Edward Somerset, II marchese di Worcester

scrittore inglese

Edward Somerset, II marchese di Worcester (1601Lambeth, 1667), è stato un nobile e inventore inglese. Fu conosciuto anche come Lord Herbert of Ragland tra il 1628 e il 1644.

Edward Somerset, secondo marchese di Worcester

Vita modifica

Lord Herbert fu uno scudiero di Carlo I del Galles e allevò un intero reggimento di cavalli per lui. Per questo venne ricompensato nel 1644 con un riconoscimento nobiliare: divenne conte di Glamorgan e Barone di Beaufort, di Caldecote. Tuttavia, per le irregolarità presenti nella patente nobiliare, questi titoli non sono stati riconosciuti dopo la Restaurazione. Succedette al padre come Marchese di Worcester nel 1646.

Opere modifica

Il marchese ci ha lasciato un'opera letteraria risalente al 1663 intitolata Un centinaio di invenzioni scritto dal Marchese di Worcester. In quest'opera il potere e le applicazioni del motore a vapore sono descritti chiaramente.

Nel libro Edward Somerset fa riferimento a un incontro che, accompagnato dall'amica Marion Delorme, ebbe con Salomon de Caus, ingegnere del re che sviluppò una teoria relativa all'espansione e alla condensazione del vapore che l'ha fatto considerare un pioniere dell'uso pratico della forza motrice del vapore. L'incontro, che avvenne nel manicomio parigino "Bicêtre" dove de Caus era stato ricoverato, colpì fortemente il marchese.

La visita al manicomio "Bicêtre" e l'incontro tra Edward Somerset e l'ingegnere "pazzo" Salomon de Caus venne descritto in una lettera, manifestamente falsa, da alcuni attribuita a Marion Delorme.[1] Basandosi su questa leggenda, il pittore Jacques-Joseph Lecurieux (1801-1888) dipinse un quadro in cui è ritratta la Delorme accompagnata dal Marquis of Worcester. [2]

Il marchese, tornato in seguito in Inghilterra, venne rinchiuso nella Torre di Londra con l'accusa di essere una spia; in questo periodo di prigionia ebbe modo di annotare le sue invenzioni che in seguito furono raccolte nel suo libro.[3]

Tra le invenzioni, figurano una nave che si può muovere controcorrente e una pistola con un caricatore ante litteram.

Famiglia modifica

Edward Somerset era il figlio di Henry Somerset, I marchese di Worcester, e di sua moglie Anne Russell. Nel 1628, sposò Elizabeth Dormer (morta il 31 maggio 1635), sorella del Dormer del Robert, primo conte di Carnarvon, dalla quale ebbe l'unico figlio e due figlie:

  • Henry Somerset, terzo Marchese di Worcester, suo erede e successore, che presto divenne primo Duca di Beaufort;
  • Anne Somerset (1631? - 1662), sposò Edward Winter, il Kt. di Lidney, Gloucestershire, e fecero pubblicazioni;
  • Elizabeth Somerset (prima del 1635 - circa dopo il 1680), sposò William Herbert, I barone di Powis, ed ebbero prole;

Nel 1639, dopo la morte di Elizabeth, il signor Herbert sposò Margaret O' Brien (morta il 26 luglio 1681), figlia di Henry O' Brien, quinto Conte di Thomond. Hanno avuto una figlia: Mary Somerset, morta giovane.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
William Somerset, III conte di Worcester Henry Somerset, II conte di Worcester  
 
Elizabeth Somerset  
Edward Somerset, IV conte di Worcester  
Christiana North Edward North, I barone North  
 
Alice Squire  
Henry Somerset, I marchese di Worcester  
Francis Hastings, II conte di Huntingdon George Hastings, I conte di Huntingdon  
 
Anne Stafford  
Elizabeth Hastings  
Catherine Pole Henry Pole, I barone Montague  
 
Jane Neville  
Edward Somerset  
Francis Russell, II conte di Bedford John Russell, I conte di Bedford  
 
Anne Sapcote  
John Russell, III barone Russell  
Margaret St.John John St.John  
 
Margaret Waldegrave  
Anne Russell  
Anthony Cooke John Cooke  
 
Alice Saunders  
Elizabeth Cooke  
Anne FitzWilliam William FitzWilliam  
 
Anne Hawes  
 

Note modifica

  1. ^ "A Memoir of the Reverend Sydney Smith - Chapter XI - Marion Delorme to the Marquis of Cinq-Mars, February 1641"
  2. ^ "https://wellcomecollection.org/works/ksyd35y6/items?canvas=1&langCode=fre"
  3. ^ Luc Bürgin, Errori della scienza. Geni misconosciuti, inventori scalognati ed errori di giudizio clamorosi. "Eppure avevano ragione loro", Milano, Bompiani, 1999, ISBN 88-452-4170-X

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN23200332 · ISNI (EN0000 0000 6321 7638 · CERL cnp00508762 · LCCN (ENn82222227 · GND (DE128747382 · BNE (ESXX1583555 (data) · J9U (ENHE987007471131205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82222227