Dittico dell'Annunciazione (Previtali)

Il dittico dell'Annunciazione si compone di due dipinti a olio su tavola di Andrea Previtali realizzati originariamente per la chiesa di Santa Maria Madre del monastero Matris Domini di Bergamo, venendo poi diviso durante le spoliazioni napoleoniche, quando il monastero rischiò di essere richiuso per le soppressioni.

Dittico dell'Anunciazione
AutoreAndrea Previtali
Data1525 circa
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni261-×165 cm
UbicazionePinacoteca di Brera e Brooks Museum of Art, Milano e Memphis

Le due tavole raffigurano la "Trinità che incorona la Vergine", e l'Annuncio dell'angelo annunciante alla giovane annunciata. [1]

Il dittico fu commissionato per la chiesa del monastero Matris Domini di Bergamo, e la tavola dell'Annunciazione è indicata nell'inventario del 1797[2]:

«un quadro dipinta l'Annunciata, cornice semplice di legno»

, e successivamente indicato nel catalogo dei quadri più preziosi e nei monumenti di Bergamo del 1798[3] :

«Matris Domini […] la SS. Annunciata all'altare principale è pittura assai pregievole e antica[,] di ignota mano»

diventando proprietà della pinacoteca di Brera nel 1811 quando il museo aveva fatto una seconda scelta delle opere che voleva per il museo, come indicato nel documento conservato nell'archivio di Bergamo[4] :

«[…] un quadro in legno ritoccato, esprimente la Vergine annunciata dall'angelo, proveniente dalle ex monache di Matris Domini, autore sconosciuto»

L'essere sconosciuto il pittore che l'ha dipinto portò il lavoro a essere consegnato inferiore, e lasciato in deposito presso la chiesa di Cernobbio da dove venne nel 1899 illecitamente venduto finendo nel mercato dell'antiquariato passando alla collezione Contini Bonacossi fiorentina, che la cedette nel 1937 al collezionista, amico e cliente newyorchese Samuel Henry Kress, grande conoscitore del Rinascimento italiano. Fu il critico Roberto Longhi che la considerò lavoro del bergamasco e ne confermò l'attribuzione, forse proprio il Longhi comprese l'importanza del dipinto e ne consigliò l'acquisto al Contini.[4] Anche i critici moderni come il Facchinetti, Mauro Zanchi e Il Colalucci ne confermano l'attribuzione.[5][6]

Anche la tavola raffigurante Trinità che incorona la Vergine non fu da subito considerata lavoro del Previtali. Per questo fu lasciata in deposito a Rovellasca in provincia di Como facendo poi ritorno a Brera nel 1895. Nel 1998 fu studiata e considerata parte integrante del dittico originariamente presente in Matris Domini. Nell'inventario redatto dal Dipartimento del Serio relativo i quadri portati a Brera è indicata[7]:

«un antico dell'Annunciata con gloria sopra divisa dal primo, una cimasa dipinta in legno esprimente l'incoronazione della Vergine con gloria di molti angioli e cherubini proveniente come sopra [Matris Domini]»

. Ma purtroppo il dittico era ormai stato diviso e conservato in musei molto lontani.

Descrizione

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Il dittico si compone di due tavole. In quella inferiore vi è la raffigurazione dell'Annunciazione, mentre quella superiore semicircolare, raffigura la Trinità che incorona la Vergine. Le due tavole erano inserite in una cornice lignea, probabilmente di semplice fattura andata perduta:

