meno un bravo insegnante.

Le qualifiche sono, andando dalla più bassa alla più alta:

  • joshu,
  • fukushidoin,
  • renshi,
  • kyoshi,
  • hanshi o shihan.

I gradi In generale nell'aikido vi sono 6 gradi inferiori (i così detti kyu), e poi i gradi dan (cintura nera) che in teoria sarebbero 10, in alcune scuole solo i primi 4 dei quali vengono attribuiti per esame; in altre i primi 5 gradi vengono attribuiti per esame, i successivi vengono riconosciuti dalla propria federazione per anzianità o meriti particolari.

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ristrutturazione della voce modifica

Per agevolare la rieditazione della voce in una struttura più organica e funzionale, ho pensato di inserire una tabella con la lista delle "cose da fare" in modo che chi vuole contribuire con osservazioni e suggerimenti possa far riferimento in modo ordinato e coordinato a detta tabella, così da ottenere il miglior risultato nel minor tempo possibile. Inserisco in tabella le cose che di primo acchito mi paiono più urgenti. Ciao. --Claudio Pipitone (msg) 19:12, 23 lug 2008 (CEST)Rispondi

Ho iniziato la ristrutturazione a partire dall'incipit e dalle sezioni storiche. La parte stralciata sarà man mano ripresa successivamente nelle sezioni appropriate. Ciao. --Claudio Pipitone (msg) 00:47, 28 lug 2008 (CEST)Rispondi

Ho terminato di editare la nuova versione del testo e della struttura della prima parte della voce, cioè le origini e la storia dell'evoluzione dell'Aikido, con particolare riguardo al suo sviluppo in Europa ed in Italia. Ora che è possibile avere la visione d'insieme di questa parte, inizierò una fase di rilettura e di eventuali aggiustamenti minori nel caso rileggendo se ne riscontrasse l'opportunità. Ringrazio anticipatamente già fin d'ora chi avesse delle precisazioni da suggerirmi sulle informazioni che ho inserito oppure nuove informazioni aggiuntive da proporre.--Claudio Pipitone (msg) 12:43, 24 ago 2008 (CEST)Rispondi

opinione da utente modifica

Salve, io passavo e ho cercato di farmi un'idea sull'Aikido... ma nella wiki inglese ci riesco e qui no; al contrario nella wiki inglese (tra l'altro voce premiata) non c'è traccia evidente di tutta questa pappa storica, mentre qui c'è solo quella. Sarà sicuramente utile, ma tutta? Per chi sa di cosa si parla (io no!) non sarebbe meglio sintetizzare nella voce principale le parti storiche essenziali e creare piuttosto una voce "periodi storici dell'aikido" o qualcosa del genere ... "fasi storiche" ... ecc. ? Pedigree dell'aikido ... non so, qualcosa del genere. Non c'è una immagine, uno schema... è un blocco unico poco utile, non credete? La mia opinione, nient'altro. --wikit_2006 rispondi 11:58, 17 set 2008 (CEST)Rispondi

