Emanuela Corda

politica italiano

Emanuela Corda (Cagliari, 23 novembre 1974) è una politica italiana, deputata della XVIII legislatura.

Emanuela Corda

Deputata della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
12 ottobre 2022
LegislaturaXVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
Gruppo misto - L'Alternativa c'è (dal 2021)

Movimento 5 Stelle (2013-2021)

CircoscrizioneSardegna
CollegioXVIII: Plurinominale Sardegna - 01
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoAlternativa (dal 2021)
In precedenza:
M5S (2013-2021)
Titolo di studiodiploma di liceo classico
Professionelibero professionista

Biografia modifica

Attività politica modifica

Alle elezioni politiche del 2013 viene eletta alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Sardegna, nelle liste del Movimento 5 Stelle.

Alle Elezioni politiche del 2018 viene riconfermata alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Sardegna, nel collegio plurinominale Sardegna - 1 (Carbonia, Cagliari, Oristano), in quota M5S.

Il 23 gennaio 2019 viene nominata Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il 18 febbraio 2021 non vota la fiducia al Governo Draghi e per questo viene espulsa dal Movimento 5 Stelle. Il 23 febbraio aderisce alla componente L'Alternativa c'è del Gruppo misto.[1]

Il 16 ottobre 2022 viene eletta vicepresidente di Alternativa dall'Assemblea nazionale del movimento.[2] Il 19 febbraio 2023, a seguito delle dimissioni di Mattia Crucioli, viene eletta presidente del partito.[3]

L’anno seguente si candida a sindaco di Cagliari.[4]

Note modifica

  1. ^ XVIII Legislatura - Deputati e Organi - Scheda deputato - CORDA Emanuela, su camera.it. URL consultato il 6 giugno 2021.
  2. ^ Resoconto dell’Assemblea nazionale del 16/10/2022, su alternativa.it, 17 ottobre 2022. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  3. ^ Nuovo presidente eletto di Alternativa, su alternativa.it, 19 febbraio 2023. URL consultato il 27 febbraio 2023.
  4. ^ Mauro Madeddu, Cagliari, Emanuela Corda scende in campo: «Serve un sindaco che stia tra la gente», su L'Unione Sarda.it, 24 aprile 2024. URL consultato il 24 aprile 2024.

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