Filippo Farina

militare e politico italiano, ministro delle Armi del governo pontificio

Il generale Filippo Farina (Ronciglione, 1795[2]Roma, 9 luglio 1857[2]) è stato un militare e politico italiano che ha ricoperto la carica di Ministro delle Armi nel governo pontificio.

Filippo Farina
Immagine della tomba

Ministro delle Armi
Durata mandato1º dicembre 1854 –
9 luglio 1857
Capo di StatoPio IX
Predecessoreprincipe Domenico Orsini di Gravina[1]
Tipo nominaNomina pontificia

Dati generali
Professionemilitare

Biografia modifica

Durante il periodo napoleonico aveva frequentato il collegio militare, e caduto Napoleone, nell'ottobre del 1816 entrà come tenente nei carabinieri pontifici. In seguito, entrò nell’amministrazione militare, e divenne prima intendente, poi ispettore, direttore e infine colonnello, anche in virtù delle sue capacità amministrative[2][3].

Dopo la Repubblica romana del 1848 fu richiamato in servizio per far parte di una commissione mista tra militari pontifici e francesi che aveva il compito di studiare la riorganizzazione dell'esercito pontificio in qualità di colonnello della Gendarmeria Pontificia[1].

Grazie al suo impegno in questa incombenza ricevette la commenda dell'Ordine di San Gregorio Magno e la Croce della Legion d'Onore.

Nel febbraio del 1851 ebbe l'incarico di sostituto del Ministro delle Armi, e nell'agosto dello stesso anno, quando aveva ancora il grado di colonnello, il papa Pio IX lo nominò pro-ministro delle armi. Nel 1853 il papa lo promosse al grado di generale di brigata[2].

Il 1º dicembre del 1854 divenne ministro delle Armi[2]. L'anno successivo, in marzo, fu nominato Cameriere Segreto di Cappa e Spada.

Nel 1855 istituì un collegio militare, detto dei Cadetti[2], inaugurato nel maggio di quell'anno da lui e da monsignor Vincenzo Tizzani, cappellano maggiore militare.[3] Il collegio aveva sede a Palazzo Cenci, al Ghetto.

Morì improvvisamente mentre ancora ricopriva la carica di ministro nel 1857. Ebbe solenni funerali, a Santa Maria del Popolo, cui assistette anche il Comandante il corpo d'occupazione francese, conte De Goyon[4] Fu sepolto nella Chiesa di San Nicola dei Prefetti, in Campo Marzio[2].

Vincenzo Tizzani che era il cappellano dell'esercito e fu in seguito vescovo do Terni, annotò nel suo diario il decesso del ministro, definendolo "uomo corpulento, di cuore, scaltro, non dotto"[5].

Famiglia modifica

Farina sposò Vittoria Pagliari, che era nata a Frascati. La coppia ebbe tre figli e tre figlie. Una di queste, Anna Filomena (Annetta) (1834 - 1873) sposò Augusto Castellani.

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ a b "Dalla Torre", pp. 66-67.
  2. ^ a b c d e f g "Dalla Torre", pp. 68-69.
  3. ^ a b De Cesare.
  4. ^ La Civilta Cattolica Anno Ottavo. Vol. Settimo.
  5. ^ Vincenzo Tizzani, Effemeridi romane: Volume Primo 1828-1860, p. 536

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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