Ciao, hai ragione sull'analisi che hai fatto ma sono perplesso sull'opinione che hai espresso e sulle conclusioni che hai tratto, in quanto è posto ben in evidenza sia nell'incipit della voce e sia soprattutto in questa pagina di discussione, che la voce è in fase di ristrutturazione ed al momento ne è stata completata solamente la prima parte, quella storica, appunto...
chiedo scusa, io naturalmente l'ho fatto (come sempre faccio principalmente, mi pare il miglior metodo di "leggere" la wikipedia) da lettore e solo POI ho considerato la modifica. In fondo è prima una enciclopedia e dopo un wiki ;) Comunque non so, era segnalato in home che la voce era in fieri? Se si: chiedo doppiamente scusa, non ho letto tutto il pappone che c'era qui dentro perché era davvero tanto. Ho letto e poi cercato di lasciare la mia impressione per fare cosa utile, non per disturbare naturalmente, e spero di non averlo fatto in modo che per alcuno potesse essere considerato in qualsiasi modo poco rispettoso e/o offensivo. --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
Se tu avessi avuto la bontà di dare un'occhiata alla lista delle cose da fare presente in questa pagina di discussione, ti saresti accorto che mancano ancora proprio quelle parti che forse tu stavi cercando e che saranno presto inserite.
vedi sopra, sorry; se per caso in home era evidenziato "voce in corso" o roba simile, mea culpa. --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
Non sono comunque d'accordo definire "pappa" la successione degli eventi salienti che hanno formato la storia delle origini e dello sviluppo dell'Aikido,
sono stato sbrigativo per spiegarmi, naturalmente. E sicuramente hai capito che non era affatto mia intenzione sottovalutare la storia, che sia dell'aikido, dell'evoluzione della cellula, del metacarpo o della filosofia in occidente. Per me è importante. Ma come spesso accade, manca un abstract degno di una enciclopedia. Tutto qui: uno arriva, vuol capire qualcosa, si perde. Ami l'Aikido? Dagli più chances di essere velocemente compreso da chi vi si accosta dapprima superficialmente, no?  :) --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
in quanto le informazioni riportate non sono affatto ridondanti o prolisse, ma sono invece presentate in forma assai sintetica e, raggruppate per anni, forniscono una guida chiara e scorrevole per chi sia interessato a svolgere sull'enciclopedia una ricerca storica sulle diverse realtà aikidoistiche presenti in Italia e nel mondo (ci sono anche questi interessi in una enciclopedia).
mai detto il contrario. Molte voci vengono trattate anche dal punto di vista storico e spesso vengono create apposite sotto-voci o rimandi, in modo da dare maggior leggibilità ... e a mio avviso anche da non scoraggiare chi desideri comprendere dapprima superficialmente qualcosa che potrà approfondire poi. W la parte storica, ma w la voce nel suo complesso! E se la voce è tutta storica, a maggior ragione w la voce nel suo complesso :) --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
Personalmente sto già preparando materiale per editare la seconda parte della voce, quella che descriverà l'Aikido sotto il profilo della sua pratica e dei suoi fondamenti tecnici. Forse era questa la parte che tu stavi cercando ma, ancora una volta, se tu avessi avuto la bontà di interessarti alla discussione presente in questa pagina
i cospargo il capo di cenere (anche se in ritardo, non so come mai non mi sono accorto mesi fa di questo tuo commento e segnalazione da me, sorry) : se era evidenziato lo stato incompleto in home, doppiamente.
, avresti comunque potuto leggere quello che la voce riportava nella sua precedente versione a proposito della pratica e delle nozioni tecniche dell'Aikido. Sono state riportate in stralcio nella presente pagina: leggile e poi dimmi tu se non era il caso di porre mano alla riscrittura anche di questa seconda parte della voce.
può darsi che lo faccia; attualmente il mio interesse per le arti marziali è superficiale, come sempre superficialmente nasce l'interesse per qualsiasi cosa. Spesso siamo interessati profondamente ad una cosa che ci porta ad interessarci - almeno inizialmente - superficialmente ad un'altra. Se questa ci allontana, forse, non proseguiremo. Se torno e capisco, resto volentieri. Non sono invece in grado di contribuire se non con questa critica costruttiva "da lettore". Spero sia utile. Offenderci per poco non serve. Ma sono un permaloso, quindi ti capisco ;-) --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
In ogni caso vedrai che quando la voce sarà terminata sarà molto facile, uilizzando l'indice che è posto in cima alla pagina della voce,
uei simpatia ;) se non ti piacciono le critiche, ora mi è chiaro. Io comunque continuerò a farle, perché non le faccio per disturbare, ma per contribuire: se un lavoro vien fatto in modo perfettibile, accettando e modificando si avvicina alla perfezione, convieni? Potevi anche linkarmelo l'indice, se ritenevi non conoscessi la sua ubicazione ;) dai, non fare così ;) --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
saltare quelle sezioni che eventualmente non sono di interesse al consultante e legegre invece quelle di proprio interesse.
Ora mi dici come si fa a leggere :) vabbé, non ti piace una critica. Non perdoni. Guai a criticare. Guai a dare la propria opinione spassionata. Non mi pareva talmente offensiva, anzi! Era piatta, tranquilla.
In questo momento tu ti sei trovato male perchè la parte che tu probabilmente cercavi non è stata ancora editata
mi prostro e chiedo perdono! Tornerò! Ma se riterrò di non comprendere - e concedimi che di norma altre voci le ho lette e trovate chiare - lo dirò comuque, ma cercherò di sdilinguirmi in salti mortali e salamelecchi per cercare di non urtare ultrasensibilità :) Ma già era il mio modus operandi. Ancora, davvero: non c'era nessuna intenzione di dar fastidio, anzi, di dare il mio piccolo suggerimento, dal punto di vista che considero più importante: quello di lettore, prima di tutto. --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
e quindi per ora è disponibile solamente la prima parte "storica" della voce, che sarebbe un grave errore omettere
mai, mai, mai detto il contrario. Evviva la parte storica. Dove ho detto che non è importante? che va omessa? mai detto. Dico: casomai dedichiamogli una INTERA VOCE. Più di così non so che fare per far capire che non odio la storia di nulla, ma che gli darei uno spazio particolare, se molto lunga. --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
nelle sue fasi più salienti, in quanto fornisce invece la corretta chiave di lettura di certi fenomeni che si riscontrano nell'attuale realtà della pratica aikidoistica nel mondo. Tu evidentemente non sei interesato più di tanto a chiarirti, ad esempio, il motivo della proliferazione e dello spezzettamento dell'Aikido in così tante differenti stili e scuole di pratica ma, credimi, questo è un interrogativo che ricorre invece molto più frequentemente di quanto
senti, anche io ho interesse per una certa serie di arti marziali. Quindi non dare per scontato che sottovaluti questo o quell'altro aspetto o sfaccettatura di un argomento. Ma dal punto di vista informativo e comuinicativo, della scritura, della stesura, della divulgazione, ci sono aspetti primari che vanno a vantaggio e non a danno dell'argomento che vuoi trattare, quale che esso sia: rimandi, divisioni, sezioni, link ... è possibile organizzare tutto in modo che non ci si perda nella storia, ma ci si vada ad approfondire. Per andare nel profondo, prima ci si appoggia alla superficie, giusto? Prima di sapere che una donna è intelligente la vedi: è bella o brutta. Se la prima cosa di una voce non mi dice tutto, ma mi dice tutto di un solo aspetto, allora non ci siamo. Questo non è per dire "hai fatto un cattivo lavoro" (mai mi permetterei!) o per denigrare o disprezzare ... ma anzi, è per l'amore verso la conoscenza in generale e in particolare verso un argomento al quale mi sarei interessato volentieri.
tu possa pensare e sotto questo punto di vista la voce risponde in modo adeguato. Vedrai che quando la voce sarà terminata risponderà in modo adeguato anche alla parte di tuo interesse
e io ti ringrazio, ti lodo e ammiro la tua dedizione e perseveranza: evviva chi dona conoscenza gratuitamente attraverso il suo tempo e il suo impegno! Ho solo detto una cosa che lo renderebbe più utile ed efficace. E' già successo? tanto meglio! :) E' servito anche il mio intervento? Evviva! Non è servito? Chiedo scusa per il fastidio arrecato involontariamente. --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi
, ma devi comprendere che, ad esempio nel mio caso, ho dedicato già l'intero periodo delle mie ferie di agosto ad editare questa prima parte della voce ed ora non ho naturalmente più tutto il giorno a disposizione per proseguire (è un lavoro lungo ed impegnativo, credimi...), ma un po' per volta arriveremo in porto. Ciao.--Claudio Pipitone (msg) 16:39, 17 set 2008 (CEST)Rispondi
non solo ti credo, ma ti invito a non dare per scontato che ci sia bisogno di convincermene: lo so già. Quando posso fornisco il mio apporto a quel che conosco secondo la mia capacità, tempo, possibilità ... ho pure versato soldi a wikipedia... e ci sono da un tempo sufficiente da non prendere sottogamba l'impegno e la dedizione di... noi wikipediani. Ma quando sono un lettore... e non so nulla della voce (tanto ta non poter dare contributi io stesso) allora dico: io mi sono trovato così e cosà. Tutto qui :) Pace e bene! --wikit_2006 rispondi 19:14, 12 dic 2008 (CET)Rispondi

