Discussione:Narcisismo

Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni interrotti

Questa pagina sembra squilibrata nei contenuti in quanto riporta poche righe su Freud e M.Klein, i quali studi sull'oggetto della voce sono basilari, e da ampio spazio a uno studio recente, pur significativo, ma molto difficile da capire senza opportuni approfondimenti sulla storia del concetto. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 193.205.63.52 (discussioni · contributi).

Utilizzo della prima persona singolare modifica

Credo che l'utilizzo della prima persona singolare, per esprimere un proprio parere od opinione, nella frase "Questa definizione mi sembra affine con quella di Postmoderno, dove come Baudrillard, occorre che questa imago..." non renda oggettiva e valida la voce, e dà l'impressione della creazione della pagina di proprio pugno, o di un completo copia-incolla da altro materiale.

Pienamente d'accordo, occorre capire come cercare una compilazione che possa tener conto di studi di denuncia classisti come quelli di Baudrillard che sostenevano che la donna debba essere meno ricca e meno intelligente dell'uomo: sembra quasi darne una forma epidemologica - si uscirà dal disformismo sociale quando ci sarà rispetto reciproco, ed è la casella mancante di tutta la parte patologica proiettiva, come se non ci si debba interessare minimamente dei fattori stoŕico sociali e delle vittime dei narcisisti, che innaugurano il fraintendimento deviante perché i propri super ego di 'scuola' sono spesso superficiali e impositivi e finiscono per essere edulcorati tra i narcisisti a tempo pieno. Secondo me, oltre ad una sociologia storica occorre anche una rigorosa ammissione: l'etichettamento è già predazione di per sé. Oltre a ciò, non si parla degli effetti distorsivi e non si parla del narcisista in termini overt o covert come vorrebbe la letteratura clinica. Manca una lettura degli effetti esibizionistici dell'architettura, del culturismo, del professionismo in genere. Inoltre manca una cinematografia, anche se alcune regie ci sarebbero: Wan Kar Way (Tokio 2042) per esempio e il suo grande maestro Kurosawa che in Oshomon parla di un delitto consumato davanti a diversi testimoni ma tutti restituiscono letture diverse a seconda della cultura, il punto di vista, le proiezioni e le opinioni sul caso o sulla vittima, il vantaggio che pensano di ottenerne. Non sono certa per tanto che lo scopo di wikipedia sia qui esaurito: cercare spunti, capire la fragilità e la ricerca della cura, non sembra interessare lo stile accusativo. Ma se l'enciclopedismo è un sistema di apporti sulla stregua di una filosofia del linguaggio, occorre considerare in scala l entità del problema e i successi terapeutici, la prevenzione l'apporto negativo di ideologie sessiste.

I casi di criminalità sia maschili che femminili, dovrebbero essere citati solo se certi.

Se il narcisismo è invece solo il sintomo ad una certa età di preservazione e difesa, occorre tener presente l'interazione con la complessità della personalità e le abilità, conoscenze e capacità educative formali e informali.

Ci sta tutto modifica

un commento stupido. Ma la cosa mi fa ridere. L'uso della prima persona singolare, in una voce di wikipedia sul narcisismo, è contemporaneamente molto fuori standard e in modo distorto, molto appropriata.

Un problema - i narcisisti sarebbero più concentrati sul proprio fare, più 'tristi', più severi con se stessi e al tempo stesso, per compensare, più caritatevoli e pronti a salvare e curare. Insomma il narciso vero sarebbe un medico mancato. Ma allora, quell'amore di cui parlano i testi scientifici, non è relazionale, è universale. Il narciso vero si salva dalla propria 'autolimitazione', in un certo senso, solo se riesce ad aspirare o a operare per un bene maggiore, superiore, caritatevole.

