Enshakushanna, o Enshagsagana[1], En-shag-kush-ana, Enukduanna, En-Shakansha-Ana (in sumero 𒂗𒊮𒊨𒀭𒈾, en-sha3-kush2-an-na[2]; 2370 a.C. circa – 2290 a.C. circa), è stato re di Uruk intorno alla metà del III millennio a.C.

Frammenti recanti il nome di "Re Enshakushanna": 𒈗 (...) 𒂗𒊮𒊨𒀭𒈾.
Enshakushanna
Re di Sumer e Akkad
In caricaca. 2350 a.C.[3][4] –
ca. 2290 a.C.
PredecessoreLugaltarsi
SuccessoreLugal-kinishe-dudu

Nominato nella lista reale sumerica, la quale afferma che il suo regno è durato 60 anni, e fa parte della seconda dinastia di Uruk. Conquistò Hamazi, Akkad, Kish e Nippur, rivendicando l'egemonia su tutta Sumer.

Titolatura

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Enshakushanna ha adottato il titolo sumero di en ki-en-gi lugal kalam (𒂗 𒆠𒂗𒄀 𒈗 𒌦[2][5][6]) che può essere tradotto come "signore di Sumer e re di tutto il paese" (che forse vuol dire en della regione di Uruk e lugal della regione di Ur"), e potrebbe corrispondere al titolo adottato da sovrani a lui successivi di lugal ki-en-gi ki-uri, ossia "Re di Sumer e Akkad" che alla fine arrivò a significare sovranità sulla Mesopotamia nel suo insieme.

Il regno di Enshakushanna è in gran parte caratterizzato dalle sue campagne militari, la più importante delle quali fu contro Kish e Akshak. Il suo attacco a queste due città è attestato in un testo presente su una ciotola di pietra rinvenuta a Nippur, sulla quale si legge:

«Per Enlil, re di tutte le terre,

Enshakushanna, signore della terra di Sumer e re della nazione

quando gli dèi glielo comandarono,

ha saccheggiato Kish

(e) catturato Enbi-Ishtar, re di Kish.

Capo di Kish e capo di Akshak,

(quando) entrambe le loro città furono distrutte...

(Lacuna) in (?) [..] tornò da loro,

ma [egli] dedicò le loro statue, i loro metalli preziosi e il lapislazzuli, il loro legname e il loro tesoro, al dio Enlil a [N]ippur.»

Molti studiosi hanno attribuito alle guerre di Enshakushanna gli strati EDIIIb del Palazzo A e dell'edificio Plano-Convex a Kish: è in questo strato che gli scavi archeologici hanno messo in evidenza una "pervasiva e violenta distruzione della città di Kish alla fine dell'ED IIIb"[7].

Oltre alle sue campagne militari nel nord, Enshakushanna è conosciuto anche per aver attaccato Akkad[8].

Successione

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A Uruk, Enshakushanna venne succeduto da suo figlio Lugal-kinishe-dudu, anche se l'egemonia sulla regione sembra essere passata in quel momento e per un breve periodo a Eannatum di Lagash. Lugal-kinishe-dudu si alleò in seguito con Entemena, un successore di Eannatum, contro Umma, la città rivale di Lagash[9][10].

Iscrizioni

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Sono note diverse iscrizioni su Enshakushanna. Una tavoletta — conservata all'Ermitage a San Pietroburgo — porta una dedica a suo nome[11]:

 
Ricostruzione della tavoletta dedicatoria per Re Enshakushanna, Ermitage, San Pietroburgo (Erm 14375)[11]
(IT)

«Per ... (divinità): Enshakushanna, signore di Sumer e re di tutta la terra, figlio di Elilina, costruì il tempio per Lui»

(sum)

«𒀭𒇽𒆪𒊏 / 𒂗𒊮𒊨𒀭𒈾 /𒂗 𒆠𒂗𒄀 / 𒈗 𒌦𒈣 / 𒌉𒂍𒇷𒇷𒈾 / 𒂍𒉌𒈬𒈾𒆕
DLU2-KU-ra / en-sha3-kush2-an-na / en ki-en-gi / lugal kalam-ma / dumu e2-li-li-na#? / e2-ni mu-na-du3»

L'iscrizione afferma che suo padre era "Elilina", forse riferendosi al re Elulu di Ur.[12]

  1. ^ (EN) Albert Tobias Clay e Hermann Vollrat Hilprecht, The Babylonian Expedition of the University of Pennsylvania. Series A: Cuneiform texts, Philadelphia : Dept. of Archaeology, University of Pennsylvania, 1892, p. 50.
  2. ^ a b c CDLI-Archival View of P431230, su cdli.ucla.edu. URL consultato il 22 aprile 2022.
  3. ^ Douglas Frayne, Pre-Sargonic Period: Early Periods, Volume 1 (2700-2350 BC), University of Toronto Press, 2008, p. 429-432.
  4. ^ (EN) Maeda Tohru, "KING OF KISH" IN PRE-SAROGONIC SUMER, in Orient, vol. 17, 1981, p. 5.
  5. ^ (EN) Gantzert, M., The Emar Lexical Texts, 2011.
  6. ^ CDLI-Archival View of P222870, su cdli.ucla.edu. URL consultato il 22 aprile 2022.
  7. ^ (EN) Federico Zaina, The Urban Archaeology of Early Kish. The 3rd Millennium BCE Phases at Tell Ingharra (PDF), Bologna, Ante Quem S.r.l., 2020, pp. 147. URL consultato il 22 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2021).
  8. ^ (EN) Nshan Kesecker, Lugalzagesi: The First Emperor of Mesopotamia?, in Armenian Journal of Near Eastern Studies, ARAMAZD.
  9. ^ (EN) William Hayes, Chronology, Cambridge Ancient History, 1950, p. 51.
  10. ^ (EN) Deena Ragavan, Cuneiform Texts and Fragments in the Harvard Art Museum / Arthur M. Sackler Museum, vol. 1, Cuneiform Digital Library Journal, 2010, ISSN 1540-8779 (WC · ACNP).
  11. ^ a b c CDLI-Archival View of P222884, su cdli.ucla.edu.
  12. ^ (EN) C. J. Gadd, I. E. S. Edwards e N. G. L. Hammond, The Cambridge Ancient History, Cambridge University Press, 1970, pp. 223, 237, ISBN 978-0-521-07051-5.