Ok: grazie per la comprensione ma anche e soprattutto per le critiche costruttive che hai espresso. Purtroppo sto andando a rilento, ma ho ancora aggiunto una nuova sezione che prelude alla parte più propriamente tecnica. Ormai dispero di concludere per la fine di dicembre poichè gli impegni che mi prendo sono sempre numerosi, ma al più presto metterò mano ad una nuova sezione che riguardi la pratica vera e propria ed il bagaglio tecnico dell'Aikido. Buone feste e buon anno.--Claudio Pipitone (msg) 14:30, 16 dic 2008 (CET)Rispondi

A proposito di FESIK ed inserimenti di notizie sparse nel testo della voce modifica

Vorrei pregare l'anonimo (gli anonimi) utente/i che ha/hanno inserito qua è là nella pagina della voce alcune notizie "spot" che riportano eventi di cronaca riguardanti la federazione FESIK, di astenersi dal proseguire in questi inserimenti che risultano scollegati dal filo logico di esposizione seguito nell'editare la voce.
Tali inserimenti non collegati al contesto in cui sono stati inseriti, danno l'impressione di essere dei paragrafi promozionali e di non costituire un'informazione utile alla voce e quindi, allo stato attuale delle cose, è necessario provvedere alla loro cancellazione.
Comunque per non fare il processo alle intenzioni, riporto qui appresso i paragrafi cancellati, i quali verranno eventualmente ripresi nel momento in cui si renda opportuno riportare delle notizie specifiche riguardanti eventi avvenuti in ambito "Aikido Fesik".
I paragrafi in questione sono i seguenti:

  • il Maestro Gaku Homma sensi e a Sant'Ilario d'Enza(Reggio Emilia)il 6-7 Dicembre 2008 uscita autostrada del sole terre di canossa vedere sito aikidoinsieme.
  • nel 1995 nasce AIKIDO FESIK Guidato dal Maestro Giorgio Oscari fino al 2007, il comitato nazionale della Fesik riunito a Gaeta ottobre 2007 decide all'unanimità di cambiare rotta in quanto il settore era in fase di stallo e decide di dare l'incarico al maestro Dottore Michel Nehme VII°DAN per riprendere la crescità e l'evolversi del settore aikido.
  • Nel 2007 la Fesik chiama alla direzione tecnica dell'Aikido il dott Michel Nehme del gruppo Aikidoinsieme cintura nera VII° Dan.

Chiederei a tutti coloro che hanno desiderio di collaborare alla stesura della voce, di farlo senza inserire dei paragrafi in modo sporadico e scollegato, ma di suddividere per tipologia e cronologia le informazioni di cui sono in possesso e che ritengono significative per la storia e lo sviluppo dell'Aikido, in modo da consentirne l'inserimento in modo strutturato, localizzandole nei punti più opportuni del testo esistente.
A tale scopo consiglierei a coloro che hanno informazioni di rilevanza enciclopedica da proporre per l'inserimento, di comunicarle nella pagina di discussione per trovare insieme il loro collocamento più opportuno.
Per tornare alle informazioni specifiche fornite sulla storia e l'evoluzione della FESIK, consiglierei innanzi tutto di creare la voce FESIK su Wikipedia ed in quella pagina riportare le informazioni di cui siete in possesso: ciò consentirà di effettuare in modo più agevole sulla pagina della voce "Aikido" quei riferimenti che, pur riguardando la specifica attività di detta federazione, costituiscano delle tappe rilevanti non solo per la FESIK ma anche per l'intera storia ed evoluzione della disciplina dell'Aikido, poichè è impensabile che su questa pagina della voce "Aikido" si possa fare la cronaca spicciola di tutti gli eventi che riguardano ciascuna associazione o federazione dello sterminato arcipelago di organizzazioni della pratica delle arti marziali presenti in Italia, in Europa e nel mondo. Grazie. --Claudio Pipitone (msg) 17:27, 21 set 2008 (CEST)Rispondi

scorporo della diffusione dell'Aikido nel mondo in voce separata modifica

Nel preparare la seconda parte della voce con l'illustrazione della disciplina dell'Aikido, la voce mi è parsa troppo pesante e quindi procedo allo scorporo della parte storica relativa alla diffusione dell'Aikido nel mondo. --Claudio Pipitone (msg) 12:59, 17 ott 2008 (CEST)Rispondi

l'Aikido non è uno sport modifica

Il fatto che possano esistere nel mondo anche coloro che usano le tecniche di Aikido per organizzare delle competizioni sportive così come esistono nel mondo anche coloro che organizzano le gare di Yoga non autorizza ad affermare che Yoga ed Aikido siano degli sport. D'altronde, per restare all'Aikido che ci interessa in questo momento, persino nel sito (terzo paragrafo della pagina) in cui l'Aikido è inserito come sport, si ammette chiaraemnte che

  • Aikido is a defensive, modern Martial Art which is practiced without competitions and is free of performance pressures.

