Go no sen (in giapponese 後の先?, dopo l'attacco) è un concetto ed una tecnica delle arti marziali giapponesi che significa che si prende il controllo nella lotta dopo l'avversario fa il suo movimento, e anche significa che una volta che l'avversario inizia il suo attacco, il budoka deve essere pronto a fare la sua tecnica, per sottomettere l'avversario completamente. Questa tecnica può essere un movimento difendibile semplice ma in altra mano può essere molto complesso, come impiegare la forza dell'avversario. La cosa più importante è mantenere o prendere il controllo della lotta, sempre con il minor dispendio di energia possibile.[1][2][3]

Go no sen non è solo contropiede ma è uno stato mentale, è di raggiungere un livello di concentrazione per vedere se stesso, l'avversario e l'ambiente come unità. Così, è più appropriato dire che è uno stato di armonia che si instaura con l'avversario.[4][5] Potremmo anche dire che si sta facendo il controllo della lotta ammettendo che non tutto è sotto controllo. Anche se questa idea può sembrare ambigua, ammettendo che l'ambiente di lotta non è sotto il pieno controllo, diventa più facile affrontare l'avversario perché si è pronti a reagire a qualsiasi movimento lui faccia.[6]

In via ordinaria, è più naturale reagire. Così, go no sen è il modo più naturale per promuovere la difesa, ma è anche il primo e più importante il concetto di tempo nelle arti marziali, qua migliorerà la sensibilità a livelli più alti. Per ottenere una buona risposta, altri concetti devono essere ben compresi, distanza, coerenza, intercettazione (maai, riai, deai).[7][8]

Go no sen è meglio studiato nelle arti marziali che esplorano il concetto Aiki, in particolare quella quelle che utilizzano aiki no jutsu, di quelli che danno maggiore enfasi al Kiai, come Kitō-ryū e Daitō-Ryū Aikijūjutsu.

Oltre all'aspetto combattivo, il concetto di go no se può essere visto sotto l'ottica filosofica e morale, nel senso che il budoka non deve mai assumere un atteggiamento aggressivo. Questo punto di vista, però, è diventato più evidente nelle moderne arti marziali che emerse nel ventesimo secolo e che hanno nel loro nome la parola "DO" (道, dō), come aikidō, judo, karate-do, kendō. Ad esempio, karate, l'idea è espressa sul principio che "nel karate, non c'è primo attacco" (空手に先手なし?, karate ni sente nashi).[9][10]

Note modifica

  1. ^ (PT) Masatoshi Nakayama, O melhor do karate [kumite 1], vol. 3, 12ª ed., São Paulo, Pensamento-Cultrix, 2010, p. 44.
  2. ^ (EN) Dave Lowry, Sen (taking the initiative), in Black Belt, marzo 1998, p. 92.
  3. ^ Neil Saunders, Aikido [the Tomiki way], Bloomington, Trafford, 2003, p. 58.
  4. ^ Go no sen / sen no sen / sensen no sen (PDF), su aiki-shuren-dojo.com. URL consultato il 13 gennaio 2014.
  5. ^ (ES) El Kumite en el karate, su hispagimnasios.com. URL consultato il 14 gennaio 2014.
  6. ^ Intervista con Morihei Ueshiba e Kisshomaru Ueshiba, su aikidojournal.com. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2014).
  7. ^ Glossario dei termini usati nel karate in ambito competitivo e didatico (PDF), su kosmosclub.it. URL consultato il 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  8. ^ (PT) Geraldo Gilberto de Paula, Karatê Esporte, São Paulo, Ibrasa, 1996, p. 44.
  9. ^ Kousaku Yokota, Shotokan Myths, Bloomington, Xlibris, 2010, p. 191.
  10. ^ (EN) Advanced Kendo Concepts, su eanet.com. URL consultato il 14 gennaio 2014.
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