Discussione:Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano

Ultimo commento: 7 mesi fa, lasciato da 176.200.178.182 in merito all'argomento Ruolo dei cristiani
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Antica Roma
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Mi sembra che questo articolo esalti un po' la persecuzione. Le vittime di tutte le "persecuzioni" furono da poche centinaia a 3000, tutte giustiziate per atti di sedizione, non per il loro culto. Francesco vin 17:08, 1 dic 2005 (CET)Rispondi

religione romana modifica

Sotto il paragrafo "le persecuzioni secondo la critica storica" leggo:

La tradizionale religione romana era strettamente intrecciata allo stato ed escludeva in linea di massima un rapporto personale tra il credente e la divinità

Il rapporto personale tra credente e divinità esisteva eccome: si chiama "culto privato" e veniva praticato in casa, al larario e consisteva principalmente nel culto del Genio, dei Lari e dei Penati. Inoltre, ogni famiglia aveva anche le sue divinità particolari. Quindi la frase summenzionata io la toglierei proprio.

Inoltre non è corretto mettere sullo stesso piano cristiani ed ebrei. L'Ebraismo era religio licita (cioè permessa) fin dai tempi di Giulio Cesare.

ops, mi ero dimenticato di firmare :-) --Lucio Di Madaura (disputationes) 00:48, 24 feb 2006 (CET)Rispondi

Non NPOV modifica

La persecuzione è intesa come azione conro i cristiani in quanto tali. Tacito non parla di persecuzione, ma di condanna forse strumentale di cristiani. Strumentalità, tra l'altro smentita dalla moderna storiografia. In ogni caso non trattasi di persecuzione --ligabo 00:48, 3 ago 2006 (CEST)Rispondi

Persecuzione di Nerone modifica

Il paragrafo attualmente non va. Non mi risulta che ci siano seri studiosi che neghino la storicità di Tacito (e se ci sono ok a inserirli con ref precisi). Anche la wiki inglese non mi pare revisionista. Se non ci sono obiezioni modifico --RR 17:07, 18 nov 2008 (CET)Rispondi

Persecuzione di Settimo Severo modifica

Ciao. Ho aggiunto la sezione, visto che in Clemente Alessandrino c'è un link che vi fa riferimento, e nel testo c'era comunque il buco tra la quarta e la sesta persecuzione. Però di solito faccio le voci di matematica, per cui se qualcuno più esperto di me vuole scrivere qualcosa, lascio la precedenza a lui; qui c'è qualcosa. --Luca Antonelli (msg) 21:37, 23 feb 2009 (CET)Rispondi


Si può fare ben di più modifica

C'è una letteratura storiografica sterminata sulle persecuzioni subite dai cristiani in alcuni periodi dell'Impero romano. Inserire le fonti e correggere l'apologia, grazie. --Xinstalker (msg) 19:45, 28 lug 2010 (CEST) Fonti attendibili per chi ci vuole lavorare seriamente sopra:Rispondi

  • Fonti primarie:
    • Atti dei martiri cristiani; accompagnato dal testo critico
    • Lanata, Giuliana. Gli atti dei martiri come documenti processuali. Milano, 1973
  • Fonti secondarie:

