Discussione:Cirillo di Alessandria

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San Cirillo modifica

L'appellativo "Santo" deve essere nel titolo del template, come è in tutti questi template; la didascalia è riservata alle osservazioni tecniche sull'immagine. Questo e' il commento di Vito Calise: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cirillo_di_Alessandria&curid=136977&diff=25002961&oldid=24992932&rcid=25726849. Dopo un paio di undo e' il caso di chiedere maggiori delucidazioni sulla questione. Prego Vito Calise di chiarire quanto sopra. Grazie, --Rifrodo (msg) 23:24, 28 giu 2009 (CEST)Rispondi

Sull'appellativo "San" nelle voci di wikipedia sono stati spesi fiumi di parole, per arrivare alla situazione attuale, che non condivido ma rispetto per le regole democratiche cui si ispira questo sito; riassumendo: il "San"

non si usa nel titolo (regola votata), nè nell'incipit (regola non votata ma emersa in discussione); per quanto riguarda il template "Santo", questo è stato creato e mantenuto in seguito a votazione: riassume i dati fondamentali del santo, a cominciare evidentemente dal nome, che le Chiese interessate legano sempre all'appellativo. Su wikipedia ci sono centinaia di template che si ispirano a questi princìpi, realizzati da altrettanti utenti.--Vito Calise (msg) 14:49, 29 giu 2009 (CEST)Rispondi

A parte il luogo comune "questa non e' una democrazia" ho dato un'occhiata ad un paio di altre voci e mi sembra che le cose stiano esattamente come le descrivi. "Incidente" chiuso. Ciao, --Rifrodo (msg) 17:57, 29 giu 2009 (CEST)Rispondi

E' stato San Cirillo ad uccidere Ipazia? modifica

Ho letto le fonti che parlano di questa vicenda, esse sono le seguenti, le posto per intero qui si seguito.

Vita di Ipazia - Dalla Vita di Isidoro di Damascio, riprodotta nel Suda

"Ipazia nacque ad Alessandria dove fu allevata ed istruita. Poichè aveva più intelligenza del padre, non fu soddisfatta dalla sua conoscenza delle scienze matematiche e volle dedicarsi anche allo studio della filosofia. La donna era solita indossare il mantello del filosofo ed andare nel centro della città. Commentava pubblicamente Platone, Aristotele, o i lavori di qualche altro filosofo per tutti coloro che desiderassero ascoltarla. Oltre alla sua esperienza nell'insegnare riuscì a elevarsi al vertice della virtù civica. Fu giusta e casta e rimase sempre vergine. Lei era così bella e ben fatta che uno dei suoi studenti si innamorò di lei, non fu capace di controllarsi e le mostrò apertamente la sua infatuazione. Alcuni narrano che Ipazia lo guarì dalla sua afflizione con l'aiuto della musica. Ma la storia della musica è inventata. In realtà lei raggruppò stracci che erano stati macchiati durante il suo periodo e li mostrò a lui come un segno della sua sporca discesa e disse, "Questo è ciò che tu ami, giovanotto, e non è bello!". Alla brutta vista fu così colpito dalla vergogna e dallo stupore che esperimentò un cambiamento del cuore ed diventò un uomo migliore. Tale era Ipazia, così articolata ed eloquente nel parlare come prudente e civile nei suoi atti. La città intera l'amò e l'adorò in modo straordinario, ma i potenti della città l'invidiarono, cosa che spesso è accaduta anche ad Atene. Anche se la filosofia stessa è perita, il suo nome sembra ancora magnifico e venerabile agli uomini che esercitano il potere nello stato. Così accadde che un giorno Cirillo, vescovo della setta di opposizione [il cristianesimo], passò presso la casa di Ipazia, e vide una grande folla di persone e di cavalli di fronte alla sua porta. Alcuni stavano arrivando, alcuni partendo, ed altri sostavano. Quando lui chiese perché c'era là una tale folla ed il motivo di tutto il clamore, gli fu detto dai seguaci della donna che era la casa di Ipazia il filosofo e che lei stava per salutarli. Quando Cirillo seppe questo fu così colpito dalla invidia che cominciò immediatamente a progettare il suo assassinio e la forma più atroce di assassinio che potesse immaginare. Quando Ipazia uscì dalla sua casa, secondo il suo costume, una folla di uomini spietati e feroci che non temono né la punizione divina né la vendetta umana la attaccò e la tagliò a pezzi, commettendo così un atto oltraggioso e disonorevole contro il loro paese d'origine. L'Imperatore si adirò, e l'avrebbe vendicata se non fosse stato subornato da Aedesius. Così l'Imperatore ritirò la punizione sopra la sua testa e la sua famiglia tramite i suoi discendenti pagò il prezzo. La memoria di questi eventi ancora è vivida fra gli alessandrini".

