Discussione:Fata

Ultimo commento: 13 anni fa, lasciato da Elvenmuse in merito all'argomento misura

perdonate l'intrusione,è la prima volta che partecipo ad una discussione sul sito. leggendo la voce sono rimasto perplesso dal fatto che l'autore ribadisca (con una certa veemenza,devo dire) l'inesistenza di un collegamento fra fatae latine e faeries celtiche. ammetto di non essere un appasionato di folklore da molto tempo e che la mia conoscenza riguarda più le credenze britanniche e/o nordeuropee che quelle italiane, ma in tutte le pubblicazioni che ho letto sino ad ora (sia di autori anglosassoni che connazionali,quand'anche non conterranei) paiono emergere correlazioni a mio modesto dire ben supportate da dati attendibili fra le fatae e le cugine celte,appunto. potrei avere delucidazioni,gentilmente?


non è possibile inserire questo link ad un sito dedicato esclusivamente al piccolo popolo?

(oscurato) Vedi Aiuto:Collegamenti esterni. --Elitre 15:21, 18 nov 2006 (CET)Rispondi

Ragazzi, in questa voce non si fa riferimento neanche una volta al Caso delle fate di Cottingley, credo che bisognerebbe farne almeno un accenno, o dedicarne un paragrafo--Onnipotente 20:15, 11 apr 2007 (CEST)Rispondi

fate dei Sibillini modifica

L'inserimento non è wikificato né formattato ed appare un copincolla (copyright?). Concordo solo in parte con quanto scritto da Gierre, in quanto non è vero che è senza fonti, le fonti ci sono; inoltre, parlando di fate mi pare ridicolo pretendere che non si tratti di leggende. Non appare una pubblicità turistica ed alcune informazioni possiamo trovarle anche in altre voci come Grotta della Sibilla, Sibilla, Monte Sibilla, Monte Vettore, ecc. In effetti però è da controllare perché vi si fa molta confusione tra storia, leggenda e letteratura, nonché tra "fate" e "streghe" e per le molte idiozie scritte come, per esempio, che Giano sia una divinità celtica (ugh!!!) --Ediedi 06:40, 9 set 2007 (CEST)Rispondi

"parlando di fate mi pare ridicolo pretendere che non si tratti di leggende". Rispondo a questa sciocchezza:

Le fate dei Monti Sibillini sono donne vere e le loro vicende sono storia e non leggenda. Il popolo delle fate è realmente esistito ed era celtico. (tra l'altro vd. Margaret A. Murray, “Il Dio delle Streghe” Ubaldini, Roma, 1972). Non bisogna confondere queste fate con quelle con le alette delle favole. Le Fate avevano come divinità il Dio con le Corna. A Montemonaco, nella cripta della chiesa di San Lorenzo, ci sono sui capitelli delle colonne i bassorilievi del Dio con le Corna e quelli dell'animale che si morde la coda (oroborus). Le sembianze del Dio con le Corna sono state trovate anche in altre zone sibilline. Se questa divinità aveva i suoi templi vuol dire che vi erano anche i fedeli. E chi potevano essere questi adoratori del Dio caprone? Potevano essere solo alcune tribù celtiche tra le quali il Popolo delle Fate. Le Fate sibilline sono celtiche perché: - suonavano l'arpa, uno strumento celtico sconosciuto nella zona; - festeggiavano il calendimaggio (festa dell'accoppiamento Beltaine) e il ricordo di ciò è nel detto popolare sibillino "do' vai a piantà maggiu" (dove vai a piantare maggio) col significato chiaramente sessuale; - erano belle e sessualmente disponibili. Un altro detto popolare dice "belle come le fate ma con le zampe come le capre". La Chiesa non poteva permettere questa libertà sessuale (vietata alle donne locali)e ha demonizzato queste donne attribuendo loro le zampe caprine del loro Dio; - Festeggiavano "Samain", l'attuale Halloween, e nel "Guerrin Meschino" questa loro festa è stata demonizzata con la "trasformazione in serpi". Le Fate sibilline sono donne vere perché: - hanno lasciato tante storie; - hanno due grotte, una sulla Sibilla e l'altra sul Vettore; - il loro nome è stato dato alle fontane, ai sentieri, ecc. I Celti hanno lasciato molti segni su Monti Sibillini. Eccone alcuni: ITINERARIO CELTICO SIBILLINO

Amandola – Montefortino – Montemonaco - MonteGallo – Castelluccio – Norcia - Preci – Visso – Tolentino – S. Ginesio - Sarnano – Amandola

