Giuliano Bugiardini

pittore italiano

Giuliano Bugiardini (Firenze, 29 gennaio 1476[1]Firenze, 17 febbraio 1555[1]) è stato un pittore italiano.

Martirio di Santa Caterina d'Alessandria, Firenze, Santa Maria Novella (1530-1540)

Fu ammesso alla celebre Accademia dei Giardini Medicei di San Marco a Firenze, dove divenne amico e seguace di Michelangelo, come narra il Vasari nel capitolo della seconda edizione delle Vite che dedica alla Vita di Giuliano Bugiardini, pittore fiorentino Archiviato il 14 aprile 2013 in Internet Archive..

Allievo di Domenico Ghirlandaio prima e di Piero di Cosimo poi, lavorò a lungo con Mariotto Albertinelli e con Fra Bartolomeo, nell'ambito del classicismo derivato da Raffaello. In opere successive si accostò piuttosto alla vigorosa plasticità di Michelangelo, del quale fu aiutante nella volta della Cappella Sistina. Il maestro lo fornì in seguito di disegni.

Opere modifica

Tra le sue opere:

  • Madonna con Bambino e san Giovannino (Galleria Sabauda di Torino)
  • Madonna della Palma (1520) (Uffizi Firenze),
  • Martirio di Santa Caterina (Santa Maria Novella, Firenze)
  • numerosi ritratti e Madonne della Collezione Liechtenstein di Vienna e dell'Ermitage di San Pietroburgo.
  • Ritratto femminile detto anche la Monaca, agli Uffizi, fu già attribuito a Leonardo da Vinci, e come tale fu acquistato nel 1819 da Ferdinando III di Toscana, Granduca di Toscana. È attribuito al Bugiardini ma non univocamente: alcuni fanno i nomi anche di Mariotto Albertinelli o Ridolfo del Ghirlandaio[2].
  • Ritratto femminile ovvero Ritratto di giovane donna conservato al Museo Calouste Gulbenkian di Lisbona, databile al 1520 circa e talvolta attribuito a Giulio Romano, offre testimonianza del retaggio raffaellesco riproducendo il modulo compositivo usato dall'Urbinate nella Velata. Il quadro del Bugiardini riproduce lo schema del ritratto della manica e riprende la particolare posa della mano sul petto del modello raffaellesco, da cui si contraddistingue, oltre che per la resa cromatica e per l'assenza di attributi nobiliari, per la presenza del laccio d'amore annodato al collo della giovane[3][4].
  • Leda con Elena e Polluce e la pendant Leda con Catore e Clitennestra (entrambe 76x164) probabilmente facente parti di spalliere poste nei saloni di qualche palazzo signorile. Il primo è conservato nella collezione Treccani degli Alfieri a Milano, mentre il secondo che raffigura Leda con i due gemelli nati dall'unione con Tyndaro è conservato a Milano presso la sede della Banca Popolare Commercio e industria. La piccola Clitennestra è raffigurata a fianco della madre mentre Castore si sta avvicinando tenendo per il collo un cigno, a indicare le sue grandi qualità di lottatore.[5]

Note modifica

  1. ^ a b La data di nascita «29 gennaio 1476» è riportata da Silvia Meloni Trkulja con l'esplicita specifica di «stile comune»: nello stile toscano di datazione ab incarnatione allora in uso a Firenze, tale data era invece indicata come «29 gennaio 1475», in quanto il nuovo anno veniva fatto iniziare dal 25 marzo (ricorrenza dell'incarnazione) e non dal 1º gennaio. Ciò dà ragione dell'origine dell'erronea attribuzione al Bugiardini, da parte di moltissime fonti, del 1475 e del 1554 come anni rispettivamente di nascita e di morte.
  2. ^ Scheda su La Monaca degli Uffizi
  3. ^ Cf. Scheda relativa al Ritratto femminile Bugiardini/Romano, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it, Fondazione Federico Zeri. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  4. ^ Luisa Sampaio, cit., pag. 38
  5. ^ Francesco Rossi, Cultura e memoria, BPU, Bolis, 2006, p. 44.

Bibliografia modifica

  • Tancred Borenius, A Portait by Bugiardini, "The Burlington Magazine for Connoisseurs", vol. 29, n°157, 1916, pp. 11–13.
  • Silvia Meloni Trkulja, BUGIARDINI, Giuliano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 15, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972. URL consultato il 15 novembre 2022.
  • Laura Pagnotta, Giuliano Bugiardini, Torino, Umberto Allemandi & C., 1987
  • Luisa Sampaio, Peinture au Musée Calouste Gulbenkian, Milano, Skira, 2009

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