Vita di Ipazia - Dalla Historia Ecclesiastica di Socrate Scolastico

"Ad Alessandria c'era una donna chiamata Ipazia, figlia del filosofo Teone, che ottenne tali successi nella letteratura e nella scienza da superare di gran lunga tutti i filosofi del suo tempo. Provenendo dalla scuola di Platone e di Plotino, lei spiegò i principi della filosofia ai suoi uditori, molti dei quali venivano da lontano per ascoltare le sue lezioni. Facendo conto sulla padronanza di sé e sulla facilità di modi che aveva acquisito in conseguenza dello sviluppo della sua mente, non raramente apparve in pubblico davanti ai magistrati. Né lei si sentì confusa nell'andare ad una riunione di uomini. Tutti gli uomini, tenendo conto della sua dignità straordinaria e della sua virtù, l'ammiravano di più. Fu vittima della gelosia politica che a quel tempo prevaleva. Ipazia aveva avuto frequenti incontri con Oreste. Questo fatto fu interpretato calunniosamente dal popolino cristiano che pensò fosse lei ad impedire ad Oreste di riconciliarsi con il vescovo. Alcuni di loro, perciò, spinti da uno zelo fiero e bigotto, sotto la guida di un lettore chiamato Pietro, le tesero un'imboscata mentre ritornava a casa. La trassero fuori dalla sua carrozza e la portarono nella chiesa chiamata Caesareum, dove la spogliarono completamente e poi l'assassinarono con delle tegole. Dopo avere fatto il suo corpo a pezzi, portarono i lembi strappati in un luogo chiamato Cinaron, e là li bruciarono. Questo affare non portò il minimo obbrobrio a Cirillo, e neanche alla chiesa di Alessandria. E certamente nulla può essere più lontano dallo spirito del cristianesimo che permettere massacri, violenze, ed azioni di quel genere. Questo accadde nel mese di marzo durante la quaresima, nel quarto anno dell'episcopato di Cirillo, sotto il decimo consolato di Onorio ed il sesto di Teodosio".