HYBRIS? Chi l'ha detto? modifica

La ὕβϱις (hýbris) della Grecia classica era la "superbia", che è un concetto solo in parte sovrapponibili al narcisismo in senso moderno. In realtà questo accostamento non è nemmeno privo di significato, se è vero come dicono che il narcisismo maligno sia direttamente collegato alla violenza domestica e allo stalking, cioè a forme di violenza che si nutrono dell'umiliazione dell'altro. Però c'è bisogno di una citazione --S.vecchiato (msg) 05:42, 26 set 2019 (CEST)Rispondi

Proposta eliminazione paragrafi sotto Jean Baudrillard modifica

Per rendere più agevole il capitolo sugli "studi" ho separato in sotto-paragrafi i vari autori, da Freud in poi. Sotto al paragrafo dedicato a Jean Baudrillard c'è un lungo paragrafo problematico, a mio avviso la parte più problematica di tutta la voce: si leggono valutazioni senza nessuna fonte e che sembrano la famosa "ricerca originale" segnalata dal caveat a inizio articolo. Riporto questo passaggio integralmente:

«Nell'organizzazione narcisistica della personalità è da considerare l'equipaggiamento interno del soggetto, espressione del suo patrimonio genetico, nel far fronte o meno a un certo fallimento e al dolore mentale collegato alla separazione dall'oggetto che destabilizza il suo sistema di attaccamento e la sua spontanea sintonizzazione affettiva. L'equipaggiamento interno non va visto come espressione di una pulsione, bensì di una funzione mentale collegata al patrimonio genetico indispensabile al soggetto nelle sue componenti affettive, emozionali e cognitive per affrontare la realtà. Quando l'equipaggiamento è inadeguato, l'oggetto è particolarmente frustrante e traumatico e l'ambiente violento e distruttivo (una sorta di sequestro di persona diceva un noto poeta spagnolo), e se costretto il soggetto si ritrova ad introiettare una serie di oggetti "cattivi", violenti e persino persecutori, cui può solo rispondere con una difesa proiettiva o con una riparazione di sé e della propria immagine globale. Nel primo caso si costituiscono oggetti interni (concetti di mondo o dell'altro) di tipo autarchico, violento e fragile al tempo stesso che appaiono scissi rispetto ad una realtà "buona". Nel secondo riuscirà attraverso la risorsa genetica positiva costruita attorno a sé a impostare quest'altro nella direzione del riconoscimento, della reciprocità e della pluralità, restituendo altresì un'idea di corpo esperienziale che discende da aspetti di buona forma espliciti e regolati. Se grave, per gli autori di cui sopra (Klein, Rosenfeld) questo soggetto può scoprire delle situazioni rischiose che, innestando sistematiche condizioni di aggressione al suo Io, lo riportano alla mancanza di strumenti, alla privazione, ad ambienti negativi, e quindi non sapendo trovare risposte alla situazione, cade nel delirio più o meno scomposto, cui segue l'unica riparazione pulsionale possibile, come il dissolvimento dell'aggressività rifiutata. Talvolta questa situazione scomposta è scambiata per personalità patologica narcisistica e invece forse si tratta dell'educazione incontrollata della personalità atletica - seguente al tentativo di restituire sempre lo sforzo massimo cui ambisce l'atleta nel conquistare una meta o come nell'interazione frustrante con la personalità aristocratica - in questo tipo di tensione, a tre complementi oggettivi e strutturati, il soggetto può incontrare una contrazione spasmodica, una specie di crisi dell'Io che si traduce nella crisi del volto primario, non necessariamente cronica e contestualizzata o esser spinto a riorganizzare ciò che sente in funzione di soluzioni straordinarie ed eroiche, se ipersviluppata. (Indizi di chock, aggressione psicologica, abuso psicologico possono essere dati dai fenomeni di prospoagnosia, dimenticare del tutto i nomi delle persone o anche rimozione di pezzi superficiali mediante pnl, che tuttavia, non intaccano la capacità di operare del magazzino profondo o dello schema: l'innocenza si svela). Certo, la psicologia non è senza dubbi, ma poi rientra nella psichiatria, una necessità propria: curare per comprendere la verità e se la personalità esiste, a qualcosa serve: è un'architettura relativamente stabile di tendenze comportamentali (tratti), stili cognitivi, preferenze (o motivi), disposizioni valutative (o atteggiamenti) che permettono di riconoscersi e di distinguersi dagli altri ed è dunque possibile che in una persona si possano stratificare alcune tendenze, più o meno personalizzate, che costituiranno l'ingrediente specifico della personalità unica di ognuno e talvolta, prendono una 'colorazione distintiva' sociale, come i movimenti storico culturali.»

