Giovanni Merlini (presbitero)

religioso e missionario italiano

Don Giovanni Merlini (Spoleto, 28 agosto 1795Roma, 12 gennaio 1873) è stato un presbitero e missionario italiano, sodale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue e di essa III° Moderatore Generale.

Giovanni Merlini

Biografia modifica

Nasce a Spoleto il 28 agosto del 1795.[1] Dopo aver cominciato a frequentare il seminario diocesano da esterno, nonostante l'ostinata resistenza dei genitori, viene ordinato sacerdote il 19 dicembre del 1818. Nel 1820 fa un incontro che cambierà radicalmente la sua vita. Al termine di un corso di esercizi spirituali predicati da san Gaspare del Bufalo, presso l'abbazia di San Felice, in Giano dell'Umbria, casa di fondazione della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, decide di accettare la proposta del predicatore romano di entrare a far parte della Congregazione.

A caratterizzare la sua persona ed il suo ministero sacerdotale è il dono di saper dirigere sapientemente e con mitezza le anime che incontra sul suo cammino, soprattutto quelle dei giovani in ricerca del proprio posto nel mondo. Tra esse spicca eminentemente la cara figlia Santa Maria De Mattias, fondatrice della Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Fu quindi, stimato superiore e formatore, grande architetto e progettatore di molte case dell'Istituto.

È rinomata la sua vena artistica nella realizzazione di crocifissi per la predicazione, ancora conservati nelle varie case di Missione da lui fondate o abitate. Sulla scia del proprio padre spirituale San Gaspare, percorse l'Italia ottocentesca in lungo e in largo in predicazione: è celeberrima la Missione Popolare da lui diretta e predicata a L'Aquila nel 1826, nonché la costante cura pastorale per il paese pontino di Sonnino, contesto nel quale i Missionari del Preziosissimo Sangue si impegnarono per sanare la tragica realtà pervasa dalla delinquenza e dal brigantaggio.

Moderazione generale modifica

Fu eletto III° moderatore generale della Congregazione nel 1848[1] e la diresse saggiamente per circa 25 anni, facendosi interprete delle intenzioni e dello spirito del fondatore, il suo padre spirituale san Gaspare del Bufalo. Fu, inoltre, personalità stimata dalle gerarchie ecclesiastiche ed in ambito clericale, consigliere di vescovi e pontefici, tra i quali papa Pio IX, che sotto la supplica di don Giovanni estese nel 1849 la festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa, poi accorpata con il Concilio Vaticano II alla solennità del Corpus Domini.

La morte modifica

Morì a Roma il 12 gennaio 1873 a seguito di un incidente stradale[1] occorso nei pressi di Santa Maria in Trivio, al tempo Casa Generale della Congregazione a Roma, dove ora, accanto al suo maestro San Gaspare, riposano le sue spoglie mortali.[1]

È stato dichiarato Venerabile da papa Paolo VI, che ha promulgato il decreto sull'eroicità delle sue virtù ed ora è in corso la sua causa di beatificazione.

Note modifica

  1. ^ a b c d Giovanni Merlini, su treccani.it. URL consultato il 24 aprile 2018.

Bibliografia modifica

  • T. Veglianti, "Non posso, non debbo, non voglio". Vita di San Gaspare del Bufalo, Roma, Sanguis Editrice, 2004.
  • M. Colagiovanni, Il commediante di Dio. Vita di San Gaspare del Bufalo, Roma, Sanguis Editrice, 1999.
  • M. Spinelli, Senza voltarsi indietro. Vita di Gaspare del Bufalo, Roma, Città Nuova, 1994.
  • Vincenzo Severini, Giovanni Menicucci, Bartolomeo Panzini, Gaspare Del Bufalo conosciuto da vicino (a cura di B. Conti), Roma, ed. Pia Unione Prez.mo Sangue, 1992.
  • Giovanni Merlini, Gaspare Del Bufalo. Un santo scruta un altro santo (a cura di B. Conti), Roma-Albano, ed. Pia Unione Prez.mo Sangue, 1984.

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