Fronte Nazionalista Patria e Libertà

Il Fronte Nazionalista Patria e Libertà (in spagnolo: Frente Nacionalista Patria y Libertad), noto anche come Patria y Libertad, è stata un'organizzazione politica e paramilitare di estrema destra cilena, attiva tra il 1971 e il 1990. Fu indirettamente finanziata dalla CIA, fu promotrice del golpe dei carri armati (il fallito "Tanquetazo") e appoggiò il colpo di Stato di Augusto Pinochet, che rovesciò il governo democraticamente eletto di Salvador Allende. I suoi membri confluirono poi nell'apparato del regime cileno e nel movimento pinochetista.

Fronte Nazionalista Patria e Libertà
(ES) Frente Nacionalista Patria y Libertad
PresidentePablo Rodríguez Grez
SegretarioRoberto Thieme Schiersand
StatoCile Cile
Fondazione1º aprile 1971
Dissoluzione13 settembre 1973
IdeologiaNeofascismo
Nazionalismo cileno
Corporativismo
Autoritarismo
CollocazioneEstrema destra
Colori     Nero
     Bianco

StoriaModifica

FondazioneModifica

L'organizzazione fu ufficialmente fondata il 1º aprile 1971, e avente come leader l'avvocato Pablo Rodríguez Grez. Gli ideali di base erano l'opposizione al socialismo, al marxismo, e, almeno ufficialmente, al liberalismo. Il nazionalismo e lo squadrismo fascista caratterizzarono tale organizzazione, che fu subito tra le più grandi oppositrici al governo della coalizione Unidad Popular presieduta da Salvador Allende. L'organizzazione, indirettamente finanziata dalla CIA, fu inclusa nel Progetto FUBELT[1].

Il Tanquetazo del 1973Modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tanquetazo.

Negli anni del dissenso a tale governo partecipò a numerose manifestazioni di protesta, assieme anche al Partito Democratico Cristiano del Cile, e ad atti di intimidazione nei confronti degli avversari. Fino a quando, il 29 giugno 1973 partecipò attivamente al primo colpo di Stato ordito ai danni di Allende, fallito e passato alla storia col nome di Tanquetazo.

In tale occasione, il gruppo, con una componente paramilitare, ricevette ordini precisi e un piano dalla Marina Militare Cilena per sabotare oleodotti, gasdotti e infrastrutture varie, al fine di accrescere la tensione nel paese e facilitare il colpo di Stato.

Verso il golpe dell'11 settembreModifica

Nell'ottica del secondo colpo di Stato, questa volta riuscito, dell'11 settembre 1973, ai danni di Allende, l'organizzazione si colloca sicuramente tra i più grandi fautori della crisi sociale e delle violenze politiche che portarono il Cile sull'orlo della guerra civile, e nel regime militare di Pinochet. Patria y Libertad agì come uno squadrone della morte, commettendo violenze e omicidi ai danni degli oppositori delle forze reazionarie e dell'estrema destra. L'organizzazione si difende da questa accuse sostenendo di aver combattuto una lotta alla pari, contro gli attacchi del Movimento di Sinistra Rivoluzionaria.

ScioglimentoModifica

Patria y Libertad, come tutti gli altri partiti, fu ufficialmente sciolta il 13 settembre 1973, subito dopo il colpo di Stato militare, anche perché la sua funzione di destabilizzazione del paese non era più richiesta.

NoteModifica

  1. ^ "Covert Action in Chile 1963-1973" Staff Report of the Select Committee To Study Governmental Operations With Respect to Intelligence Activities, United States Senate, 18 de diciembre de 1975. U.S. Government Printing Office publ. 63-372

Voci correlateModifica

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