Vita di Ipazia - Dalla Cronaca di Giovanni, vescovo cristiano di Nikiu

"In quei giorni apparve in Alessandria un filosofo femmina, una pagana chiamata Ipazia, che si dedicò completamente alla magia, agli astrolabi e agli strumenti di musica e che ingannò molte persone con stratagemmi satanici. Il governatore della città l'onorò esageratamente perché lei l'aveva sedotto con le sue arti magiche. Il governatore cessò di frequentare la chiesa come era stato suo costume. Ad eccezione di una volta in circostanze pericolose. E non solo fece questo, ma attrasse molti credenti a lei, ed egli stesso ricevette gli increduli in casa sua. Un giorno in cui stavano facendo allegramente uno spettacolo teatrale con ballerini, il governatore della città pubblicò un editto riguardante gli spettacoli pubblici nella città di Alessandria. Tutti gli abitanti della città erano riuniti nel teatro. Cirillo, che era stato nominato patriarca dopo Teofilo, era ansioso di comprendere esattamente il contenuto dell'editto. C'era un uomo chiamato Hierax, un cristiano che possedeva comprensione ed intelligenza e che era solito dileggiare i pagani. Era un seguace affezionato all'illustre padre il patriarca ed obbediente ai suoi consigli. Egli era anche molto versato nella fede cristiana. Ora questo uomo si era recato al teatro per conoscere la natura dell'editto. Ma quando gli ebrei lo videro nel teatro gridarono e dissero: 'Questo uomo non è venuto con buone intenzioni, ma solamente per provocare un baccano'. Il prefetto Oreste fu scontento dei figli della santa chiesa, e Hierax fu afferrato e sottoposto pubblicamente a punizione nel teatro, sebbene fosse completamente senza colpa. Cirillo si irritò con il governatore della città per questo fatto, ed anche perché aveva messo a morte Ammonio, un illustre monaco del convento di Pernodj, ed anche altri monaci. Quando il magistrato principale della città venne informato, rivolse la parola agli ebrei come segue: 'Cessate le ostilità contro i cristiani'. Ma essi rifiutarono di dare ascolto a quello che avevano sentito; si vantarono dell'appoggio del prefetto che era dalla loro parte, e così aggiunsero oltraggio a oltraggio e progettarono un massacro in modo infido. Di notte posero in tutte le strade della città alcuni uomini, mentre altri gridavano e dicevano: 'La chiesa dell'apostolico Athanasius è in fiamme: corrano al soccorso tutti i cristiani'. Ed i cristiani al sentire queste grida vennero fuori del tutto ignari della slealtà degli ebrei. Quando i cristiani vennero avanti, gli ebrei sorsero e perfidamente massacrarono i cristiani e versarono il sangue di molti, sebbene fossero senza alcuna colpa. Al mattino, quando i cristiani sopravvissuti sentirono del malvagio atto compiuto dagli ebrei contro di loro, si recarono dal patriarca. Ed i cristiani si chiamarono a raccolta tutti insieme. Marciarono in collera verso le sinagoghe degli ebrei e ne presero possesso, le purificarono e le convertirono in chiese. Una di esse venne dedicata a S. Giorgio. Espulsero gli assassini ebrei dalla città. Saccheggiarono tutte le loro proprietà e li derubarono completamente. Il prefetto Oreste non fu in grado di portare loro alcun aiuto. Poi una moltitudine di credenti in Dio si radunò sotto la guida di Pietro il magistrato, un credente in Gesù Cristo perfetto sotto tutti gli aspetti, e si misero alla ricerca della donna pagana che aveva ingannato le persone della città ed il prefetto con i suoi incantesimi. Quando trovarono il luogo dove era, si diressero verso di lei e la trovarono seduta su un'alta sedia. Avendola fatta scendere, la trascinarono e la portarono nella grande chiesa chiamata Caesarion. Questo accadde nei giorni del digiuno. Poi le lacerarono i vestiti e la trascinarono attraverso le strade della città finché lei morì. E la portarono in un luogo chiamato Cinaron, e bruciarono il suo corpo. E tutte le persone circondarono il patriarca Cirillo e lo chiamarono 'il nuovo Teofilo' perché aveva distrutto gli ultimi resti dell'idolatria nella città".

Come vediamo l'unico a insinuare che Cirillo sia stato il mandante dell'Omicidio è Damascio, che vive più lontano dalla vicenda narrata, infatti l'episodio risale al 415, Damascio vive tra il 480 e il 550 ca., Socrate Scolastico invece è contemporaneo (tra il 380 e il 450 ca.), Giovanni di Nikiu è di alcuni secoli dopo. Ad ogni modo sia Socrate Scol: che Giovanni di Nikiu affermano che la decisione di uccidere Ipazia è stata un'idea del popolo, probabilmente di Pietro lettore, che andò ad uccidere quella donna, addirittura Socrate Scol: dice che fu una decisione del popolino e che l'episodio che è lontanissimo dallo spirito cristiano, "non portò il minimo obbrobrio a Cirillo, e neanche alla chiesa di Alessandria, quindi si comprende bene che Cirillo non c'entrava. Giovanni di Nikiu poi dice che il popolo accorse ad osannare Cirillo "e lo chiamarono 'il nuovo Teofilo' perché aveva distrutto gli ultimi resti dell'idolatria nella città", ma con ciò riafferma semplicemente l'eccessiva euforia di alcuni credenti un tantino fondamentalisti. Ma in ciò Cirillo non c'entra granché.

