Discussione:Alfa Romeo 166

Ultimo commento: 13 anni fa, lasciato da Pil56 in merito all'argomento Segue miglioramenti/peggioramenti
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L'Alfa 166 condivide il progetto con la Lancia K, chiunque abbia un minimo di conoscenza automobilistica lo sa. Qualcuno si intestardisce a sostituirlo continuamente con la Thesis. Qual è il motivo?Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 90.131.133.54 (discussioni · contributi). Aggiungo io, il 17 maggio 2008. --Pil56 (msg) 22:12, 9 giu 2010 (CEST)Rispondi

Miglioramenti/peggioramenti modifica

Faccio presente che le modifiche alla voce, che nella maggior parte non ho neppure fatto io, sono state fatte nel pieno rispetto delle "regole" vigenti per il tipo di voce stessa; in più sono state fatte con le dovute attenzioni mentre il rollback "veloce" fatto senza pensare come minimo non denota la stessa cura.

Nessuno vuole distruggere il lavoro di nessuno, ciò non toglie che, come al solito, valgono i presupposti che le voci non sono di nessuno e che le voci non sono isole a sé stanti ma si devono sempre confrontare con le altre del tipo.

Dopo le considerazioni generali, alcuni particolari, in ordine di modifica e tanto per capirci meglio:

  • L'uso dei template è stato riportato a quello corretto ed originario poiché la vettura non ha avuto due generazioni, bensì solo un restyling a metà carriera, esattamente come risulta anche sulle voci di tutte le altre wiki. La cosa è riscontrabile anche dal semplice fatto che non sono cambiati neppure gli ingombri essendo il progetto sempre lo stesso. In questo caso l'uso di tre template era fatto evidentemente per un gusto estetico dello stesore, ma è contro gli standard delle voci di auto; bene ha fatto pertanto l'altro wikipediano a modificare.
  • L'incipit è stato allineato agli standard, anche nel particolare, che sembra piccolo ma non lo è così tanto, del mettere le concorrenti che si citano in stretto ordine alfabetico onde evitare anche solo l'impressione che si facciano delle graduatorie che ad una voce enciclopedica non competono.
  • La tabella delle motorizzazioni era stata corretta solo nel codice interno, giustamente alleggerito, senza cambiare né l'aspetto estetico, né i contenuti; l'aver ripristinato quello vecchio è un esempio di come il rollback sia stato fatto senza attenzione.
  • La pulizia del link esterni, e quello l'ho fatto proprio io, già è stato più leggero di quanto servisse; si prega di leggere con attenzione la linea guida Wikipedia:Collegamenti esterni perché quelli che sono stati eliminati sono, uno già citato come fonte tre righe più sopra e quindi da non ripetere in fondo, tre sono collegamenti a youtube che sono vietati e altri due sono forum e siti troppo pubblicitari per essere ammessi, oltre alla cosa più importante, cioè che non aggiungono contenuto informativo alla voce.

Non bastando tutto questo, faccio anche presente che tuttora la voce necessita di ulteriore "pulizia" in due distinti settori:

  • poiché tutta la parte relativa ad accessori ed optional è completamente fuori standard per una voce di enciclopedia. Un elenco siffatto può andare bene per il depliant della casa dove l'intento è ovviamente quello pubblicitario e, tra le tante cose, più appare lungo meglio è; qui invece siamo su un'enciclopedia, di conseguenza le notizie vanno fornite in forma molto più "asettica", scindendo ad esempio nettamente la descrizione di quanto è fornito di serie da quanto è invece a pagamento, oltre al fatto che è molto meglio un inserimento in forma descrittiva rispetto ad un elenco puntato.
  • la suddivisione e i titoli dei paragrafi sono fuori standard e con titoli come "qualità dinamiche" o "comfort" che sono più da rivista che da voce enciclopedica. Anche il testo è espresso in tono da recensione con valutazioni che sono espresse in forma personale, mentre dovrebbero essere esposte in tutt'altra forma. Ad esempio una frase come I nuovi allestimenti, gli inediti cerchi in lega da 16, 17 e 18 pollici e la gamma dei colori completano il quadro estetico, contribuendo a trasmettere la sensazione di un’automobile dalla forte personalità. non può essere ammessa; al massimo si dovrebbe/potrebbe premettere una cosa del tipo "La rivista xxxx nella sua prova su strada ha rilevato che........", aggiungendo naturalmente la fonte relativa.

Ovviamente tutto quanto segnalato non è in base a mie considerazioni/preferenze personali ma è strettamente in base alle linee guida, sia quelle generali dell'enciclopedia in merito a fonti/punto di vista neutrale/collegamenti esterni ecc.ecc., sia quelle specifiche sulle autovetture.

