Discussione:Leninismo

Ultimo commento: 4 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

che ne dici di sostituire ha dato ragione con sembrava aver dato ragione?--Francomemoria 15:01, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Per quanto mi riguarda si può fare. La storia non dà mai ragione a nessuno. Al massimo col tempo appare più ragionevole un'idea o un'altra. Comunque il blocco finale andrebbe riscritto (la parte su l'ho un po' rivista e mi sembra andare meglio).--Truman Burbank 19:23, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

Volutamente non sono entrato nel merito sulla parte finale, rivoluzione nei paesi industrializzati o nei paesi non industrializzati, perchè mi sembra molto controversa, nel senso alcuni dicono/scrivono che anche Marx abbia ritenuto possibile la rivoluzione nei paesi non industrializzati ma non avendo letto direttamente niente, non c'è mai da fidarsi, al momento per me sta bene anche cos'. Passo a modificare intanto quella frase --Francomemoria 19:54, 27 gen 2006 (CET)Rispondi

La definizione è completamente errata. Lenin diceva che il comunismo era applicabile, molto meglio che in tutti gli altri Stati, in Russia. In quanto la grande arretratezza economica, la povertà dilagante, un'industrializzazione lenta e difficolotosa e quindi la mancanza di una borghesia dominante e di un vero e proprio stato capitalistico sono elementi chiave, secondo Lenin, per portare uno Stato ad una Rivoluzione facile e veloce. Per mettere così i Poveri al potere e portare avanti un'industrializzazione non di stampo borghese, quindi senza sfruttamento dell'operaio, ma che sia in grado di arricchire il Popolo e lo Stato. A quel punto la Rivoluzione può essere esportata in tutto il mondo peerchè tutti si accorgeranno di come si vive bene col comunismo e prenderanno d'esempio il primo stato, cioè la russia. In parole povere Lenin diceva meglio fare la rivoluzione da noi perchè i poveri e gli sfruttati ci sono, ma non c'è lo stato capitalistico, quindi è più facile abolire la mentalità classista e la proprietà privata, quindi sarò più facile passare al comunismo e tutto il mondo si accorgerà della grandezza di questo modello e ci imiterà, esportando il comunismo in tutti i paesi. Lenin si va così a scontrare con il marxismo che dice che la base da cui partire per creare una stato di stampo comunista è l'abbattimento di uno stato capitalista.. Io cambierei la voce ma non sono in grado di scriverla in modo enciclopedico. Ma questa è la spiegazione più corretta, anche se mal detta, del Leninismo. Grazie


No, direi che qua si semplifica eccessivamente. Lenin non pensava affatto di scavalcare interamente il periodo capitalistico arrivando immediatamente alla società socialista, pensiero, seppure ancora sviluppato diversamente, più caro agli anarchici. Anzi. Lenin in forte polemica coi populisti russi (i quali pensavano che il passaggio al capitalismo non fosse necessario, che l'organizzazione del succesivo stato sociale fosse già preconizzata nelle forme di organizzazione dei contadini) pensava proprio fosse necessaria lo sviluppo verso il capitalismo (già esistente in russia, motivo di scredito per le teorie populiste), poi una rivoluzione borghese e democratica e successivamente un rovesciamento che avrebbe portato alla dittatura del proletariato. Quello che in effetti lo distingueva dai menscevichi e i socialisti-rivoluzionari era la continuità tra il movimento di rivoluzione borghere e la succesiva rivoluzione proletaria. Venne spesso tacciato di eccessiva contiguità col populismo soprattutto anche per il suo pensiero di ridurre la fase borghese ad un breve e rapido periodo di passaggio verso lo "stato di transizione" marxista (contrastando con la dottrina marxista ortodossa e coi menscevichi che pensavano una rivoluzione borghese la sola via possibile, la conquista della democrazia ed il ruolo di opposizione ad oltranza fino a che si sarebbero create le condizioni per la rivoluzione socialista). Inolre vero è che il pensiero di Lenin e il socialismo in russia furono due cose, ma è altrettanto vero che il pensiero leninista si sviluppava in grossa parte attaccato alla realtà dello stato I fatti in effetti si svilupparono secondo il pensiero leninista, una breve transizione in uno stato borghese, e l'immediato rovesciamento proletario per il socialismo. Anche la sua breve alleanza coi socialisti-rivoluzionari di sinistra aiuta a comprendere come Lenin fosse attaccato alla realtà delle cose, sapendo che senza una base anche nelle campagne e con le sole forze del proletariato non avrebbe raggiunto il proprio obiettivo. Egli stesso incitava alla rivolta i contadini più poveri verso i grossi o medi propietari terrieri (Pomeshiky e Kulak), in aperto contrasto con le teorie marxiste ortodosse. --Joker-Rosso 23:23, 6 lug 2006 (CEST)Rispondi

