Ghiacciaio Totten

ghiacciaio dell'Antartide

Il ghiacciaio Totten è uno dei più grandi ghiacciai dell'Antartide Orientale.

Ghiacciaio Totten
StatoBandiera dell'Antartide Antartide
RegioneTerra di Wilkes
ProvinciaCosta di Sabrina
Coordinate67°00′00″S 116°19′58.8″E / 67°S 116.333°E-67; 116.333
Lunghezza64 km
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Antartide
Ghiacciaio Totten
Ghiacciaio Totten

Geografia modifica

Situato in particolare nella Terra di Wilkes, il ghiacciaio, che ha una lunghezza di 64 km e che arriva a una larghezza di 32 km, nasce nell'entroterra della costa di Budd, partendo direttamente dall'Altopiano Antartico. Si ritiene che il bacino che alimenta il ghiacciaio abbia una superficie di oltre 538000 km²,[1] arrivando ad estendersi fino a circa 1100 km nell'entroterra e contenendo una quantità di ghiaccio e neve tale che, se sciolta, potrebbe far innalzare il livello del mare di almeno 3,5 metri.[2] Il Totten fluisce inizialmente verso nord-est, per poi virare verso nord-ovest e terminare con una lingua di ghiaccio poco a est di capo Waldron, nella costa di Sabrina, dove costituisce il confine occidentale della piattaforma glaciale Università di Mosca.[3]

Una porzione galleggiante del ghiacciaio Totten, delimitata a sud dal bacino subglaciale Aurora e a nord dal duomo Law e avente una superficie di circa 6200 km², prende il nome di piattaforma glaciale Totten. Si ritiene che la base di tale piattaforma, che si forma alla confluenza di due tributari del Totten, giaccia a circa 2500 m sotto il livello del mare, vicino allo sbocco del tributario più occidentale, mentre la sua superficie è caratterizzata dalla presenza di canali longitudinali e di fratture trasversali.[4][5][6][7]

Storia modifica

Il ghiacciaio Totten è stato mappato per la prima volta grazie a fotografie aeree scattate durante l'Operazione Highjump, svolta dalla marina militare statunitense nel 1946-47, e così battezzato dal comitato consultivo dei nomi antartici in onore di George M. Totten, un aspirante guardiamarina facente parte dell'equipaggio della USS Vincennes durante la spedizione di Wilkes, comandata da Charles Wilkes e svoltasi dal 1838 al 1842, il quale assistette lo stesso Wilkes correggendo diversi dati ottenuti dalla ricognizioni svolte durante la spedizione.[8]

Scioglimento modifica

 
Mappa batimetrica della zona del ghiacciaio Totten.

Il ghiacciaio Totten ricopre il bacino subglaciale Aurora, il cui fondo si trova al di sotto della superficie marina[9] e che è soggetto all'instabilità della calotta glaciale marina, il che significa uno scioglimento vicino alla linea di terra che potrebbe condurre a un incontrollato e veloce ritiro del ghiacciaio, con un significativo contribuito all'innalzamento del livello del mare.

Misurazioni di altezza della superficie svolte con un radar interferometrico ad apertura sintetica hanno mostrato che il ghiacciaio Totten ha subito una perdita di massa dal 1992 al 2006[10] e misurazioni gravimetriche ottenute dai due satelliti del Gravity Recovery and Climate Experiment hanno indicato che tale perdita di massa è proseguita per lo meno fino al 2016, con un tasso annuale nel 2013 stimato in circa 63,2 ± 4 miliardi di tonnellate all'anno e una perdita di spessore di circa 9 metri all'anno.[11] Rilevamenti effettuati grazie a un altimetro laser nel corso della missione ICESat hanno permesso di misurare l'abbassamento sia della superficie del ghiacciaio sita sulla terraferma,[12] sia di quella galleggiante,[13][14][15] dal 2003 al 2009; tuttavia, osservazioni svolte per un periodo maggiore hanno mostrato una variabilità interannuale dello spessore della piattaforma galleggiante[16] e della sua velocità di ritiro.[6][17][18]

Le perdite di massa del Totten avvengono principalmente a causa dello scioglimento della base della piattaforma glaciale,[14][15] influenzato dalla disponibilità di acqua oceanica sempre più calda che penetra nelle cavità presenti nella parte inferiore della piattaforma.[6][17][19][20][21] La calda acqua profonda circumpolare entra nelle cavità della piattaforma attraverso canyon sottomarini,[2][22] guidata da processi ventosi nei pressi della scarpata continentale.[6] Proprio tali processi, assieme alla formazione della banchisa lungo la costa di Sabrina, sono stati collegati alla variabilità dello scioglimento basale della piattaforma Totten[20][21] e al tasso di distacco di iceberg da quest'ultima.[7][23]