Grazie mille per l'attenzione. --Pil56 (msg) 09:22, 31 mag 2010 (CEST)Rispondi


Segue miglioramenti/peggioramenti modifica

Scusandomi del poco tempo che il lavoro mi permette di dedicare a questa discussione – cui, in ogni caso, conto appena possibile di continuare a contribuire anche relativamente alle osservazioni inevase o quelle che seguiranno – mi pare opportuno ribadire un concetto.

Un portale come Wikipedia si fonda sul contributo libero, ma attento e documentato (oltre che spassionato) di persone diverse operanti, in un contesto regolamentato (e il più possibile condiviso), su un piano di assoluta parità.

Eviterei, quindi, qualsiasi comportamento o tono che dia luogo a dinamiche che col tempo possono risultare piuttosto infantili e fastidiose; e che magari sono accettabili in un'aula scolastica – con le sue congreghe tra compagni e i suoi rapporti giustamente impari tra docenti e discenti – ma non nella comunità di Wikipedia.

Tra le altre cose, elencare pedissequamente delle regole (o linee guida, che dir si voglia), credendo che ciò possa da solo giustificare un atteggiamento che si vorrebbe far credere neutrale, è tanto ingenuo quanto lo è l'erroneo convincimento del neo iscritto alla facoltà di legge che, credendo di accingersi allo studio di norme dal significato certo ed univoco, deve poi ricredersi, rendendosi conto – attraverso lo studio dei manuali e dei provvedimenti giudiziari – che tutte le norme sono (e devono costantemente essere) oggetto di una continua e affinata interpretazione.

Le leggi, infatti, come tutte le regole costituiscono solo dei contenitori, delle cornici che trovano la loro giustificazione nella tutela e valorizzazione di fattispecie ad esse preesistenti: i contenuti appunto. Di guisa che, privato del suo contenuto, il contenitore perde di valore; senza quadro, la cornice non ha più ragione di esistere.

Ciò premesso, la riferita insufficienza di tempo libero e, soprattutto, il buon senso mi portano a desistere dalla sterile contrapposizione venutasi a creare in ordine ad alcune sezioni della voce in argomento.

E tuttavia, convinto che, al di là del rispetto formale delle regole, quello che conta è la completezza e veridicità delle informazioni – per cui, se veri e documentati, tutti i dati riportati possono contribuire a comporre una buona voce enciclopedica – è in questo senso che vorrei fossero considerate le informazioni e le argomentazioni che seguono; non foss’altro, perché ricavate dalle migliori riviste specializzate del settore automobilistico, nonché da caratteristiche tecniche fornite, tramite brochure varie, dagli stessi costruttori di automobili.

Cominciando dalla presunta condivisione del “progetto” Alfa Romeo 166 con quello della Lancia K: “L'Alfa 166 condivide il progetto con la Lancia K, chiunque abbia un minimo di conoscenza automobilistica lo sa”, faccio presente quanto segue.

Presentata ed entrata in commercio nel 1994, la K rappresenta un notevole salto di qualità per il marchio Lancia e si afferma, almeno nei primi anni di commercializzazione, come uno dei migliori prodotti del proprio segmento di mercato.

Ciò che qualifica maggiormente il modello sono la cura degli allestimenti interni, la disposizione razionale dei comandi sulla console centrale, l'ampio (per l'epoca) display visualizzante diverse condizioni operative – tra le quali quelle di un efficiente climatizzatore automatico – e soprattutto la disponibilità di spazio all'interno dell'abitacolo, dovuta al notevole aumento nelle dimensioni esterne rispetto alla Thema: 8 cm in lunghezza, 7 cm in larghezza, 3 cm in altezza, 4 cm nel passo; carreggiata anteriore incrementata da 1,49 m a 1,546 m e quella posteriore da 1,482 m a 1,527 m.

Riservando diversi motivi d'interesse anche in tema di motori – con l'introduzione di un nuovo cinque cilindri 20 valvole a benzina (declinato nelle cilindrate di 2 e 2.4 litri) – la K, derivata telaisticamente dalla Thema, è viceversa impostata in modo del tutto tradizionale nel comparto telaistico. Quest'ultimo si avvale del medesimo schema di sospensioni adottato dalla progenitrice: sia l'avantreno che il retrotreno, entrambi a ruote indipendenti, utilizzano il collaudato ed affidabile schema delle sospensioni MacPherson.

Quasi cinque anni più tardi – sul finire del 1998 – viene presentata alla stampa la nuova ammiraglia dell'Alfa Romeo, denominata 166. Coerentemente con la filosofia del marchio, l'ultima nata punta da subito su una guida più brillante e sportiva.