Sui Monti Sibillini, intorno all’anno 824, è esistita una comunità celtica, precisamente quella del “Popolo delle Fate” che aveva come divinità il Dio con le Corna e le cui ancelle della Regina suonavano l’Arpa, questa comunità è descritta nell’opera letteraria “Il Guerrin Meschino” di Andrea da Barberino. Ripensando ai Druidi che raccoglievano il vischio sulle querce sacre, ad Obelix che cadde dentro al Calderone della pozione miracolosa e ad Asterix che con il suo fumetto ha fatto crescere la nostra generazione ...... è giunta l’ora di partire alla scoperta di questo affascinante mondo che, tra l’altro, racchiude le nostre origini. Si può iniziare da Amandola ma anche da qualsiasi altro paese. Il percorso non cambia e più o meno corrisponde al grande anello del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Durante il giro è consigliabile contattare le persone anziane per ascoltare dalla loro viva voce (magari in dialetto) le storie delle Fate, le loro feste danzanti, la loro libertà sessuale e la loro passione amorosa per i giovanotti sibillini. Sicuramente reciteranno questo detto popolare: “BELLE COME LE FATE .... MA CON LE ZAMPE COME LE CAPRE” (Le zampe delle capre sono una falsità e simboleggiano

solamente la demonizzazione del Dio caprino)

1) AMANDOLA Frazione Coriconi: Qui, nelle epoche passate, sono vissuti i Celti, alla loro zona riservata alla sacralità della Quercia oggi è subentrata la chiesa della Madonna della Quercia: non sembra più un edificio di culto e questo grazie a coloro che l’hanno ripulita dei suoi arredi e trasformata. Comunque c’è la lapide che attesta il tutto .... e c’è anche la croce templare. San Ruffino: Nella cripta della chiesa c’è il “Sacro Foro Celtico”, ancora funzionante contro l’ernia: se viene attraversato cura la patologia. Sotto la cripta ci sono i resti del tempio della celtica “Dea Bona”;

2) MONTEFORTINO Frazione Cese: Chiesa della Madonna della Quercia e appezzamento di terreno chiamato “Croce di Maggio”. I luoghi ora chiamati con questo nome sono quelli ove in passato si svolgeva la Festa del Calendimaggio – la celtica Beltaine (Veniva celebrata il primo di Maggio ed era dedicata all’accoppiamento - v. “Lunario” di Alfredo Cattabiani ). Detto popolare sibillino: “Do jimo a piandà Maggiu? (Dove andiamo a piantare Maggio, naturalmente nel significato sessuale di “dove andiamo ad accoppiarci); Pinacoteca Comunale: Dipinto della Madonna della Quercia del Malpiedi; Corso Principale , all’altezza della Porta centrale del Paese: Affresco della Madonna della Quercia, ora coperto da altro dipinto; Col Martese (Villaggio Turistico) e dintorni: Zone (tutte al di fuori della centuriazione romana) dedicate al dio Marte, un Marte pre-romano, probabilmente celtico o forse pre-celtico; Fiume Ambro e Santuario: Il termine proviene dal celtico “ambr”, corso d’acqua. Nell’anno 1000 qui la Madonna apparve ad una pastorella sopra un faggio (forse era una quercia?); San Leonardo: Oggi c’è l’eremita ma in passato questi erano i luoghi di transito dei Celti Umbru, quelli che hanno dato il nome all’Umbria. Nelle vicinanze, precisamente nella zona antistante l’Infernaccio c’é un prato che ancora oggi si chiama “Valleria”: era il luogo dove le Fate celtiche sibilline scendevano a ballare il Saltarello; Frazione Rubbiano: Nel dialetto sibillino si chiama “Lu Fià” e significa sub-Jano (Sotto il Tempio del Dio Giano);

3) MONTEMONACO Monte Sibilla: Sulla cima c’è la Grotta delle Fate; Bivio per Foce: Sulla parete della chiesa di Santa Maria in Casalicchio si può osservare il “Pentacolo Stellato”, l’Orma dei Druidi. Non bisogna sorprendersi del fatto che sia stato murato sotto sopra (demonizzato) perché se si va a vedere sopra il portale della stessa chiesa ci si trova la firma di chi l’ha fatto ....... i soliti Templari; San Lorenzo di Vallegrascia: Qui si trovano delle cose sconvolgenti!! Nei capitelli della cripta, tra “animali che si mordono la coda (oroborus?), palmette e intrecci celtici, c’è il Dio con le Corna (la divinità del Popolo delle Fate) e, nel piano superiore, su delle lastre di pietra scolpite c’è la storia di Gesù che incomincia da un rapporto sessuale;

4) MONTE GALLO Lo dice il nome: Monte Celtico. Sotto il Vettore, sopra l’Ara della Regina, c’è la “Grotta delle Fate”;

5) CASTELLUCCIO ..... “qui volavano i Grifoni” ..... lo afferma Andrea da Barberino nel suo romanzo “Il Guerrin Meschino”. Questi si possono osservare scolpiti sui muri delle case, si può, inoltre, bere alla Fontana delle Fate, camminare sui “sentieri delle Fate” e gli amici degli animali possono fare un giro sui somari;

6) NORCIA (Sopra al Duomo c’è la croce celtica) Savelli: Qui si possono ammirare i ruderi di un grande santuario della Madonna della Quercia; San Pellegrino - Chiesa di Montesanto: Qui la Vergine apparve ad una povera pastorella tra i robusti rami di una quercia .......