Barnes, Timothy D. “Legislation against the Christians.” Journal of Roman Studies 58 (1968): 32–50. Barnes, Timothy D. “Pre-Decian Acta Martyrum.” Journal of Theological Studies, n.s. 19 (October 1968): 509–531. Baynes, N. H. “The Great Persecution.” In The Imperial Crisis and Recovery, A.D. 193–324, vol. 12 of Cambridge Ancient History, edited by S. A. Cook et al., pp. 646–677. Cambridge, 1939. Frend, W. H. C. Martyrdom and Persecution in the Early Church: A Study of a Conflict from the Maccabees to Donatus. Oxford, 1965. Includes a bibliography of works published before 1964. Grégoire, Henri. Les persécutions dans l’Empire romain. In Mémoires de l’Académie Royale de Belgique, vol. 46, fasc. 1. Brussels, 1951. Stimulating, like everything Grégoire wrote, though occasionally wrong-headed. Hardy, E. G. Christianity and the Roman Government: A Study in Imperial Administration (1894). Reprint, London, 1925. Fine piece of work by a classical scholar. King, Noel Q. The Emperor Theodosius and the Establishment of Christianity. Philadelphia, 1960. Kitts, Eustace J. Pope John the Twenty-Third and Master John Hus of Bohemia. London, 1910. Knipfing, John R. “The Libelli of the Decian Persecution.” Harvard Theological Review 16 (October 1923): 345–390. Moreau, Jacques. La persécution du christianisme dans l’Empire romain. Paris, 1956. Revised and published in German as Die Christenverfolgung im römischen Reich, “Aus der Welt der Religion,” n. s. 2 (Berlin, 1961). A perceptive and stimulating statement by one of Grégoire’s pupils. Shannon, Albert C. The Popes and Heresy in the Thirteenth Century. Villanova, Pa., 1949. Sherwin-White, Adrian Nicholas. “The Early Persecutions and Roman Law Again.” Journal of Theological Studies, n.s. 3 (October 1952): 199–213. Ste. Croix, G. E. M. de. “Why Were the Early Christians Persecuted?” Past and Present 26 (November 1963): 6–38. The best short account of the persecutions and their causes. Vogt, Joseph, and Hugh Last. “Christenverfolgung: 1, Historisch” and “Christenverfolgung: 2, Juristisch.” In Reallexikon für Antike und Christentum, edited by Theodor Klauser, vol. 2. Stuttgart, 1954. New Sources Bowerstock, Glen Warren. Martyrdom and Rome. The Wiles lectures at the Queen’s University at Belfast. Cambridge, U.K., and New York, 1995. Cassidy, Richard J. Paul in Chains: Roman Imprisonment and the Letters of St. Paul. New York, 2001. Cavanaugh, William T. Torture and Eucharist: Theology, Politics, and the Body of Christ.Oxford and Malden, Mass., 1998. --Xinstalker (msg) 19:54, 28 lug 2010 (CEST)Rispondi

--- Le fonti cristiane non sono proprio attendibilissime...meglio affidarsi ai documenti ufficiali Romani. Thucydides93 (msg) 03:06, 18 set 2016 (CEST)Rispondi

La bibliografia precedente è tratta dalla voce "Persecutionː Christian experience" di W.H.C. Frend, in Lindsay Jones (ed.), Encyclopedia of Religion. Second Edition, Farmington Hills, Thompson Gale, 2005, Vol. 10, pp. 7061-7062. Ontoraul (msg) 09:41, 25 mar 2021 (CET)Rispondi

Cercherò di fare qualcosa modifica

Ho inserito la prima di una serie di modifiche un po' pesanti alla voce, come richiesto. Chiedo scusa per i contributi eliminati. --Stefano Remo (msg) 20:22, 1 dic 2010 (CET)Rispondi

Ho terminato la revisione della voce, scusate l'irruenza e revisionatemela grazie! Stefano Remo (msg)

Molto meglio grazie. Solo andrebbero messi in voce gli autori delle fonti citate, mentre queste lasciate in nota.--Xinstalker (msg) 19:11, 3 gen 2011 (CET)Rispondi

Presunte persecuzioni di Decio e seguenti modifica

Sulla presunta persecuzione contro i soli cristiani promossa da Decio (e da altri imperatori), devo segnalare in pdf la lezione di Laura Solidoro Maruotti 'SUL FONDAMENTO GIURIDICO DELLE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI', lezione tenuta presso la Sede napoletana dell'AST il 17 febbraio 2009. La base legale su cui Tertulliano fonda la presunta esistenza di fonti giuridiche contro i cristiani in quanto tali risale a dei rescritti - testimoniati da Lattanzio - che però non hanno valore generale, essendo redatti per casi specifici e concreti. L'unica concreta legge utilizzata contro i cristiani era la lex Iulia, ma poteva applicarsi con la pena delle crocifissione solo in caso di comprovata presenza di sedizione contro le autorità (come nel caso di Cristo che ammise a Pilato di essersi proclamato Re dei Giudei).