I tecnici di Arese decidono di adottare una scocca derivata ma più rigida rispetto a quella utilizzata per la berlina di punta della Lancia, una carrozzeria piuttosto compatta (con dimensioni quasi invariate rispetto alla 164) e, soprattutto, preferendo al classico e più economico schema dinamico delle sospensioni MacPherson, i quadrilateri deformabili all'anteriore (Esempio Quadrilatero basso) e i multilink al retrotreno (Esempio): schemi, entrambi, ancor oggi piuttosto rari e di notevole prestigio tecnico, in grado di garantire alla vettura traiettorie più precise ed efficaci, con reazioni al volante meno impegnative.

Se dunque confrontiamo l'autotelaio delle due vetture – per intenderci, lo scheletro costituito da scocca, carrozzeria, motori, sospensioni anteriori e posteriori – scopriamo che, al di là della prima, che peraltro (come già sopra riferito) ha una diversa e maggiore rigidità torsionale per la 166, tutti i componenti meccanici più rilevanti, i motori, e l'insieme degli organi dinamici che collegano le ruote alla struttura portante del veicolo – prime fra tutti, le sospensioni anteriori e posteriori – seguono schemi e progettualità del tutto diverse.

D’altronde, la filosofia che sottende al modello 166 è diversa da quella che impegna più di dieci anni prima gli stessi progettisti per la 164. Quest'ultima, effettivamente, per ragioni di razionalizzazione, condivide molti più componenti meccanici con le cugine Thema, Croma (e persino con la Saab 9000); tra l'altro, tutte auto eccellenti e giustamente premiate dal mercato.

Premessi questi dati tecnici, reperibili sulle più autorevoli riviste automobilistiche degli anni ’90, l'affermazione secondo cui “L'Alfa 166 condivide il progetto con la Lancia K, chiunque abbia un minimo di conoscenza automobilistica lo sa.” – oltre che inutilmente offensiva nei toni – appare generica e piuttosto superficiale.

Eppure, in ordine alla stessa, nessuno si premura d’intervenire.

Controverse appaiono, nondimeno, le critiche sollevate in ordine a talune frasi utilizzate dal sottoscritto nella descrizione della nuova 166, quale, ad esempio, quella secondo cui “I nuovi allestimenti, gli inediti cerchi in lega da 16, 17 e 18 pollici e la gamma dei colori completano il quadro estetico, contribuendo a trasmettere la sensazione di un’automobile dalla forte personalità”. Proposizione, questa, stigmatizzata più volte, in quanto considerata frutto di valutazioni del tutto personali.

Orbene, avvertendo al riguardo che lo stesso concetto espresso in detta frase è facilmente riscontrabile in molte delle riviste specializzate che nel 2004 provano il nuovo modello della 166, devo tuttavia constatare che una medesima logica dovrebbe del pari suggerire coerentemente di mettere in discussione anche la seguente affermazione utilizzata per descrivere il design esterno che caratterizza il primo modello: “Il Low Style ha permesso di ottenere una bassa resistenza aerodinamica che garantisce un maggiore feeling di guida e minori consumi di carburante e al tempo stesso il basso frontale garantisce una maggiore sicurezza in caso d'investimento pedoni. Lo scudetto centrale cromato garantisce un tocco di eleganza e i gruppi ottici sottili garantiscono continuità alla piccola calandra sdoppiata”.

Ora, pur trovando una tale affermazione piuttosto discutibile, soprattutto nella parte in cui fa riferimento al basso profilo del frontale che garantirebbe una maggiore sicurezza per il pedone – concetto che, all’epoca dell’uscita del primo modello, non è ancora trattato diffusamente nel settore della sicurezza automobilistica – non ho mai operato, né tanto meno ho intenzione di farlo ora, al fine di evidenziare pedissequamente quelle che possono essere considerate forzature alle linee guida della nostra amata Wikipedia.

Ma chi sostiene continuamente di agire solo ed esclusivamente “non in base a sue considerazioni/preferenze personali ma strettamente in base alle linee guida, sia quelle generali dell'enciclopedia in merito a fonti/punto di vista neutrale/collegamenti esterni ecc.ecc., sia quelle specifiche sulle autovetture” dovrebbe evitare di cadere in tali contraddizioni, che di certo non giovano alla credibilità della propria asserita e presunta neutralità.

Tornado ai nostri modelli, così come risulta – quantomeno – problematico includere nello stesso progetto la Lancia K e l’Alfa Romeo 166, nessuno ha intenzione di accostare il progetto di quest’ultima con quello della Thesis. Né una tale operazione può essere desunta dal corretto e sacrosanto inserimento dell’ultima ammiraglia Lancia tra le naturali concorrenti della seconda serie dell’ammiraglia del Biscione.

Mentre, infatti, dalla fine del 1998 la “prima” 166 si trova a concorrere nel segmento E (berline superiori) con la Lancia K, presentata nel 1994; dalla fine del 2003, la seconda serie della 166 si confronta nel medesimo segmento di mercato con la Lancia Thesis, presentata alla stampa nell’autunno del 2001 e commercializzata a partire dall’estate dell’anno successivo.

