Discussione:Paolo Mereghetti

Ultimo commento: 6 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

Mi sono permesso di modificare fortemente la voce precedente, perché aveva i tratti dell'apologia e perché vi si diceva una scemenza vera e propria: ovvero che Mereghetti avrebbe un metodo critico "obiettivo". Solo una persona che non conosce un secolo di dibattito sul cinema potrebbe scrivere una scemenza simile. Bazin - che vale mille Mereghetti - di certo non è "obiettivo", come non lo sono Pauline Kael, Goffredo Fofi o Adriano Aprà. stefano

In effetti la voce va ricontrollata, ma le modifiche da te apportate erano esagerate nell'altro senso, per questo sono state annullate. Se vuoi contribuire, benvenuto, ma mantieniti sempre neutrale. --Qbert88 12:20, 30 gen 2008 (CET)Rispondi

Ok, il sottoscritto si manterrà neutrale (come ha fatto quando ha modificato la voce su Tinazzi, di cui ha molta stima). Però la critica non può essere rivolta solo a me, quando la pagina precedente (scritta da un fan sfegatato e anche a digiuno di critica cinematografica) era una vera e propria apologia e forse avrebbe imbarazzato pure Mereghetti stesso. Del resto la tendenziosità è il sale della critica: io per stimare un critico non ho bisogno di considerarlo "obiettivo". stefano

Non è una critica, è un invito a collaborare. Quanto al fatto che la voce attuale sia un po' troppo simile ad un'apologia concordo con te, ma ricorda che questa è un'enciclopedia, per cui stima personale e tendenziosità non sono benvenute :-). Buon lavoro, se ti serve aiuto chiedimi pure. --Qbert88 12:36, 30 gen 2008 (CET)Rispondi
Se inserisci informazioni tipo: "Laureatosi in filosofia con una tesi su Orson Welles, ha una spiccata predilezione per il cinema classico americano. Altrettanto netta è la avversione verso il cinema più sperimentale." devi giustificarle con delle fonti, perchè sono affermazioni molto forti. Se non hai fonti, mantieniti su altri toni, per favore. --Qbert88 12:36, 30 gen 2008 (CET)Rispondi

In realtà, la fonte è lo stesso dizionario, in cui vengono stroncati gran parte dei film di Godard, Antonioni, Resnais. Se si adottasse, poniamo, il "metodo obiettivo" Mereghetti, Jonathan Demme risulterebbe molto più grande dell'autore di Hiroshima Mon Amour. E questa è una posizione forte (e peraltro malamente motivata da Mereghetti, ma questo è un altro discorso). Ad ogni modo, la versione ultima che taglia la mia "tendenziosità" va benissimo, perché vi sono le cose principali. Ovvero, il successo di Mereghetti (che è un vero e proprio fenomeno editoriale), il fatto che il dizionario suo ha avuto tanti collaboratori (il Morandini molti di meno: è un'opera quasi "familiare") e anche il fatto che il dizionario Mereghetti ha schede più elaborate del Maltin (che fa cadere le braccia non per i giudizi poco condivisibili, ma perché non c'è scritto niente). stefano

Temo che non sia passabile come fonte una interpretazione del dizionario stesso (magari corretta, ma pur sempre personale), ci vorrebbero dei saggi al riguardo per giustificarla --Qbert88 12:52, 30 gen 2008 (CET)Rispondi
Nel frattempo inserisco la segnalazione di citazione necessaria --Caulfieldimmi tutto 13:19, 30 gen 2008 (CET)Rispondi

Sulla ultima obiezione di qbert sono d'accordo, infatti non ho riproposto modifiche nella stessa direzione. D'altronde, se non mi avessero fatto sobbalzare alcune cose nella precedente versione, sarei stato molto più cauto nei giudizi. Quanto alla questione della laurea in filosofia di mereghetti su Orson Welles, è citata un po' dovunque in internet e quindi l'ho data per buona (diciamo pure che è stato uno tra i pochi elementi che ho lasciato della precedente versione. stefano


Beh, sul fatto che Mereghetti sia esterofilo all'inverosimile, ci sono pochi dubbi: se "C'era una volta il west" fosse stato diretto da uno yankee avrebbe otto stelline. Viceversa se "I cancelli del cielo" fosse firmato da Leone verrebbe bollato col classico pallino  ;-) Comunque, un aspetto oggettivamente discutibile del dizionario sono le contraddizioni tra un'edizione e quella successiva. Ci sono centinaia di titoli (dal 1994) che sono stati stravolti a livello di giudizio. La domanda è: Mereghetti li ha visti sul serio quei 20.000 films? O molte recensioni sono scritte a casaccio?

Ma Mereghetti capisce di cinema quanto io di astronavi: d'altronde, è un critico del profondo nord Italia, quindi frequentando Cinecittà da escluso dal vero giro e sapendo lui stesso di contare a Roma come il due di coppe quando regna denari, ha pensato che sarebbe meglio esterofilizzarsi lasciando critiche insensate qui e là sulle produzioni nostrane. Basti pensare che secondo lui "C'era una volta in America" varrebbe al massimo due stelle e mezza per dei buchi nella sceneggiatura. Sta bene a Milano. Andrea da Pisa.

in verità, i giudizi (magari sommari) su film non visti sono un problema che accomuna il mereghetti ed il morandini e che rimanda alla necessità di confrontarsi con la critica (quella vera e propria), che è qualcosa di più dei giudizi stringati, corredati di simboli, come quelli d'un dizionario... oreste

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