Questo perchè è universalmente riconosciuto che nell'Aikido non sono concepibili le gare e neppure la competizione agonistica ravvisabile nell'incentivare le prestazioni atletiche.
In ogni caso questi siti non hanno alcuna autorevolezza e tanto meno autorità per annoverare o non annoverare l'Aikido fra gli sport e nel momento che lo fanno commettono un abuso e carpiscono la buona fede dei loro lettori.
In Wikipedia dobbiamo invece stare attenti a non fornire indicazioni errate. Inoltre i link esterni non sono ammessi in quanto sono considerati spam quindi in ogni caso il link deve essere rimosso.--Claudio Pipitone (msg) 13:48, 2 nov 2009 (CET)Rispondi

Claudio provo a spiegartelo qui. Se l'Aikido per una "Federazione Internazionale" quale la IWGA è stato uno sport dimostrativo e lo annovera tra gli sport, così è. Tieni conto che la IWGA e la soorella minore del CIO e molti sport (ad esempio il Taekwondo) che sono stati dei Giochi mondiali poi sono passati ai Giochi olimpici. Quindi fa il bravo e consentimi di mettere il link alla pagina in cui si elencano gli sport dei giochi mondiali (tra l'altro è così i tutte le altre wikipedie non vedo perché un italiano su 7 miliardi si debba opporre e debba spuntarla), altrimenti dovremo dirimere la questine in Wikipedia:Richieste agli amministratori. --Kasper2006 (msg) 14:11, 2 nov 2009 (CET)Rispondi
Da quello che mi sembra di capire, l'Aikido è stato inserito tra i World games, che raccoglie sia sport che discipline sportive, ecc, ma nessuno lo ha definito "sport" (sul sito infatti viene definito Japanese martial art); è innegabile però che tale disciplina sia stata inserita tra quelle disputate nei World games, quindi vedrei meglio una semplice frase nella sezione L'Aikido si espande nel mondo (dal 1947 ~) che dica, grosso modo:
Dal 2005, l'IWGA ha inserito l'Aikido tra le discipline sportive disputate nei Giochi mondiali.
E come fonte, riportare appunto i siti web Aikido su WorldGAmes-IWGA.org, e Aikido at the World Games 2005, Duisburg.
Cosa ne dite? --Azrael 16:59, 2 nov 2009 (CET)Rispondi
Dico che la discussione con Claudio continua nella sua pagina di discussione: dopo CIO, IWGA gli ho trovato anche un documento dal sito uffizile della IAF (federazione internazionale Aikido) ove il Cile lo riconosce dal 2001 come sport. Lui ancora non si arrende, ma io persevero e son sicuro che riuscirò a dimostare che non c'è nulla di male nel dire che è uno sport e non una mera disciplina spirituale. Si fa movimento? Si. Fa bene alla salute? Si. Allora perché non dovrebbe essere uno sport? Poi perché cacchio tutte le arti marziali del mondo (incluso il Judo del quale l'Aikido è figlio) sono sport e l'Aikido non deve essere esserlo...stay tuned...non finisce mica qui ;-) --Kasper2006 (msg) 18:18, 2 nov 2009 (CET)Rispondi
No, la discussione deve proseguire qui, non nelle vostre pagine di disucssione. Grazie. --Azrael 18:26, 2 nov 2009 (CET)Rispondi