Note modifica

  1. ^ Jason Roberts et al., Refined broad-scale sub-glacial morphology of Aurora Subglacial Basin and East Antarctica derived by an ice-dynamics-based interpolation scheme, in The Cryosphere, vol. 5, n. 3, 2011, pp. 551-560, Bibcode:2011TCry....5..551R, DOI:10.5194/tc-5-551-2011.
  2. ^ a b J. S. Greenbaum, D. D. Blankenship, D. A. Young, T. G. Richter, J. L. Roberts, A. R. A. Aitken, B. Legresy, D. M. Schroeder e R. C. Warner, Ocean access to a cavity beneath Totten Glacier in East Antarctica, in Nature Geoscience, vol. 8, n. 4, 2015, pp. 294-298, Bibcode:2015NatGe...8..294G, DOI:10.1038/ngeo2388, ISSN 1752-0908 (WC · ACNP).
  3. ^ (EN) Ghiacciaio Totten, su GeoNames Database. URL consultato il 2 maggio 2021.  
  4. ^ C. A. Greene e D. D. Blankenship, A Method of Repeat Photoclinometry for Detecting Kilometer-Scale Ice Sheet Surface Evolution, in IEEE Transactions on Geoscience and Remote Sensing, vol. 56, n. 4, 2018, pp. 2074-2082, Bibcode:2018ITGRS..56.2074G, DOI:10.1109/TGRS.2017.2773364, ISSN 0196-2892 (WC · ACNP).
  5. ^ Christine F. Dow, Won Sang Lee, Jamin S. Greenbaum, Chad A. Greene, Donald D. Blankenship, Kristin Poinar, Alexander L. Forrest, Duncan A. Young e Christopher J. Zappa, Basal channels drive active surface hydrology and transverse ice shelf fracture, in Science Advances, vol. 4, n. 6, 2 giugno 2018, pp. eaao7212, Bibcode:2018SciA....4.7212D, DOI:10.1126/sciadv.aao7212, ISSN 2375-2548 (WC · ACNP), PMC 6007161, PMID 29928691.
  6. ^ a b c d Chad A. Greene, Donald D. Blankenship, David E. Gwyther, Alessandro Silvano e Esmee van Wijk, Wind causes Totten Ice Shelf melt and acceleration, in Science Advances, vol. 3, n. 11, 1º novembre 2017, pp. e1701681, Bibcode:2017SciA....3E1681G, DOI:10.1126/sciadv.1701681, ISSN 2375-2548 (WC · ACNP), PMC 5665591, PMID 29109976.
  7. ^ a b Chad A. Greene, Duncan A. Young, David E. Gwyther, Benjamin K. Galton-Fenzi e Donald D. Blankenship, Seasonal dynamics of Totten Ice Shelf controlled by sea ice buttressing, in The Cryosphere, vol. 12, n. 9, 6 settembre 2018, pp. 2869-2882, Bibcode:2018TCry...12.2869G, DOI:10.5194/tc-12-2869-2018, ISSN 1994-0416 (WC · ACNP).
  8. ^ (EN) Ghiacciaio Totten, su Dizionario Geografico Composito dell'Antartide, SCAR. URL consultato il 2 maggio 2021.  
  9. ^ Duncan A. Young, Andrew P. Wright, Jason L. Roberts, Roland C. Warner, Neal W. Young, Jamin S. Greenbaum, Dustin M. Schroeder, John W. Holt e David E. Sugden, A dynamic early East Antarctic Ice Sheet suggested by ice-covered fjord landscapes, in Nature, vol. 474, n. 7349, 2011, pp. 72-75, Bibcode:2011Natur.474...72Y, DOI:10.1038/nature10114, ISSN 1476-4687 (WC · ACNP), PMID 21637255.
  10. ^ Eric Rignot et al., Recent Antarctic ice mass loss from radar interferometry and regional climate modelling, in Nature Geoscience, vol. 1, n. 2019, 2008, pp. 106-110, Bibcode:2008NatGe...1..106R, DOI:10.1038/ngeo102. URL consultato il 9 maggio 2021.
  11. ^ Gravimetric Mass Balance, su data1.geo.tu-dresden.de, Technische Universität Dresden, 7 febbraio 2018. URL consultato il 5 maggio 2021.
  12. ^ Hamish D. Pritchard, Robert J. Arthern, David G. Vaughan e Laura A. Edwards, Extensive dynamic thinning on the margins of the Greenland and Antarctic ice sheets, in Nature, vol. 461, n. 7266, 2009, pp. 971-975, Bibcode:2009Natur.461..971P, DOI:10.1038/nature08471, ISSN 1476-4687 (WC · ACNP), PMID 19776741.