Propongo di eliminare completamente questo passaggio, al fine di eliminare il "caveat" all'inizio della voce.--S.vecchiato (msg) 12:35, 8 ago 2020 (CEST)Rispondi

Eliminazione paragrafi sotto J.Baudrillard modifica

Ho eliminato il passaggio seguente, che mi sembra molto problematico


«Nell'organizzazione narcisistica della personalità è da considerare l'equipaggiamento interno del soggetto, espressione del suo patrimonio genetico, nel far fronte o meno a un certo fallimento e al dolore mentale collegato alla separazione dall'oggetto che destabilizza il suo sistema di attaccamento e la sua spontanea sintonizzazione affettiva. L'equipaggiamento interno non va visto come espressione di una pulsione, bensì di una funzione mentale collegata al patrimonio genetico indispensabile al soggetto nelle sue componenti affettive, emozionali e cognitive per affrontare la realtà. Quando l'equipaggiamento è inadeguato, l'oggetto è particolarmente frustrante e traumatico e l'ambiente violento e distruttivo (una sorta di sequestro di persona diceva un noto poeta spagnolo), e se costretto il soggetto si ritrova ad introiettare una serie di oggetti "cattivi", violenti e persino persecutori, cui può solo rispondere con una difesa proiettiva o con una riparazione di sé e della propria immagine globale. Nel primo caso si costituiscono oggetti interni (concetti di mondo o dell'altro) di tipo autarchico, violento e fragile al tempo stesso che appaiono scissi rispetto ad una realtà "buona". Nel secondo riuscirà attraverso la risorsa genetica positiva costruita attorno a sé a impostare quest'altro nella direzione del riconoscimento, della reciprocità e della pluralità, restituendo altresì un'idea di corpo esperienziale che discende da aspetti di buona forma espliciti e regolati. Se grave, per gli autori di cui sopra (Klein, Rosenfeld) questo soggetto può scoprire delle situazioni rischiose che, innestando sistematiche condizioni di aggressione al suo Io, lo riportano alla mancanza di strumenti, alla privazione, ad ambienti negativi, e quindi non sapendo trovare risposte alla situazione, cade nel delirio più o meno scomposto, cui segue l'unica riparazione pulsionale possibile, come il dissolvimento dell'aggressività rifiutata. Talvolta questa situazione scomposta è scambiata per personalità patologica narcisistica e invece forse si tratta dell'educazione incontrollata della personalità atletica - seguente al tentativo di restituire sempre lo sforzo massimo cui ambisce l'atleta nel conquistare una meta o come nell'interazione frustrante con la personalità aristocratica - in questo tipo di tensione, a tre complementi oggettivi e strutturati, il soggetto può incontrare una contrazione spasmodica, una specie di crisi dell'Io che si traduce nella crisi del volto primario, non necessariamente cronica e contestualizzata o esser spinto a riorganizzare ciò che sente in funzione di soluzioni straordinarie ed eroiche, se ipersviluppata. (Indizi di chock, aggressione psicologica, abuso psicologico possono essere dati dai fenomeni di prospoagnosia, dimenticare del tutto i nomi delle persone o anche rimozione di pezzi superficiali mediante pnl, che tuttavia, non intaccano la capacità di operare del magazzino profondo o dello schema: l'innocenza si svela). Certo, la psicologia non è senza dubbi, ma poi rientra nella psichiatria, una necessità propria: curare per comprendere la verità e se la personalità esiste, a qualcosa serve: è un'architettura relativamente stabile di tendenze comportamentali (tratti), stili cognitivi, preferenze (o motivi), disposizioni valutative (o atteggiamenti) che permettono di riconoscersi e di distinguersi dagli altri ed è dunque possibile che in una persona si possano stratificare alcune tendenze, più o meno personalizzate, che costituiranno l'ingrediente specifico della personalità unica di ognuno e talvolta, prendono una 'colorazione distintiva' sociale, come i movimenti storico culturali.»

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