Sono d'accordo con Azrael a portare la discussione in questa pagina perchè anche altri potrebbero essere indotti nello stesso equivoco in cui è incorso Kasper2006 sen'altro in buona fede ma facendo un errore di valutazione delle informazioni che ha letto e quindi è bene fare chiarezza in quanto su Wikipedia non possiamo dar adito ad equivoci di questo tipo.
Vorrei anche dire a Azrael che non è necessario inserire un'informazione a se stante circa l'inserimento dell'Aikido fra gli sport da parte di alcuni siti ed anche di alcune nazioni, in quanto il tema della mancanza di categorie idonee a recepire l'Aikido in numerosi contesti mondiali è già evidenziata ed esplicitata in numerosi punti della voce, ma la mancanza di un'appropriata categoria non deve far pensare che l'Aikido muti la sua natura per il solo fatto di essere inserito in una categoria inidonea. Mi spiego meglio: se in una società di un'isola esclusivamente marinara gli unici mezzi di trasporto fossero soltanto le barche ed in quella società non si fosse mai vista prima un'automobile e poi iniziassero ad arrivare dall'estero le prime automobili importate da altre società non marinare in cui il mezzo di trasporto sono le automobili, una Ferrari non diventa un natante per il fatto di essere messa in una rimessa di barche per mancanza di autorimesse.
Per l'Aikido abbiamo una situazione analoga: è una disciplina spirituale moderna che proviene dalle antiche Arti Marziali giapponesi, ma non solo non è uno sport perchè le gare, i combattimenti, l'agonismo nell'Aikido sono rigorosamente vietati ma non può più neppure essere considerata come una Arte Marziale vera e propria perchè la finalità della pratica dell'Aikido, per espressa volontà del suo stesso fondatore Morihei Ueshiba non è quella di allenare il praticante al combattimento ma esclusivamente quella di allenare il praticante a coltivare la propria spiritualità e la sua comunione con l'armonia dell'Universo. Questa è una caratteristica dell'Aikido che specialmente in occidente non trova analogia e quindi è accaduto che quasi dovunque nel mondo la pratica dell'Aikido sia organizzata all'interno di federazioni ed organizzazioni sportive in mancanza di una categoria di attività appropriata.
Questo è il punto: le cose non stanno nel modo in cui potrebbero anche apparire dal di fuori a persone ignare di cosa sia l'Aikido leggendo ad esempio i documenti della IAF giustamenti citati Kasper2006 e da me peraltro già ben conosciuti. E' comprensibile che trovandosi di fronte all'informazione, ad esempio, che il Cile annoveri l'Aikido fra gli sport del proprio paese, o che siti web che parlano di Aikido come ad esempio su Aikido su WorldGAmes-IWGA.org, e Aikido at the World Games 2005, Duisburg uno pensi di avere per le mani un vero e proprio "scoop" ma non è assolutamente così in quanto, come nell'esempio delle automobili, si tratta solamente di situazioni in cui l'Aikido viene accomunato in una categoria non sua per mancanza di quella appropriata in cui inserirlo e quindi questi inserimenti non forniscono affatto la notizia che l'Aikido sia uno sport e neppure che venga praticato come sport da coloro che lo organizzano nell'ambito do organizzazioni sportive... Queste notizie riportano solamente del fatti interni ad organizzazioni o di nazioni, come il Cile citato da Kasper2006, ma ciò non influisce per nulla sulla natura dell'Aikido che resta una disciplina spirituale e non uno sport.
Ma senza andare lontano, in Italia la pratica dell'Aikido viene svolta anche sotto l'egida del C.O.N.I., ma questo non fa dell'Aikido uno sport. In Francia per insegnare l'Aikido occorre per legge un "diploma di stato" che viene rilasciato dallo Stato francese esclusivamente nell'ambito dell'organizzazione francese dello sport, ma questo non significa che l'Aikido sia uno sport nè che venga praticato in Francia come uno sport, ma solamente che nel mondo spesso mancano le strutture sociali e culturali per dare la collocazione appropriata all'Aikido.
Noi però su Wikipedia diamo un'informazione corretta ed infatti se le leggete bene come l'Aikido viene presentato su Wikipedia, troverete che questa anomalia è già ampiamente sottolineata ed evidenziata laddove essa si presenta più evidente, restando però fermo il fatto che l'Aikido, qualunque sia l'egida dell'organizzazione nazionale sotto cui si pratica, non muta la propria natura, che è quella di "disciplina spirituale" e non di sport, così come un'automobile resta tale e non deve essere considerata un natante anche quando venga inserita in una rimessa di natanti.
Non è necesario quindi enfatizzare più di tanto quest'anomalia nella voce perchè altrimenti si rischia di far passare un messaggio completamente sbagliato; questo fatto della difficoltà di inserire l'aikido nelle normali categorie delle attività svolte nei vari paesi è già sufficientemente ben delineata nella voce laddove ciò si rende opportuno.--Claudio Pipitone (msg) 10:51, 3 nov 2009 (CET)Rispondi

Salve. io sono un praticante/principiante dell'aikido dento iwama ryu. non sono ancora neanche cintura nera. Sto provando a crescere come aikidoka e per questo motivo mi appresto a passare un periodo di un mese ad iwama presso il dojo di Saito Sensei. Ecco, l'unica domanda che faccio a voi esperti è questa: come mai non si fa cenno del Maestro Saito e i suoi rapporti con O Sensei sebbene sia documentato, mi sembra, che l'amicizia tra loro e le rispettive famiglie sia un dato storico. Non mi permetto di dare giudizi sulla differenza delle scuole provenienti da Aikikai e quella che pratico io e non vorrei che si entrasse in una polemica a riguardo ma credo che sia corretto menzionare nella pagina italiana dedicata all'aikido il fatto che esista la scuola guidata da Saito padre prima e Saito figlio oggi. Un altra piccola domanda è: visto che ho ascoltato io stesso il mio Maestro e Saito sensei dire che l'aikido non è competizione, come mai, ancora, voi molto più esperti di me, parlate di sport o cose del genere? Una provocazione, senza cattiveria: non è che l'omissione relativa a Saito è la conseguenza e dimostrazione che esiste una motivo, diciamo politico, a monte? Comunque io amo l'aikido e sono felice di vedere che c'è tanta gente come voi che si da da fare per parlarne e in qualche modo divulgarlo. Adoro l'aspetto spirituale che Ueshiba ha trasmesso e l'amore che tutti abbiamo il compito di far crescere in questo mondo confuso sempre più. Spero possiate rispondere alle mie sciocche domande. D.san

