Discussione:Raja Yoga

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Filosofia
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Utilizzo del termine "Dio" modifica

In questo articolo io toglierei la parola Dio in quanto rispecchia un concetto tipicamente occidentale, un essere che si troverebba da una qualche parte, mentre nelle dottrine orientali lo yoga, o unione, è intesa come l'unione con l'Anima, prima, con la Monade, poi, ecc. ecc.


Dio rimane tale, anche se lo chiami Anima Suprema, Monade Primeva, ecc. Cambia il nome ma non la sostanza. In tutti gli articoli inerenti a questo tema c'è almeno un wikilink alla parola "Dio"; è normale, poichè in occidente questo è il concetto che più si avvicina al significato originale. Un lettore occidentale deve avere la possibilità di capire cosa si intende per "Anima Suprema"; l'importante secondo me è che non si perda di vista la sostanza, cioè che l'obiettivo è l'unione dell'Anima con Īśvara, il Dio personale, quello adorato in tutte le maggiori Religioni monoteiste, Quello che parla, agisce, insegna, che si incarna sulla Terra per amore dell'uomo. "Dio" non è assolutamente un termine esclusivo del Cristianesimo o di altre Fedi occidentali... Il fatto che in Occidente si sia perso nel tempo il concetto di "Dio immanente e trascendente al tempo stesso", non significa che - a rigor di logica - il termine non possa comprendere anche questi significati; infatti, se Dio è onnipresente, come può non essere immanente in tutto ciò che esiste, in particolare nell'uomo?
Inoltre è importante notare che lo Yoga (nel suo significato originale) è universale, in quanto i concetti che esprime ed i vari tipi di yoga o "percorsi" (controllo della mente, dei sensi, introspezione, devozione, preghiera, ecc.) possono essere praticati all'interno di qualsiasi Credo, perchè l'obiettivo più vero e profondo è comunque lo stesso (l'unione con l'Assoluto, trovare Dio dentro di sè), se si riesce ad andare oltre i "filtri" dei nomi e delle forme; tant'è che la maggior parte dei Maestri orientali, viventi o non (tra cui ad esempio Yogananda, Gandhi o tanti altri) utilizzano molto tranquillamente la parola Dio, proprio perchè esprime un senso di universalità (vedi ad esempio qui, qui o qui).
Perfino su rajayoga.it si può leggere: "Il saggio Patanjali, massimo esponente dello yoga, suddivise il sentiero del Raja in otto passi attraverso i quali il Raja Yogi raggiunge il samadhi, l'unione con Dio".
Sempre riguardo all'universalità del termine in questione, mi permetto di citare un discorso di Gandhi sull'unicità di Dio (di cui consiglio a tutti la lettura), a mio avviso illuminante:
Il mussulmano dice che solo Dio è e che non c’è nessun altro. Anche il cristiano e l’induista dicono la stessa cosa, e persino il buddista, benché con parole differenti, se mi è consentito esprimermi così. Ognuno di noi può esibire la propria interpretazione della parola di Dio, quel Dio che abbraccia non solo questo minuscolo globo, ma milioni di miliardi di altri globi simili.
(Piccolo appunto, l'Anima e la Monade cui ti riferisci - rispettivamente Atman e Brahman - sono Uno e lo stesso, raggiungere uno significa raggiungere anche l'altro... ma questo è un altro discorso :-)
Umilmente, Mtt 10:53, Lug 25, 2005 (CEST)
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