RAFFAELE MAMBELLA

Non sono d'accordo su queste conclusioni,che ritengo troppo disinvolte e semplicistiche,anche se vengono citati i documenti. Tra questi non capisco come si possa citareVita di Ipazia - Dalla Cronaca di Giovanni, vescovo cristiano di Niki,sfacciatamente partigiano di Cirillo! Si tratta infatti di una fonte sospetta che non può essere presa in considerazione. Il magistrato incaricato da Costantinopoli,Edesio,insabbiò l'inchiesta e quindi l'accaduto non fu mai realmente rappresentato a corte,ma era quello che voleva Pulcheria,amica e sponsor di Cirillo. Emerge chiaramente la squallida realtà storica provocata dall'Editto di Teodosio I nel 392,quando dichiarò il cristianesimo religione di stato: i cristiani da perseguitati divennero gradualmente persecutori,dimenticando di chi erano seguaci. I Parabolani che eseguirono il misfatto erano popolani che si occupavano della cura degli infermi e della sepoltura dei morti.Consistevano in 500 persone di cui il vescovo si serviva a suo piacimento.E' ovvio che non si mossero sponte propria,ma su input del loro capo,che era in forte dissidio col Prefetto Oreste. L'anno dopo l'assassinio di Ipazia,nel 416,i Parabolani passarono alle dipendenze del Praefectus augustalis. L'imperatore Teodosio II,minorenne,sotto la tutela della sorella Pulcheria (anch'essa proclamata santa come Cirillo!), condonò la pena agli assassini (plurale).Si ritiene che abbia fatto d'ogni erba un fascio graziando così anche gli assassini di cristiani precedentemente uccisi ad Alessansria dai cosiddetti pagani. In tal modo i circa 500 che assassinarono Ipazia,la smembrarono e ne dispersero il corpo per tutta la città, la fecero franca. Alla richiesta di chiarimenti sull'accaduto,risulta che Cirillo abbia dichiarato che "Ipazia era sana e salva ad Atene"! Anche bugiardo.--Italo zamprotta (msg) 16:00, 15 apr 2010 (CEST)Rispondi

La traduzione di Socrate Scolastico riportata sopra è falsa: Socrate Scolastico non scrive che l'assassinio di Ipazia «non portò il minimo obbrobrio a Cirillo, e neanche alla chiesa di Alessandria», ma scrive l'esatto contrario: «Tale fatto comportò non poco obbrobrio sia a Cirillo che alla chiesa di Alessandria». Paola Michelangeli (msg) 17:01, 15 apr 2010 (CEST)Rispondi
Un'enciclopedia indubbiamente si deve basare su fatti storici, ma non pensare a Cirillo come un bandito è veramente difficile, perchè è veramente difficile pensare che con l'assassinio brutale della Scienziata pagana Ipazia egli non c'entri nulla; una delle solite brutali pagine di cui si è reso autore uno che poi è stato anche fatto santo... Il tema perciò va approfondito.
da qualche parte è scritto che Wikipedia non è forum. Se per le voci sono richieste delle fonti, questo non significa che si possa usare la pagina di discussione per fare dei comizi e della pubblicità gratuita verso una certa tesi piuttosto che un'altra, senza firmarsi, senza contribuire alla voce e forse usando l'eterna visibilità dei topic -che non si possono archiviare- per imporre il proprio il punto di vista tutti gli altri. La Santa Indquisizione uccise numerosi eretici, fra i quali degli innocenti: mi sembra che sia stata chiamata "santa" proprio per non disorientare i cristiani.--Micheledisaveriosp (msg) 13:03, 15 gen 2020 (CET)Rispondi