Carissimo D.San, leggere le tue righe di protesta che per giunta contengono una grave insinuazione su un presunto oscuro "motivo politico a monte" a danno di Saito Sensei, è stato molto scoraggiante perchè la voce dell'Aikido redatta su Wikipedia è invece estremamente oggettiva e rende giustizia a tutti coloro che ebbero parte saliente nella storia dell'Aikido in Italia e nel mondo, sia per quanto si riferisce alle persone sia per quanto si riferisce alle organizzazioni di pratica aikidoistica. Ma è mai possibile che si possa protestare su qualcosa, come tu hai fatto, senza essersi prima preoccupati di verificare se esiste un qualche minimo fondamento per protestare?
Ma voglio risponderti lo stesso perchè la dichiarazione finale d'amore che hai pubblicamente espresso per la nostra (davvero amata) disciplina, ha toccato il mio sentimento di aikidoista e mi ha fatto considerare che a volte l'irruenza della passione può anche portare a commettere in buona fede delle ingiustizie, quale è stata appunto l'immotivata critica che mi hai mosso. Fra l'altro per gli approfondimenti biografici esistono su Wikipedia le voci specifiche Morihiro Saito ed anche Iwama Ryu per quanto riguarda la sua scuola personale, per cui non puoi pretendere che nella voce dell'Aikido vengano inseriti tutti i dettagli e gli approfondimenti che trovano invece la loro appropriata collocazione nelle voci specifiche che li riguardano
Allora..., guarda un po' qui di seguito come nella voce dell'Aikido presente in Wikipedia sia stato invece dato ampio spazio e risalto non solo al compianto M° Morihiro Saito (presso il quale fra l'altro nel 1974 ebbi l'onore di essere ospitato quale suo uchideshi in Iwama, in tempi in cui gli stranieri potevano essere accettati solamente se venivano personalmente presentati da un Maestro giapponese di Aikido di grado elevato dell'Hombu Dojo) ma anche alla sua scuola Takemusu Aiki, dalle sue origini fino ai nostri giorni.
Quanto sopra solamente per parlare degli ampi spazi dati a Saito Sensei nella voce Aikido, trascurando i richiami occasionali alla sua persona in numerose altre parti della voce, nonchè gli ampi spazi dedicati alle scuole italiane di "Takemusu Aiki" (la scuola personale di Saito Sensei) dirette dai maestri italiani Corallini ed Oscari, pionieri italiani della scuola personale di Saito Sensei.
Tu nel tuo intervento hai affermato testualmente: "...non si fa cenno del Maestro Saito...". Ma ti pare siano poca cosa gli ampi spazi a lui dedicati che ti ho evidenziato nell'elenco?
Quanto alla tua affermazione di aver omesso "i suoi rapporti con O Sensei sebbene sia documentato, mi sembra, che l'amicizia tra loro e le rispettive famiglie sia un dato storico", queste informazioni di tipo biografico sul dettaglio della vita di un singolo personaggio, se pur autorevole come Saito Sensei, non possono essere inserite in una voce generalista come quella che su Wikipedia deve trattare l'Aikido sotto tutti i suoi aspetti, in quanto nonostante tutto il viscerale amore che hai per la scuola che tu frequenti, sicuramente non potrai non renderti conto che Saito Sensei è stato "uno" ma non è stato "l'unico" fra i più autorevoli allievi diretti di O-Sensei che hanno raccolto e perpetuato il messaggio spirituale ed universale contenuto nell'Aikido e sono meritevoli di essere riportati quali pietre miliari della storia dell'evoluzione dell'Aikido nel mondo.
Un abbraccio fraterno nella pratica. --Claudio Pipitone (msg) 18:49, 3 nov 2009 (CET)Rispondi
Quanto alla tua "piccola domanda" sul fatto che l'Aikido non è uno sport e che ogni tipo di gara, competizione e combattimento nell'Aikido non sono concepibili, stai tranquillo che non ci piove sopra, perchè prima del tuo Maestro, prima di Saito Sensei, questo lo ha sempre affermato categoricamente e con forza il fondatore stesso dell'Aikido, Morihei Ueshiba, di cui Saito è stato un allievo diretto e quindi non avrebbe potuto tramandare il messaggio del fondatore senza a sua volta rendersi portavoce di questa peculiarità presente nell'Aikido.
Se leggi con un po' di attenzione la presente sezione vedrai che ho già fatto presente questa peculiarità alle persone che non ne erano a conoscenza e che a causa di informazioni apparentemente in contraddizione con questa peculiarità avevano supposto che in qualche modo l'Aikido potesse essere considerato anche uno sport, mentre non è così ed ho già chiarito che l'apparente anomalia è dovuta solamente alla necessità di categorizzare una disciplina utilizzando una delle categorie esistenti, lo sport, in cui sono comprese le attività fisiche che, per chi non sa cosa è l'Aikido e lo accomuna al Judo, al Karate ed alle altre Arti Marziali orientali praticate nel mondo, in apparenza sembra essere una categoria adatta mentre non lo è per nulla, ma questa questione è già evidenziata in modo sufficiente nella voce presente su Wikipedia. Ciao.--Claudio Pipitone (msg) 19:13, 3 nov 2009 (CET)Rispondi

