Elettrodo a disco rotante
In elettrochimica un elettrodo a disco rotante è un particolare elettrodo di lavoro che durante lo svolgimento del metodo elettroanalitico ruota (a velocità angolare costante) rispetto all'analita. L'elettrodo a disco rotante è utilizzato nei sistemi a tre elettrodi (costituiti da: elettrodo di lavoro, elettrodo di riferimento e elettrodo ausiliario).
L'elettrodo a disco rotante è costituito da un disco di un conduttore di prima specie (in genere metallo nobile o carbonio vitreo) rivestito da un materiale polimerico (ad esempio Teflon). Tale disco viene fatto ruotare da un motore elettrico e il controllo sulla sua velocità di rotazione è particolarmente preciso.
Viene utilizzato per studi di cinetica elettrochimica in regime stazionario. Modificando la velocità di rotazione del disco è possibile modificare la velocità con cui i reagenti vengono trasportati verso l'elettrodo di lavoro e la velocità con cui i prodotti sono allontanati dall'elettrodo di lavoro.[1]
Regime fluidodinamico
modificaPer un elettrodo a disco rotante il numero di Reynolds è pari a:
in cui:
- r0 è il raggio del disco dell'elettrodo a disco rotante;
- Ω è la velocità angolare in rad⋅s-1;
- ν è la viscosità cinematica dell'elettrolita (nel caso dell'acqua: 8,94⋅10-7 m2/s).
Per un elettrodo a disco rotante si ha regime laminare nel caso in cui:
- ;
mentre si ha regime turbolento nel caso in cui:
- .
Trasporto di massa
modificaAd una rotazione di circa 60 Hz il regime è laminare[1] e l'equazione di trasporto di massa è la seguente:[1]
dove:
- rappresenta la concentrazione di reagente, espressa in mol/m3;
- è il tempo, espresso in secondi;
- è il coefficiente di diffusione di materia, espresso in m2/s
- x è la distanza dalla superficie dell'elettrodo.
Il primo termine dell'equazione precedente rappresenta il contributo diffusivo al trasporto di massa, mentre il secondo termine rappresenta il contributo convettivo al trasporto di massa.[1]