Il libello di Decio ci è documentato direttamente ed è rivolto a tutti i cittadini dell'Impero, indistintamente. Le pene di morte furono rarissime e ci si concentrò sui lavori forzati e sull'esproprio dei beni; la presunta persecuzione fu una risposta dura all'invito pubblico fatto da papa Fabiano a ribellarsi all'autorità imperiale (lo stesso Tertulliano nell'Apologeticum minaccia i pagani di rischiare la ribellione violenta se l'Imperatore non si sottomette al dio galileo come principio dell'autorità monarchica). San Cipriano commenta che il tutto sembrò un sondaggio e non una persecuzione, anche perché Decio rimase in carica per soli tre anni.

I due editti di Valeriano si mossero ancora contro i cristiani, ma non come fedeli quanto come autorità religiose e capaci d'influenza politica attraverso le combriccole (come nel caso dei Baccanali, che comportavano corruzione politica oltre che chiasso e stupri di notte), ma furono poi seguiti dal riconoscimento di Gallieno della libertà religiosa e un Aureliano disinteressato alla questione. Diocleziano cominciò una pseudo-persecuzione dopo diciannove anni di regno e in un periodo economicamente difficile: privava i cristiani ricchi (presenti nella burocrazia e nell'esercito, quindi anche in aperta opposizione ai principii evangelici come predicati da molti apologeti) dei beni e li rilasciava senza metterli a morte. Si abbatterono chiese, si misero in schiavitù quanti nei quadri burocratici e militari continuavano a professare il cristianesimo etc., cosa che provocò due incendi nel palazzo imperiale (probabilmente da parte di cristiani infiltrati, particolarmente affezionati all'incendio) e la reazione severissima del Principe, con tanto di libelli per il sacrificio. Poi Galerio sancì la piena tolleranza religiosa.

Insomma, non si può parlare davvero di persecuzione dei pagani contro i cristiani o dell'impero romano contro i cristiani, ma di saltuarie ed occasionali situazioni d'intolleranza legate soprattutto a una visione eversiva del cristianesimo e alla reazione di alcuni imperatori particolarmente ossessionati dalla sacralità della corona.

--Adriano_tv83 18:50, 9 nov 2011 (CET)Rispondi

Grazie per la segnalazione e per lo spunto a una bella lettura. Alcune precisazioni, però:
1. "presunta persecuzione": su Decio l'autrice ha una posizione ampia e articolata, ma sulla presenza di una persecuzione da parte di questo imperatore non mi pare ci siano dubbi: "Al momento della sua ascesa al trono, Decio assunse il cognomen Traianus, con lo scopo di comunicare la fine di ogni tolleranza nei confronti del Cristianesimo. Si sospetta che Decio fosse stato indotto ad assumere questo atteggiamento per venire incontro alle pressanti richieste dei soldati, convinti che la colpa delle catastrofi militari e dell’aumento vertiginoso dei prezzi delle derrate alimentari fosse dei nemici interni del popolo romano: i Cristiani. L’Imperatore si distinse per azioni anticristiane talmente spietate che Lattanzio gli assegnò l’epiteto di execrabile animal" (dalla lezione citata di Laura Solidoro Maruotti)
2. "non si può parlare davvero di persecuzione dei pagani contro i cristiani": sempre nella lezione citata, l'autrice propone una stima di circa 18 mila cristiani uccisi fino all'inizio del IV secolo (parliamo solo di quelli uccisi, e non di quelli - la maggioranza - perseguitati in altro modo: carcere, pene corporali, espropri o altro). Di persecuzione si può quindi parlare, eccome.
Diverso è invece il problema di non confondere la presenza di una serie di persecuzioni (diverse per intensità e arco temporale), con l'esistenza di un'unica persecuzione perenne e sistematica, ma mi pare che questa voce non cada in questo errore. --F.giusto (msg) 00:10, 10 nov 2011 (CET)Rispondi