Grazie, innanzitutto, per la risposta cosi esaurientemente datami. Mi dispiace davvero che il tono delle mie domande siano state prese per gravi insinuazioni, ma forse hai ragione tu, le ho poste senza prendere accorgimenti, diciamo di forma, che potessero esprimere al meglio le mie intenzioni. Sono, comunque, nel mondo dell'aikido, come un ragazzino che "spara" le domande senza porre attenzione alla sensibilità di colui che ascolta.Questo però non mi giustifica, dato che nella vita non sono propriamente un ragazzino, ahimè. La mia era pura curiosità e mi rivolgevo un pò a tutti, non intendevo alzare l'indice verso Te. Anzi, credimi, la lettura dei Tuoi scritti mi ha invece soddisfatto e stimolato a chiedere quello che ho chiesto, visto che è estremamente evidente la Tua conoscenza a riguardo. Non era , dunque, neanche una protesta, nonostante mi duole sia sembrata tale. E' solo che per chi come me, si avvicina all'aikido, e va sbirciando su internet qua e là, mi sembra che ci sia una discussione in atto su quale desgli stili o scuole sia più autentica. Peccato davvero, aggiungerei, perchè si rischia di travisare sempre più, negli anni, lo spirito autentico dell'aikido che il Fondatore ha cercato di tramandare a tutti noi. Sembra, a mio avviso, che l'allontanamento di Saito dall'aikikai abbia causato un vespaio di polemiche sul perchè sia avvenuto e mi domandavo se era giusto farne cenno all'interno della "voce". Probabilmente sarebbe davvero inutile per i fini esplicativi della pagina. Più che altro,invece, mi chiedevo e Vi chiedevo se era giusto menzionare il fatto che Saito ebbe la responsabilità di detenere/custodire il tempio costruito dal Fondatore alla morte di quest'ultimo. Mi sembra un fatto di interesse rilevante per chi legge la storia dell'aikido su wikipedia. Forse, è anche doveroso, non so (questo, dunque, è il mio VERO quesito). Chiedevo, appunto, all'interno di questa pagina dedicata alla "discussione" se fosse stata una calcolata e voluta lacuna da collegare a quei sospetti che in giro sulla rete ho più volte letto.Evidentemente no, anche perchè ci sono , come mi hai fatto notare, diversi link a riguardo. Sicuramente porre la domanda in questa sezione dedicata alle "discussioni" ha urtato la sensibilità dell'autore, cioè Tu(?). Infatti, mi sembra di capire che Tu sei colui che ha redatto la maggior parte se non tutta, la pagina "aikido" su wikipedia. Mi dispiace, allora, che hai usato la parola "scoraggiante"; la qualità generale dei contenuti della pagina non era oggetto del mio intervento. A tal proposito non esito a dire, pubblicamente, che a mio modestissimo avviso è una pagina creata con chiaro amore e profondo interesse, nonchè con grande conoscenza dell'aikido. La mia domanda era scevra da insinuazioni bensì letteralmente una domanda a qualcuno che sicuramnte potesse rispondermi in maniera più autorevole dei vari forum in giro nel web. Per quanto riguarda la polemica sul fatto di classificare l'aikido sport, ero, chiaramente d'accordo con te, non capisco perchè questo sia stato frainteso visto che Tu hai spiegato perchè NON è uno sport, non il contrario. Accetto con piacere le correzioni e/o consigli, soprattutto da chi è un Maestro e spende tanto tempo alla diffusione dell'aikido come fai Tu anche sulla rete (in questo caso,wikipedia) ed immagino anche nella vita di tutti i giorni. ( Ti prego di leggere queste righe che seguono fidandoTi che le scrivo col sorriso in bocca perchè, davvero, non sono assolutamente una provocazione ma un modo per deporre l'ascia, se mai ce ne fosse bisogno) Certo, avrei preferito che invece di scrivere :" ma è mai possibile che si possa protestare su qualcosa etc etc. senza essersi informati etc etc" e "ma ti voglio rispondere lo stesso etc etc" che suona come una concessione dall'alto in basso, Tu avessi usato ad esmpio le parole "attenzione" "ti consiglio" e simili, visto che avevo premesso che sono un principiante e le mie domande potevano essere mosse da oggetiva ignoranza riconosciuta dal sottoscritto.:) Ribadisco, a questo punto, che non avevo intenzione di criticare qualcuno in particolare, non sapevo che Tu eri l'autore unico(?) della pagina ed, inoltre, la prossima volta starò molto più attento a non urtare la sensibilità dei partecipanti. Spero, invece, che si possa intavolare una nuova discussione sui principi di amore e pace che O Sensei divulgava, riuscendo a fondere tecnica e mente in modo formidabile! ho tanto da imparare a riguardo e tanta voglia di farlo. Grazie, davvero!, per avermi risposto e gli auguri che mi mandi li sento preziosi; mi sono arricchito perchè ho avuto un ulteriore occasione per riflettere sui miei errori. Ho avuto il piacere di interloquire con un esperto di aikido che spero possa aiutarmi,se nasce l'occasione, a capire sempre meglio cosa sia l'AIKIDO. Sinceri e sentiti saluti. D.san

Carissimo, capisco che il tuo amore per la scuola di Saito Sensei ti faccia considerare importante il fatto (peraltro verissimo) che Saito ebbe in vita la responsabilità di detenere/custodire il tempio dell'Aikido anche dopo la morte del Fondatore ma, dal punto di vista della storia dell'evoluzione dell'Aikido nel mondo, questo fatto della custodia non può considerarsi un'informazione che abbia rilevanza enciclopedica nel contesto di una voce generalista sull'Aikido, in quanto l'inserimento di quest'informazione ha già la sua appropriata collocazione nelle voci specifiche Morihiro Saito ed Iwama Ryu esistenti nella Wikipedia e già linkate alla voce dell'Aikido. Persino in quelle pagine, però, che dovrebbero essere state state redatte da persone ben informate sulla scuola di Saito Sensei, a questo fatto non viene riservato altro che due righe con uno scarno accenno... Una ragione di ciò forse però c'è se anche in quelle voci si fa menzione al fatto solamente con uno scarno accenno, perchè come anche tu forse ben sai questo argomento è un vero e proprio "vaso di Pandora" e per trattarlo come si deve occorrerebbe organizzare una sezione apposita in quelle voci, dedicata a questo argomento, ben strutturata e ben correlata a fonti, altrimenti il rischio di scatenare una "edit war" è molto elevato.
Personalmente sto già lavorando da oltre un anno alla scrittura della voce generalista sull'Aikido attualmente presente con le relative pagine degli approfondimenti e sono solo a metà lavoro rispetto al programma della sezione ristrutturazione della voce. Al momento sto raccogliendo del nuovo materiale da pubblicare, ma ci vorrà ancora un po' prima che riesca a trovare il tempo per strutturare per bene la parte ancora mancante e pubblicarla. A presto. Ciao.--Claudio Pipitone (msg) 19:18, 7 nov 2009 (CET)Rispondi

Precisazione su risoluzione dei conflitti modifica

Ciao, sto cercando di imparare qualcosa sull'Aikido, partendo da zero. Leggendo la sezione "L'aikido e la risoluzione dei conflitti" mi sono chiesto se è corretta la frase

"al contrario del ramo della quercia che invece, non potendo sopportare lo stesso carico di neve e non volendosi piegare, si spezza e muore"

o se andrebbe scritta in questo modo...

