Discussione:Radagaiso

Ultimo commento: 9 anni fa, lasciato da Lsjbot in merito all'argomento Suggerimento di immagini
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Ragazzi, andiamoci piano con i numeri. Un esercito di 400.000 uomini non è proprio verosimile. Nessun condottiero, fino ad epoca napoleonica, ha mai avuto a disposizione un'armata così poderosa per compiere una singola impresa (almeno in Occidente). Questa cifra corrisponde probabilmente a quella relativa all'intero esercito romano in età teodosiana. Tale esercito era dislocato su un territorio di oltre 5 milioni di kmq. con 60 milioni di abitanti! Effettuata doverosa rettifica.--Justinianus da Perugia 10:17, 12 mag 2007 (CEST)Rispondi

Sull'episodio di Stilicone e Radagaiso hanno scritto tra gli altri: - A. Hugo M. Jones, Il tardo impero romano (284-602 d.C.), voll. 3*?, Milano, Il Saggiatore, 1973-1981; - Santo Mazzarino, Stilicone - La crisi imperiale dopo Teodosio, Roma, Signorelli, 1942; - Guido Gigli, Il regno dell'imperatore Onorio fino alla presa di Roma (395-410) - I parte 395-404, Roma, Libreria Editrice E. De Santis, s.d. (a.a. 1965-66), e molti altri. Il testo seguente è stato ricavato da: - Piero Degl'Innocenti, Le origini del Bel San Giovanni - da Tempio di Marte a Battistero di Firenze, Firenze 1994, pp. 113-114: "Appena fermato Alarico, nel 405 entrava in Italia Radagaiso. Forse questa non era una coincidenza: probabilmente i due si conoscevano ed avevano già concertato altre iniziative assieme. Con Radagaiso non era nemmeno immaginabile una trattativa: egli personificava il vero barbaro pagano invasore, venuto solo per conquistare, capace solo di predare e distruggere. Il terrore che suscitò fu enorme; ricordato dalle concordi testimonianze dei contemporanei, è misurabile dalla disperata ricerca di soldati e rinforzi che fu d'urgenza messa in atto. Stilicone organizzò la nuova difesa: ma era un compito arduo, e dové ricorrere a misure eccezionali. Pur con i rischi che lo sguarnimento delle frontiere comportava, si richiamarono soldati dalla Gallia; trenta reggimenti di truppe regolari furono fatti convergere su Pavia, e li si rinforzò con formazioni di foederati barbari: alani, goti, unni. A chi si arruolava - la leva costituiva allora un grave problema - furono concesse ferme abbreviate; per ogni coscritto fu fissato un premio di dieci solidi. Cosa rarissima in tutta la storia romana, si ricorse addirittura all'arruolamento di schiavi: per loro, oltre ad un premio in denaro, si prospettava la libertà. Una misura del genere credo non fosse stata più attuata dai tempi di Canne. Non si poteva dire che queste fossero misure esagerate: non si era mai visto nulla di paragonabile alla massa umana che seguiva Radagaiso. Agostino, dopo la vittoria romana, accenna a ben 100.000 morti tra i vinti; Orosio parla di un'orda di 200.000 barbari; Zosimo addirittura del doppio; e, nonostante l'enormità, proprio questa è stata giudicata la cifra più attendibile, perché Olimpiodoro testimonia che dopo la sconfitta ben 12.000 optimatoi, cioè capi minori goti, passarono nelle file romane, verosimilmente - trattandosi di germani - ciascuno con il suo seguito di armati, o parte di esso . Dodicimila capi, comunque li si voglia valutare, o centomila morti sono cifre ingentissime, ma proporzionate al fatto che, dopo la battaglia, furono così numerosi i barbari resi schiavi, da essere venduti ad un prezzo pari appena al cinque per cento di quello allora corrente. Per l'economia del mondo antico, fu qualcosa di paragonabile ad un tracollo in borsa. Tutte queste cifre di fonti diverse, quindi, collimano con un totale di ben 400.000 uomini: più di tre volte l'intera armata di campagna imperiale, anche se, certamente, devon esser compresi nel numero i non armati ."

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Cordiali saluti, Lsjbot (msg) 19:07, 16 mar 2015 (CET)Rispondi

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