Giacuto è stato un monaco, venerato come santo in Bretagna almeno sin dal XII secolo.

San Giacuto
Statua di san Giacuto
 

Monaco eremita

 
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza8 febbraio

Biografia modifica

Le sue vicende sono note attraverso la Vita Jacuti, tratta dalla leggendaria Vita Winwaloei redatta nel XII secolo. Figlio di Fragano e Gwen, gemello di Guetnoco, era ancora bambino quando con i famigliari lasciò la natale Gran Bretagna invasa dai Sassoni e si stabilì in Armorica, dove nacque suo fratello Vinvaleo.[1]

Giacuto fondò l'eremitaggio di Landoac, da cui ebbe origine l'abbazia di Saint-Jacut-de-la-Mer, nella diocesi di Dol. Una leggenda gli attribuisce il merito di aver colmato il braccio di mare che separava il villaggio di Saint-Jacut-de-la-Mer dal continente.[1]

Culto modifica

Le sue reliquie nel IX secolo lasciarono l'abbazia di Saint-Jacut e sono conservate nella chiesa parrocchiale di Saint-Jacut-sur-Arz. Il suo culto fu diffuso anche fuori dalla Bretagna dalle religiose insegnanti del Sacro Cuore di Gesù, con casa madre a Saint-Jacut-les-Pins.[1]

Nelle diocesi e nei monasteri bretoni, la memoria di san Giacuto era celebrata l'8 febbraio, il 3 marzo o il 15 marzo; il 5 luglio era festeggiato insieme al fratello Guetnoco, forse in ricordo di una traslazione di reliquie.[1]

Nel Martirologio romano, il suo elogio si legge l'8 febbraio.[2]

Note modifica

  1. ^ a b c d Jean Evenou, BSS, vol. VI (1965), col. 433.
  2. ^ Martirologio romano (2004), p. 191.

Bibliografia modifica

  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.

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