"al contrario del ramo della quercia che invece, non potendo sopportare lo stesso carico di neve e non potendosi piegare, si spezza e muore"

E' una differenza importante per me che parto da zero... avrebbe a che fare con il concetto dell'esistenza di una parte di sè che fa parte della propria natura e che non è possibile modificare.

--Stallker (msg) 14:55, 30 ott 2011 (CET)Rispondi

Ciao, se estrapoliamo l'aneddoto dal contesto e guardiamo solamente all'aspetto tecnico della questione, è vera la tua osservazione che la quercia non può piegarsi mancando, per propria stessa natura, dell'elasticità dei rami del salice; perciò sotto questo punto di vista hai perfettamente ragione ma l'aneddoto, nel contesto in cui si inserisce, non è finalizzato a riportare ed evidenziare il fatto tecnico del differente esito della sollecitazione al peso sui rispettivi rami, bensì ha lo scopo di evidenziare due differenti comportamenti in relazione al contesto in cui è inserito, cioè la possibilità da parte dell'uomo di scegliere il "flectar, non frangar" al posto del "frangar, non flectar".
Si tratta quindi di un esempio che non è perfettamente calzante da un punto di vista tecnico, perchè da una parte ci sono elementi che non hanno alcuna possibilità di scelta mentre dall'altra c'è l'uomo che ha invece la capacità e la possibilità di scelta.
Questo difetto tecnico dell'esempio è dovuto al fatto che non essendo l'esempio essenziale alla comprensione del contesto, per non fare una digressione troppo ampia non ho narrato l'aneddoto nella sua forma originale che invece era una forma "animata". La versione originale riporta infatti l'aneddoto sotto una forma più fiabesca del tipo:
  • "C'era una volta una quercia che soleva deridere il salice che le stava di fianco perchè giudicava i sui rami deboli al confronto dei suoi e mentre i rami del salice erano in balìa del vento che li faceva ondeggiare a suo piacimento, i suoi rami non facevano una piega neppure quando tirava tempesta. Io sono forte, diceva la quercia al salice, mentre tu sei debole. Poi venne l'inverno ed iniziò a nevicare fitto per diversi giorni, finchè i rami della quercia si spezzarono sotto il peso della neve mentre i rami del salice, piegandosi fino quasi a toccare terra, si fecero scivolare la neve di dosso e rimasero intatti."
Come vedi la versione completa dell'aneddoto riporta una fantasiosa personalizzazione animata di un antagonismo fra i due alberi, i cui comportamenti vengono descritti in similitudine ai comportamenti umani, perchè la finalità è quella di indurre la persona a cui è rivolto l'aneddoto e che quindi è nella condizione di poter scegliere quale comportamento tenere, a scegliere quel comportamento che l'aneddoto dimostra essere vincente. Ora siccome nel contesto in oggetto ho riportato solamente una stringata sintesi dell'aneddoto, mi è venuto spontaneo mantenere il senso primario della sua finalità e cioè che, di fronte ad una forza soverchiante, la scelta (e le scelte sono espressione di una volontà decisionale) del "flectar, non frangar" risulta vincente rispetto alla scelta del "frangar, non flectar"...
Vorrei anche sottolineare che secondo me è giusto non assecondare "il concetto dell'esistenza di una parte di sè che fa parte della propria natura e che non è possibile modificare", in quanto una fondamentale caratteristica dell'aikido ed in genere di tutte le arti marziali giapponesi nella formazione dell'individuo che si sottopone ai suoi sistemi di allenamento, è quella di plasmare in profondità il praticante all'occorrenza modificando o rimuovendo quegli aspetti della propria indole che possano non essere consoni alla pratica ed alle scelte di vita richieste dalla disciplina marziale praticata.
Personalmente non mi dispiace quindi che alla quercia simboleggiante colui che ha optato per la scelta di vita del "frangar, non flectar", venga conferita questo tipo di volontà, perchè è proprio questo tipo di volontà che l'aikido si propone di rimuovere e modificare in colui che si assoggetta alla sua pratica ed alle conseguenti scelte di vita che la messa in pratica di questa disciplina comporta.
Se mi consenti darti un consiglio, non farti sull'aikido delle idee basate su tue personali deduzioni e/o interpretazioni di letture o discorsi fatti sull'argomento, perchè nell'aikido, come in altre discipline tipicamente orientali, esiste il primato della pratica nei confronti della grammatica, vale a dire che solamente attraverso l'esperienza maturata attraverso una corretta pratica si può raggiungere una corretta contezza teorica ed intellettuale della consistenza della disciplina, mentre l'inverso non è dato, cioè non è possibile formarsi ex ante una cognizione corretta di cosa consista la pratica dell'aikido per calarla successivamente nella pratica, perchè in questo caso la pratica risulterebbe sicuramente fuorviata dalla soggettiva inesperta interpretazione di essa. Ciao.--Claudio Pipitone (msg) 11:26, 25 nov 2011 (CET)Rispondi
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