Il NPOV curioso dell'anonimo modifica

Su questa pagina, come su quella di Ipazia, ci sono degli anonimi che vanno 'correggendo' elementi storici acclarati in modo assolutamente manipolativo. Per quanto concerne Ipazia, vedere Discussione:Ipazia e la crono della voce.
Qui invece prima si toglie "violenza" e si inserisce "agi con autorità" [1]; poi dopo una "edit war" rendendosi conto di averla sparata un po' grossa si ritoglie "violenza" e si inserisce "durezza e autorità".
Ma cosa dicono le fonti sul 'duro ma autorevole' Cirillo di Alessandria? Charles Kannengieser, nella Encyclopedia of Religion 2006 pag.2118 lo descrive come un individuo di "natura aggressiva" i fatti storicamente a lui attribuiti sono riassunti da Susan Wessel in Cyril of Alexandria and the Nestorian Controversy:The Making of a Saint and a Heretic. Oxford 2004: egli, ad esempio con i novaziani, gli chiuse le chiese, privandoli dei loro beni, depose il loro vescovo cacciandoli dalla città. Per l'anonimo questo è agire di "autorità" oppure semmai è "agire con autorità e durezza" non è violenza... Eppure lo stesso storico cristiano conciliare (non novaziano, non eretico, non ebreo o pagano) Socrate Scolastico elogiando per questo il comportamento del vescovo di Costantinopoli nota come a differenza di Cirillo di Alessandria e Celestino (vescovo di Roma), questi non abbia travalicato i propri poteri e non abbia mai costretto i novaziani all'esilio chiudendo le loro chiese e depredandole (cfr. Susan Wessel. Cyril of Alexandria and the Nestorian Controversy:The Making of a Saint and a Heretic. Oxford 2004, pag.18). Quindi Cirillo non ha agito con 'autorità' non avendo il vescovo alcuna autorità per mettere in atto quelle condotte, in quanto peraltro non esisteva nessun decreto imperiale per chiudere tali chiese. Ma per l'anonimo chiudere le chiese avversarie, impedire il culto, privare dei loro beni ed esiliare (tutto questo fatto utilizzando la forza) dalla città i propri avversari religiosi senza nemmeno alcuna legislazione al riguardo è "agire di autorità"... Occorre vigilare questa voce ricordando che non è la versione preconciliare della 'Encyclopedia Catholica'. --Xinstalker (msg) 08:20, 26 apr 2010 (CEST)Rispondi


Non si trovano fonti primarie a sostegno delle tesi di Polastron. L'anonimo ha fatto bene, quantomeno per il momento, a correggere in quanto potrebbe essere una pura congettura del francese magari ripresa da un'altra fonte secondaria. Direi per il momento di lasciarla così ed aspettare di raccogliere ulteriori info.--Xinstalker (msg) 18:41, 1 mag 2010 (CEST)Rispondi
Confermo non ho trovato fonti primarie a sostegni di Polastron. La sua è una congettura, secondo me va tolta questa citazione che rischia di essere ideologica. Lo so l'ho inserita io... temo di aver sopravvalutato questa fonte. Insomma ditemi se siete d'accordo nella rimozione. --Xinstalker (msg) 01:31, 8 mag 2010 (CEST)Rispondi


Francesco de Nile, opinione personale. modifica

Premetto sono un credente, non sono un esperto di fonti, ma se solo fosse anche vera la metà di quanto riportato in questa voce, o nel film "Agorà", toccherebbe la Chiesa avesse una procedura per de-santificare certa gente. Nulla contro al valore di teologo di questo individuo, ma sui suoi metodi .... direi nulla a che vedere col concetto di santità. Forse l'attuale papa Ratzinger farebbe meglio o a chiedere scusa o a glissare (riferimento a Cathechesi di papa Benedetto XVI su San Cirillo di Alessandria in occasione dell'udienza generale del 3 ottobre 2007, su "collegamenti esterni" alla voce). Utente: Francesco de Nile (msg) 19:45, 16 mag 2010 (CEST)Rispondi