Ebbene, l’operazione di eliminazione del template della seconda serie della grande berlina Alfa rende più difficoltoso un tale riscontro: in questo modo, infatti, di detta comparazione tra le due ammiraglie italiane non vi è più alcuna traccia.

In questo senso, tra l’altro, non giova neppure l’aver eliminato il link esterno relativo alla bella prova comparativa delle due cugine italiane (166 e Thesis) operata dalla rivista francese Automobile Challenger (*Prova comparativa della rivista francese automobile.challenges.fr).

Per di più, l’utilizzo di template differenti ({{Auto1}} e {{Auto2}}) – dedicati più in particolare alla prima e alla seconda serie (1998 / 2003 – 2003 / 2007) – di là del mero “gusto estetico dello stesore”, può rivelarsi maggiormente utile al fine di rendere non solo, come già detto, una più completa testimonianza in ordine a modelli concorrenti, ma anche e soprattutto per dar conto di ulteriori aspetti erroneamente trascurati.

Posto, infatti, che la seconda serie della 166 rappresenta un restyling, seppur (per quanto in appresso) da considerarsi piuttosto pesante rispetto al modello precedente, l’affermazione secondo cui “La cosa è riscontrabile anche dal semplice fatto che non sono cambiati neppure gli ingombri” non è esatta.

In effetti, a rimanere invariate tra prima e seconda serie rimangono solamente le misure relative al passo (2,700 m) e alla lunghezza (4,720 m); mutano invece la larghezza (da 1,815 m a 1,800 m), l’altezza (da 1,406 m a 1,416 m) oltre che i pesi delle rispettive versioni e, soprattutto, le carreggiate, che vengono allargate da 1,545 m a 1,554 m, quella anteriore, e da 1,532 m a 1,542 m, quella posteriore.

Quest’ultimo intervento, in particolare, testimonia della volontà degli ingegneri di affinare quelle che sono le già ragguardevoli doti dinamiche riscontrabili nel “primo” modello. Tra le altre cose, oltre al quasi fisiologico utilizzo di cerchi ruota di maggiori dimensioni, i tecnici intervengono sulla geometria delle sospensioni al fine di ridurre ulteriormente il beccheggio e il rollio di modo che – sempre a parere di autorevoli riviste specializzate – “Chi si mette al volante della 166, ne apprezzerà le doti dinamiche, migliorate rispetto alla versione precedente”.

Se proprio non si vuole tornare sui propri passi, al fine di ottenere un (consigliabile) completamento delle informazioni sopra riportate sarebbe utile, perlomeno, l'apposizione di due schede differenti (per la prima e la seconda serie) che diano conto di tali differenze (Template:Auto-caratteristiche).

Grazie e alla prossima.

--Potito m. petrone (msg) 20:18, 9 giu 2010 (CEST)Rispondi

Scusami se sarò probabilmente molto più breve di te:
  1. Hai utilizzato molte energie per "respingere" l'osservazione presente in cima alla pagina; me ne dispiace, anche perché era una osservazione sollevata due anni fa e che con il discorso "attuale" poco ci cala.
  2. Ribadisco quanto ho scritto più sopra quale punto iniziale: un altro utente (cioè non il sottoscritto) aveva fatto delle modifiche alla voce, tali modifiche in ogni caso rispecchiano le impostazioni generali di tutte le altre voci di autovettura; conseguenza e prassi vogliono allora che le si possa anche discutere (civilmente), ma non che le si annulli in toto, senza nemmeno guardarle con attenzione, come se la voce in questione fosse di proprietà esclusiva (e questo è esattamente quello che hai fatto per due volte). Io sono intervenuto tra i due "litiganti" semplicemente a garanzia che le questioni vengano risolte come è costume su wikipedia, cioè spiegandosi e cercando il consenso.
Su queste nuove basi credo potrebbe essere utile una rilettura di quanto ho scritto nell'intervento precedente, tenendo appunto in considerazione che io non ho nessuna mia modifica da difendere (l'unica cosa che io ho tolto sono alcuni collegamenti esterni e su quelli c'è poco da discutere visto che le regole sono chiarissime e valide per tutti i tipi di voci, automobilistiche e no), né alcuna contraddizione in cui cadere (per inciso, se proprio nella tua versione della voce solo la larghezza della vettura risulta diversa e di "ben" 10 mm, quando io mi permetto di dire che gli ingombri sono uguali non credo di dire poi chissà quale eresia). In più se e quando premetto ad esempio, significa proprio quello che c'è scritto, cioè che una certa parte di testo è stata estrapolata per spiegare un concetto attraverso un esempio esplicito, quindi rilevare che lo stesso "errore" è presente in altri punti non significa aver capito quali siano i rilievi.
Buona serata :-) --Pil56 (msg) 22:12, 9 giu 2010 (CEST)Rispondi
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