Annunciazione

La tavola è conservata presso il Brooks Museum of Art di Memphis[8] e raffigura il momento dell'annuncio a Maria da parte dell'arcangelo Gabriele che sarà lei la madre del Salvatore del mondo, mentre tra di loro vola la colomba dello Spirito Santo. La scena si svolge in un ambiente rinascimentale, del tempo del Previtali, carico di particolari che rendono famigliare quasi intimo il contatto tra i due personaggi raffigurati. La Vergine è posta sul lato destro della tavola inginocchiata presso il leggio, con la mano al petto a indicare la sua umiltà e il suo senso di ubbidienza. L'angelo compare sulla parte sinistra nell'atto di porgere un lungo ramo di giglio, segno di purezza. L'abito bianco pare avvolgerlo come una nuvola. Indica la colomba dello Spirito Santo che vola sopra di loro. Il soffitto della stanza e a cassettoni mentre un capocielo è posto sul capo della giovane.[1]

Trinità che incorona la Vergine

La tavola presenta assonanze con il dipinto Trinità di Lorenzo Lotto con cui il Previtali aveva ottimi rapporti di amicizia.[9] Previtali riprese nuovamente il lavoro del Lotto nel Redentore Benedicente del Polittico di Santo Spirito, firmato e datato 1525, commissionato dalla famiglia di Bartolomeo Gozzi che aveva il giuspatronato della cappella nella chiesa di Santo Spirito.[10] Questo fa supporre che il lavoro sia stato realizzato nel medesimo anno.

La tavola centinata raffigura Dio padre posto nella parte superiore di grandi dimensioni a braccia aperte, nel cielo illuminato da una luce dorata. La colomba dello Spirito Santo è posta tra le sue braccia e sotto di lui Gesù inginocchiato rappresentato nell'atto di porre la corona sopra il capo di Maria sua madre che è inginocchiata con le mani giunta in preghiera di fronte a lui. Il manto della Vergine è retto da un angelo mentre uno stuolo di angeli musici sono posti lateralmente. Il globo con la croce è posto tra la donna e il figlio.

  1. ^ a b L'Annunciazione, su emuseum.brooksmuseum.org. URL consultato il 3 ottobre 2024.
  2. ^ Documento conservato nell'Archivio di Stato di Bergamo, Dipartimento del Serio, inventario del Matris Domini cartiglio 811.
  3. ^ Documento conservato nell'archivio di Stato di Milano nel catalogo dei beni preziosi di Bergamo.
  4. ^ a b Piccolo, p. 223.
  5. ^ Mauro Zanchi, Andrea Previtali, il colorito prospettico di maniera belliniana, CLusone, Ferrari, 2001, SBN IT\ICCU\CFI\0574814.
  6. ^ Francesco Colalucci, Bergamo negli anni di Lotto, S.E.E.A.A.B, 1998, p. 164, SBN IT\ICCU\LO1\0478705.
  7. ^ Documenti conservati negli Archivi di Stato di Bergamo e di Milano.
  8. ^ Previtali Andrea, Annunciazione, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it, Fondazione Zeri. URL consultato il 27 settembre 2024.
  9. ^ Il Previtali sarà poi incaricato dal Lotto a provvedere alla consegna dei disegni relativi alle tarsie di Santa Maria Maggiore alla Fondazione MIA.
  10. ^ Incoronazione di Maria Vergine Lunetta, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 3 ottobre 2024.

Bibliografia

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  • Antonia Abbatista Finocchiaro, La pittura bergamasca nella prima decina del cinquecento, in La Rivista di Bergamo, 2001.
  • Mauro Zanchi, Andrea Previtali : il coloritore prospettico di maniera belliniana, Ferrari Editrice, 2009, SBN IT\ICCU\CFI\0574814.
  • Olga Piccolo, Capolavori di Previtali, Lotto e Moroni di Bergamo- Il dipinto di Lorenzo Lotto, in Atti dell'Ateneo di scienze, lettere ed arti di Bergamo, LXXXI, Officina dell'Ateneo-sestante edizioni, 2018, pp. 223-225, ISBN 978-88-6642-310-2.
  • Vanni Zanella, Rosalba Tardito, Luigi Pagnoni., Il monastero Matris Domini di Bergamo, Edizioni Monumenta Bergomensia, 1980, SBN IT\ICCU\RLZ\0060131.

Collegamenti esterni

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