Dal momento che sei credente, penso che ti interessi conoscere la "campana" cattolica, per esempio qui[1]. Non sono un esperto circa la questione "Ipazia", ma conosco abbastanza Messori e Cammilleri per potermi fidare di loro. Aggiungo che la Chiesa cattolica è particolarmente attenta e documentata quando santifica qualcuno, e sarebbe veramente strano se San Cirillo facesse eccezione. Mi piace la storia fatta dagli storici di professione, un po' meno quella fatta dai film. Sarebbe bene che anche su Wikipedia si seguisse lo stesso criterio...Un cordiale saluto--Vito Calise (msg) 21:37, 20 mag 2010 (CEST)Rispondi
Proprio perché Wikipedia è seria propone delle fonti attendibili secondarie come Pricoco, Filoramo e Menozzi, e fonti primarie, queste ultime sempre contestualizzandole. Certamente si guarderebbe bene dallo spacciare come storici di professione un Messori o un Cammilleri che storici non sono affatto. Oppure tu vuoi paragonare degli accademici con dei giornalisti ritenendo questi ultimi più affidabili perché dichiaratamente cattolici? Mmmhh questo sa di POV e qui il POV dobbiamo sempre contenerlo. Su Ipazia, ad esempio, ho inserito nella sua voce tra le fonti anche la ottima e recente New Catholic Encyclopedia (fatta da storici cattolici non da giornalisti cattolici... ed è molto meglio...). Ho comunque posto dei dubbi, più sopra, su Polastron. Se hai delle fonti attendibili che smentiscono le fonti che abbiamo inserito non hai che da aggiungere, ma che siano fonti serie, accademiche o con revisione paritaria, o primarie. Ma non giornalisti per favore... altrimenti inseriamo anche quelli dello UAAR... e non si finisce più... ;) --Xinstalker (msg) 22:58, 20 mag 2010 (CEST)Rispondi

@Francesco di Nile: Il tema della violenza nella dottrina cristiana non è di così semplice proposizione. La giusta guerra (la giusta violenza) si fa risalire generalmente ad Ambrogio e ad Agostino (ma possiede certamente origini stoiche). Tommaso la affronta in modo molto preciso nella Summa Theologiae (cfr. II-II q.40). Successivamente sarà Francisco de Vitoria ad affrontare questo argomento. Eppoi ancora Taparelli d'Azeglio ma anche Luigi Sturzo. Occorre però poi considerare l'intervento decisivo del Concilio Vaticano II. Ma non voglio prolungarmi troppo. Spero di averti dato qualche spunto. --Xinstalker (msg) 23:20, 20 mag 2010 (CEST)Rispondi

Per Xinstalker: come vedi, non sono ancora intervenuto sulla voce di San Cirillo; se avrò tempo e avrò qualcosa di nuovo e di documentato da aggiungere lo farò, ma ho anche precisato che non sono un esperto della questione "Ipazia", e non amo improvvisare, quindi spero anche che degli esperti di storia dicano la loro, pro e contro. Il mio intervento si è per ora limitato a un suggerimento personale per Francesco de Nile: credo proprio di avere tutto il diritto di segnalargli, da credente a credente, la "campana" cattolica in questa che è una discussione, o non sei d'accordo? Un cordiale saluto--Vito Calise (msg) 23:26, 20 mag 2010 (CEST)Rispondi
Perdonami ti avevo frainteso, ora ho compreso la natura del tuo intervento. Sì sono d'accordo.--Xinstalker (msg) 23:30, 20 mag 2010 (CEST) P.S. Comunque faccio presente che la voce Ipazia di Wikipedia Italia possiede un apparato critico formidabile... verificare prego. --Xinstalker (msg) 23:39, 20 mag 2010 (CEST)Rispondi
@Vito (fuori crono)
"Non sono un esperto circa la questione "Ipazia", ma conosco abbastanza Messori e Cammilleri per potermi fidare di loro." Ti consiglio allora una lettura a proposito di Cammilleri e Ipazia: http://uticense.blogspot.com/2010/04/ipazia-e-il-diabolico-cammilleri.html
"la Chiesa cattolica è particolarmente attenta e documentata quando santifica qualcuno, e sarebbe veramente strano se San Cirillo facesse eccezione." Concordo: vorrà dire qualcosa che i cattolici hanno santificato Cirillo quattordici secoli dopo la sua morte?
"Mi piace la storia fatta dagli storici di professione" Né Cammilleri né Messori sono storici, però. --151.50.57.80 (msg) 12:31, 22 mag 2010 (CEST)Rispondi