Spero che mi perdonerete se ho provato a trasformare radicalmente questo articolo. Ditemi cosa ve ne pare adesso. Comincio a dire io stesso che mancano tutte le citazioni (che sono in grado di trovare facilmente e che metterò nei prossimi giorni) e magari starebbe bene anche un'immagine in più se è possibile. --Mv 17:56, 28 ago 2006 (CEST)Rispondi


Il testo mi appare risolvere parecchi dei punti poco chiari o poco sviluppati in precedenza. Con la rimozione dei commenti di Zizek e di Preve tende però, secondo me, a dare un'immagine ingessata di Lenin, adeguata per il mausoleo della Piazza rossa (krasnaja plosciad). I due articoli citati criticano Lenin, ma lo considerano in varia misura ancora attuale. Personalmente ho poi il dubbio che Lenin avesse una visione elitista del partito, concetto questo che trovo sfumato nelle parole standard di avanguardia rivoluzionaria. In definitiva, un buon lavoro, ma se ci riesco tento di aggiungere qualcosa.Truman Burbank 12:08, 29 ago 2006 (CEST)Rispondi

Sulla visione elitaria del partito da parte di Lenin, diciamo che per Lenin il Partito non è un partito di opinione ma un partito di militanti coscienti e quindi inevitabilmente con caratteristiche "elitarie" in un certo senso; se però per "partito elitario" intendiamo un partito chiuso ai lavoratori e riservato agli intellettuali, non solo quanto Lenin ha scritto ma ancor meno quanto Lenin ha fatto giustifica questa interpretazione (in realtà la "chiusura" di Lenin, se c'era, era soprattutto verso gli intellettuali e altri "elementi piccolo-borghesi"!). Ad ogni modo l'interpretazione di Lenin come cattivone che ha creato un partito di "duri e puri" e quindi poco "democratico" (idea che come sarà chiaro non condivido affatto) è molto diffusa e quindi può anche essere giusto citarla, però appunto come un'interpretazione (a meno che qualcuno non trovi delle fonti attendibili che dimostrino che era proprio così che lui vedeva la cosa, in tal caso mi metterò la cenere sulla testa).
I commenti non mi sembravano molto autorevoli. Quello di Preve in particolare mi sembra inadatto visto che Costanzo Preve è una figura molto molto controversa, che molti giudicano semi-fascista; averlo come una delle due-tre citazioni sulla faccenda dà al lettore l'impressione che nel fronte dei "rivalutatori" di Lenin si collochino soprattutto personaggi come Preve, che mi pare invece rappresentino poco più che se stessi. Più utile allora un riferimento ad un articolo autorevole di qualche comunista vero e proprio contrapposto ad altri autorevoli articoli di critici di parte liberale o socialdemocratica; mi sembra che il dibattito storiografico "che conta" su Lenin sia questo e non le stramberie di Preve che assomigliano alle "ricerche originali" che appaiono ogni tanto su Wikipedia e che vengono giustamente fulminate. --Mv 14:03, 29 ago 2006 (CEST)Rispondi