Rispondo punto per punto ricordando la definizione di persecuzione data sopra in relazione alla 'persecuzione' di Nerone: la persecuzione è intesa come azione conro i cristiani in quanto tali. 1) Per quanto avesse esplicitata la sua personale antipatia per i cristiani, questo non comporta che la sua emanazione dell'editto relativo ai libelli fosse una mossa esplicita contro i cristiani in quanto tali: il principe promosse un'azione volta a certificare un'adesione totale allo Stato attraverso un gesto formale qual era la combustione dell'incenso e l'adoratio (l'invio del bacio alla statua); anche gli isiaci furono perseguitati per questo motivo. Il cristiano non era perseguitato in quanto tale ma in quanto in forte rottura con i principii costitutivi dello Stato Romano, in primis il suo ruolo di pacificatore anche attraverso il culto: già Tertulliano ammetteva candidamente che l'Impero aveva il dovere di diffondere il Cristianesimo, dimostrando il ruolo eversivo del culto cristiano. Devo trovare il documento, che ho da qualche parte, nel quale si sostiene una persecuzione non specificamente cristiana ma rivolta anche agli isiaci (che rifiutavano il sacrificio richiesto da Decio). Insomma, se noi oggi facessimo una retata durante la festa di San Gennaro cattureremmo molti mafiosi napoletani, ma questo non sarebbe né una persecuzione contro i napoletani né contro i cultori di San Gennaro: non era colpa di Decio se la maggioranza delle persone che rifiutavano lo Stato Romano (se non come strumento di affermazione della religione cristiana) apparteneva a un dato culto. 2) riprendo sopra, i 18,000 cristiani uccisi in quale frangente? Non metto in dubbio la cifra (anche se il martiriologio romano ne stima meno di 500 fino al IV secolo, in una città di un milione di abitanti e oltre), ma bisogna anche discernere quanti furono uccisi in quanto cristiani, in quanto assassini o stupratori, in quanto distruttori di statue di culto pagane, in quanto assassinati durante insurrezioni dettate da altri motivi. Devo ricordare che Teodosio, cristiano, assassinò durante una rivolta in un sol giorno 7000 cittadini romani? Quanti erano cristiani, quanti pagani? Uccisi certo dall'Impero Romano e dall'Imperatore, ma anche lì in mezzo c'erano dei cristiani tanto che intervenne S. Ambrogio.

posto questo mentre attendo il rinvenimento del documento sulla presenza di altri culti nel progetto dei libelli di Decio... considerato che, oltretutto, citando San Cipriano dallo stesso documento della Solidoro: “ciò che accadde sembrò più un sondaggio che una persecuzione”.

Aggiornamento delle 18:45 saggio_darrigo-persec.pdf è un documento fondamentale sul perché quella di Decio non fu una vera e propria persecuzione. Detto ciò, l'argomentazione sulle persecuzioni isiache per il momento cade, dato che non riesco a trovare il materiale; mi devo scusare perché in qualche neurone mi è rimasta impressa questa cosa, forse per le persecuzioni politiche contro i druidi o per un articolo sulle proibizioni del culto isiaco in età repubblicana e con i primissimi imperatori (fino a Caligola). Nei fatti ci furono occasionali attenzioni per i culti che rifiutavano il sacrificio animale e quindi disertavano dalle cerimonie pubbliche nelle quali si praticava, o alcune correnti filosofiche apertamente contrarie alla monarchia, ma si tratta di questioni completamente diverse. L'attenzione particolare di Decio contro i cristiani ci fu, ma fu limitata a questioni strettamente politiche e contro alcune precise categorie, dato che mancarono espropri, proibizione del culto, demolizione di chiese etc. I libelli vanno ridimensionati a un sondaggio con conseguenze spiacevoli per chi non omaggiava lo Stato, ma non vedo come possano essere intesi come uno strumento persecutorio dato che bastava anche solo mentire e fare un gesto che per i cristiani stessi non era rivolto a nessuno (dato che non credevano nella divinità del genio imperiale o di altri dèi) e quindi era privo di significato.