Incipit modifica

Se posso dir la mia, l'ultima modifica di Xinstalker mi pare la migliore, viste anche le fonti....--Salkaner il Nero 19:54, 23 set 2010 (CEST)Rispondi

TRADUZIONE DEL TESTO DI SOCRATE SCOLASTICO SU IPAZIA modifica

Vediamo la costruzione della frase:

Τουτο(questo) ου(non) μικρον(piccolo, poco) μωμον(biasimo,marchio d'infamia,vituperio) κυριλλωι(a Cirillo) και(e) τηι(alla) Αλεξανδρεων(di Alessandria) εκκλησιαι(alla Chiesa) ειργασατο(portò, dal verbo εργάζομαι che significa "lavorare", "praticare", "causare","procurare" ed altri) αλλοτριον(di altri,straniero, estraneo, agg.da αλλοτριος) γαρ(infatti) παντελως(interamente;compiutamente) των(degli/delle, articolo genitivo plurale) φρονουντων( di coloro che hanno in mente/pensano: participio di φρονεω) τα(gli, articolo neutro plurale accusativo) Χριστου(di Cristo) φονοι (uccisioni;omicidi;stragi) και(e) μαχαι(battaglie, contese,lotte: pl. di μαχη) και(e) τα(art.neutro plurale) τουτοις(a questi) παραπλησια(le cose che si accostano/che assomigliano)


"Τουτο ου μικρον μωμον κυριλλωι και τηι Αλεξανδρεων εκκλησιαι ειργασατο αλλοτριον γαρ παντελως των φρονουντων τα Χριστου φονοι και μαχαι και τα τουτοις παραπλησια"

Potrei tradurla così:

Non poco biasimo portò a Cirillo e alla Chiesa di Alessandria questo avvenimento ( Τουτο), incompatibile con coloro che seguono gli (insegnamenti) di Cristo, (come) le uccisioni, le lotte e tutto ciò che somiglia a queste cose.

Noto che anonimi modifica

continuano a vandalizzare ad 'aggredire' questa la pagina chiedendo ciò che le fonti citate esprimono già con chiarezza. Nessun problema... ad ogni vandalismo segue non solo una ulteriore quanto inutile precisazione delle fonti, ma un'aggiunta di ulteriori fonti, nuove :) li ringrazio così mi vien voglia di lavorare e aggiungo aggiungo aggiungo, con immensa felicità. Notare che sono solito inserire non solo fonti 'laiche' ma anche di indubbia e validissima provenienza cattolica. :) ciao ciao ciao --Xinstalker (msg) 16:02, 10 gen 2011 (CET)Rispondi

Volevo congratularmi per l'impegno che ci mettete a diffondere la verità. Che essa abbia sempre vittoria su tabù e fanatismi.

Frase iniziale modifica

Ho modificato la scritta inziale da "santo" a "vescovo" per una voce più laica e oggettiva.


Mi chiedo come mai non vi sia segno, in questa pagina, dei massacri e delle persecuzioni che questo macellaio ha perpetrato nei confronti dei pagani di Alessandria, né tanto meno si informi del fatto (citato solo in discussione) che i "fanatici cristiani" che hanno aggredito, ucciso e mutilato Ipazia fossero stati individui al soldo del Vescovo. Non voglio tacciare il redattore di questa pagina di parzialità, ma vi è un evidente condizionamento dettato dal politicamente corretto, o dal cattolicamente corretto, se preferite. Che Cirillo sia stato il mandante o meno dell'omicidio di Ipazia (come è ampiamente tràdito) egli ne ha causato la morte, incitando alla persecuzione e all'omicidio dei pagani non solo con scellerate parole, ma con orribili fatti. Spero che si correggano certe inesattezze, e che si esplicitino importanti omissioni.

Io leggo nel testo:

«Nel marzo del 415 un gruppo di cristiani fanatici, guidati dal lettore Pietro, sorprese Ipazia (filosofa neo-platonica, matematica e astronoma pagana) mentre ritornava a casa, la tirò giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo altre fonti utilizzando ostrakois - letteralmente "gusci di ostriche", ma il termine era usato anche per indicare tegole o cocci), e trascinando i resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati.»