socialismo o barbarie modifica

ma non era della Luxemburg?--Francomemoria 22:00, 2 nov 2006 (CET)Rispondi

Il partito di Lenin , qualche elemento conoscitivo modifica

Credo che si può avere una idea di cosa fosse il partito di Lenin leggendo le norme di elezione dei delegati. Isaac Deutscher ha condotto una ricerca accuratissima negli archivi del PCUS su tutta la documentazione (verbali, lettere, documenti,testimonianze, etc,) della vita del bolscevismo prima della Rivoluzione d'Ottobre. Com'è noto tutti i membri del partito consegnarono all'Istituto Marx-Engels tutti i documenti in loro possesso, anche le lettere personali. Mv ha ragione su molte cose, compreso il fatto che l'ammissione alla frazione bolscevica era molto selettiva e richiedeva anni, almeno 2, di candidatura sul campo. Ma è bene precisare un concetto: ad esempio, per il Congresso di Cracovia occorrevano 200 voti di militanti operai per eleggere un delegato, ma ne occorrevano ben 800 se i votanti non erano proletari. E' vero che quel congresso segnò la definitiva rottura col mescevismo e con lo 'spirito di circolo' e servì a Lenin a centrare il partito sulla classe operaia, ma anche in altre occasioni le cose non andarono diversamente. Che si trattasse di materiale umano altamente selezionato e preparato si vide nel corso del Governo Lenin: ad esempio, la direzione delle ferrovie fu affidata ad un ex manovale, Bubnov, con grande successo, addirittura nel corso della guerra civile, quando occorreva spostare milioni di uomini, masse ingenti di materiali logistici con l'efficienza e la rapidità richiesta dalle esigenze belliche. Bubnov lasciò in eredità molte idee che furono poi utilizzate per costruire le ferrovie dell'URSS. --Piero sagnibene 14:09, 22 dic 2006 (CET)Rispondi

imperialismo fase suprema modifica

mi risulterebbe che la traduzioen esatta sia nuova fase del capitalismo, visto che non ricordo dove l'ho letto se qualcun altro conferma potremmo aggiungerlo nel paragrafo--Francomemoria 17:41, 9 gen 2007 (CET)Rispondi

No, non mi risulta affatto. Il titolo russo è "Империализм, как высшая форма капитализма", che significa "L'imperialismo, come suprema forma di capitalismo", quindi la tradizionale traduzione italiana è piuttosto corretta. "Высший" ("высшая" è il femminile) vuol dire proprio "altissimo", "superiore", "massimo", come si può vedere per esempio a questo indirizzo.--Mv 11:21, 11 gen 2007 (CET)Rispondi

forse ho capito dove http://www.marxists.org/italiano/lenin/1916/imperialismo/index.htm --Francomemoria 14:31, 11 gen 2007 (CET)Rispondi

due cose modifica

Vorrei proporre due lievi modifiche: 1) Nell'incipit si dice che il Marxismo-Leninismo è l'unione di Marxismo e Leninismo; tuttavia questa mi sembra una visione di parte, dal momento che vi sono varie correnti politiche marxiste e pure leniniste che vedono invece nel socialismo reale e nella sua ideologia un tradimento del pensiero di Marx, Engels e Lenin. Nella Wikipedia inglese infatti parlando del Marxismo-leninismo si dice che "is a political ideology developed by Stalin, which according to its proponents is based in Marxism and Leninism". Questa mi sembra una formulazione più neutrale. 2) Dal capitoletto finale sull'opposizione al Leninismo sembra di capire che tutta la Sinistra comunista sia anti-leninista; tuttavia non è del tutto esatto: parte di essa infatti vede già in Lenin un artefice del capitalismo di stato, ma c'è anche chi lo difende attribuendo il fallimento del comunismo in Russia alla sua arretratezza economica e isolamento internazionale, dovuto alla sconfitta della rivoluzione in occidente, che aprirono la via allo Stalinismo. - Un internauta

Sulla prima questione (Marxismo-leninismo) sarei personalmente favorevole a staccare questa parte dalla definizione. Insomma la voce dovrebbe soprattutto parlare del leninismo, poi la sua evoluzione o involuzione nel marxismo-leninismo di Stalin andrebbe riportata, ma come qualcosa che ha delle differenze rispetto al leninismo. Sul secondo punto proprio non ne so abbastanza.--Truman (msg) 19:23, 27 nov 2017 (CET)Rispondi

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