Discussione:Carbonaia

Ultimo commento: 6 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

Ho spostato la voce da Pojat a qui, perché il termine Pojat, pur avendo una validità storica, che ho valorizzato, non è in uso corrente in Italia, in quanto dialettale o locale. Dopo una ricerca neanche troppo lunga ho trovato che il termine carbonaia definisce una tecnica di lavorazione del legno utilizzata in praticamente tutte le zone montuose d'Italia, dalle Alpi alla Calabria.

Inoltre ho corretto e wikificato i contenuti precedenti, di notevole valore ed creato un paragrafo ad oc per la Pojat bellunese, aggiungendo un paragrafo sulla carbonaia della Montagna Pistoiese.

16 0tt 2007, 20:37 CEST ---- »_MPT_«Discussioni

Etimologia di Pojat modifica

In molti dialetti parlati nelle zone alpine o subalpine (dalla Lombardia al Trentino) "pojat" significa pulcino, piccolo volatile implume. Considerando alcuni fra i termini utilizzati nel bellunese legati alla tecnica della carbonaia (cito):

  " * furigon - palo robusto utilizzato per *imboccare* la carbonaia
   * botoi - piccoli pezzi di legna con cui veniva *imboccata* la Pojat" (ma non era maschile?)
e i seguenti modi di dire legati al Pojat inteso come Carbonaia (cito):
  " * par darghe da magnar quando che l'avea fan" - per darle da mangiare quando aveva fame (la Pojat)." (maschile 
    o femminile?)
   * al doea cantar ben - il carbone una volta cotto "doveva cantare bene"

non parrebbe possibile agli estensori della voce che questa specie di creatura che occorre imboccare, nutrire quando ha fame e che infine deve anche cantare bene derivi, etimologicamente, dal "pojat" gallinaceo od ornitologico? Larry (msg) 15:06, 23 mar 2011 (CET)Rispondi

PS Mi permetto umilmente di segnalare un piccolo errore certamente di distrazione: si scrive "ad hoc", non "ad oc"

Canto modifica

Sposto qui una divagazione troppo lunga, forse può andare su wikisource ma comunque è senza fonti --Bultro (m) 15:39, 23 set 2015 (CEST)Rispondi

Il lamento del carbonaio

Il canto popolare in Ottava rima che segue, descrive perfettamente quella che doveva essere la vita del carbonaio emigrante stagionale, di quegli ormai lontani tempi.

«Vita tremenda, vita tribolata
di chi va alla macchia la’ per lavorare
vita tremenda trista e strapazzata
non si può creder quanto immaginare

un’anima dell’inferno più dannata
non possa così tanto spasimare
non pole aver ne’ spasmo ne’ dolore
quante n’ha il carbonaro e tagliatore

Parte da casa tutto lieto il cuore
e va lieto in Sardegna a lavorare
lascia la moglie ni’ mezzo al dolore
sperando un giorno di poter tornare

Dicendo che se giova il mio sudore
speranza n’ho di far buoni guadagni
soccorso vi darò poi lo vedrete
comprerete il vestire e mangerete

Le speranze son bone capirete
perché il padron fa bone promessioni
si va per tutto come ben sapete
come secondo le combinazioni

in Corsica in Sardegna e infino e Riete
e per dicendo di maggior fortuna
s’ andrebbe anche ni’ ggrigio della luna

s’incontra una foresta folta e bruna
si fabbrica una cella per demorio
si fabbrica di legno terra e sassi
sembrava il ricovero dei tassi

la porta fan di rami e di altri assi
il letto ancor di ramo del più fino
polenda e cacio si doventa grassi
per risparmiar se ne mangia anco pochino

si dorme duro sotto quelle zolle
co’ i’ ccapo ‘n tera come le cipolle

il sangue nel mio cuore ancor mi bolle
star sette mesi e non mi spoglio mai
e tengo il foco acceso la’ in foresta
anda’ e veni’ che sembra un viavai

fra le visite e le cacciate
si passa a non dormir molte nottate

ora c’é l’ingiustizia e l’angherie
quando il capomacchia il prezzo viene a fare
da chi vuole 20, 25 e 30
uno e ottanta ce lo fan bastare

ma quande ha fatto il portafoglio pieno
lo mette in tasca e a noi ci da’ di meno

ed ora che risponde il poveretto
benché poco sia quel che tu mi dai
a termina’ il lavoro son costretto
senno’ a casa non ritorno mai

vedrò se a lavorar 5 o 6 mesi
tu mi rimandi a casa per le spesi

il dispensier che sta su’ libbri tesi
non fa che aggiunger cifre ad altri zeri
tiengan di loro le misure e i pesi
per levarci quel che c’han dato ieri

poi c’è di tara un 15 per cento
poi c’è un rinsacco smisurato
quello lo fan secondo il suo talento
per levarci tutto quel che c’hanno dato

fra tara rinsacchi e fra rivelli
credete in dio ce ne rimangia mezzi

ritorna a casa dolorante e stracco
non è più omo
e’ diventato straccio…»

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

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