--Adriano_tv83 16:00, 12 nov 2011 (CEST)Rispondi

Mi sono limitato a leggere la lezione della Solidoro Maruotti sulle persecuzioni dei cristiani che hai indicato. Citazione e cifra li ho presi da lì. --F.giusto (msg) 23:55, 12 nov 2011 (CET)Rispondi
Certo una cifra ponderata (anche se non giustificata come in altri autori più critici) che prendo in considerazione anch'io e citazione corretta, anche se personale interpretazione della Solidoro sui moventi di Decio. Per questo ho riportato anche l'altro documento (saggio_darrigo-persec.pdf), dove emerge uno strumento per eliminare elementi sovversivi più che una persecuzione vera e propria (entrambi i documenti citano San Cipriano, che ne sostiene il carattere più sondaggistico che violento); come già detto posso anche non dubitare della sincerità della Solidoro per quanto concerne i sentimenti anticristiani di Decio (e come potrei biasimarlo?), ma questo non corrisponde automaticamente a un'azione specifica contro i cristiani. Il fatto che Lattanzio chiamasse 'execrabile animal' un pagano non mi pare un'argomentazione a favore dell'efferetezza di Decio: per i cristiani non era difficile dare dei dementi, animali esecrabili, perfidi etc. a tutti coloro che non adoravano il loro stesso dio; non era forse Sant'Agostino a scrivere nella sua lettere CLXXXIX (2,11): Se dunque vogliamo riconoscere e proclamare la verità, v'è una persecuzione ingiusta inflitta dagli empi alla Chiesa di Cristo e v'è una persecuzione giusta inflitta agli empi dalle Chiese di Cristo.

E qui non parlava neppure di pagani scandalizzati e malvagi idolatri, ma dei suoi correligionari eretici donatisti!

--Adriano_tv83 22:21, 3 ago 2011 (CEST)Rispondi

Avvisi modifica

Ho tolto l'avviso sulla mancanza di fonti: era stato inserito quando non ce n'era nessuna, ora ce ne sono 77. --F.giusto (msg) 17:24, 12 feb 2011 (CET)Rispondi

Ho letto l'intera voce e apportato alcune revisioni. Secondo me anche il secondo avviso ora è obsoleto e può essere rimosso. Se non ci sono obiezioni, nei prossimi giorni procedo. --F.giusto (msg) 18:02, 12 feb 2011 (CET)Rispondi

Ho tolto anche il secondo avviso. --F.giusto (msg) 22:39, 14 feb 2011 (CET)Rispondi

Teoria lettere Pilato a Tiberio modifica

Caro Utente Micione questa teoria è ridicola. E' cronologicamente impossibile che l'imperatore pagano tiberio, pochi mesi o anni dopo la morte di Cristo, fosse già a conoscenza della questione. E' impossibile che gli sia stato "raccontato dalla Maddalena" come quelle lettere apocrife che lei nomina asseriscono. Pertanto non si tratta quindi di una mia opinione personale come lei afferma. Si tratta di falsi apocrifi posteriori. Non ritengo giusto spacciarli per "probabili". Al massimo può scrivere un nuovo capitolo sottolineando il fatto che queste lettere sono false e appartengono al ciclo delle lettere di Pilato, scritte da esegeti cristiani nei secoli successivi. E' ridicolo pensare che il senato pagano di Roma nel 35 o 36 D.C. si mettesse a discutere del Cristianesimo che nemmeno esisteva a livello di istituzione in quegli anni. Se vuole ne possiamo discutere ma non posso accettare un capitolo storicamente errato come quello. Thucydides93 (msg) 21:54, 29 ott 2016 (CEST)Rispondi

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 11:09, 20 gen 2018 (CET)Rispondi

Ruolo dei cristiani modifica

i cristiani adempivano al loro dovere di sudditi, pregavano per l'imperatore e per l'impero durante le loro funzioni religiose e pagavano regolarmente i tributi a Roma. Il rifiuto di adorare l'imperatore come Dio e di prestare il culto Divino ali dei pagani procurò loro delle accuse infamanti di praticare riti magici, la stregoneria, di essere amanti delle tenebre e dei lavoratori improduttivi. --176.200.178.182 (msg) 16:36, 27 ago 2023 (CEST)Rispondi

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