--Panairjdde 10:03, 23 nov 2011 (CET)Rispondi

Un anonimo insiste nell'inserire questo:

Un testo che proviene dal sito di tal Giovanni Pantalone che invita tutti a scrivergli così pubblica i loro testi. Non è una fonte, solo un'occasione promozionale. --Xinstalker (msg) 19:05, 15 lug 2012 (CEST)Rispondi

Fonte Brown modifica

Attento Zhuang, il brano è questo

«« Se agli occhi di Leone, l'ambitio, la politica di forte ingerenza, era l'assillante peccato dei vescovi della Gallia, l'ambitio dei suoi colleghi orientali (e soprattutto dei vescovi di Alessandria) si esercitava a un livello molto più alto e su una scala che faceva apparire delle banali sciocchezze le attività di un Ilario di Arles. I patriarchi di Alessandria erano in buona misura gli eredi dell'indisciplinato Atanasio. Ed erano più ricchi, avendo alle spalle tutto un secolo di arricchimenti. In una sola missione diplomatica a Costantinopoli, Cirillo di Alessandria (412-444), a quanto si diceva, aveva distribuito ai funzionari della corte imperiale (nel 330 Costantinopoli fu insignita come "capitale imperiale" e "Nuova Roma", Antiochia ed Alessandria gareggiavano per assicurarsi l'elezione dei propri candidati alla sede di Costantinopoli, nota di Xinstalker) bustarelle per un valore di 2500 libbre d'oro -quanto sarebbe bastato, cioè, per dar da mangiare a 45.000 poveri per un anno, e venticinque volte la somma che un vescovo come Cesario di Arles era mai riuscito a raccogliere per il riscatto dei prigionieri in Gallia. I concili della Chiesa orientale, inoltre, colpivano Leone come completamente "balcanizzati". Il rappresentante del papa a un concilio ecclesiastico presieduto dal successore di Cirillo, l'autoritario Dioscuro di Alessandria, nel 449, se ne tornò a Roma sconvolto dalla violenza di cui era stato testimone. Era stato costretto a rifigiarsi nel presbiterio della chiesa in cui si teneva il concilio urlando vanamente in latino Contradicitur, "Obietto", quando una folla di tumultuosi monaci orientali lo prese d'assedio. Più tardi depositò nel battistero del Laterano un ex voto per la celebrare la propria liberazione dalla violenza dei vescovi orientali! »»

--Xinstalker (msg) 14:50, 7 nov 2012 (CET)Rispondi

Probabilmente ho capito male io. Brown non attribuisce a Cirillo di Alessandria il fatto di essersi, in qualche modo, arricchito e di aver corrotto i funzionari della corte imperiale di Costantinopoli con 2500 libbre d’oro? --Zhuang (msg) 15:06, 7 nov 2012 (CET)Rispondi
No, Brown riporta la situazione tra Roma ed Alessandria riferendo di dicerie... quindi puoi inserire quel virgolettato in questo modo: Lo storico Peter Brown analizzando i rapporti tra il il papa, vescovo di Roma, e i patriarchi di Alessandria, riferisce della diceria circolata all'epoca secondo la quale etc.etc.... o giù di lì. Ciao! --Xinstalker (msg) 15:11, 7 nov 2012 (CET)Rispondi
Ok reinserisco il testo secondo le tue indicazioni, pregandoti di riformulare se necessario e scusandomi per l'equivoco.--Zhuang (msg) 16:33, 7 nov 2012 (CET)Rispondi

template vescovo chiesa copta modifica

Segnalo che in quanto "santo" Cirillo rientra nel template "santi", ma manca invece il template "vescovo" per cui scorrendo la categoria "vescovi della chiesa copta" lui non compare, e mi pare una perdita abbastanza importante. Mi rendo conto però che due template danno abbastanza fastidio --S.vecchiato (msg) 17:48, 14 ott 2019 (CEST)Rispondi

Collegamenti esterni interrotti modifica

Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 03:25, 19 ott 2022 (CEST)Rispondi

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