7) PRECI Chiesa fortezza di San Benedetto: Da non credere!! L’acquasantiera é sorretta da un gigantesco fallo di marmo a cui é stata tagliata la testa. Sulla sua superficie, anche se sono stati scartavetrati, si possono notare i simboli celtici della sessualità (arieti con le ghirlande). Anche qui c’è il “Sacro Foro Celtico” che ancora guarisce le malattie; Madonna della Peschiera: Per contrastare la religione della Comunità Celtica Sibillina, in questo luogo, la Madonna apparve ad una povera pastorellla .....; Frazione di Ancarano: Qui, dove si celebra ancora la festa del Calendimaggio, è stato ritrovato un reperto celtico (un Dolmen);

8) VISSO Affresco di Tommaso da Bissone raffigurante S. Francesco, S. Chiara e la Madonna della Quercia (Largo G.B. Gaola Antinori – Palazzetto della Pia Casa);

9) TOLENTINO Santuario di San Nicola: C’è il Sacro Foro Celtico. E’ stato chiuso per impedire, invano, una pratica pagana per curare le malattie; Museo del Castello della Rancia: Ci sono molti reperti celtici. Tra l’altro un fallo con epigrafe e Epona, la Dea celtica dei Cavalli.

10) SAN GINESIO : Tomba di un nobile guerriero celtico e vari reperti nel Museo.

11) SARNANO: Grotte di Soffiano: “Sub Jano” (Sotto il Tempio del Dio Celtico Giano, la divinità bifronte rappresentata anche dalle lame bifronti). Questo è il luogo dove si recava S. Francesco, personaggio di origini celtiche (spesso è rappresentato sotto la quercia), in visita alle comunità a lui affini; Piazza Alta: C’è l’Uovo di Sarnano (Antico Osservatorio Astronomico Celtico) I Druidi, nella vaschetta del reperto riempita con un liquido, osservavano le stelle. Frazione Cardagnano: - di sopra: All’interno della chiesa c’è un bellissimo affresco della Madonna della Quercia; - di sotto: Bellissima chiesetta con all’interno la Quercia da processione con la Madonna tra i rami frondosi.

L’itinerario celtico sibillino dovrebbe concludersi ad Amandola dove si può andare ad ascoltare dell’ottima musica celtica alla Festa della Birra. Se durante l’itinerario non si incontrano i “mazzamorelli”, folletti dispettosi tanto somiglianti a quelli nordici, e rimangono invisibili “le luci di Hessdalen”, strani fenomeni luminosi randon, bisogna ripetere il percorso di notte.

MA COME FARE NON SO - SI’ DEVO DIRLO MA A CHI SE MAI QUALCUNO CAPIRA’ - SARA’ SENZ’ALTRO UN ALTRO COME ME (Rino Gaetano: “Ad esempio a me piace il Sud”

Per ora basta, poi ne riparleremo.

Rimozione parziale del contenuto del paragrafo: Fate dei Monti Sibillini e relativi template di avviso modifica

Rimuovo parzialmente il testo del paragrafo (ed i relativi template di avviso) in quanto non trovo analogie di contenuto nei testi da me consultati e che aggiungo nella bibliografia (Mario Polia, Renzo Roiati). Sospetto che l’autore del paragrafo ( già contattato nella sua pagina di discussione in cui ho esaustivamente espresso i motivi della mia modifica, ma da cui, ad ora, non ho ricevuto risposta) abbia avuto un po’ di confusione nella stesura del testo. Sposto, inoltre, alcune delle notizie riportate nel paragrafo nella pagina della Sibilla Appenninica, creata da pochi giorni, dove inserisco l'integrazione delle tradizioni e delle leggende legate alle fate sibilline. Su questa pagina lascio poche nozioni ed un redirect di approfondimento.--infinitispazi (msg) 21:51, 7 lug 2008 (CEST)Rispondi

misura modifica

ma è un essere legendario piccolino (come Zelda TPrincess / Link's fata) o una elfa... di Tolkien+?

Sono di origine celtaico o vengono da un altro pianeta?

--Elvenmuse (msg) 12:15, 8 dic 2010 (CET)Rispondi

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