Echinometra viridis

Echinometra viridis A. Agassiz, 1863 è un riccio di mare appartenente alla famiglia Echinometridae[1].

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Echinometra viridis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumEchinodermata
SubphylumEleutherozoa
SuperclasseCryptosyringida
ClasseEchinoidea
SottoclasseEuechinoidea
InfraclasseCarinacea
SuperordineEchinacea
OrdineCamarodonta
InfraordineEchinidea
SuperfamigliaOdontophora
FamigliaEchinometridae
GenereEchinometra
SpecieEchinometra viridis
Nomenclatura binomiale
Echinometra viridis
A. Agassiz, 1863

Descrizione

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Ha una forma pressoché ellittica e una colorazione marrone, a volte rossastra, mentre le spine tendono al verde. Ha un diametro massimo di 5 cm, mentre le spine arrivano a tre[2]. Somiglia molto a E. lucunter, dalla quale si distingue per le spine più lunghe[3].

Distribuzione e habitat

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Si trova nel Mar dei Caraibi, dalla Florida al Venezuela a profondità fino a circa 15 metri. È meno comune di E. lucunter, e sembra essere assente dalle Indie Occidentali ad est delle Isole Vergini[3].

Biologia

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Alimentazione

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Si nasconde in anfratti rocciosi o sotto i massi. Emerge di notte per nutrirsi di alghe. Il suo pascolo provoca ancora bioerosione nella barriera[4].

Riproduzione

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A Panama, la riproduzione avviene durante il periodo tra aprile e dicembre. Non sembra essere correlata con le fasi della luna, a differenza di altre specie di riccio di mare[5]. La fecondazione è esterna e le larve sono planctoniche. Quando queste si depositano sul fondo, subiscono una rapida metamorfosi in ricci di mare giovanili[6].

Predatori

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Questo riccio viene predato da molti pesci, in particolare Calamus bajonado, Balistes vetula, Canthidermis sufflamen e Lachnolaimus maximus.

Minacce

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Questa specie pare essere minacciata dall'aumento del livello di anidride carbonica, che porta all'acidificazione degli oceani. Quest'ultimo fenomeno renderebbe difficoltoso per i ricci costruire il proprio guscio, soprattutto durante l'inverno e nelle parti più settentrionali del loro areale[7].

  1. ^ (EN) Echinometra viridis, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  2. ^ E. viridis, su species-identification.org. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  3. ^ a b Colin Patrick L., Marine Invertebrates and Plants of the Living Reef, T.F.H. Publications, 1978, pp. 422–423, ISBN 0-86622-875-6.
  4. ^ Wisshak Max, Leif Tapanila, Current Developments in Bioerosion, Springer, 2008, p. 281, ISBN 3540775978.
  5. ^ Echinometra viridis A. Agassiz, 1863, Smithsonian Tropical Research Institute, su biogeodb.stri.si.edu. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  6. ^ Dorit R. L. Walker, W. F.; Barnes, R. D., Zoology, Saunders College Publishing, 1991, p. 788, ISBN 0-03-030504-7.
  7. ^ Courtney, T., Westfield I. & Ries J. B., Echinometra viridis, su oceanacidification.wordpress.com. URL consultato il 2 dicembre 2013.

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