  13. ^ H. D. Pritchard, S. R. M. Ligtenberg, H. A. Fricker, D. G. Vaughan, M. R. van den Broeke e L. Padman, Antarctic ice-sheet loss driven by basal melting of ice shelves, in Nature, vol. 484, n. 7395, 2012, pp. 502-505, Bibcode:2012Natur.484..502P, DOI:10.1038/nature10968, ISSN 1476-4687 (WC · ACNP), PMID 22538614.
  14. ^ a b E. Rignot, S. Jacobs, J. Mouginot e B. Scheuchl, Ice-Shelf Melting Around Antarctica, in Science, vol. 341, n. 6143, 19 luglio 2013, pp. 266-270, Bibcode:2013Sci...341..266R, DOI:10.1126/science.1235798, ISSN 0036-8075 (WC · ACNP), PMID 23765278. URL consultato il 5 maggio 2021.
  15. ^ a b M. A. Depoorter, J. L. Bamber, J. A. Griggs, J. T. M. Lenaerts, S. R. M. Ligtenberg, M. R. van den Broeke e G. Moholdt, Calving fluxes and basal melt rates of Antarctic ice shelves, in Nature, vol. 502, n. 7469, 2013, pp. 89-92, Bibcode:2013Natur.502...89D, DOI:10.1038/nature12567, ISSN 1476-4687 (WC · ACNP), PMID 24037377. URL consultato il 5 maggio 2021.
  16. ^ Fernando S. Paolo, Helen A. Fricker e Laurie Padman, Volume loss from Antarctic ice shelves is accelerating, in Science, vol. 348, n. 6232, 17 aprile 2015, pp. 327-331, Bibcode:2015Sci...348..327P, DOI:10.1126/science.aaa0940, ISSN 0036-8075 (WC · ACNP), PMID 25814064.
  17. ^ a b Xin Li, Eric Rignot, Jeremie Mouginot e Bernd Scheuchl, Ice flow dynamics and mass loss of Totten Glacier, East Antarctica, from 1989 to 2015, in Geophysical Research Letters, vol. 43, n. 12, 28 giugno 2016, pp. 2016GL069173, Bibcode:2016GeoRL..43.6366L, DOI:10.1002/2016gl069173, ISSN 1944-8007 (WC · ACNP).
  18. ^ Jason Roberts, Benjamin K. Galton-Fenzi, Fernando S. Paolo, Claire Donnelly, David E. Gwyther, Laurie Padman, Duncan Young, Roland Warner e Jamin Greenbaum, Ocean forced variability of Totten Glacier mass loss (PDF), in Geological Society, London, Special Publications, vol. 461, n. 1, 2018, pp. 175-186, Bibcode:2018GSLSP.461..175R, DOI:10.1144/sp461.6. URL consultato il 5 maggio 2021.
  19. ^ Ghiacciaio Totten, scoperta la causa della fusione accelerata, in Le Scienze, 13 marzo 2015. URL consultato l'11 maggio 2021.
  20. ^ a b A. Khazendar, M. P. Schodlok, I. Fenty, S. R. M. Ligtenberg, E. Rignot e M. R. van den Broeke, Observed thinning of Totten Glacier is linked to coastal polynya variability, in Nature Communications, vol. 4, 5 dicembre 2013, p. 2857, Bibcode:2013NatCo...4.2857K, DOI:10.1038/ncomms3857, PMID 24305466.
  21. ^ a b D. E. Gwyther, B. K. Galton-Fenzi, J. R. Hunter e J. L. Roberts, Simulated melt rates for the Totten and Dalton ice shelves, in Ocean Sci., vol. 10, n. 3, 6 maggio 2014, pp. 267-279, Bibcode:2014OcSci..10..267G, DOI:10.5194/os-10-267-2014, ISSN 1812-0792 (WC · ACNP).
  22. ^ Stephen Rich Rintoul, Alessandro Silvano, Beatriz Pena-Molino, Esmee van Wijk, Mark Rosenberg, Jamin Stevens Greenbaum e Donald D. Blankenship, Ocean heat drives rapid basal melt of the Totten Ice Shelf, in Science Advances, vol. 2, n. 12, 16 dicembre 2016, pp. e1601610, Bibcode:2016SciA....2E1610R, DOI:10.1126/sciadv.1601610, PMC 5161426, PMID 28028540.
  23. ^ Bertie W. J. Miles, Chris R. Stokes e Stewart S. R. Jamieson, Pan-ice-sheet glacier terminus change in East Antarctica reveals sensitivity of Wilkes Land to sea-ice changes, in Science Advances, vol. 2, n. 5, 2 maggio 2016, pp. e1501350, Bibcode:2016SciA....2E1350M, DOI:10.1126/sciadv.1501350, ISSN 2375-2548 (WC · ACNP), PMC 4928901, PMID 27386519.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica