Discussione:Blanda

Ultimo commento: 14 anni fa, lasciato da Luke18389 in merito all'argomento Bibliografia carente
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Archeologia
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Monitoraggio effettuato nel novembre 2009

Scavi e ricerche effettuate in territorio di Tortora nelle località di S.Brancato e Palècastro da Gioacchino Francesco La Torre per conto della Soprintendenza per i Beni Archologici della Calabria hanno definitivamente e inequivocabilmente individuato il sito di Blanda, città prima enotria, poi lucana e successivamente romana, nelle due contrade citate. In particolare a S.Brancato sono state portate alla luce oltre 120 tombe enotrie e lucane con ricco arredo costituito soprattutto da vasi di varie dimensioni di fattura italica con qualche pezzo di importazione da colonie magno-greche; sul colle Palècastro, dove era già in evidenza una possente cinta muraria, è stato indagato un centro abitato romano, datato I sec. a.C. - V sec. d.C., con tre tempietti, un foro (dove è stato rinvenuto anche un plinto calcareo piedistallo di un monumento commemorativo con iscrizione latina del I sec. d.C. dedicatoria al duunviro M.Arrio, due vie intersecantisi ad angolo retto e varie insulae con abitazioni civili; ai piedi del colle è stata messa in evidenza la parte inferiore di un mausoleo monumentale. Parte dei reperti sono esposti nel museo allestito a Tortora Centro Storico nel palazzo Casapesenna.

Vedi: G.F. La Torre e A. Colicelli - Nella Terra degli Enotri: Atti del convegno di Studi

                                    Tortora  18-19 aprile 1998 - Pandemos 2000.
     F. Mollo - Archeologia per Tortora: frammenti dal passato - Guida della Mostra di
                Palazzo Casapesenna - S.T.E.S. s.r.l. 2001
     G.F. La Torre e F. Mollo - Blanda Julia sul Palécastro di Tortora - Scavi e ricerche
                                (1990-2005) - Di.Sc.A.M. 2006
     sito internet: www.mipuccitortora.it - menu: Tortora

Michelangelo Pucci

Invito l'autore della voce Blanda a rivedere la sua affermazione: "La presenza dei vescovi blandani ai Sinodi Romani conferma che la città non cadde in mano longobarda, essendo questi non cristiani." I longobardi erano stati iniziati al Cristianesimo già intorno al 350 dal vescovo ariano Wulfila. Prima di entrare in Italia, nel 568, il re Alboino fece abbracciare per motivi politici la fede ariana (cristiana) a tutto il suo popolo. Nella primavera dello stesso anno i Longobardi di Alboino invasero l'Italia del nord. Prima del 600 il popolo longobardo era diviso in tre fedi: 1 - l'arianesimo (setta eretica del cristianesimo bizantino); l’ultimo vescovo ariano longobardo fu Anastasio che si convertì al cattolicesimo nel 653; 2 - lo scisma dei tre capitoli (setta eretica del cristianesimo bizantino); lo scisma ebbe fine nel 698 in un sinodo convocato dal re Cuniberto; 3 - il cattolicesimo romano. In seguito alla campagna missionaria (590-604) promossa dal papa Gregorio Magno e sotto la spinta della regina Teodolinda (morta nel 625), moglie del re Autari, il cattolicesimo si diffuse maggiormente fra i Longobardi. Nel sud di Italia i Longobardi si erano insediati a Benevento con Zottone che se ne proclamò duca. Alla morte di questi nel 591 fu insediato duca Arechi I che conquistò diversi territori spingendosi fino a Cosenza. Arechi I era di fede ariana, ma ben presto per opera del papa Gregorio Magno si convertì al cattolicesimo, tanto che ricostruì molte chiese e conventi distrutti in precedenza. Nella prima incursione a Blanda di Arechi I (591), essendo lui ariano, fu persecutorio nei confronti del vescovo e del clero bizantino che fuggirono in luoghi più sicuri. Nel 592 il papa delegò il vescovo di Agropoli a ricostituire il clero di Blanda. Successivamente, in seguito alla conversione al cattolicesimo di Arechi I, i Longobardi a Blanda non solo tollerarono il nuovo clero (quello ricostituito dal vescovo di Agropoli) ma, molto probabilmente furono i promotori della costruzione della chiesa di S.Brancato che rimase in funzione per oltre cinque secoli.

Diocesi di Blanda modifica

Scorporo parte della voce in quest'altra.--Tavyrob (msg) 18:19, 23 ott 2008 (CEST)Rispondi

Bibliografia carente modifica

Michelangelo Pucci

Nel leggere la voce 'Blanda' ho riscontrato il riporto di mie tesi edite sul mio sito internet 'mipuccitortora.it' (voce Tortora - Storia: Romani e Palestro), si tratta di tesi nuove da me prodotte, di cui non si trova traccia in nessuno degli studiosi che hanno disquisito sull'argomento. In modo più specifico sono la tesi della distruzione di Blanda per mano dei Vandali e quella dell'approvvigionamento idrico dell'abitato di Blanda. Non avendo l'autore della voce 'Blanda' fatto cenno nella bibliografia di aver appreso le due tesi dalla fonte di cui sopra devo ritenere violato il copyright. Invito pertanto l'autore di cui sopra a provvedere a citare nella bibliografia della voce, fra le altre, anche la fonte da cui ha ripreso le tesi e varie parti del testo (Michelangelo Pucci in 'mipuccitortora.it' - voce Tortora - Storia: Romani e Palestro - (anno 2005). In mancanza mi trovo costretto a dare inizio alla procedura di tutela.

Le due tesi sono regolarmente citate. Il sito internet suddetto è presente nei collegamenti esterni.Luke18389 (msg) 16:38, 27 dic 2009 (CET)Rispondi
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